amarcord regia di Federico Fellini Italia, Francia 1974
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amarcord (1974)

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locandina del film AMARCORD

Titolo Originale: AMARCORD

RegiaFederico Fellini

InterpretiPupella Maggio, Bruno Zanin, Armando Brancia, Ciccio Ingrassia, Nando Orfei, Luigi Rossi, Magali Nöel, Josiane Tanzilli

Durata: h 2.07
NazionalitàItalia, Francia 1974
Generecommedia
Al cinema nel Settembre 1974

•  Altri film di Federico Fellini

Trama del film Amarcord

Tante storie diverse si intrecciano in una Rimini degli anni 30 riproposte da Fellini sfogliando i ricordi di quando era ragazzo.

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Voto Visitatori:   8,71 / 10 (128 voti)8,71Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film straniero
Miglior filmMigliore regia
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore regia
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Voti e commenti su Amarcord, 128 opinioni inserite

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Wilding  @  30/12/2022 10:46:46
   8 / 10
Affresco meraviglioso che una trama "lineare" avrebbe reso perfetto.

AMERICANFREE  @  28/12/2021 22:46:02
   8 / 10
Uno dei migliori film di Fellini, ho riso veramente tanto. Molto bella la ricostruzione d ella Rimini dei primi anni 30. Splendida la colonna sonora di Nino Rota. Attori straordinari per un film indimenticabile.

DankoCardi  @  05/02/2021 10:24:17
   10 / 10
E così siamo arrivati a 1000! Per il millesimo commento mi sono volutamente riserbato il mio film preferito. Non è che sia un fan accanito di Fellini, non tutti i suoi film mi hanno fatto impazzire ma questa pellicola ha troppi pregi: fondamentalmente è una commedia dove però non mancano momenti seri o toccanti...un film tragicomico, insomma. Attraverso questo piangere e ridere il sognatore Fellini ci porta nel suo passato, nella sua adolescenza, nel pieno dei ricordi (già dall'incomprensibile titolo: a' marcòrd...in dialetto riminese: "io mi ricordo"). In un anno di vita nella Rimini degli anni '30 un gruppo di adolescenti affronta la vita con spensieratezza, va al cinema a vedere i film con gli indiani e Gary Cooper, si diverte, partecipa alle sagre di paese, affronta il bene ed il male della quotidianità e, soprattutto, ha a che fare con i primi pruriti e con le donne viste solo da lontano sia quelle belle come la Gradisca (Magali Noel...il kulo più bello del cinema) che quelle brutte ma pur sempre donne come a dire...quello che passa il convento. Ma ci sono anche tutti gli altri pittoreschi personaggi di provincia come l'avvocato che tenta di insegnarci le bellezze artistiche della sua città (metacinema) ma viene perseguitato da un misterioso spernacchiatore, la tabaccaia con le sue tette giganti, lo zio matto (Ciccio Ingrassia superlativo in un ruolo drammatico) e poi c'era...il fascismo imperante. All'epoca della sua uscita proprio per questo motivo fu considerato un film "scomodo" ma Fellini non ne compie certo una celebrazione; ce lo mette semplicemente perchè a quel tempo...c'era! I momenti onirici permeano tutta l'opera come i ragazzi che di inverno ballano da soli davanti all'hotel chiuso, la sequenza della nebbia, l'arrivo del pavone in piazza, il ballo delle odalische etc... Oniricità che si ripercuote anche sulle figure degli adulti visti anche loro come bambini troppo cresciuti che fanno discorsi puerili (Ma quanto peserà il Rex? Secondo me una volta e mezzo il Grand Hotel). Una celebrazione alla vita dove però c'è spazio anche per la morte...perchè non dimentichiamoci che nella vita c'è anche quello. Ed alla fine, tra chi parte e chi resta, ritornano le manine...un altro anno è trascorso, un altro arriva e si ricomincia da capo con la prossima sega vecchia da bruciare, il prossimo film di Gary Cooper che uscirà, le prossime ragazze che arriveranno. Le musiche di Nino Rota sono semplicemente perfette ed anch'esse ci fanno sognare. Per me un film mai abbastanza osannato. Grazie Maestro Fellini per questa porzione della sua vita di cui ci ha reso partecipi.
Riflessione personale: sono convinto che registi-artigiani del cinema come Laurenti e Tarantini che qualche anno dopo invaderanno le sale con le commedie sexy-scolastiche (liceali, ripetenti, insegnanti etc...) dove studenti allupati come Alvaro Vitali spiano le donne più grandi che si spogliano, abbiano preso spunto da questa pellicola e quindi debbano moltissimo a Fellini il quale, inconsapevolmente ed in buona fede (in Amarcord non ci sono scene di nudo o momenti sexy) ha dato il via ad un genere.

bitlis69  @  01/01/2021 01:04:18
   10 / 10
Capolavoro incredibile, da romagnolo non posso non amare questo film,un affresco veramente caratteristico della mia terra che mi riporta ai racconti di mio nonno.un opera d'arte sulla mia Romagna.

VincVega  @  21/01/2020 18:49:11
   9½ / 10
E' difficile per me valutare obiettivamente "Amarcord", in quanto Riminese di nascita e di vita vissuta. Le analogie con la Rimini di oggi, ma anche quella di 20, 30, 40 anni fa sono tante e anche se quelle troppo in la non le ho vissute, sento continuamente i ricordi di altre persone a me vicine. Fellini unisce l'elemento autobiografico all'immaginazione, ama il surreale, il grottesco e lo riporta come passato personale di un'infazia lontana, ma non per questo dimenticata. Questa sua riminesità si coglie nell'umorismo tagliente ed amaro, i personaggi strambi, ma che conservano una certa attualità, superando la macchietta e la caricatura. La bella ragazza di città che sogna la celebrità e lo sfarzo, ma che in realtà non riesce ad uscire dalla sua dimensione di oggetto del desiderio di un microcosmo, il matto a cui non puoi che voler bene, il padre burbero ma che farebbe tutto per la famiglia, la madre malaticcia factotum in casa, lo zio che pensa solo ad andare a donne, il nonno che ancora si vanta di quanto era forte da giovane in ambito sessuale, Il musicante di piazza che prendi un po' in giro appena lo vedi, i professori, i compagni di scuola e di marachelle, la prostituta, lo storico logorroico, il motociclista tamarro che irrompe con le sue sgasate. E l'introduzione di qualche parola in dialetto romagnolo, che in pochi capiranno ma che per molti di noi non può che far piacere.


Ma il genio di Fellini si vede anche in scene surreali come quelle della bella Ninola e del momento in cui diventerà "Gradisca" oppure quello in cui l'ambulante vede l'arrivo del sultano con le sue 30 concubine, che invitano lo stesso popolano ad entrare al Grand Hotel. Due scene che sembrano assurde, ma rappresentano il divenire di un racconto che quando passa di bocca in bocca, sarà totalmente trasformato dal racconto orginale, per quanto vero o falso che sia. Ma in "Amarcord" ci sono scene che rimarranno nella storia, come l'arrivo del transatlantico Rex, o quello della "Tabaccaia" (l'ossessione per le forme di Fellini), lo zio Teo con problemi psichici ma col sogno di stare con una donna che probabilmente non verrà mai esaudito o di Alvaro Vitali che balla con l'arrivo del venticello. Per non parlare dell'arrivo dei fascisti in pieno potere pre-guerra, ma che non ci fanno una grande figura, nella scena in cui si mettono a sparare contro un grammofono sopra il campanile, colpevole di suonare una musica a loro non gradita. E a proposito di musica non si può non citare la colonna sonora di Nino Rota, splendida ed immortale, che rende ancor di più "Amarcord" un film pieno di magia e poesia. Veramente eccezionale la messa in scena, simile alla vera Rimini di una volta. La piazza, il castello, i portici, il porto. Spettacolo.


Fellini sente la malinconia di un posto a cui ha dato molto in età adolescenziale, ma che poi nel proseguire degli anni lascerà e sempre più raramente tornerà a solcare, quasi a prendere le distanze di un posto che gli sarebbe stato stretto, ma omaggiandolo con questo capolavoro, parola forse eccessivamente abusata, ma che non riesco a non sottolineare.

"Mio nonno fava i mattoni, mio babbo fava i mattoni, fazzo i mattoni anche me', ma la casa mia n'dov'è?"

Filman  @  17/09/2019 15:50:10
   8 / 10
Considerato uno dei migliori film neorealisti ed uno dei più belli del regista, AMARCORD è il classico film italiano di stampo tragi-comico, dalle venature erotiche e di voce politica, ma a differenza dei film neorealisti tradizionali ciò che appare sullo schermo non è il presente ma un nostalgico passato. Con lo stile di Federico Fellini, privo di vettori direzionali, vanno formandosi scenari suggestivi e ambienti che scaldano anima e cuore, legati alla solida realtà ma anche ricchi di un pathos che la esaspera, i quali traducono questo film in un linguaggio emozionale che anche il pubblico extra-europeo possa comprendere appieno.

antoeboli  @  20/01/2017 15:09:25
   8 / 10
Primo film che ho guardato del maestro . Un affresco dell Italia fascista in chiave biografica, in quello che è un film che sembra a primo occhio diviso in fasi e episodi .
Tra i grandi pro : Regia , cast e recitazione curato nei movimenti e nella caratterizzazione , fotografia e la musica.
Quest ultima , composta dal maestro Nino Rota , è un immortal ormai , e la si sente ogni due tre che siano programmi tv o tanto altro .
A livello di film , non si possono non citare alcune scene indimenticabili come quella in cui compare il mitico C.Ingrassia , o la scena della nebbia con il balletto dei ragazzacci del borgo , tra cui va citato un quasi esordiente , anche se aveva gia lavorato con Fellini , Alvaro Vitali.
Film tra l altro candidato a diversi oscar , di cui vinse quello come miglior film straniero ....anche per la sua atmosfera commediosa e grottesca , specie nelle scene dove ci sta la figura del duce , che viene omaggiato tutt altro che in modo serio .
Film consigliato a chi piace il cinema neorealista e il cinema d autore italiano di altri tempi (migliori)

Charlie Firpo  @  15/09/2015 09:22:39
   5 / 10
Chi mi ha preceduto ha detto tutto quello che c'era da dire a proposito di questo film... una delle poche cose buone che possiede potrebbe essere quella di aver contribuito alla formazione macchiettistica dei personaggi di Fantozzi uscito l'anno dopo, per il resto non vedo nulla di eccezionale o di memorabile.

Fellini.... come al solito sopravvalutato.

Matteoxr6  @  11/09/2015 01:35:48
   5 / 10
Leggendo la recensione, per curiosità, visto che dava un bel 10 al film, ho letto un passaggio in cui si cercava di controvertere la dichiarazione di apoliticità dichiarata di Fellini, in particolare di questo film. Mi dispiace, posso sbagliarmi su tutto, ma una delle ragioni della popolarità di Amarcord è proprio la bonarietà delle situazioni narrate: che sia la morte della madre, la vocazione del prete o, nel caso che ci interessa, della critica fascista, nient'altro che una raffigurazione macchiettistica che piace a tutti, grandi e piccini, così come sorridono tutti i colori politici di fronte alla scena del grammofono preso a pistolate. Perciò questo punto lo lascerei proprio perdere. Suggerirei anche di lasciar perdere paroloni come "romanzo di formazione", se no Verga vi compare in sogno e vi strozza. Premesso questo, riprendo il discorso sull'universalità temporale e spaziale della pellicola, di cui comprendo le ragioni: semplice descrizione, giusto abbozzata, di una notevole varietà di personaggi provinciali, più o meno stereotipati, alle prese con situazioni comuni ben note a tutto il grande pubblico il quale, ovviamente, si riconosce e prova empatia. Ora, tutto questo non deve essere per forza un demerito, ci mancherebbe, anzi, nel caso di specie, grazie anche alle qualità registiche di Fellini, che dipinge il tutto all'interno di un quadro quasi onirico, il film acquista un carattere proprio. Questo però, almeno per me, non basta, non solo a sviolinare sotto lo schermo gridando al capolavoro (ma scherziamo?), ma neppure a renderlo sufficientemente interessante nell'andamento della sua messa in scena, non proprio esaltante in certi frangenti, anzi, tutt'altro. Per non parlare del limite intrinseco di raccontare una storia leggera e provinciale. Ora potete pure scatenarvi tirandomi virtualmente le uova.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  10/09/2015 21:52:42
   7½ / 10
Buon film di Fellini(anche se io preferisco quello in bianco e nero dei 50 e 60)
Da sottolineare le prove di Pupella Maggio(doppiata da Ave Ninchi),di Ciccio Ingrassia(doppiato da Enzo Robutti) e Magali Noel
Piccola parte per Alvaro Vitali

arrivaal  @  09/01/2015 02:02:37
   7 / 10
(spoiler)
amarcord è difficile da commentare.
un film troppo freddo per i miei gusti, nonostante questo le battute e le situazioni fino alla prima parte sono impeccabili.
una pernacchia, o un grido del quale non siamo neanche sicuri di averlo sentito,
cercare di ammazzarsi spostandosi la bocca, salutare i vicini che ci stanno guardando dopo una lite in casa (ecc.) diventano dettagli d'oro nella tipologia di questo film.
poi secondo me tutto rallenta, tutto viene portato fino alla fine cercando di mantenere lo stesso filone iniziale, riuscendoci, ma annoiando.

Woodman  @  07/08/2014 15:48:14
   8½ / 10
Un film che non avrebbe più bisogno di essere commentato, indiscutibilmente importante e grande.
Fellini, nonostante tutto, non l'ho mai davvero mandato giù del tutto, per quanto lo riconosca come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.
Eppure il suo modo di mettere in scena l'onirico, le sue convinzioni al riguardo, la sua baroccaggine caciarona e confusionaria, l'ostentazione enfatica del grottesco e delle piacevoli contraddizioni umorali, quegli ossimori insomma, oltre all'esibizionismo esagitato e talvolta (dai, facciamo anche SPESSO) fine a sè stesso sono tutti tratti che mi hanno sempre urtato, e anche non poco. Vergogne segrete? Mah, finchè ne riconosco -nonostante tutto- l'indubbia grandezza, rimango abbastanza tranquillo.
Sì perchè Amarcord è, purtroppo, TUTTO ciò che trovo di difettoso in Fellini, centuplicato.
Troppa gioia guasta al voluto effetto nostalgico, troppa enfasi nella recitazione sfianca, troppo autocompiacimento visivo irrita.
Eppure tutto è meravigliosamente (e non discretamente, beninteso, ma MERAVIGLIOSAMENTE) bilanciato dalla passionalissima e sensibilissima forza espressiva dell'artista riminese. Un film che rimane personalissimo e addirittura, in certi risvolti, che tocca vette intime quasi confessionali e imbarazzate. Dunque, un'opera coraggiosissima, che riesce miracolosamente a portare dalla sua anche l'irritazione mostruosa che riesce a generare.
Come galleria di reminiscenze traslate nel fantastico e nella comicità paradossale e grottesca, resta inferiore a "Roma", che è decisamente il mio film preferito di Fellini, ma non si può sorvolare sull'intenzionalità ben superiore rispetto al film anzidetto, molto più ambiziosa e molto più coraggiosa.
Le storielle si agganciano tramite sfumature cromatiche, connessioni verbali, trucchi di scena, narratore semi-onnisciente. E il tutto, alla fine, assume un respiro ampissimo, sconfinato e sterminato, la malinconia è incredibilmente palpabile e si percepisce qualcosa di incredibilmente profondo, un magone che scivola in gola, una rassegnazione colta nel buttarsi sulla poltrona senza più percezione di sè, insomma di percepile ma non decifrabile, visibile, spiegabile. Un effetto straordinario e umanissimo, nella sua semplicità, se si accetta, addirittura universale.
Purtroppo non si può, o almeno non riesco io, a scindere il risultato finale dallo svolgimento, il presente che scivola via insieme ai personaggi dal mellifluo spazio nero che racchiude come un bigino tutte le folli revisioni autobiografiche col filtro della fantasia più intima e sfrenata. No, perchè in più punti si passa dallo sgangheramento alla simmetria visiva certosina che tanto esalta le folle ignoranti e perciò arrivo a detestare, questo insano accomodamento e incondizionato donarsi alla piacevolezza della pura vista, gratificante ma non sufficiente. Poi ovviamente il chiasso, che molti amano ma che io sopporto. Tollero, d'accordo, ma non è già più un godimento. Anzi, ne siamo ben lontani.

Comunque va dato atto al Maestro di saper come far breccia nelle anime del pubblico, cosa che io trovo non necessaria e opposta alla mia filosofia di vita, quindi inevitabilmente fastidiosa nella sua smodata ricerca empatica.
Ma soprattutto va riconosciuto il magnifico e sapiente lavoro di mescolamento tecnico-visivo, che riesce a immettere strati di tristezza rimuginante e ininterrotta (si sottolinea l'importanza della musica di Rota e del suo utilizzo) nel comico susseguirsi di eventi. Come rattristarsi davanti al divertimento. L'ossimoro per eccellenza che Fellini e dopo di lui tanti altri ameranno, e che si rivelerà adattissimo per avvicinarsi al pubblico.

Se si è in cerca di un calore potentissimo, affettuoso, informale e sereno, Amarcord è la perfezione.
Se oltre a ciò si è in cerca di una maestria visiva che lasci in bocca il sapore della magia, Amarcord è più che perfetto.
Se ancora oltre si cerca quella furbizia accomodante che il Maestro imbastisce gongolante e contentone nelle sue messinscene irresistibilmente fanfaronanti e visivamente esplosive, maestose, ossimoricamente sbalorditive e al tempo stesso soddisfacenti e nutrienti per spirito, bocca, gola e ovviamente cervello, Amarcord non è soltanto un film perfetto, è qualcosa di immane e indefinito, in grado di delinearsi e oggettivarsi come capolavoro ma anche di lasciare libera scelta allo spettatore, in grado di decidere, senza rimorsi, se abbandonare la giostra di ricordi altrui o proseguire sino all'apice della malinconia, quella che è perdurata durante il viaggio e che scoppia potente alla fine di tutto.

Io non appartengo a nessuna di queste tre categorie, probabilmente perchè sono troppo sballottato nella vastità incommensurabile della cinematografia per capire COSA sto cercando.
Ma Amarcord, che fra l'altro è diventato un neologismo, è definitivamente una squisita torta paradiso soffice e intensa, dal sapore indimenticabile, che spinge a cercarlo ancora, a volerne sempre più, un esperimento quindi quasi gastronomico, sensualissimo e tristissimo, che riesce, analogamente alla madeleine proustiana nella sua funzione, a coniugare piacere e dolore e a spingere chi lo assapora ad un parallelismo interiore fra la visione di qualcun altro e la nostra, la più intima, la più inspiegabile, la più inenarrabile.

Un Classico meritevole d'ogni gloria, al di là delle mie fisime.

8 risposte al commento
Ultima risposta 21/08/2014 00.37.07
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GianniArshavin  @  29/06/2014 19:46:50
   8½ / 10
Altro lavoro formidabile per Fellini , che con "Amarcord" conquistò l'ennesimo Oscar della carriera e regalò a noi spettatori un film pieno della sua poetica e del suo genio , in un mix vincente di ricordi, nostalgia , una storia fortemente grottesca ed una serie di scene ormai diventate cult.
L'assenza quasi totale di una trama convenzionale , una carrellata di elementi autobiografici e l'uso massiccio del dialetto romagnolo non impediscono a all'opera di rimanere impressa nella mente dello spettatore. Il regista ci immerge in questo microcosmo dove personaggi indimenticabili , storie esilaranti e drammatiche allo stesso tempo, una irrefrenabile voglia di vivere malgrado i problemi sono le colonne portanti , in un cocktail della durata di due ore che non si sentono e non si soffrono mai.
Assolutamente consigliato a tutti , anche a chi in genere non apprezza o è "spaventato" dai lavori del cineasta italiano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  17/04/2014 18:49:32
   8½ / 10
Il film nostalgico per eccellenza: riesce ad essere divertente e malinconico allo stesso tempo, anche con alcune incursioni nel grottesco.
Considerato tra i migliori film del cinema italiano; non ne metto in dubbio l'altissima qualità ma di Fellini ne preferisco altri onestamente.

ferzbox  @  07/04/2014 13:54:21
   9 / 10
Opera affascinante del grande maestro Federico Fellini.
Una fetta di vita della Rimini anni 30 che viene magistralmente mostrata con un pizzico di ironia e melodramma.
Sorprendente notare come questa pellicola riesca a mettere in evidenza le meravigliose relazioni umane.
A differenza di oggi,in un clima più disagiato e povero come quello di 80 anni fa,la gente sapeva valorizzare la propria vita in perfetta comunione con le altre persone.
Ogni singolo personaggio possiede una propria realtà famigliare,ogni singolo personaggio vive le difficoltà della vita,ma ogni singolo personaggio fa della sua vita la vita degli altri.
Lontani dallo sviluppo tecnologico odierno,queste persone riuscivano a gustarsi con semplicità e naturalezza le emozioni,negative o positive che fossero,con assoluta completezza.
Sarei tentato di fare una serata da cineforum con due proiezioni.
1)"Amarcord" di Federico Fellini
2")Lei" di Spike Jonze
Proietterei questi due film per far notare l'incredibile degrado umano e sociale che ha subito la razza umana....
Nonostante gli immensi problemi legati alla povertà,la gente di un tempo sapeva gustarsi la vita 100 volte di più.
"Amarcord è fondamentalmente questo.
Al di là dei ricordi di Fellini,che sicuramente erano la sua musa,non ha mai usato direttamente la sua figura per narrare la veduta storica e lo stile di vita di tanti anni fa.
Si tratta di un film magico,che colpisce con semplicità,con la prospettiva innocente di un bambino,miscelando atmosfere popolari a tocchi di classe registici superlativi.
Potrà sembrare una stupidaggine,ma la prova di alcuni attori(come l'avvocato) che si rivolgevano direttamente allo spettatore guardando in camera,erano diretti e amalgamati tramite il montaggio con una tecnica da grande cinema.
Fellini è arte e poesia....Amarcord è tra i suoi lavori più ammirevoli...
Questo è il cinema Italiano.....e non credo che tornerà mai più...e se mai tornerà,non sarà di certo a breve....

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  31/12/2013 17:10:27
   6 / 10
La messa in scena superba non si discute ma personalmente non mi ha lasciato nulla.
Ho riso in piu' punti, certo ,ma mai di gusto come avrei voluto e i toni grotteschi sono cosi' sopra le righe da eclissare la malinconia di fondo che a me è risultata impercettibile.

De gustibus caro Elio :)

5 risposte al commento
Ultima risposta 01/01/2014 22.45.13
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  29/06/2013 23:10:57
   8½ / 10
La bellezza di "Amarcord" sta nella capacità di Fellini di ricreare nella finzione artistica un microcosmo umano affascinante, vivo, di cui non si può fare a meno di affezionarsi.
Con "Amarcord" giunge al culmine una fase artistica di Fellini iniziata con "I Clown" e proseguita con "Roma". In questa fase prevale l'attenzione all'elemento popolare di stampo ingenuo e paesano, guardato con evidente nostalgia, come di qualcosa di ormai perso. In questa fase l'acre satira di Fellini si stempera in un'amabile e partecipata vena comica. Un po' come stava facendo in contemporanea Pasolini con la "Trilogia della vita", anche Fellini vuole rendere omaggio alla forza vitale dell'elemento popolare tradizionale italiano, proprio nel momento in cui prende coscienza di se stesso e sta per scomparire, inesorabilmente travolto dal benessere piccolo-borghese e dalla sua mentalità ipocrita, gretta e qualunquista.
Fellini giunge alla perfezione artistica perché in "Amarcord" rinuncia all'espediente documentarista e agli accenni metacinematografici dei film precedenti. Qui mezzo artistico e oggetto rappresentato diventano tutt'uno, iscindibili l'uno dall'altro: uno delle più riuscite sintesi di vita umana collettiva (con tutte le sue varietà e sfacciattature) che la finzione artistica abbia mai potuto rappresentare.
Altra dote di Fellini è quella di riuscire in maniera mirabile a sublimare l'autobiografico, l'esperienza singola, in qualcosa di universale, vissuto da tutti.
C'è però una nota personale e un pochino "forzata" nel film: il sentimento celebrativo e nostalgico, la visuale affettiva a volte smussa tutti gli angoli e i drammi che in genere un'esistenza e una vita sociale comporta. La leggerezza, la patina comica stemperano le arroganze e le prevaricazioni fasciste (ridicoli più che pericolosi o dannosi) come pure gli opportunismi e le deferenze ai poteri costituiti (la Gradisca). L'opposizione si limita a una pernacchia o a un grammofono che suona, anche questa vista in termini comici.
Anche il dolore derivante dalle privazioni della segregazione (lo zio che "vuole una donna") è visto in chiave comica e buffa; come pure la morte della madre rappresenta solo un momento triste, con la vita che subito riprende indisturbata il suo vitalistico e indifferenziato corso.
E' l'arte di Fellini che sintetizza in maniera mirabile il mondo umano, sacrificando però in parte il suo elemento drammatico (su cui invece Pasolini fondava la sua arte).
Così è Fellini e così va preso.
Personalmente non ho molta affezione per "Amarcord"; non so, forse un po' troppo lungo e a volte ripetitivo. Alla lunga un pochino riesce sempre ad annoiarmi o a farmi sentire un po' forzato il mondo rappresentato (opinioni personali ovviamente).
Tanto di cappello comunque ai tecnici di cui Fellini si è servito (scenografici, architetti, sarti, truccatori, ecc.) La falsa Rimini sembra più genuina e caratteristica della vera.
Da notare come il modello felliniano (amabile, leggera, comica rappresentazione sintetica e collettiva del mondo popolare) sia presto scaduto nello stereotipo e nella grossolanità dei film "popolari" e scollacciati (gli stessi con protagonista Alvaro Vitali).

marimito  @  21/05/2013 22:21:50
   7½ / 10
Un trionfo della nostalgia in chiave post fascista.. luoghi della memoria che coccola il cuore. Bella fotografia e belle le immagini ed i dialoghi. Un bel film!

bucho  @  10/01/2013 02:08:50
   10 / 10
ovviamente è un capolavoro, questa è arte!

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 10:23:30
   10 / 10
Nostalgico, sincero, folgorante e a tratti spassoso. Il film di Fellini a cui sono più legato è un capolavoro come in Italia, che tristezza, non si fanno più.
Personaggi che restano nella memoria e un ritmo fluviale che può annoiare solo i poveri di spirito. Bellissimo!!

JackRock  @  10/12/2012 19:22:12
   9½ / 10
Riesce a fare una caricatura (neanche troppo) perfetta della bellissima Romagna di quegli anni!La scena del pranzo è un C A P O L A V O R O!

prof.donhoffman  @  28/11/2012 13:19:06
   6½ / 10
Fellini è il mio regista preferito ma questo proprio non lo digerisco. E' più o meno allo stesso livello di una Liceale, che mi piace ma da Fellini mi aspetto qualcosina in più.

gemellino86  @  28/09/2012 13:44:03
   10 / 10
Fellini racconta storie di vita in questo film di grande fascino con eccellenti attori. Merita solo applausi da parte mia. Assolutamente da non perdere.

Fifì  @  26/08/2012 22:04:36
   10 / 10
Un capolavoro del cinema che, al giorno d'oggi, fatto salvo di qualche rara eccezione in particolar modo in Italia, ce li sognamo. Questo film racchiude in sè dalla satira, alla comicità, alla poesia, alla filosofia ecc, creando un mix che non diventa mai discordante e secondo me ancora oggi, nonostante siano passati quasi quarant'anni, alcune cose le ho trovate molto lontante dalla nostra quotidianità e dalla nostra vita, ma altre invece le ho trovate molto vicine e attuali che rispecchiano il tempo in cui stiamo vivendo noi. A mio parere un capolavoro.

Oskarsson88  @  16/07/2012 12:04:11
   6 / 10
niente, ancora una volta un flop con un film felliniano e siamo ormai a 3 su 4 (l'unico che ho apprezzato è otto e mezzo) quindi deduco che non è proprio il regista che fa per me. Tanti siparietti e caricature, ma senza un abbozzo di trama e senza neanche far divertire più di tanto, nonostante belle ambientazioni, mi hanno reso la visione abbastanza faticosa e anche un po' fastidiosa. Difficile stabilire un voto, ma a me non è piaciuto...

CitizenKane  @  16/05/2012 00:06:48
   10 / 10
Arrivato a metà del film, mi ero reso conto di essere di fronte ad una delle mie pellicole preferite.
C'è tutto: l'astrattezza dei ricordi, la visione ingenua dei rapporti sociali, gli ormoni esasperati dell'adolescenza.
C'è un Italia che non c'è più, uomini che sono scomparsi ed hanno lasciato spazio allo spettatore che guarda sbigottito, ma estasiato, questo capolavoro.

Goldust  @  12/04/2012 20:55:21
   8 / 10
Toccante film della memoria, impossibile non lasciarsi trasportare dall'ondata di personaggi - perlopiù stravaganti - che animavano la Rimini tanto cara al regista ed interessante la rivisitazione dell'epoca fascista allora in auge. Da vedere, almeno una volta.

Mietitore  @  29/11/2011 20:07:26
   10 / 10
Incriticabile.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  20/11/2011 18:21:22
   10 / 10
Normalmente é nel primo film che il regista sceglie di raccontare la sua infanzia. Invece Fellini, un capolavoro dietro l'altro, arriva nel 1973 con AMARCORD nonché "mi ricordo" in dialetto romagnolo. Un punto di vista "povero" e ingenuo, come quello di un bimbo, messo in un contesto sociale contemporaneo al film, dove nel finale si raggiunge il punto massimo: la spiaggia, dapprima affollata, diventa poi deserta. E poi Titta, che assume il ruolo di alter ego del regista. La cosa affascinante é che Titta non é affatto il protagonista, perché infatti non esistono protagonisti veri e propri, ma solo una voce che appare qua e là commentando e che appartenente ad un vecchio, amante della storia, ma che nessuno bada.
I personaggi del film infatti sembrano uscire da un mondo che non appartie affatto al nostro e nelle scene di vita reale troviamo una visione registica complessiva, dove la società é vista in maniera positiva, mentre il singolo individuo é qualcosa di sbagliato.
Lo stile felliniano é evidente: il filone narrativo a metre-à-souvenir apparentemente insensato ma assolutamente voluto e geniale vale come ottima scelta registica, la comicità che arriva ai limiti della volgarità,..tutto questo enfatizzato da una musica toccante, da una stupenda fotografia che gioca cromaticamente con i pastelli ricoperti a volte da un velo di nebbia, dai movimenti della mdp scorrevoli, morbidi, dalla scenografia e dagli ambienti esterni che vanno dallo stile confetto al burbero, grottesco.
Il film in parte ricorda "I Vitelloni" e "Fellini Satyricon", ma anche lo stile leggero degli anni '50 e usa espedienti classici per ottenere manualità nei passaggi comici-malinconici e viceversa.

PignaSystem  @  04/09/2011 10:30:31
   8½ / 10
Vent'anni dopo "I vitelloni", in cui inscenava i ricordi della propria giovinezza, Federico Fellini ci racconta, con il pluripremiato "Amarcord", quelli della propria adolescenza. In un paesino romagnolo del periodo fascista, si vivono avventure semplici, ma genuine: amori, amicizie, rapporti familiari, contatti con la politica, ingerenza ecclesiastica. Cose semplici, come è semplice, quasi banale, l'intreccio delle vicende. Soltanto che dietro la macchina da presa c'è il più rappresentativo regista italiano di sempre. Fellini tocca tematiche puerili e le rende auliche, con quel suo misto di ironia, irriverenza ed onirismo che ne ha fatto un autore unico. Un film che va visto obbligatoriamente per capire la poetica del grande maestro.

guidox  @  02/07/2011 20:09:58
   7½ / 10
in alcuni momenti l'ho trovato perfetto, in altri piuttosto noioso, soprattutto nella seconda parte, come dice chi ha commentato prima di me.
capisco chi ci vede il capolavoro, perchè effettivamente ci sono tutti i crismi per reputarlo tale; probabilmente non appartengo a questa schiera perchè non sono troppo in sintonia con Fellini, che sforna un film molto personale.

Black Eight  @  23/05/2011 15:58:21
   8 / 10
Il voto esce fuori da una media quasi aritmetica. La prima ora è semplicemente fantastica, esilarante, e meritevole di un 10 fisso. Si susseguono senza sosta scene grottesche, al limite del surreale, che sono un saggio della vera comicità italiana, talvolta un po'spinta, ma assolutamente genuina. I ricordi di vita del regista, velati da una sottile malinconia, ci offrono uno squarcio sull'Italia fascista ed in particolare sul mondo provinciale che vive su stesso, autonomo, retto sulle proprie tradizioni, sacre ed inviolabili. La poeticità di alcuni personaggi è quasi commovente e stimola inevitabilmente un desiderio inconscio nello spettatore di perdersi nelle atmosfere sognanti costruite ad hoc da Fellini. La seconda ora invece merita a mio avviso un 6 modesto. La storia infatti inizia a trascinarsi stancamente e le scenette perdono di consistenza e di mordente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  04/04/2011 02:34:21
   8½ / 10
Io mi arrogo il diritto di stillare una scala di voti esclusivamente felliniana. Perché questo non è affatto un voto "di cuore": Fellini non mi piace. E quando dico "non mi piace" alludo ad una mancata corrispondenza fra le intenzioni del regista e le mie corde sentimentali (scusate i paroloni ma meglio non so spiegarmi). Il punto è che io riconosco in Fellini un "cattivo maestro", una medicina amara quanto salvifica. Insomma lo ritengo un profeta vagamente saccente, un cavaliere eroico ma antipatico. Quindi, seppur la commozione è in definitiva un sentimento lontano da quello lasciatomi dal film, trovo sia un'opera intoccabile. Uno ci può disquisire sopra fino allo sfinimento, può dire che è fastidiosamente grottesco, che le questioni sociali sono toccate con mano un po' ignava et cetera , ma Amarcord ha tutta la sacralità della memoria (per l'appunto). Fellini s'è concesso il lusso di trasferire un bagaglio di vita sulla celluloide, l'ha usata a mo' di diario, di lascito ai posteri se preferite. Pochi hanno avuto lo stesso coraggio, lo stesso ardire o, perché no, la stessa presunzione. Et voilà, l'inviolabilità.

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Ultima risposta 25/05/2011 09.42.55
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_Hollow_  @  31/03/2011 02:36:33
   9 / 10
Il film non è magnifico, solo perché la Rimini del '30 non lo era. Come nessuna città del globo, d'altronde. L'Italia di quegli anni poi certo non brillava particolarmente d'intelligenza, come adesso tra l'altro, e tutto questo viene splendidamente mostrato su schermo.
Fellini riesce a dipingere i commoventi ricordi dell'adolescenza che, pur riguardando un popolino di paese che guarda ingenuamente ad Hollywood e a Mussolini con speranza e ammirazione, non possono che suscitare un sentimento di nostalgia legato ad un passato ormai perduto se non nei ricordi, un passato che, con tutte le sue imperfezioni, pare sempre più spensierato e radioso del presente agli occhi di chi ormai, trascorsi molti dei suoi anni, non rimane che ricordare.
Fellini sarcord, e siamo lieti che abbia voluto condividere tutto ciò con noi.

Niko.g  @  23/12/2010 18:07:05
   9 / 10
Regia imponente e realismo di vita vissuta con sprazzi di poesia rendono questo film un'opera dal valore indiscutibile. Eccesso di surrealismo a mio parere in troppe situazioni, ma del resto lo stile di Fellini è questo. La scena del pranzo di famiglia è semplicemente sublime per comicità, drammaticità e realismo e credo che ognuno di noi possa ritrovarsi in almeno un particolare. Case, strade e paesaggi suggestivi fanno da contorno ad un intreccio narrativo che tocca tutte le corde della vita ed è molto difficile non esserne coinvolti.

baskettaro00  @  18/12/2010 22:08:38
   8 / 10
Quasi un autobiografia del regista che ricorda i tempi di quando era ragazzo nella Rimini degli anni '3o, quando il Fascismo regnava incontrastato.
Un ritratto simpatico ma nello stesso tempo malinconico della giovinezza.
Gli attori son quasi tutti sconosciuti, eccezione fatta per Ciccio Ingrassia, ma se la cavano bene e riescono a sorreggere il film, che nonostante i suoi 123 minuti non risulta troppo pesante.
Secondo film visionato del Fellini.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  10/12/2010 15:09:18
   9 / 10
Come il titolo suggerisce è un film sulla memoria, sulla malinconia per i tempi giovanili ormai andati e sulla nostalgia. Tutt'altro che triste però è il suddetto "ricordo"... del resto Fellini impregna la pellicola di umorismo, sceneggiate familiari e birbanteria infantile. Si tratta di inno appassionato alla sua giovinezza.
Colonna sonora indimenticabile di Rota

Wally  @  15/11/2010 17:20:17
   6 / 10
Forse sono io una capra in questo senso... Forse non conosco abbastanza Fellini, Forse sono nato e stò vivendo in un era completamente diversa! Ma a me l unica cosa che è venuta da dire alla fine del film è stato: OHHH finalmente è FINITO!

Non ci posso fare nulla... Per me non ha senso! E mi sono impegnato nella visione, mi sono impegnato ad ascoltarlo e a cercare di capirlo ma proprio zero! Sicuramente dal punto di vista registico e recitativo è un piccolo capolavoro ma io oltre a questo non riesco a vedere nulla!

Posso dire EVVIVA LA GRADISCA e EVVIVA Ciccio Ingrassia che mi ha fatto ridere... Tolte ste due cose non resta altro...

PS per chi stima Fellini posso darvi la grande notizia che questo è il mio primo e ultimo film che guardo non per qualcosa eh ma perchè mi è stato detto che questo è il suo più grande capolavoro e se son sopravvissuto a questo non so come farei a sopravvivere agli altri.

la_gradisca  @  29/10/2010 20:17:16
   10 / 10
Io di Amarcord dico che è tutto, everything. Un film drammatico, un film comico, un film sentimentale, un film storico. In questa pellicola c'è più Federico Fellini di quanto ce ne sia in Federico Fellini stesso.

Butterfly Knive  @  21/10/2010 12:30:38
   8 / 10
mi è sembrato forse più un grottesco che una commedia vera e propria..ad ogni modo è un film molto suggestivo, diretto in maniera esemplare e in cui tutti i personaggi risultano simpatici e caratterizzati abbastanza bene..la colonna sonora è carina e i paesaggi sono molto belli..l'unica cosa storta è il fatto che non abbia una trama vera e propria, il film scorre tutto quanto con i dialoghi dei personaggi...comunque da vedere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  18/10/2010 21:02:13
   8 / 10
Magnifico affresco di Fellini sull'Italia rurale ai tempi del fascismo. Un ritorno nostalgico ai tempi dell'infanzia del regista in un paesino dell'Emilia Romagna.
Un film per così dire "disincantato", ma non ingenuo, che dimostra come la storia ci abbia tramandato una visione, anche se realistica, forse fin troppo pessimistica del nostro paese durante gli anni della dittatura.
I personaggi, a tratti quasi grotteschi nelle fattezze e nei comportamenti, sono delineati in maniera memorabile, e costruiscono un film corale di ampio respiro che in maniera quasi verista / neorealista (mi ha ricordato il modo di Verga di buttarci negli ambienti contadini siciliani di fine '800 e molto anche il Calvino di Il sentiero dei nidi di ragno) ritrae tutta la semplicità e la quotidianità di un microcosmo rurale preso in tutta la sua spicciola realtà, fatta spesso di pseudonimi, di saggezza popolare (mio padre fava i mattoni!) e dell'umanità più disparata (c'è la gioventù nel pieno della sua esplosione ormonale, c'è il ribelle alla politica del regime, c'è il pazzo - un magnifico Ciccio Ingrassia, c'è la nobiltà decaduta - la Gradisca e le sue amiche - c'è la prostituta di paese - la Volpina - c'è il misterioso personaggio che tutti conoscono ma di cui nessuno si cura mai più di tanto - il biker).
Fellini, come il Saba di "Città vecchia", si immerge nei luoghi del "popolino", quelli lontani dalla politica e dal trambusto dei grandi centri, per coglierne i lati più veri, e in un certo qual modo demistificare il "mito" di un'Italia fascista fatta solo di repressione e autarchia

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  13/10/2010 08:50:56
   8 / 10
Sono romagnolo e non posso non riconoscere la mia terra in questo bellissimo film. Ovviamente parla di altri tempi e per questo posso dire di apprezzare ancor di più la nostalgia attraverso cui tutti viene rivisto da Fellini. E credo che questo mondo, un po'caricatura di sè stesso, sia appunto tale perchè è più memoria che realtà. I personaggi che lo popolano resteranno nella storia!

rob.k  @  19/07/2010 21:50:16
   5 / 10
Mi dissocio dalla media alta del film per ragioni di puro gusto personale (prima che arrivino le solite critiche "non capisci niente di cinema" ecc ecc a chi dà voti bassi a film con la media alta). Innanzitutto non è una commeda, il film sconfina quasi sempre nel grottesco e, non ci posso fare niente, questo genere di film non fa per me. Le musiche sono spettacolari, le ambientazioni nella cittadina romagnola altrettanto, ma:
- Non esiste trama, si tratta solo di una serie di scenette più o meno divertenti... Se anche fossero state proposte in ordine casuale non si noterebbe la differenza ai fini del film. Ok, forse era questo che voleva dire Fellini... Amen
- I personaggi sono TUTTI caricature irreali. Forse forse un po' più di contatto con la realtà avrebbe reso di più l'idea del periodo in cui si svolgono i fatti...

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  15/07/2010 11:36:24
   9 / 10
Una colonna sonora favolosa accompagna un film altrettanto magnifico, pieno di personaggi uno più bizzarro e surreale dell'altro.
Fellini non poteva trovare modo di migliore di raccontare la propria gioventù.

El Piccio  @  30/06/2010 14:15:13
   8 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  30/05/2010 17:15:10
   8 / 10
E' un bellissimo film, e su questo non ci piove, ma non supera 8 1/2, che secondo me, fra i film che ho visto finora, è il più grande. Questo è anche abbastanza humor.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  26/05/2010 18:54:34
   8½ / 10
Superato anche 8 e mezzo, quindi secondo un mio parere personale, Amarcord è il miglior film di Fellini in assoluto.
Fellini, attraverso Amarcord, ci racconta la sua storia, i suoi ricordi d'infanzia, i vari momenti che hanno caratterizzato la sua vita in maniera positiva e negativa, che hanno lasciato un impronta indelebile dentro lui, e in alcuni casi, dentro alla società italiana di quei tempi (il fascismo su di tutti).
Tutta questa storia viene raccontata in grandissimo stile, con una scenografia fantastica e delle riprese stupende, che colpiscono e che fanno accendere qualche piccolo ricordo dentro di noi, quindi il film riesce nella maniera più riuscita possibile, a trasportarci dentro, nel profondo del suo essere.
Insomma, un film autobiografico di Fellini sorprendente, visionario anche, e riesce nella maniera più assoluta a convincere, facendoci viaggiare nel tempo attraverso l'arte e la poesia.

Colossal italiano da vedere.

dave90  @  23/05/2010 11:50:32
   7½ / 10
probabilmente non sono riuscito ad apprezzarlo a pieno.
anche un po per ignoranza mia.

se lo rivedessi adesso sicuramente lo apprezzerei di più.

CAMORRISTA  @  03/05/2010 14:24:43
   10 / 10
è un capolavoro di fellini,grande vincitore di oscar,amarcord racconta le sventure di quei tempi!Gran film che fa vivere la realtà!

MidnightMikko  @  27/03/2010 12:13:33
   10 / 10
Immenso, onirico, dall'ampio respiro. Sono solo alcuni degli aggettivi attribuibili a questo capolavoro di Federico Fellini, il racconto di questo borghetto riminese, piena di gente comune ma splendida, in tutte le loro sfacettature, per la loro sincerità, per la loro umanità.
Un grandissimo ritratto pieno di poesia, diretto egregiamente da Federico Fellini, geniale come sempre.
Eccezionale

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  09/01/2010 18:00:04
   9 / 10
Il maestro Fellini ci porta a fare un viaggio nella sua memoria e ci mostra quanto era bella, nonostante tutto, l'Italia ai tempi del fascismo.
I personaggi sono riuscitissimi e difficilmente si dimenticano: la Gradisca, la tabaccaia, lo zio Teo,...

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Pellicola penetrata a fondo nella cultura italiana tanto da fare del titolo un neologismo.
Indimenticabile perla del cinema italiano.

edmond90  @  28/12/2009 11:02:02
   10 / 10
Immenso capolavoro felliniano.Affresco eccezionale e surreale dell'italia romagnola anni '30.La Gradisca,lo zio Teo,la Tabaccaia e tanti altri deliziosi personaggi immergono totalmente lo spettatore in questo tourbillon di vita quotidiana,rimembranze di tempi andati e antiche tradizioni rurali,uno spettacolo grandioso.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  17/12/2009 18:08:27
   10 / 10
Immenso,ancora un volta,Fellini. Amarcord darà il via ad un serie di film nostalgici (vedi Tornatore in primis) che però non riusciranno mai a raggiungere l'estro onirico e festoso del Maestro. Un'opera personalissima,il film è tra i meno pesanti di quelle che Fellini ha fatto dopo La dolce vita,ciò non significa che le altre siano brutte ma certo Amarcord è la sua opera migliore con Otto e mezzo e Il Casanova. Fellini rende poetiche le macchiette, le comparse e i suoi ricordi grazie alla nostalgia e a sequenze che sono entrate nella storia del cinema. Non è interessante il realismo,che c'è sicuramente,ma la messa in scena a tratti volutamente "finta" (come quando il dottore si rivolge alla telecamera più volte). Le musiche di Rota sono perfette,non a caso tra le più belle della storia dl cinema. E a chi rimprovera a Fellini il fatto che la maggior parte dei suoi film non siano politici qui si nota il suo senso critico nei confronti della chiesa (in misura minore) e del fascismo in una delle sequenze forse più moralmente degradanti del film. Non si può aggiungere altro. Raccontare tutti gli episodi interessanti di Amarcord (ovvero tutto il film nel suo insieme) sarebbe cosa troppo lunga ma inoltre non gli renderebbe giustizia.
Amarcord=Io mi ricordo. Capolavoro.

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Ultima risposta 18/08/2010 14.40.50
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topsecret  @  14/11/2009 11:03:03
   6 / 10
Di Fellini ho preferito di gran lunga I VITELLONI e LO SCEICCO BIANCO a questo.
A parte qualche scena simpatica che mi ha fatto sorridere, l'ho trovato molto poco scorrevole e coinvolgente.
Visione sufficiente ma non esaltante, almeno per quanto mi riguarda.

outsider  @  03/10/2009 12:55:41
   10 / 10
Capolavoro del maestro passato a miglior vita alcuni anni or sono.
Ho conosciuto vari vecchi bolognesi che mi assicuravano che all'epoca era più o meno così.

dobel  @  08/09/2009 22:19:22
   10 / 10
Non importa se fosse davvero così il mondo di allora... non importa che i ricordi del regista registrino fatti e costumi reali... Il mondo di Fellini è un mondo poetico dove lo struggente lirismo si sposa con la parodia più grottesca. Una carrellata di personaggi indimenticabili per un film che rimarrà nella storia. Chi vorrà rivivere il proprio passato attraverso il cinema dovrà transitare di qui. Amarcord (mi ricordo in dialetto emiliano romagnolo) è un punto di passaggio obbligato. Meno realistico dei varii Don Camillo o Albero degli zoccoli o Novecento... Ma se si vuole toccare con mano il concetto di sublimazione dell'arte ecco un esempio sommo. Qui tutto viene trasfigurato... Le ******* più incredibili divengono arte sublime. Questo è il genio!!

gei§t  @  26/08/2009 00:24:44
   7½ / 10
Bel ritratto dall'Italia di inizio secolo; la famiglia e la società di un tempo, così diversa da oggi esterirmente ma sempre uguale nei suoi protagonisi: italiani, unici al mondo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  18/06/2009 18:28:53
   8 / 10
“Mio nonno fava i mattoni
Mio babbo fava i mattoni
Fazzo i mattoni anche me
ma la casa mia n’dov’è?”

:D :D :D :D :D :D

Un film che definirei strano, però assolutamente divertente! Molto probabilmente il nostro Fellini ha voluto “farsi” un po’ bambino per girare la sua opera; un insieme di ricordi, di momenti e abitudini familiari visti dagli occhi di un fanciullo. Ciò che risulta è “Ah mar’cord…”: un film genuino, frizzante, atipico, personale e coinvolgente. Un successo clamoroso: il regista ridicolizza il fascismo, sfancula la repressione sessuale e se ne frega della Chiesa e dei preti… Tantissime sono le scene da ricordare, anche se non ne ho capita una: la scena quando si vede il pavone sulla neve è bellissima, però qualcuno me la potrebbe spiegare? :-)
Anche gli attori sono stati fenomenali, però scommetto che non sono professionisti, Fellini li avrà scelti perché anche nella vita reale erano così!
Un film da vedere coi sottotitoli, per chi non conosce i dialetti come me! ;-)

”Per campé sen bsegna pisé spess cum e chen. Per campé sano bsegna pisciar spesso come il cano.”

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  27/03/2009 22:40:41
   9 / 10
Un film "ricordo" dove la poesia è ovunque e tracima lungo un velo di celata malinconia, mentre si rivivono le proprie esperienze giovanili. Un film fortemente empatico e delicatamente nostalgico. Uno dei migliori di Fellini.

pinhead88  @  21/03/2009 20:11:57
   8 / 10
film altamente autobiografico dove ricordi e personaggi grotteschi si intrecciano in una storia bizzarra tipicamente Felliniana.fotografia e scenografia ottime.fantastici alcuni personaggi come la tabbaccaia tettona e lo zio sull'albero.

Alexein  @  11/03/2009 00:57:00
   10 / 10
Il miglior film di questo indimenticabile maestro. Oniricità e grottesco riescono a descrivere uno spaccato dell'Italia come nessuno è riuscito più a fare.

Neu!  @  07/03/2009 15:43:18
   9½ / 10
uno dei massimi capolavori di Federico nazionale. un film dove il grottesco si fonde con la nostalgia. un capolavoro. i suoi personaggi sono forse i più riusciti della storia del cinema (la gradisca, lo zio sull'albero, la tabbaccaia). bellissima la musica di Nino Rota

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  15/01/2009 12:25:59
   10 / 10
Una malinconica poesia scritta su pellicola.
Capolavoro del Cinema.

Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  08/12/2008 18:40:26
   10 / 10
magistrale,stilisticamente perfetto,registicamente eccelso,scenograficamente impeccabile,personaggi grotteschi e rocamboleschi e dialoghi fenomenali,è divertente poetico e pure toccante ma cosa si vuole di più da un opera d'arte?
un vero capolavoro

elmoro87  @  02/12/2008 14:09:26
   6 / 10
che dire... mi sono annoiato abbastanza anche se certi momenti del film sono molto belli (la lite in famiglia è tipica delle nostre famiglie dagli anni 30 ad oggi, nel piu classico dei quadretti... resa molto bene e si fa anche qualche risata!)... capisco che Fellini volesse fare, piu che un film, un quadro della Rimini anni 30, in ricordo della sua infanzia, ma per gli spettatori non appassionati di Fellini, questa risulta, seppur gradevole ni alcune parti, alquanto noiosa...

Mr.619  @  18/11/2008 19:15:21
   10 / 10
Saluto nostalgico e malinconico di Fellini all'Italia (patria) che fu, alla sua armonia, alla sua eco che si solve nel tempo, oltre che al suo suono e canto melodioso, quasi fotografato ed impresso nelle memorie ginnasiali del regista.

paride_86  @  08/10/2008 22:52:45
   10 / 10
Federico Fellini, dopo aver dedicato a Roma gran parte dei suoi film, torna alle sue origini, nella provincia romagnola. Il Maestro dipinge un affresco comico, grottesco, a tratti tragico e commovente degli anni della sua infanzia, mostrandoci storie e personaggi "caserecci" e surreali allo stesso tempo.

Macs  @  03/10/2008 23:09:31
   8½ / 10
Metto questo film un gradino sotto La Dolce Vita e 8 1/2, non perchè valga di meno in senso assoluto, ma perchè per il mio gusto personale ho preferito la profondità della riflessione degli altri due. Che forse, in Amarcord manca, almeno con quello spessore. Questo è un film forse più di intrattenimento, più divertente (si pensi agli esilaranti episodi dei professori, ai sogni di Ciccio per l'Aldina, alla giunonica tabaccaia, agli scherzi alla Gradisca, ecc. ecc.). Però questo film mi ha fatto pensare di meno degli altri due, mi è sembrata più che altro una grande operazione nostalgica, anche se ovviamente mi ha divertito di più. Magico e surrealista, tra i tanti, anche l'episodio del pavone del Conte, a cui senz'altro Benigni (che si considera l'erede di Fellini, lo sappiamo) ha reso un omaggio affettuoso nel finale "onirico" della Tigre e la Neve.

nevermind  @  27/08/2008 13:30:19
   6 / 10
Ho letto tutti i commenti su questo film, tentando di capire se ero l'unico a pensare che non sia un capolavoro...Qualche utente è del mio stesso parere, personalmente ho trovato il film interessante per quanto riguarda il racconto di un'infazia autobiografica, molto bella la descrizione del periodo in cui è ambientato il film però devo dire che mi sono annoiato non poco..Sostanzialmente non succede quasi nulla, lo spettatore si riprende soltato quando la tabaccaia mostra quello che ha da offrire, per il resto lo trovo un film piatto, semplice e a tratti un pò troppo forzato (vedi scene della scuola dove i professori si fanno prendere in giro in modi diversi, ok spesso è un'esagerazione, una caricatura dei personaggi però secondo me dopo un pò il contenuto scade).

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Ultima risposta 08/10/2008 10.46.23
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alerossi78  @  20/08/2008 17:40:07
   9½ / 10
Non mi dilungo tanto nel commento del mio voto. Dico solo che non arriva a 10 perché a quel livello possono esserci solo pochi film, tra i quali 8 e 1/2 dello stesso Fellini, ossia il film che mi ha davvero lasciato senza parole.
Grandioso, orgoglio del cinema italiano

THE_FEX84  @  03/05/2008 16:18:01
   10 / 10
Attraverso i ricordi di un grande Maestro che descrive con diversi stati d'animo un periodo di follia vissuto da un Paese mediocre che ha accettato con servilismo una pagina indecente della nostra storia,viene fuori un'opera compatta ed importante,tra le migliori del regista.Il suo sguardo è spesso distaccato e mai assolutorio verso qualcuno:al Maestro interessa raccontare una storia autobiografica,ricca di episodi grotteschi narrati in maniera ironica e ad inserire una serie di personaggi che cercano di vivere la propria vita come se niente stesse succedendo intorno a loro.La loro inconsapevolezza è più voluta per paura delle conseguenze possibili ai loro tentativi di rivolta,che a decisioni morali di orgoglio improvviso.E l'unico modo per sfogarsi in una situazione simile è quella di inscenare inutili liti famigliari,fare scherzi scemi a scuola,fantasticare su avventure improbabili e guardare le donne.Un quadro amaro descritto con una fluidità di racconto scandita da un umorismo necessario per capire un capitolo della nostra Storia rappresentato troppo in "esterno" nelle pellicole passate di altri autori,è qui descritto da Fellini in maniera personale e universale,che colpisce a ogni fotogramma con una semplicità rara nel panorama cinematografico internazionale.Tutto ricostruito a Cinecittà con una precisione per il dettaglio rimasta ineguagliata e con una sequenza che lascia a bocca aperta da quanto è realistica e poetica:il passaggio notturno del transatlantico Rex.Musica di Nino Rota(qui in uno dei punti più alti della sua carriera).Successo in tutto il mondo e Oscar come miglior film straniero.

roy rogers  @  21/03/2008 18:34:11
   9 / 10
Considero Amarcord indispensabile per ogni amante del cinema! Uno dei più bei film italiani! Fellini ripropone attraverso una storia caratterizzata da una velata ironia e che si potrebbe definire quasi fiabesca la sua giovinezza riminese vissuta in un periodo determinante per l'italia.il fascismo! Il film è caratterizzato da personaggi particolari e strani come la tabaccaia maggiorata e lo zio matto! Il tutto è completato da una colonna sonora di pregio che secondo me avrebbe meritato la premiazione.

manera4  @  11/02/2008 18:16:54
   9½ / 10
La vita di un ragazzo negli anni '30 , pùò essere spensierata ma nello stesso tempo , piena didubbi e incertezze.Come ci dimostra il maestro Fellini .

gambero  @  28/01/2008 10:05:29
   8 / 10
gran bel film di federico fellini,non riesco comunque a reputarlo nè un capolavoro nè uno dei film italiani migliori di sempre..ciò non toglie che la regia risulti cmq ad altissimi livelli!!

EcceBombo  @  26/01/2008 19:36:14
   10 / 10
Secondo me uno dei più bei film italiani di tutti i tempi...
forse il migliore di Fellini...
Un sogno che ti avvolge e ti lascia in bocca il sapore dei ricordi...
Da vedere assolutamente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  24/01/2008 10:55:45
   10 / 10
Il miglior film di FF, mirabilmente in bilico tra realtà, favoila e sogno con un taglio quasi neorealistico. Tornando alla sua Rimini il nostro ci ricorda (se ce ne fosse bisogno) quanta abilità a narrare una storia, riprendendola dai dintorni di dove l'aveva lasciata coi Vitelloni. Superlativo

9 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2008 14.21.35
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lampard8  @  02/01/2008 12:18:34
   8 / 10
Premetto che non amo molto Fellini.
A mio parere si nota troppo il suo grande compiacimento che ha verso se stesso e verso la sua grande capacità nel fare film.
Detta questa necessaria premessa Amarcord è sicuramente un ottimo film con una regia curatissima e dei dialoghi folgoranti e una fotografia impeccabile.
Valuto il film in quanto tale e lascio da parte i miei giudizi personali sull'artista Fellini :per me il film è da 8.

Torghinarbet  @  31/12/2007 19:54:25
   10 / 10
Dove è andato a finire il cinema Italiano di questi tempi???
Livelli così alti purtroppo non penso che ritorneranno! Ah, m'arcord quei bei vecchi tempi!
CAPOLAVORO ITALIANO (in questi prodotti mi sento proprio patriottico e orgoglioso di essere italiano)!!!

taras bulba  @  30/12/2007 22:39:06
   6 / 10
C'è molta poesia in questo film, però è tutto a metà tra sogno e realtà, quindi c'è tanta confusione , non c'è un una trama e quindi, alla lunga, mi è risultato noioso.
Facendo una media del tutto esce fuori il voto che gli ho dato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/12/2007 23:15:10
   9 / 10
Ritratto onirico della gioventù riminese di Fellini. Commovente e maliconico, quanto brillante e divertente. Non mi stancherò mai di rivedere Ciccio Ingrassia in cima ad un albero a gridare "Voglio una donna!" e le tettone della tabaccaia.

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