Ambientato durante la seconda guerra mondiale, la storia riguarda un gruppo di soldati ebrei prossimi all'esecuzione comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), quando ottengono invece una chance per salvarsi: riportare con sè cento scalpi nazisti. Il gruppo sarà impegnato anche nell’operazione Kino, durante la quale dovranno attaccare il nemico mentre viene presentato, a Parigi, un film di propaganda, alla presenza di Joseph Goebbels, uno dei principali gerarchi nazisti.
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Genio puro,memoria ferrea e cultura cinematografica enciclopedica,Quentin Tarantino è tutto questo e soprattutto molto altro.Un’intelligenza cinefila che si fa portavoce della propria passione in maniera travolgente e coinvolgente,che trasforma il proprio lavoro in un gioco ipercitazionista elaborato con grande professionalità e ingegno,mai fine a se stesso, dove i generi si mescolano in un turbinio di sensazioni ed emozioni che solo il suo operato riesce a trasmettere.La differenza sta proprio nel manico,si respira aria di puro cinema,di amore e venerazione verso la settima arte,non vi è supponenza nell’opera, ma solo rispetto per un mondo in cui i sogni prendono vita e attraverso i quali addirittura si può riscrivere la storia,rielaborandola a proprio piacimento con quella giusta dose ardimentosa che rende unico,quasi incatalogabile,”Inglourios Basterds”.Bravissimo nel cambiare registro con una naturalezza impressionante,sublime nell’ attraversare i generi senza dar tregua,Tarantino fagocita lo spettatore nel suo modo adrenalinico,contagiandolo e rendendolo partecipe della sua gioia paragonabile a quella di un bimbo che si reca al luna park per la prima volta. I dialoghi sono come al solito la parte predominante,mai noiosi seppur prolungati,sempre estremamente ispirati e coinvolgenti cui fanno seguito esplosioni di violenza da seguirsi spesso con il sorriso sulle labbra,in quanto tutto è alleggerito da un’ironia palese e da un approccio parodistico ben calibrato. Il tutto è girato con grande perizia,i mezzi tecnici di certo non fanno difetto,c’è grande eleganza nella messa in scena mescolata con citazioni “alte” (cinema tedesco di propaganda e western su tutti) e omaggi pop tipici dei b-movies (spaghetti western,ma anche tanto cinema italiano poco noto con chiaro omaggio all’adorata musa Edvige Fenech),ne viene così fuori uno spiazzante mosaico capace di esaltare i sensi del cultore ma anche del neofita. Straordinaria la parata di personaggi,tutti molto ben delineati e convincenti nello loro sfumature bizzarre.Molto bravo Christoph Waltz nei panni del Colonnello Lada,altrettanto efficaci Brad Pitt e Melanie Laurent,mentre insospettabilmente degni di menzione sono Eli Roth(che di mestiere fa il regista, ma visti i risultati forse farebbe bene a concentrarsi sulla recitazione), e Diane Kruger,solitamente espressiva come una pietra,qui esaltata dal magic touch tarantiniano. “Quel maledetto treno blindato” di Castellari è solo una suggestione all’orizzonte,una delle tante citazioni ravvisabili in un film tanto sentito dal regista a tal punto da ritagliarsi un posto da protagonista fittizio,il tenente Aldo Raine,nato in Tennessee con discendenze pellerossa,è evidentemente l’alter -ego dell’autore, che nell’ultima battuta afferma ciò che in molti pensiamo…si,probabilmente è il suo capolavoro.