Considerato il più grande scacchista di tutti i tempi, Bobby Fischer incarna come pochi la contiguità di genio e follia. La sua storia sembra quella di un fumetto della Marvel: il campionato del mondo a 29 anni, la depressione, la fuga, la paranoia e l'ossessione di una rivincita contro Boris Spassky che non avrà mai luogo, come quella contro un'infanzia deprivata di affetto e un talento mostruoso che non gli dà né gioia né serenità.
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