Recensione il ritorno dello jedi regia di Richard Marquand USA 1983
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Recensione il ritorno dello jedi (1983)

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locandina del film IL RITORNO DELLO JEDI

Immagine tratta dal film IL RITORNO DELLO JEDI

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"Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...

Luke Skywalker è tornato al suo pianeta natale Tatooine nel tentativo di strappare il suo amico Han Solo dalle grinfie del malvagio bandito, Jabba The Hutt. Luke non può sapere che l'Impero Galattico ha iniziato in gran segreto la costruzione di una nuova stazione spaziale corazzata ancora più potente della temuta Morte Nera. Una volta completata, quest'arma risolutiva segnerà la fine del pugno di ribelli che lottano per restituire la libertà alla galassia..."

Una volta salvato Han, Luke deve fare ritorno su Degobah da Yoda per completare il suo addestramento, mentre Han e Leia organizzano la controffensiva finale all'Impero. Su Degobah, intanto, Yoda lascia Luke per ricongiungersi con la Forza: per diventare Jedi, dovrà affrontare Darth Vader, suo padre, e sconfiggerlo. Le novità non sono finite, perchè Luke non è l'unico Skywalker in circolazione...
Intanto l'Impero sta ultimando una nuova Morte Nera ed ha individuato la base dei ribelli. Mentre Han e Leia tentano di disattivare lo scudo sulla Luna Boscosa di Endor con l'aiuto dei piccoli Ewoks, affinchè Lando e gli altri ribelli possano attaccare la Morte Nera con un disperato assalto aereo, Luke decide di affrontare da solo Darth Vader e l'Imperatore Palpatine.

"Il Ritorno dello Jedi", nel 1983, fu l'ultimo atto cinematografico della trilogia che ridefinì il concetto di cinema, non solo in termini di prodotto finale, ma anche di produzione, marketing e licensing.
Il terzo capitolo di "Star Wars" avrebbe dovuto essere diretto da Steven Spielberg, che con Lucas era già stato co-creatore de "I Predatori dell'Arca Peduta".
Lucas però era in aperto contrasto con i sindacati di Hollywood, avendoli lasciati tutti dopo le multe per aver inserito i credit dell'"Episodio V" in coda invece che in testa al film. Questo gli impedì di rivolgersi a Spielberg, e dovette ripiegare su Richard Marquand, salvo poi sostituirsi a lui per diverse riprese e nella seconda unità.

All'inizio del film, dopo un breve prologo sulla nuova Morte Nera, si torna su Tatooine, dove tutto è cominciato. La sensazione che il cerchio si stia chiudendo è palese: Luke aveva lasciato il pianeta spaurito e ingenuo, vi fa ritorno da (quasi) cavaliere Jedi affrontando temerariamente Jabba the Hutt per salvare Han Solo.
Assistiamo ad una dimostrazione dei poteri di Luke sia nella tana di Jabba sia nella gola del Sarlacc, dove si consuma l'ultimo scontro e si chiude la sottotrama legata al destino di Han iniziata nell'episodio precedente.
Come ogni episodio della saga, "Il Ritorno dello Jedi" comincia in medias res, stavolta però sfruttando il gancio lasciato dall'"Episodio V" sul destino di Han. Tutta l'operazione di recupero è uno spettacolare lavoro di squadra tra i capi dei ribelli (e gli immancabili, indispensabili droidi) che testimonia anche il grado di organizzazione raggiunta dal gruppo ed il ruolo fondamentale assunto a questo punto da Luke. Passato alla storia e spesso citato e parodiato altrove è il bikini dorato che Jabba fa indossare a Leia dopo averla catturata.

Il ritorno a Degobah prevede il confronto tra Yoda, Obi Wan e Luke, sconvolto per quanto appreso su Darth Vader. Anche Yoda si ricongiunge alla Forza, lasciando Luke come unico erede dell'ordine dei Jedi con la missione di sovvertire l'Impero e sconfiggere Darth Vader. Ma sarà il legame di sangue a determinare il ritorno dello Jedi ed il destino dell'Impero.
Alla luce della trilogia moderna, il personaggio di Anakin Skywalker / Darth Vader assume una profondità ed un'umanità che la saga originale non era stata in grado di dargli fino in fondo: sia la sua caduta sia la sua rinascita sono dettati dall'amore nei confronti della famiglia.
La sequenza su Degobah rallenta il ritmo ma è il momento della verità: Yoda e Obi Wan confermano a Luke quanto rivelato da Darth Vader, e c'è spazio per un'ultima sorpresa sulla famiglia Skywalker. La sequenza aggiunge tensione alla storia perchè Luke afferma di non voler uccidere suo padre, rischiando di compromettere l'esito della ribellione. Al tormento interiore di Luke si aggiunge quello crescente di Vader: anche il rapporto tra lui e l'Imperatore infatti sembra soffrire della presenza di Luke e della crescita dei suoi poteri di Jedi.

Lucas fa ancora in tempo a peggiorare le cose prima di risolverle: i ribelli sono in trappola, Luke è da solo contro l'Imperatore, il suo destino è legato a quello dei suoi amici: cedere all'odio ed al lato oscuro sancirà la fine delle speranze dei ribelli.
Le variabili che l'Imperatore non ha calcolato sono quelle che non è in grado di percepire: gli Ewoks, che spostano l'equilibrio della battaglia di terra su Endor e di riflesso le sorti dell'attacco aereo alla Morte Nera ma, soprattutto, l'amore paterno di Anakin per Luke.

"Il Ritorno dello Jedi" si pone in qualche modo un gradino sotto i suoi due predecessori (cosa che lo colloca comunque al di sopra di quasi tutti gli altri film fantasy o di fantascienza della storia del cinema). È meno potente visivamente, meno immaginifico, meno suggestivo. Inoltre è chiaro che tutti i nodi devono venire al pettine e si deve correre verso la conclusione; per questo le esigenze di narrazione prevalgono su quelle "mitologiche" e, ad esempio, non vedere Han ma Lando alla guida del Falcon...È tutta un'altra cosa, è un'icona che viene modificata.
Bisogna però aspettare un'ora e mezza, ovvero l'inizio della battaglia finale tra Luke e Vader, per restare davvero col cuore in gola ed emozionarsi per il ritorno del vero Jedi, il resto del film procede troppo lentamente e la tensione viene spezzata troppe volte.

Lucas introduce un'interessante tematica, la lotta tra la tecnologia distruttiva dell'Impero e la primitiva organizzazione dei piccoli Ewoks perfettamente integrati nell'ambiente in cui vivono, ovviamente a vantaggio di questi ultimi. Gli Ewoks sono la prima razza, in "Star Wars", di cui si vedono usi e pianeta d'origine (e possono vantare anche il primato per gli spin-off che vennero dedicati loro negli anni ottanta) ma forse risultano, a questo punto della storia, un po' troppo leggeri e rivolti ad un pubblico più giovane per essere a pieno titolo tra i momenti fondamentali della trilogia. Pare che la scelta originaria di Lucas fosse di coinvolgere gli Wookie (fortunatamente se ne è ricordato per l'"Episodio III"); di certo avremmo avuto un "Ritorno dello Jedi" molto meno divertente ma più intenso.

La risoluzione della trama principale ridimensiona in qualche modo il ruolo della Forza come motore dell'Universo. Prevale l'amore, anche se non si deve pensare che ci sia eccesso di sentimentalismo: il romanticismo impacciato di Lucas, per una volta, funziona nel restituire per un ultimo attimo l'umanità a chi l'aveva persa per sempre e lanciare un lieto fine tout court: Harrison Ford voleva far morire Han Solo, Lucas non ne volle sapere assolutamente.

Curiosamente, si può dire che "Il Ritorno dello Jedi" sia l'unico tra i tre film ad avere tre versioni degne di nota. L'edizione speciale del 1997, infatti, fu restaurata al pari delle altre, anche se con minori cambiamenti. Mentre l'edizione vista al cinema (e in VHS) ha però nella sequenza finale Sebastian Shaw nei panni del fantasma di Anakin, tornato Jedi e riunito a Yoda e Obi Wan, la versione del DVD, uscita nel 2004 dopo l'episodio II, ha Hayden Christensen nei panni di Anakin, come a voler indicare che lo spirito di Anakin è tornato al momento in cui era un cavaliere Jedi, prima di diventare un Sith.
Questo rende un po' incomprensibile la visione dell'"Episodio VI" senza gli episodi I – III, ma d'altro canto la trilogia classica deve necessariamente essere vista prima di quella moderna. La scelta è di Lucas e ha una sua logica, soprattutto alla luce di quanto spiegato sulla Forza nella trilogia moderna, ma è forse quella meno condivisibile riguardo le edizioni speciali. In ogni caso, è difficile essere certi che con le prossime riedizioni non vengano apportate ulteriori modifiche e quindi non resta che aspettare.

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Recensione a cura di JackR - aggiornata al 07/04/2009

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

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