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Attraverso i ricordi di un grande Maestro che descrive con diversi stati d'animo un periodo di follia vissuto da un Paese mediocre che ha accettato con servilismo una pagina indecente della nostra storia,viene fuori un'opera compatta ed importante,tra le migliori del regista.Il suo sguardo è spesso distaccato e mai assolutorio verso qualcuno:al Maestro interessa raccontare una storia autobiografica,ricca di episodi grotteschi narrati in maniera ironica e ad inserire una serie di personaggi che cercano di vivere la propria vita come se niente stesse succedendo intorno a loro.La loro inconsapevolezza è più voluta per paura delle conseguenze possibili ai loro tentativi di rivolta,che a decisioni morali di orgoglio improvviso.E l'unico modo per sfogarsi in una situazione simile è quella di inscenare inutili liti famigliari,fare scherzi scemi a scuola,fantasticare su avventure improbabili e guardare le donne.Un quadro amaro descritto con una fluidità di racconto scandita da un umorismo necessario per capire un capitolo della nostra Storia rappresentato troppo in "esterno" nelle pellicole passate di altri autori,è qui descritto da Fellini in maniera personale e universale,che colpisce a ogni fotogramma con una semplicità rara nel panorama cinematografico internazionale.Tutto ricostruito a Cinecittà con una precisione per il dettaglio rimasta ineguagliata e con una sequenza che lascia a bocca aperta da quanto è realistica e poetica:il passaggio notturno del transatlantico Rex.Musica di Nino Rota(qui in uno dei punti più alti della sua carriera).Successo in tutto il mondo e Oscar come miglior film straniero.