Voto Visitatori: | 7,23 / 10 (13 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 9,00 / 10 | ||
"Napola - I ragazzi del reich" ("Elite für den Führer") è un film di denuncia del periodo nazista diretto da Dennis Gansel, in uno dei suoi primi esordi dopo la commedia "Ragazze pom pom al tom" del 2001. Senz'altro questo film rappresenta l'inizio di una carriera cinematografica e l'interesse per un genere, quello drammatico, a cui darà sempre più spazio nelle sue opere successive (pensiamo a "l'Onda - die Welle" del 2008).
Il film segue le vicende di Friedrich Weimer un ragazzo di famiglia povera, che decide di entrare in una scuola di addestramento per i giovani "Fuhrer", la Napola, dove riesce ad affermarsi grazie alle sue rare abilità fisiche e sportive (in particolare in pugilato. La Napola rappresenta la giusta occasione per evadere da quel clima familiare e da quel destino impellente che gli era stato già assegnato dalla vita, quello di diventare il proprietario di una fattoria con il suo piccolo fratello).
E' proprio qui che Friedrich matura le sue prime idee sulla realtà che lo circonda e diventa consapevole di quanto inumano e crudele sia l'ambiente in cui vive, un ambiente che istiga alla perenne competizione e alla violenza. Sarà il suo amico Albrech, figlio del governatore, ragazzo estremamente sensibile ed intelligente, a fornirgli gli strumenti per comprendere la verità sull'orribile storia che si sta consumando davanti ai loro occhi. Una storia che li vede non partecipi, ma proprio protagonisti.
Stiamo attenti a considerare questa pellicola come un documentario. E' vero che analizza le origini del Nazismo, ma simbolicamente analizza le origini del male. Ed il male è umano, è un sentimento che non ha sesso, razza e non può essere collocato in un periodo storico. Il male è un concetto indefinito, che proprio per la sua vastità, può portare a terribili conseguenze una volta entrato nell'animo di una persona. La dittatura, l'imposizione delle idee, il concetto di superiorità sono solo parte delle mille facce che può assumere il male.
"Napola - I ragazzi del reich", oltre a mostrare le origini del male, mostra i sentimenti, le tensioni, le paure, le emozioni dei piccoli uomini che sono già avviati ad un processo di distruzione e di autodistruzione, un processo che li rende inconsapevolmente dei piccoli assassini, cinici e senza sentimenti, anche di fronte al dolore e alla sofferenza altrui (toccante e magistrale la scena dell'incontro nel bosco fra i ragazzi russi in fin di vita e i tedeschi). In certi momenti si può avere l'impressione di vedere un qualcosa di dispersivo, troppo generico, con molta carne al fuoco (visto il numero esorbitante di personaggi con nomi e storie diverse), ma alla fine tutto è funzionale a creare un'atmosfera d’immedesimazione e di coinvolgimento che un film drammatico DEVE creare.
Mostrando la violenza e la cattiveria umana attraverso scene molto forti (il suicidio di un ragazzo con una granata, l'attraversamento dell'acqua ghiacciata come prova di addestramento per citarne due), "Napola - I ragazzi del reich" riesce ad emozionare, commuovere come pochi sanno fare, senza ricorrere a luoghi comuni o elementi "strappa-lacrime". E' la storia (ed il modo in cui viene raccontata) a commuovere.
Certamente parte del merito va data anche alla prova recitativa dei due attori protagonisti, davvero adatti al ruolo.
E' un film che denuncia la guerra, la violenza e che si fa forte di innumerevoli immagini metaforiche/simboliche (la lotta nel campo di wrestling è il riflesso della lotta fra uomo e uomo, una lotta fine a se stessa, priva di una vera e propria vittoria morale). E' un viaggio nella mente umana che non conosce confini e che non si accontenta di dire ciò che le centinaia di pellicole sul tema hanno già detto, ma va oltre.
In definitiva un applauso al regista e a tutto l'entourage di attori, sceneggiatori che hanno partorito questo "mini capolavoro" (che ha il difetto di essere poco conosciuto al di fuori della Germania).
Commenta la recensione di I RAGAZZI DEL REICH sul forum
Condividi recensione su Facebook
Recensione a cura di dubitas - aggiornata al 25/09/2013 15.17.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
Ordine elenco: Data Media voti Commenti Alfabetico
in sala
archivio