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"Limitless" è senza dubbio il thriller d'azione più emozionante, adrenalinico e originale degli ultimi tempi.
A dirigere la premiata ditta Cooper/De Niro, che si trovano in un confronto aperto a chi avrà l'ultima parola, è Neil Burger, conosciuto per aver scritto e diretto il fortunato "The Illusionist" (2006). Burger reinventa ottiche visive entusiasmanti.
Il film segue il percorso di Eddie Morra, uno scrittore trasandato e squattrinato che sta cercando di scrivere, senza successo, il suo libro. La sua ragazza, Lindy, lo molla non sopportando più il suo modo di vivere.
Un giorno incontra un amico di vecchia data, che gli propone di assumere un nuovo farmaco rivoluzionario, che non è ancora sul mercato: l'NZT. Questa pillola amplia le capacità intellettive, riuscendo a utilizzare il 100% dell'intelletto umano.
Eddie, spinto dall'amico e dalla curiosità la prende e in pochi minuti le sue percezioni, oltre alle sue capacità mnemoniche, si espandono e aumentano a dismisura. Gli effetti collaterali, però, non si fanno attendere, come pure un losco individuo che inizia a seguirlo ovunque.
"Limitless" è tratto dal romanzo "The Dark Fields" di Alan Glynn e sceneggiato da Leslie Dixon, qui anche produttrice. In effetti si deve a lei la realizzazione della pellicola; la Dixon, dopo aver letto il libro, ha capito il suo potenziale sia visivo che narrativo, ha comprato i diritti con i propri soldi e ha scritto la sceneggiatura da sola, per poi proporla a un produttore di Hollywood.
L'idea che sta alla base è ambivalente, affronta due tematiche molto interessanti, intrecciate tra loro, oltre che decisamente attuali. Da una parte mostra come ogni individuo oggi si trovi sommerso da una serie interminabile di dati, con una fruizione veloce, senza che spesso ne capisca il significato o il valore. Dall'altra rimarca la possibilità di immagazzinare tutti questi dati nel proprio cervello grazie a un farmaco miracoloso, che permette di vedere di più, di percepire di più, di imparare qualsiasi cosa in pochissimo tempo e sfruttare ogni più piccola esperienza del passato al momento più opportuno (come avere una miriade di cassetti dei ricordi e poterli aprire all'occorrenza).
Nella prima parte del film il cineasta dà molto spazio ai primi effetti "positivi"che il farmaco ha su Eddie. Dopo averlo presentato e fatto conoscere, Burger fa in modo che lo spettatore percepisca l'euforia e la gioia del protagonista. Si è quasi felici per lui, pensando tutto sommato che non sarebbe male se esistesse un farmaco di tali proprietà, che ci eviti di sgobbare, di studiare e di impegnarci veramente.
Eppure per ogni scorciatoia c'è un prezzo da pagare e Burger lo mostra ampiamente nella seconda parte: per Eddie quel prezzo potrebbe essere la vita.
La verità è che di fronte a un elisir del genere chiunque si lascerebbe tentare, ma in "Limitless" Eddie non vende l'anima al diavolo, si lascia piuttosto sedurre dal successo e dal potere senza limiti che quella droga promette. Nel finale il regista lascia lo spettatore nel dubbio: non si sa se Eddie continui a prendere l'NZT o sia passato a un altro livello.
Il film è dotato di energia, di brio, di leggerezza, di ambiguità e di un ritmo ultraveloce. Burger ha creato un linguaggio visivo potente.
Quando Eddie viaggia a mille sotto gli effetti della pillola non è solo il suo cervello a viaggiare velocemente, ma anche il suo corpo si muove e le sue sinapsi vanno talmente veloci da non ricordare cosa abbia fatto nelle ore precedenti. E questo viene espresso magnificamente con il movimento della macchina da presa che fa viaggiare lo spettatore insieme a lui.
L'intento del regista è stato quello di far entrare lo spettatore nell'ottica di Eddie, fargli vivere una nuova straordinaria avventura.
Burger e Dixon hanno tratteggiato un uomo ordinario, un perdente, che improvvisamente diventa "il re del mondo", un uomo assetato di successo, che riesce a ottenerlo, ma non in modo onesto, eppure si prova simpatia per lui, partecipazione alla sua sorte.
"Limitless" pone una domanda sostanziale: fino a dove sarebbe disposto a spingersi l'essere umano pur di ottenere fama e gloria? Oggi ci sono ancora dei limiti morali che non supererebbe o il senza limiti del titolo è già in atto?
"Limitless" è un film che fa riflettere, ricco di energia, di movimento, con un umorismo sottile e visivamente attraente. Burger e Jo Willems, il direttore della fotografia, hanno creato degli effetti visivi diversi per i due stati mentali di Eddie: quando Eddie è sotto l'effetto della droga l'effetto visivo è molto patinato, i colori sono quelli primari – il rosso e il giallo - e sono molto accesi. Quando Eddie è "normale" invece, i colori sono spenti e freddi e sono privilegiate le tonalità del grigio e del blu.
La scelta degli attori è azzeccata: Bradly Cooper si dimostra più che bravo nell'impersonare i mille volti di Eddie, mostrando la sua ecletticità e tenendo testa al suo illustre contr'altare Robert De Niro, che interpreta il magnate della finanza Carl Van Loon (personaggio ampliato apposta per lui).
La forza di "Limitless" è la commistione degli elementi utilizzati in un perfetto bilanciamento delle sue parti.
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Recensione a cura di Francesca Caruso - aggiornata al 27/04/2011 15.04.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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