Ambientato durante la seconda guerra mondiale, la storia riguarda un gruppo di soldati ebrei prossimi all'esecuzione comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), quando ottengono invece una chance per salvarsi: riportare con sè cento scalpi nazisti. Il gruppo sarà impegnato anche nell’operazione Kino, durante la quale dovranno attaccare il nemico mentre viene presentato, a Parigi, un film di propaganda, alla presenza di Joseph Goebbels, uno dei principali gerarchi nazisti.
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Quentin Tarantino torna a colpire. Troppo presto avevo dato del "venduto" al regista dell'impossibile, criticandolo duramente per le scelte intraprese negli ultimi dieci anni (non che avesse realizzato filmetti eh, più che altro bisognava cambiare registro). Questa volta la grandezza dell'autore si riconosce senza dubbio nel fatto di aver voluto realizzare un film come lui aveva immaginato. Quentin non si è piegato alla massa o alle produzioni, Quentin ha sfornato un capolavoro di dimensioni enormi senza badare a niente e a nessuno, sicuramente ampliando gli orizzonti, cambiando genere (come è giusto che sia), ma rimanendo comunque fedele a quella che è la sua idea di Cinema. La messa in scena poi è straordinaria. Inutile parlare dell'aspetto tecnico di un film del genere, inutile elencare le decine di scene e dialoghi memorabili, i personaggi stralunati, le infinite citazioni a Sergio Leone in particolare, ma ovviamente a TUTTO il cinema, la colonna sonora che passa da Morricone a David Bowie con una disinvoltura eccezionale. Il regista riunisce un cast a dir poco sublime, e se la certezza di Brad Pitt è rispettata, è infatti grandioso nell'interpretare un personaggio unico e indimenticabile (e sono sempre più convinto che è questo il cinema che Pitt dovrebbe fare), le sorpresone non mancano: un Waltz da premiare, un Roth mitico e una meravigliosa Melanie Laurent su tutti, senza dimenticare tutti e dico tutti i componenti dei “Bastardi”. Tarantino riscrive la storia ufficiale, Tarantino riscrive la storia del cinema. Ovvio che il luogo immaginario dove si può riscrivere e reinventare una storia è il cinema, e guarda caso l'azione si svolge in un cinema francese che proietta un film tedesco di propaganda "Orgoglio della Nazione" (diretto da Eli Roth). E' questa la conferma di un regista geniale amato quasi da tutti, che offre al pubblico quello che il pubblico chiede. Forse in maniera molto furba (di fatto non inventa nulla), ma se io esco dal cinema talmente soddisfatto e appagato dopo un film di più di due ore e mezza, allora tutto si può perdonare. Ah un'ultima cosa, dopo Pulp Fiction questo potrebbe essere il suo capolavoro...