bussano alla porta (2023)

E' sempre un pò lo stesso film di Shyamalan che promette tanto e mantiene poco: dopo un buon incipit si arriva in fondo a colpi di forzature per vedere come va a finire, per poi dimenticarsene dopo qualche giorno. Ritmo non eccelso, nessun personaggio degno di nota, Bautista fuori ruolo. Si salva un poco l'ambientazione della casa isolata nella foresta ma anche qui, tutto già visto.

Altro buon film di Shyamalan, con atmosfere apocalittiche in stile "E venne il giorno".

Per me, e sottolineo per me, il peggior film di Shyamalan.

Riesce a intrattenere nonostante qualche caduta di stile

davvero un ottimo film, ben diretto e ben interpretato, che presenta una situazione assurda dove la logica e la fede si scontrano.
penso che il finale sia abbastanza scontato e telefonato sin da subito, ma tutta la parte iniziale è talmente ben gestita che ci si passa volentieri sopra.

Shyamalan l'ho sempre trovato un regista in grado di imbastire idee accattivanti e di realizzarle in modo coinvolgente. Non sempre il risultato finale riesce a mantenere tutte le attese, però non si può dire che non abbia una certa cifra stilistica personale. Questo "Bussano alla Porta" non fa eccezione, idea accattivante, messa in scena coinvolgente, risultato finale riuscito, ma con riserve. Momenti qua e la non proprio esaltanti minano un po' la comunque generalmente riuscita del film.

Non si può fare un intero film sfruttando un'idea... una di numero, che personalmente non mi è sembrata neanche particolarmente originale, trascinandosela dietro fino al limite del paradosso e non-sense (difetto anche del romanzo, da come ho capito).
Molto curato nella produzione e nella fotografia (i titoli di testa facevan sembrare chissà cosa, le aspettative eran piuttosto alte anche dalla cura della fotografia e degli ambienti fin dalle prime scene).
Gli interpreti ad ogni modo li ho trovati bravi, spiccano Bautista (che mi ha stupito) e Abby Quinn

Tra le poche cose da apprezzare c'e' la sceneggiatura abbastanza originale e l'interpretazione di un credibile Bautista .
Il tutto è rovinato da un ritmo decisamente lento e da una certa confusione religiosa -sociale nella parte finale .
Shyamalan è stato sicuramente più brillante e concreto in altre occasioni .

Una pellicola che vorrebbe stupire ma alla fine ottiene l'esatto contrario, la regia è scialba e forse non segue una buona sceneggiatura, gli attori non sembrano in parte e tutto il contesto annoia.
Non puoi girare una pellicola di intrattenimento su unico basilare concetto

Ennesimo film-propaganda sulla religione targato Usa, ennesima pseudo riflessione sul sacrificio-martirio-cristologico, ennesima salvazione dell'umanità da parte di cittadini Usa (quantunque con qualche rimorso e titubanza), ennesimo "risveglio della luce" (tema tipicamente statunitense). La grandi domande morali che il film vorrebbe affrontare sono affogate in un mare di simbolismi perennemente in bilico tra shyamanata d'autore e pacchianata irricevibile e il discreto lavoro sulla suspense viene spazzato via da continui spieghini qua e là e da un miscasting soprendente per un regista navigato come Shyamalan. Insomma, neanche a dirlo sono rimasto deluso da questa sua ultima opera mentre avevo apprezzato (con riserva) "Old". Da salvare solo la regia di Shyamalan, che esprime con il posizionamento della camera e dei personaggi uno spaesamento (personaggi spesso ai lati dell'inquadratura o inquadrature volutamente sghembe) che non riescono a fare né la sceneggiatura né gli attori.

Buon adattamento del bell romanzo di Tremblay, in cui Shyamalan dimostra di essere ancora un ottimo regista, se non è lui a occuparsi anche della sceneggiatura. Qui il tema su cui gioca per tutto il tempo è la stessa ambiguità di fondo della bella serie The Servant, in cui pure non era mai chiarissimo fino a che punto il sovrannaturale fosse alla base degli eventi. Come anche per The servant, l'espediente funziona e il buon M. Night lo gestisce alla grande: bravo, dai; adesso aspettiamo che a poco a poco ti arrivi una grande storia da raccontare che risollevi il voto oltre il 7: io continuo a tifare per te.

In dieci anni Night è riuscito a uscire da quel tunnel in cui era finito, dato per spacciato da tutti e invece ora è di nuovo quello che è sempre stato. Non privo dei suoi difetti, ma al contempo molto più contenuto e dannatamente accattivante con i suoi soggetti cinematografici di quanto non lo sia mai stato in precedenza. Questo adattamento del libro The Cabin at the End of the World di Paul G. Tremblay ne è la più vivida conferma, sancendo la fine della damnatio memoriae che tanto l'aveva portato alla fine del suo percorso nel mondo del cinema. Questo thriller, un home invasion anticonvenzionale, dallo sfondo apocalittico e che mette una tragedia familiare su grandissima scala è girato nel migliori dei modi e pure recitato altrettanto. Batista ormai è sempre uno spettacolo con i suoi personaggi, probabilmente il miglior wrestler che abbia mai recitato a Hollywood, senza scordarsi anche di Jonathan Groff che è una conferma come attore, nel doverlo ritrovare ostaggio che pone interrogatori a una possibile setta di serial killer è quanto di più naturale fosse possibile per il suo peso divistico in un film.

Signori, questo è il RinaShyamento e io sono lieto di averlo visto.

Film godibile in un pomeriggio piovoso, poggiato su una grande recitazione di Batista. La coppia gay che adotta una bimba orientale, il violento ex carcerato, la religione...c'è un po' tutto per sfondare nel mondo attuale

film che ha dalla sua incipit e trama di sicuro interesse che portano il film a scorrere bene senza annoiarti. ovviamente la regia è di livello, tuttavia non è un filmone come magari ti potresti aspettare.

Shyamalan non si vuol far mancare niente in questo film.Abbiamo la famiglia gay,la figlia adottata,i fanastici religiosi dell'apocalisse,i testimoni di Geova che ti rompono i c0gliooni la domenica mattina quando sei in vacanza gente che si ammazza con dei picconi improvvisati dicendo che l'umanita' e' stata giudicata,i cavalieri dell'apocalisse,insomma tanta bella carne al fuoco e tanti begli argomenti per creare discussioni,disagio e gente che si alza le mani all'interno del cinema perche' ognuno potrebbe trovare qualcosa da ridire su quello che sta vedendo e urtare la sensibilita' degli str0nzi amanti del politically correct che stanno rovinando la nostra vita e che ci stanno togliendo la liberta'. Shyamalan non riesce pero' a rendere credibile quello che dicono quei 4 idioti che per me rimangono dei fanatici religiosi e che non succede un c@zzo di quello che dicono. che poi,tra l'altro,che si ammazzino loro uno a uno e' la *******ta piu' grossa che possano fare.Perche' se sono veramente,come sostengono,i quattro cavalieri dell'apocalisse e portano carestia,morte,pestilenza e guerra dovrebbero fare strage di chi incontrano e non che si ammazzino a turno tra di loro,altro che cavalieri dell'apocalisse. Unica nota positiva e' che fanno fuori per primo Rupert Grint,il rosso di Harry Fotter,almeno non dobbiamo guardarlo recitare per piu' di venti minuti. Alla fine il regista indiano prende posizione , i gay salveranno il mondo !! Perche' sono delle anime buone a differenza di tutto il resto dell'umanita' che li tratta sempre male,poi non potranno ripopolarlo,ma lo salvano,grandi !!

Incipit che ti sorprende con l'arrivo del corpulento Dave Bautista che gentilmente aiuta la piccola Kristen Cui a raccogliere i grilli e le rivela le sue intenzioni. L'home invasion è solo una necessità per una missione molto più importante e fondamentale per la sopravvivenza dell'intera umanità. All'interno del cottage preso in affitto dalla coppia gay con la figlia adottiva si svolge l'intera vicenda che Shyamalan rende interessante e stuzzica l'interesse se la storia raccontata dai quattro sconosciuti sia reale o solo frutto di un fanatismo apocalittico. Come ci ha abituati il regista indiano ci si aspetta un twist finale che in realtà non avviene. Bautista si dimostra un attore talentuoso tra i vari ex wrestler che si sono riciclati nell'industria cinematografica impersonando il personaggio di "Leonard" che nonostante l'apparenza dimostra modi e comportamenti molto raffinati e gentili. Stavolta Shyamalan dirige un film abbastanza interessante, lineare e soprattutto con un buon livello recitativo.

Shyamalan non mi ha mai fatto impazzire. "Old" non mi piacque minimamente, ma anche i suoi lavori più datati e rinomati non mi hanno mai entusiasmato. Detto questo, "Bussano alla porta" è meglio di quanto mi aspettassi invero, dato che ero partito con aspettative molto basse.
Non siamo di fronte ad un filmone, ma comunque fila via liscio tenendo botta. Poi più che un horror mi è sembrato un sci-fi distopico-apocalittico.
Non mi è dispiaciuto. Ero curioso di sapere come si sarebbe risolto l'arcano e dove andava a parare il tutto.

Intrattiene e mette una certa tensione per tutta la sua durata. Diretto bene e senza sbavature, forse pecca in alcune omissioni di sceneggiatura che sarebbe stato utile riempire. Tanti simbolisimi, a partire dalla primissima scena (le cavallette... e le piaghe), il simbolismo del numero 7 ricorrente, i colori dei vestiti dei protagonisti... e si potrebbe continuare. Shyamalan ci offre un altro buon prodotto dopo "Old", ormai pare aver trovato la sua strada con queste storie grottesche, al confine tra thriller e horror - in cui si sente a suo agio perché può sprigionare la sua inventiva e le sue doti registiche. Bravissimo Bautista, perfetto e credibile nella parte, bene anche gli altri attori principali (7 in totale, come i colpi alla porta) tra cui si fa notare l'ex attore di Harry Potter. Shyamalan anche non sfigura, nel suo solito cameo - stavolta come improvvisato cuoco televisivo. Un film da guardare anche più di una volta, perché rivela nuovi particolari che non si colgono alla prima visione. Direi che se continua a fare film così, talvolta anche con significati profondi e allegorici, ben vengano ancora molti anni di questo regista.

Stavolta Shyamalan ha fatto centro. Film che ti tiene in tensione per tutta la sua durata, grazie a un'ottima regia, bellissima fotografia e buona interpretazione degli interpreti, Bautista su tutti. Storia grottesca in bilico tra il thriller e l'horror, a tratti bizzarro (come la maggior parte dei film di Shyamalan) , che apre a tanti spunti di riflessione e grandi interrogativi (anche questa è una caratteristica dei film di Shyamalan).Forse si perde un pò nel finale ma merita sicuramente di essere visto.

Film godibile di Shtalaman. Storia lineare e buon finale anche se prevedibile. Buona recitazione

Film lineare che scorre bene nonostante ci si aspetta chissà che cosa,forse si capisce perché sono loro a dover scegliere (due padri con figlia adottata)di salvare il mondo e quale messaggio vuole dare il film..tutto sommato guardabile

M. Night Shyamalan non mi tradisce mai...anche quando presenta un film al di sotto della sua filmografia. Resta pero' di puro intrattenimento e suspance.
A mio parere da vedere.

Il disaster movie vorrebbe distinguersi dal cinema apocalittico ignorando che il temine/concetto d'Apocalisse nasce nella tradizione ebraicocristiana per indicare la fine del mondo com'evento planetario non rovinoso ma salvico, prerequisito per l'avvento del regno divino e messianico. In teologese: l'escatologia come soteriologia. Invece "nell'immaginario cinematografico, come in quello comune, la parola 'apocalisse' evoca più distruzione che guarigione, più catastrofe che salvezza, cosicché quest'ultima assume, per lo più, l'aspetto di puro scampo. La sussistenza del mondo 'così com'è', che per la speranza apocalittica era apparsa un'inaccettabile forma di rassegnazione, rischia, ora, di apparire conseguimento supremo. Quanto all'inizio sembrava poco, alla fine appare molto" (Piero Stefani, "L'Apocalisse", il Mulino, 2008, p. 118: https://www.mulino.it/isbn/9788815124340). L'home invasion fideistica di Shyamalan non fa eccezione, anzi v'aggiunge i Quattro Cavalieri e il rito sacrifical-espiatorio cristologico, perciò non induce affatto a riflettere e io ho esaurito le scorte di popcorn.

Prima parte molto intrigante...finale da buttare!
Bene il cast e la regia.
Nel complesso il film di M. Night Shyamalan si guarda con piacere ma lascia l'amaro in bocca perché avrebbe potuto essere di più...

Una trama molto semplice vero, ma la sua realizzazione è molto curata e gestita nei minimi dettagli. Sia per quanto riguarda il cast, soprattutto Bautista credibilissimo fanatico (?), che per la scelta di non mostrare troppa violenza.

Il merito del regista è soprattutto quello di incollare alla sedia lo spettatore malgrado non ci siano poi molte sorprese.

Diciamo una versione "soft" ma riuscita del "sacrificio del cervo sacro" di Lathimos.

Il soggetto di questo film è risicatissimo, ridotto alla pura essenzialità. La location è limitata e c'è un buon cast di attori. Shyamalan riesce a mettere subito in gioco una posta altissima da cui si dovrà determinare una scelta estrema. Ed il meccanismo funziona nei tempi e nei modi giusti senza eccessi violenza che viene sempre mostrata fuori campo visivo. Ci sono quattro visitatori di estrazione sociale diversa, non fanatici religiosi ma che hanno un fede cieca su ciò che asseriscono e l'effetto indubbiamente è spiazzante. La fede da una parte e la razionalità dall'altra. In tutto questo il concetto di sacrificio, di rinuncia per un bene più alto. Rinunciare alla felicità propria per quella degli altri. Shyamalan è stato bravo perchè tiene sulla corda fino alla fine senza cedimenti ed è un merito non dapoco. Poi si possono fare le speculazioni metaforiche che si vogliono, però il meccanismo funziona ed è quello che più conta.

E gli oppressi salveranno il mondo e il genere umano.
Night Shyamalan dirige con mano sicura un film che però appare poco avvincente, pregno di significati ma già tutti abbastanza sdoganati, interpretato degnamente ma poco propenso a coinvolgere emotivamente in maniera sentita e totale.
Mi aspettavo qualcosa in più ma BUSSANO ALLA PORTA resta un prodotto vedibile, sufficientemente valido.

Nulla di memorabile ma un film che ha una sua dignità.
Secondo me è inutile speculare su i significati perchè ne esce fuori il festival delle banalità.

Sono sempre dell'opinione che se un film ti tiene per tutta la sua durata è un film che vale la pena di vedere.

Buona trasposizione cinematografica di un eccellente romanzo (La casa alla fine del mondo, tra i migliori horror degli ultimi 5 anni)

Le aspettative erano ovviamente alte vista la considerazione che gode il libro ma devo dire che Shyamalan non delude, non limitandosi a ricalcare ciò che accade nell'opera di Tremblay ma riuscendo ad adattare efficacemente l'appassionante storia ad un audience mainstream. Bravo il regista indiano, in particolar modo, a gestire tutto il terzo atto ed a cambiare il finale, rendendolo più idoneo ad un pubblico generalista senza comprometterne la qualità (d'altronde è molto difficile che la versione del libro possa venire prodotta da una major).

Molto molto bravo ancora una volta Bautista, sono abbastanza impressionato da quanto sia migliorato negli ultimi anni.. Penso vi siano pochi dubbi sul fatto che tra gli ex-wrestler lui sia il più talentuoso di tutti.

Purtroppo dopo che entrano in scena i quattro (che bussano alla porta),si capisce già tutto il film.
Succede veramente poco,colpi di scena zero,scene horror nulle e finale scontatissimo.
Si può evitare.

Che dire, semplicemente un film che si lascia guardare. Senza infamia e senza lode. Lo avrei preferito un pò più crudo, qualche scena un pò più spinta poteva e doveva esserci... NON è assolutamente un horror, casomai drammatico.
Un passo indietro rispetto ad Old.

Plot interessante, sviluppo semplice, passatempo sufficiente anche se fondamentalmente non ha senso nulla.
Mezzo punto in più per questi 2 pregi non scontati:
- L'omone Bautista che si atteggia gentile
- La durata complessiva che non si trascina senza motivo, 1 ora e mezza di film basta e avanza per dire tutto quel c'è da dire perchè non la lunghezza a fare di una porcheria un kolossal, e questa lezione andrebbe riscoperta dal cinema moderno.

Pulito, asciutto, affascinante. Film più che discreto e godibilissimo.

SPOILER

Bussano alla porta non è un cattivo film, il problema semmai è che la trama dell'Home invasion mette tutte le carte in tavola quasi dal primo minuto, per poi focalizzare il resto della storia sui sette protagonisti. Posto il fatto che i quattro sconosciuti che chiedono alla coppia gay con annessa di bambina adottata che SOLO loro possono salvare il mondo lo sviluppo è semplicemente SEMPLICE. Shyamalan non usa scorciatoie, in poco più di 80 minuti la storia inizia e finisce, ma quello che crediamo noi è ininfluente, ciò che importa è che la famiglia viene messa davanti ad una scelta, un sacrificio per dirla in parole povere. l'idea stessa alla base del film si abbevera alla religione e al credere, così da mostrare persone comuni che sotto il peso di una responsabilità più grande di loro si trasformano. Sarebbe interessante leggere il libro, che penso sia DIVERSO. Il film proietta tutto nell'immaginario dello spettatore, ma non solo, e perde forza soprattutto nella seconda parte, complici anche degli effetti speciali non proprio all'altezza (aerei).
D'altronde la Universal ha permesso al regista di fare quello che voleva con un budget limitato a 20 milioni di dollari. La terza parte porta ad un epilogo aimè scontato, ma d'altronde era prevedibile visto il tema apocalittico, ci sono solo due possibilità: o si vive o si muore, ninet'altro. Per il resto il cast è perfettamente amalgamato, Bautista spicca tra tutti, la sua presenza imponente e la parlantina educata ne costituiscono un perfetto dualismo. Gli altri personaggi sono meno abbozzati anche perchè

SPOILER
Comunque il finale è come ho detto scontato, il film si esaurisce in fretta, non credo avrà chissà che successo, al pari di Hold probabilmente, o forse anche meno. Aspettando il prossimo film, sperando che Shylaman decida di affrontare qualcosa di più IMPEGNATIVO.