Voto Visitatori: | 6,21 / 10 (80 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 7,00 / 10 | ||
Questa è la volta dei Paesi Bassi, coadiuvati dal Regno Unito, ormai confermatosi all'altezza del genere con pellicole come "Eden lake". Una grande occasione per i due paesi di sfornare un prodotto avvincente e innovativo, che possa turbare e scioccare il pubblico europeo.
Diretto dal regista olandese Tom Six, cineasta alle prime armi ancora poco popolare (ma molto talentuoso), "The human centipede" sarà così apprezzato da vincere il premio di miglior film e miglior attore (Dieter Laser) nella categoria horror all'Austin Fantastic Fest, al Ravenna Nightmare Film Fest e al Sainte Maxime International Horror.
Due giovani ragazze, in viaggio attraverso la Germania, sono vittime di diverse disavventure il giorno in cui progettano di andare a ballare in discoteca. Le ruote della loro macchina si fermano improvvisamente a causa di un guasto ed il tempo si fa improvvisamente brutto, tanto che inizia a piovere a dirotto. Spaesate e disorientate chiedono aiuto ad un passante, un locale pervertito e volgare in cerca di "sesso", ed infine decidono di bussare ad una casa del posto, sperando di poter trovare un telefono per chiamare il servizio taxi. Ma non sanno che entrare in quella casa sarà l'errore più grande della loro vita: ad accoglierle c'è il Dr.Heiter (si legge "Haiter"), un sadico neo-nazista che esercita illegalmente la sua professione di "chirurgo in pensione", eseguendo operazioni macabre e inquietanti sui suoi poveri pazienti. Il suo recente progetto (mostrato con delle slide) è quello di creare un centopiedi unendo 3 corpi umani (vivi) attraverso ano-bocca.
Dopo aver drogato le povere protagoniste, ha inizio il tragico intervento.
Allo spettatore si lascia immaginare come andrà a finire, anche se tutto risulterà molto imprevedibile, fino all'adrenalinica conclusione con l'intervento di poliziotti tanto incapaci quanto imbambolati.
Fin dove si può spingere la perversione umana? Se l'è chiesto Cronenberg, che ha dato il via ad un tipo cinematografico, il body-horror ("il Demone sotto la pelle"), e altri registi. Ma nessuno è arrivato al livello di Tom Six, il quale ci fa capire come la malattia e la degradazione dell'animo umano possano verificarsi in ambienti "formalmente" sani, in persone apparentemente normali, che, spinte da una brama di successo (personale) e anche da un'eccitazione latente nella visione della sofferenza altrui, si danno ad imprese, operazioni, gesti che rasentano la follia e la pazzia, oppure che la superano enormemente.
Drammaticissimo il quadro dipinto, caratterizzato dal contrasto "casa moderna e comoda" e "cantina squallida nonché sala delle torture", che rende benissimo l'idea di disorientamento.
Buone le interpretazioni da parte dei personaggi, soprattutto Dieter Laser, che con il suo sguardo arcigno e la sua malignità perversa, veste i panni molto difficili di uno psicopatico invasato e fanatico.
Amene le riprese interne (della piscina ad esempio), che distolgono l'attenzione dello spettatore con vari colori (il blu dell'acqua, il bianco delle pareti), quasi in simbiosi fra loro.
Per quanto riguarda lo splatter ci si aspettava di più: il torture è solamente accennato e le scene delle operazioni chirurgiche sono volutamente saltate; laddove però manca la violenza fisica, prevale quella psicologica, più penetrante e insopportabile, soprattutto se protratta (efficace in questo senso la scena della defecazione).
Dal punto di vista della sceneggiatura purtroppo la pellicola è una delusione bella e buona. Si è optato per un ritmo incalzante e veloce, al punto da eliminare le tipiche premesse iniziali degli horror, con il risultato però che alcuni elementi della storia convincono poco: perché le ragazze si sono fidate di uno sconosciuto malfidato (fin da subito)? perché quando avevano la possibilità di scappare non l'hanno fatto? E, soprattutto, come si può giustificare la presenza tanto incompetente dei due poliziotti?
Lungi dall'essere un capolavoro, almeno "The human centipede" ha tutti gli elementi per considerarsi un buon film ed i difetti sono in minor proporzione rispetto ai pregi. Ancora una volta standing ovation per il Regno Unito e per il neo-talented "Paesi Bassi".
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Recensione a cura di dubitas - aggiornata al 19/07/2013 15.15.00
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