Quasi un decennio dopo l'occupazione della Terra da parte di una forza extraterrestre, il nuovo governo alieno viene accettato da una parte della popolazione, ma un'altra fazione s'è organizzata per dare vita a una ribellione con l'obbiettivo di riconquistare il controllo sul pianeta.
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Quello che gli americani fanno di solito nella realtà, cioè "esportare" la loro democrazia in altri stati, nella finzione di Captive state viene importata, come dalle altri parti del mondo. La nascita di una resistenza è quindi un fatto naturale di fronte ad una nazione che ha accettato supinamente il dominio. L'invasione è palese e non invisibile come in Essi vivono di Carpenter. Finto benessere per pochi e miseria per tanti, ma la gente vede solo la prima parte, quella più gradevole. Un film dall'atmosfera lugubre, poca luce in un mondo sporco, ottimi interpreti, Goodman in primis, che è sempre un piacere vederlo all'opera. Un buon film di fantascienza distopica dove l'intreccio non sempre è chiaro e lineare, ma il film scorre abbastanza bene senza effetti roboanti. Quest'ultimo elemento non farà felici i bimbominkia. Non è un film per loro.