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L'idea del supereroe "fai da te" di Matthew Vaughn (e poi replicata da James Gunn poco dopo) qui viene riproposta in una versione "alternativa" da un Jeff Wadlow ("Never Back Down" e "Nickname : Enigmista") in sorprendente stato di grazia.
"Kick-Ass 2" (tratto dall'omonimo fumetto di Mark Millar) non è solo il sequel del primo fortunato film di Vaughn, ma è anche la "parodia" (se tale possiamo definirlo) per eccellenza dei sequel cinematografici dei superhero movies.
Tutto inizia dove finisce il primo. Il nostro protagonista Dave (Aaron Taylor-Johnson) si ritrova a passare le sue giornate in mezzo alla noia ed alla routine di tutti i giorni. Kick Ass, il supereroe senza poteri, ha ispirato parecchie persone, ed ora in città molti uomini e donne indossano un costume per pattugliare le strade del proprio quartiere, o le vie più malfamate.
In questo contesto Dave, per non arrugginirsi, decide di allenarsi e di aggregarsi ad una comunità di eroi capitanati dal Colonnello Stars and Stripes (Jim Carrey), cercando di coinvolgere anche Hit Girl (Chloë Grace Moretz), ovvero Mindy, la sua partner nel primo episodio. Ma la giovane biondina (che frequenta la stessa scuola di Dave) pare voglia cambiar vita, per accontentare il suo nuovo tutore Marcus (Morris Chestnut).
Tutto fila liscio e la criminalità sembra diminuire, ma una nuova terribile minaccia metterà a dura prova Dave e i suoi amici: il suo vecchio nemico, Red Mist (Christopher Mintz-Plasse), vuole vendicare la morte del padre, ucciso nel primo "Kick-Ass", e per raggiungere il suo scopo assolda un esercito di mercenari e delinquenti per mettere a ferro e a fuoco la città. Il super-cattivo, per aumentare il suo ego malvagio, decide di cambiare nome, assumendo l'identità dello spietato Mother Fucker.
Per Kick Ass e i suoi compagni non c'è pace, l'ora della battaglia decisiva si avvicina.
Jeff Wadlow decide di distanziarsi di molto dall'opera di Vaughn, ma per un'unica e sola ragione, ovvero far capire al pubblico che "Kick-Ass 2" è la diretta conseguenza degli eventi narrati del primo. Se in "Kick-Ass" era l'ironia a scaturire le situazioni eroiche ed esilaranti dei protagonisti, in questo sequel non c'è traccia e nè spazio all'ilarità. Questa volta le situazioni che i personaggi affrontano sono serie ed hanno quella sfumatura drammatica che permettono a "Kick-Ass 2" di ergersi ad opera più adulta, rispetto al precedente film.
Wadlow, mettendo mano sulla sceneggiatura decide di diminuire l'elemento comicità, per dar più spazio al dramma e all'azione. Il regista americano se la cava anche bene dietro la macchina da presa non solo girando le sequenze action in maniera incredibilmente realistica e fluida, ma dando anche quel tono di epicità che solo i film "seri" sui supereroi hanno.
"Kick-Ass 2" è un film epico, adrenalinico, (anche un po' nerd) che riesce a gasare lo spettatore fino all'ultimo minuto. Il buon Wadlow non si risparmia nulla e decide anche di "copiare" le pellicole uscite in questo periodo, regalandoci un'ultima sequenza dopo i titoli di coda che potrebbe farci presagire ad un "Kick-Ass 3", chissà.
Naturalmente la riuscita del film è supportata anche da un cast all'altezza della situazione, con un ottimo Aaron Taylor-Johnson ("Anna Karenina") che ritorna a vestire i panni del nostro eroe senza poteri Kick Ass, ed una decisamente più adulta (e più bellina) Chloë Moretz ("Blood Story" e "Hugo Cabret") che ritorna nelle vesti di Hit Girl, risultando la migliore del cast.
Un plauso particolare va alla "vecchia guardia", ovvero Jim Carrey (l'indimenticato "Ace Ventura" e "The Mask"), John Leguizamo ("Summer of Sam") e Ian Glen ("Il trono di spade").
"Kick-Ass 2" risulta un film migliore del primo sotto l'aspetto narrativo, questo grazie alla crew e al cast che sono riusciti a rendere emozionante un sequel che forse era partito un po' troppo in sordina in fase pre-produzione.
La pellicola di Wadlow riesce ad essere coinvolgente persino durante i titoli di coda (bella "Hero" di Jessie J), dimostrando la capacità mantenere quel senso di soddisfazione nello spettatore anche dopo la visione.
In conclusione, "Kick-Ass 2" è un film riuscito, ma non sarebbe stato così senza l'esistenza del primo; la storia e il ritmo incalzante sono una conseguenza al film di Vaughn, impensabile vedere questo senza dare un'occhiata alla pellicola del 2010.
"Kick-Ass 2" ci ricorda che i seguiti possono superare l'opera da cui prendono origine, una cosa rara e per questo meritevole di apprezzamento.
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Recensione a cura di HollywoodUndead - aggiornata al 21/08/2013 10.43.00
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