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Il titolo, rigorosamente in inglese, forse per mantenere la divertente rima che può essere gustata solo in lingua originale, fa già capire che la pellicola non è di quelle semplici, rilassanti, infatti è stata ben presto relegata a proiezioni minori.
La storia è tratta dal riadattamento di un romanzo di uno scrittore americano contemporaneo John Irving "Vedova per un anno". Da opere di Irving la cinematografia USA ha già attinto in passato con esiti differenti forse anche a causa della sua difficile traduzione sul grande schermo.
Un plauso va riservato ai due protagonisti Jeff Bridges, attore poliedrico e capace di mille sfaccettature qui nel ruolo di uno scrittore tra lo sbruffone e il ridicolo e Kim Basinger ancora affascinante nonostante siano trascorsi ormai venti anni dai fasti di "Nove settimane e mezzo", credibilissima nel ruolo di una donna ripiegata in se' stessa e spenta dentro.
La tematica principale del film: il dissolvimento di una coppia a seguito di una tragedia familiare non è di per sé originale nella cinematografia ma ovviamente cambiano i modi di narrare la storia e colpisce anche l'insolito ed allusivo finale.
Tra la coppia che ormai non è più tale due esseri in crescita: la piccola figlia dei due, nata dopo la disgrazia che ha colpito i coniugi e il giovane aiutante di lui, ragazzo timido e poco vissuto che si apre alla vita e alle pulsioni sentimentali grazie a Marion (la Basinger).
Tra una scena e l'altra brani di letteratura, stralci di lavori di Irving letti dagli attori e il paesaggio duro, anche se estivo, di una cittadina poco fuori New York. Il film diventa una sorta di educazione sentimentale per tutti i protagonisti della storia: dal maturo Ted, (Bridges in ottima forma) scrittore per l'infanzia con il vizietto del playboy, lentamente consapevole della sua solitudine esistenziale, a Marion, morta dopo la morte che l'ha colpita, protagonista di un sogno di erotismo e giovinezza accanto al suo efebico amante, tenace nel perseguire la sua dolorosa decisione di voltare pagina a scapito di tutto e tutti.
Educazione sentimentale e di vita per Eddie (Jon Forster), appena diplomato, arrivato per imparare l'arte dello scrivere, si ritrova a imparare l'arte di vivere e di amare. Lei si allontana ma lui è ormai pronto a volare alto e a sbeffeggiare gli inutili miti dell'adolescenza appena conclusa. Bravissima la piccola Elle Fanning nel ruolo della figlioletta dai capelli color del grano, piccola principessa inconsapevole del dramma interiore di tutti e con il pesante fardello di una memoria di un passato ignoto da portare avanti. In complesso un film da pensare più che da vedere.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 27/07/2006
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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