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Ho patteggiato con Lot un cinque e mezzo, ma per me ci si poteva tranquillamente fermare a cinque. Riconosco i meriti di questo film, li ho colti, aprrezzati ma al contempo ne sono stata delusa. Bella l’idea della lunga soggettiva della memoria del protagonista, grande lo sforzo compositivo di Leone, encomiabile la ricerca tormentosa di suoni e immagini catalizzatori del flusso della memoria MA tutto questo riesce a catturarmi solo in quanto promessa di uno spessore che non arriverà mai a livello narrativo.
Un film che indugia sull'estetismo, con una macchina da presa che ripete se stessa e le proprie figura di stile, non riesce ad essere un film di genere, non riesce ad innovare, non riesce a spiccare il volo da quei riferimenti classici di cui fa uso a piene mai. Troppa eleganza, troppa ridondanza, troppa volontà autoriale, troppo autocompiacimento, troppo studiato, troppo estetismo fine a se stesso per essere vibrante e sincero.