Recensione una calibro 20 per lo specialista regia di Michael Cimino USA 1974
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Recensione una calibro 20 per lo specialista (1974)

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locandina del film UNA CALIBRO 20 PER LO SPECIALISTA

Immagine tratta dal film UNA CALIBRO 20 PER LO SPECIALISTA

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Il maturo John, anche detto l'artigliere, incontra lungo il suo cammino il giovane e inesperto Caribù. Insieme progettano un grosso colpo che ricalca fedelmente le orme di una rapina precedente effettuata dall'artigliere. A rallentarli, prima, e aiutarli, dopo, arrivano due vecchi amici di John.

Esordio alla regia dell'allora trentenne Cimino, questo "Una calibro 20 per lo specialista" è un film davvero molto speciale, che riesce nell'intento di rendere emozionante, e a tratti quasi commovente, una storia di rapine e sparatorie. Il tutto è dovuto all'esemplare caratterizzazione di ciascun personaggio, ma soprattutto dei rapporti intercorrenti tra i quattro protagonisti, principalmente i due più importanti, John e Caribù, uniti sempre più da una sorta di legame padre-figlio. Ed è così che il giovane scapestrato e sopra le righe, oltre a divertire con le sue battute sempre pronte e i suoi movimenti da spaccone, fa anche molta tenerezza per la sua ingenuità e la sua immensa sete di conoscenza, oltre che per l'ammirazione e lo spirito emulativo che prova nei confronti di John. Suo unico intento, in realtà, non è quello di arricchirsi col bottino della rapina, ma quello di poter divenire un vero e proprio eroe, come lo era stato John ai tempi della guerra in Corea combattuta al fianco del "Rosso", vecchio amico dell'artigliere che insieme a Goody si unirà al nuovo piano.

Di sicuro non mancherà l'azione, che costituirà una parte fondamentale della pellicola, a partire dall'incipit con la camera che segue letteralmente un auto che si avvicina ad una chiesa dalla quale provengono dei canti religiosi. Il prete che sta elargendo il sermone altri non è se non il mitico Clint Eastwood dall'espressione perennemente dura e caricata, che ben presto dovrà vedersela con una raffica di proiettili provenienti dal tizio sceso proprio dall'auto in questione. Subito dopo, un inseguimento tra i campi di grano, interrotto dall'arrivo dello scapestrato Jeff Bridges, che dopo aver rubato un auto, ne sta provando il limite di velocità.
Il rapporto tra i due comincia in una maniera a dir poco rocambolesca, con John che tenta disperatamente di entrare nell'auto di Caribù, che sta correndo all'impazzata per i campi. E così come ha avuto inizio, il rapporto finirà proprio a bordo di un auto, una cadillac bianca nuova di zecca, da sempre il sogno del giovane ragazzo. Una volta divenuti amici, pur senza difficoltà, i due proseguiranno il loro viaggio on the road, cadenzato da una colonna sonora davvero molto adatta, destreggiandosi con espedienti di vario tipo, piccole rapine, notti con prostitute, borseggi e corse in auto tra le strade circondate da campi e distese enormi o da montagne. Ma ben presto dovranno vedersela con il Rosso e Goody che inseguono John per recuperare il bottino di una loro vecchia rapina, in realtà andato perduto. I quattro allora decideranno di allearsi per ripetere il colpo, ma sostanzialmente perché in realtà non hanno mai smesso di essere amici.

L'amicizia, dunque, il tema più importante di questa pellicola, e principalmente l'amicizia tra uomini (le donne sono una presenza a dir poco secondaria: "le donne portano guai", ripeterà Caribù al suo amico). Un sentimento visitato sotto vari aspetti e punti di vista e incarnato appunto dai differenti tipi di rapporti che intercorrono tra l'uno e l'altro. Tra John e Caribù si viene ad instaurare una sorta di senso di protezione per l'uno e ammirazione per l'altro ("Io non voglio il tuo orologio, voglio la tua amicizia…Facciamo squadra!"); tra John e il Rosso che hanno diviso l'esperienza della guerra c'è una sorta di sentimento contrastante, un'amicizia un po' ambigua ("Perché volevi ucciderlo?", chiederà Caribù al Rosso, riferendosi a John; "Perché siamo amici", gli verrà risposto); il Rosso e Goody non fanno altro che battibeccare e rimproverarsi a vicenda, nonostante siano sempre in coppia in ogni loro movimento; e tra Caribù e il Rosso ci sarà un sentimento di vero e proprio odio, soprattutto da parte del più anziano dei due che non sopporterà la sua spavalderia e l'acutezza della sua lingua. L'unico momento in cui questi ultimi riusciranno ad entrare in sintonia, sarà quando il ragazzo racconterà di aver intravisto una donna interamente nuda affacciata ad una finestra. Il Rosso, affetto da manie voyeuristiche, penderà dalle sue labbra fino a quando Caribù non ne farà un'altra delle sue facendolo nuovamente arrabbiare. Esplicative del carattere a tratti viscido del personaggio del Rosso, saranno anche altre sequenze come quella nella quale, durante la rapina, l'uomo si troverà di fronte ad una giovane coppia nel bel mezzo dell'amplesso e rimarrà a fissarli togliendosi persino la calzamaglia e legandoli, dopo, in posizione sessuale. Il coraggio, la forza, la lealtà e la determinazione di John trovano quindi il loro contraltare nella sprovvedutezza, spensieratezza e ingenuità di Caribù, ma soprattutto nella codardia, nella vigliaccheria, nella disonestà e slealtà del Rosso.
Delle amicizie, dunque, destinate a non durare nel tempo, proprio perché, come ci dimostra il finale con John che corre da solo lungo le strade deserte del Montana, ogni eroe è destinato a rimanere da solo.

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Recensione a cura di A. Cavisi - aggiornata al 12/03/2009

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

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