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Uscito dalla penna e dalla fantasia di René Goscinny (autore di Asterix insieme a Uderzo), Nicholas è un bambino tra gli otto e i dieci anni (a metà tra il nostro Gianni Stoppani "Gianburrasca" e lo svedese Emil, alter ego maschile di Pippi Calzelunghe), che vive nella Francia degli anni Cinquanta circondato da alcuni amichetti altrettanto vivaci e distinguibili.
Dal successo letterario al grande schermo il passo è breve, anche se si è dovuto attendere il 2009 per questa versione frizzante delle avventure di Nicholas. Tratto da una serie di storie del ragazzino francese "terribile ma non troppo", il film si avvale di interpreti validissimi e noti al grande pubblico come Kad Merad (Giù al nord) nel ruolo del padre e Sandrine Kiberlain (Le donne del sesto piano) in quello della maestra fino al mostro sacro Michel Galabru in un cameo, anche se la vera sorpresa è data dalla recitazione dei piccoli interpreti, attori non professionisti scelti nelle scuole primarie francesi dal protagonista principale, ai comprimari che con naturalezza e padronanza del mezzo scenico contribuiscono alla riuscita del film.
Concepito come un fumetto per le inquadrature, le scenografie, i colori vivaci, il film ha la sua forza nella semplicità della narrazione: la storia si concentra su un anno scolastico, le amicizie, i rapporti con i genitori e con la bellissima Marie-Edwige, la figlia dei vicini dai boccoli biondi sognata e inavvicinabile in un'epoca che demarcava fortemente le relazioni tra i due sessi anche nell'infanzia.
Le avventure di Nicholas sono quelle di un mondo fin troppo candido e perfetto, lontano dai nostri canoni e anche lontano dall'Italia anni Cinquanta, ancora fortemente deprivata, ma le dinamiche e le tipologie dei vari personaggi: dalla maestra severa ma giusta, al bidello un po' sciocco, ai compagni (il secchione, il riccone, il fanatico) contribuiscono al loro successo, in fondo chi non ha mai incontrato a scuola dei tipi simili?
Adatto a grandi e piccini di ogni età per ridere e passare un paio d'ore in totale spensieratezza, del resto come dice il protagonista a fine film, identificandosi con il suo creatore Goscinny, la missione di Nicholas è chiara e univoca: far ridere la gente.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 15/09/2011 15.11.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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