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Metafora di vita, questo prodotto Pixar si porta a casa l'oscar come miglior corto animato, grazie a una grafica eccellente e tanti sentimenti in bella mostra.
Corto che anticipa "Gli Incredibili 2". Tra i due non c'è nessun nesso, visto che Bao ha un tono riflessivo e nostalgico che contrasta la frenesia e l'azione de Gli Incredibili. Credo che la Pixar voglia sempre stupire in qualche modo. :-) ma appunto si nota un po' troppo lo sforzo di voler ammaliare, proprio per questo il corto non mi è sembrato genuinamente commovente.
Si omaggia la Cina classica, e quindi la madre di casa che si occupa di tutti, fa da mangiare e ama immensamente il figlio (maschio). Si lascia intendere che il figlio fosse troppo oppresso da questo amore materno, perciò se n'è andato, lasciando un vuoto che viene colmato da questo raviolo vivente, forse immaginato da lei. Ma casa è sempre casa, prima o poi si deve tornare. Il figlio ormai grande è evidentemente dispiaciuto di aver lasciato casa così bruscamente.
Corto grazioso degno finalmente degli standard Pixar, dopo i passi indietro di Lava e Piper. Inappuntabile la realizzazione e il messaggio, nulla da dire.
Questo è il corto Pixar che precede "gli Incredibili 2" ed è sicuramente la cosa piu' bella della serata. In 5 minuti una bellissima storia d'amore tra Madre e figlio, talmente tanto "adulta" da lasciare sbigottiti i bambini in sala che al termine chiedono rivolgendosi ai genitori "che significa?". Splendido