Ambientato durante la seconda guerra mondiale, la storia riguarda un gruppo di soldati ebrei prossimi all'esecuzione comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), quando ottengono invece una chance per salvarsi: riportare con sè cento scalpi nazisti. Il gruppo sarà impegnato anche nell’operazione Kino, durante la quale dovranno attaccare il nemico mentre viene presentato, a Parigi, un film di propaganda, alla presenza di Joseph Goebbels, uno dei principali gerarchi nazisti.
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Non so, a me questo film non e' piaciuto molto. La mano di Tarantino si vede, ma siamo lontani anni luce da film come "Le Iene", "Dal Tramonto all'Alba" (dove peraltro non dirige) e "Pulp Fiction". Per due terzi il film si fa apprezzare (ottima tutta la sequenza con Fassbender), e vale almeno un 7, ma il finale rovina gran parte di quanto costruito, offendendo l'intelligenza dello spettatore. Tarantino gigioneggia ripetendo sempre se stesso e i suoi cliché, pero' stavolta lo fa eccedendo nel violentare logica e buon senso (vedi SPOILER).
1: Brad Pitt e i suoi ometti, in pratica, progettano un mega attacco suicida, in cui moriranno tutti facendo una strage, e sembra che vadano a bersi una birretta tra amici. Non c'e' nessuna consapevolezza del fatto che stanno andando a sacrificare le loro stesse vite, non c'e' la minima tensione, anzi scherzano nel foyer scimmiottando italiani e siciliani. E come se non bastasse, non si premurano nemmeno di verificare che zio Adolfo sia effettivamente presente in sala. Per me, e' roba da pazzi – non da "bastardi".
2: Il buon Landa e' responsabile della sicurezza nel cinema, e non solo non si fila minimamente di fare la guardia al Fuhrer (senza che nessuno si scandalizzi della cosa), ma ad un certo punto scompare dalla sala completamente (perche' Tarantino deve inscenare uno dei suoi famosi dialoghi, stavolta tra Landa, Pitt, e l'amico di Pitt: ecco un esempio di come Tarantino pur di fare il gigione violenta la logica), con nessuno, dico nessuno, dei nazisti che si preoccupa per l'assenza di Landa.
3: zio Adolfo arriva alla premiere.. quando? Come? Accolto da chi? Niente. E' come uno spettatore qualsiasi nella sala. Non viene nemmeno salutato, da nessuno: deve "glorificare" con la sua presenza il film di Goebbels, e va in incognito? Che glorificazione e', se nessuno sa che e' stato li'? Probabilmente, un'accoglienza come si deve al Fuhrer avrebbe comportato per Tarantino la necessita' di farlo incontrare come minimo da qualche autorita' nazista, e quindi si sarebbe presentato il problema di giustificare l'assenza di Landa. Ma Tarantino preferisce ignorare il problema dell'assenza di Landa, e per farlo crea un problema ancora piu' grosso: il totale anonimato con cui zio Adolfo presenzia alla proiezione.
Da un altro regista, tutto quanto sopra sarebbe forse accettabile facendo rientrare il film nella classica boiata. Ma da Tarantino e' lecito aspettarsi molto di piu'. Non ci siamo proprio.