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La Magnus Opus di Sergio Leone, dentro vi è tutto il suo modo di fare cinema del regista: l'analessi, la prolessi, la percezione del tempo, la violenza, l'amore. Un film elaborato per 12 anni e si sente in tutto il suo crescendo, un'epica americana fatta d'iniquità, violenza, piombo, sangue, paura, amicizia virile, tradimenti e di sesso. In più ad ampliare tutto questo si trovano la spettacolare colonna sonora di Morricone, la fotografia di Tonino Delli Colli, il sapiente montaggio di Nino Baragli, il production design tra esterni/inter i teatrali del duo Carlo Simi/James T. Singelis, i bellissimi costumi di Gabriella Pescucci e infine il trucco di Manlio Rocchetti. Cast sopraffino: De Niro, Woods, la McGovern, la giovanissima Connelly, Joe Pesci, Burt Young, Treat Williams, Danny Aiello, William Forsythe, Darlanne Fluegel e Tuesday Weld nomi che non si sprecano nell'alta qualità del narrato. Non si può non innamorarsi di questo modo di fare è vivere cinema.
Nella mia personalissima classifica dei film migliori di sempre ne ho messi pochissimi superiori a C'era una volta in America : ho messo 2001 Odissea nello spazio , Blade Runner e siccome sono fissato con i film dell' orrore anche Il Seme della Follia di John Carpenter . Indiscutibilmente tra i migliori di sempre e ovviamente grande orgoglio italiano , anche se la produzione é americana . Robert De Niro si candida per la migliore interpretazione di sempre , impossibile tenere il conto delle scene indimenticabili , impossibile dimenticarsi della colonna sonora di Ennio Morricone ovviamente non premiata con l' Oscar , che é un premio che non ha nessuna valenza , soltanto il Pallone d' Oro assegnato a caso negli ultimi quindici anni soltanto per ragioni di marketing può vantarsi di avere meno credibilità . Molto affascinante la teoria (che per me rimane soltanto una teoria) che sia tutto un sogno nell' oppieria , scrivo così per non dare troppe informazioni a chi incredibilmente non avesse ancora visto questo film . Primo Dvd che ho comprato nel 2004 . Film perfetto . Voto dieci come minimo obbligatorio .
Terzo capitolo della trilogia del tempo e opera più sontuosa e ambiziosa di Leone - non che i precedenti film non siano comunque dei colossi, sia a livello di produzione che di importanza - con "Once upon a time in America" Leone passa al gangster movie dopo l'exploit incredibile avuto nel western. Lo fa con una pellicola dalla narrazione complessa e di una lunghezza proibitiva, il montaggio alterna continuamente i piani temporali senza seguire gli archetipi della narrazione classica, uno dei pregi principali dell'opera sta proprio qui, nell'utilizzo del montaggio per massimizzare l'effetto nostalgico o ancor meglio esprimere al suo miglior potenziale la concezione del tempo che passa, tramite le sequenze iniziali lo spettatore poi riportato all'infanzia del protagonista e la sua banda sa di star guardando per buona parte gente che è già morta, che sia stata eliminata in giovane età per qualche inconveniente del mestiere o che sia stata portata via dal tempo, questo fattore contribuisce ad accrescere lo sgomento interiore relativo al passare dell'epoca, specialmente se l'infanzia è mostrata con una dolce poetica di semispensieratezza in maniera soggettiva dal punto di vista di un bambino, una parte splendida caratterizzata da una fotografia più caldina rispetto al resto della pellicola e una ricostruzione scenica estremamente suggestiva, fatta di dettagli vintage, i nostri protagonisti si muovono tra i tetti arrugginiti della New York di inizio novecento, tra i vicoletti fatti di mattoncini rossi, automobili rudimentali, carretti e attrezzi da lavoro, una messa in scena straordinaria.
Stabilire la tematica di "Once upon a time in America" non è facile, il contenuto all'interno della lunga durata è così ampio che se ne potrebbe parlare per giorni, principalmente penso, oltre allo scorrere inesorabile del tempo e la memoria - non credo sia casuale che Noodles torni in città perché sono stati spostate le salme da un cimitero all'altro, luoghi per eccellenza della memoria - vi è anche una riflessione sul senso di colpa, sull'amicizia e sulla vera natura dei gangster, ma andiamo con calma. Il senso di colpa non è altro che il turning point principale del film, la narrazione non avrebbe senso di esistere senza di esso, Noodles vive per 35 anni con la convinzione di essere stato lui la causa della morte dei suoi amici, da notare come l'attaccamento ad essi vi era così forte e presente già da bambini, tanto da mandare Noodles in carcere in quella famosa scena. Gli errori di valutazione di Noodles contribuiscono a mostrare la figura umana del gangster, in tutta la sua fragilità, perdita di freddezza e riflessività. Quando parlo di vera natura del gangster mi riferisco ad una sottotrama in particolare, quella sentimentale, il rapporto tra Noodles e Deborah è tra i migliori che mi sia capitato di vedere in un ambito gangster, l'ambizione di Deborah è incompatibile con la natura di Noodles, per quanto lui si impegni a sembrare di riguardo, per sua stessa ammissione la chiuderebbe a chiave in una camera, poi il film ci sbatte in faccia uno stupro così inaspettatamenta da shockare lo spettatore, ma non è uno shock fine a se stesso, è il contrasto che si crea tra la scena principesca della cena e la brutalità dello stupro che mostra le due facce del gangster, non è altro che un riflesso di cio che il criminale vuole mostrare e cio che è la sua vera natura, una sequenza semplicemente da rabbrividire, fa riflettere il fatto di come si veda palesemente che Noodles si sia pentito subito dopo, ma ormai il danno è stato fatto, l'impeto e la natura hanno avuto il sopravvento.
Nel mezzo troviamo le classiche sequenze da gangster movie, tra qualche massacro e lo splendido scambio dei bambini, che nessuno mi toglierà mai dalla testa sia un omaggio a Kubrick e al suo "A clockwork orange" - Stanley aveva dichiarato che si era ispirato ad "Il buono, il brutto, il cattivo" per realizzare il suo film - con la gazza ladra di Rossini, i quattro amici vestiti di bianco e Cockeye che beve latte, dai ragazzi è palesissimo, sequenza meravigliosa comunque. La regia di Leone è ispiratissima, anche se, parere personalissimo, non raggiunge le vette di inventiva della trilogia del dollaro, ma sono passati vent'anni e posso capirlo, i salti temporali sono resi fantasticamente, la soggettiva di Noodles che guarda Deborah esercitarsi è poesia, constaterei, unico difetto del film, che si arriva ad un eccessivo autocompiacimento, ed intendo quei momenti in cui vi sono i primi piani e parte la colonna sonora, o anche nei campi lunghi, mi da l'impressione di strafare, di imbarocchire eccessivamente un'opera che non ne ha per nulla bisogno, anche perché concettualmente parliamo di un'opera ridondante di per se. Poi c'è da dargli merito di aver diretto splendidamente gli attori, De Niro non lo ritengo alla sua migliore performance ma ci saremmo quasi, totale, Woods si supera e regala un personaggio tanto folle quanto cinico, Max con le sue sfuriate è agghiacciante, basti vedere come si pone nei confronti della nuova compagna appena ciulata all'assicuratore, un bastard0 che si vede è cresciuto per strada.
Ovviamente non si può non citare il grande lavoro di Morricone, l'ennesimo score musicale illegale, quelle poche note all'armonica ormai sono diventate un'icona, così come il resto, un accompagnamento fantastico.
Leone purtroppo ci saluta con quest'opera, diciamo che sarebbe potuta andare peggio dai. Grazie di tutto.
uno dei migliori film in assoluto. nonostante la durata scorre via che è un piacere per gli occhi e per le orecchie. livelli sublimi forse raggiunti solo dal primo padrino.
Visto poco fa restaurato con scene recuperate e innestate a posteriori. Gran lavoro su un capolavoro, e per i miei gusti uno dei film più belli mai visti. Pervaso da un alone di nostalgia indescrivibile che cattura e permette quasi di sentirsi a fianco dei protagonisti nelle loro peripezie tutt'altro che esemplari. Straordinaria la storia d'amore tra Noodle e Deborah, apparentemente non centrale e secondaria rispetto alla grande amicizia tra lo stesso Noodle e Max. La colonna sonora è un tutt'uno con riprese e recitazione.
Mi piacerebbe dire uno dei pochi capolavori del cinema, sinceramente penso che sia l'unico vero capolavoro. Amicizia, amore, delinquenza, tradimento, perdizione, nostalgia, tutto mescolato poeticamente. Un film che per me poteva durare il doppio. Se guardate i film un po' alla buona frettolosamente, non fatelo con questo, dovete immergervi in questo viaggio, con grossa calma, e anche attenzione. Tra l'altro io ho visto solo la versione ridoppiata e per me va benissimo così. Unica pecca che forse il figlio di Max interpretato da Max bambino stesso fa un po' ridere... Ma ci sta.
Capolavoro della storia del cinema e ultimo film del grandissimo Sergio Leone. Un'opera monumentale ed epica di quasi 4 ore che unisce sceneggiatura, regia, cast, musiche, scenografie in modo praticamente perfetto. Personalmente preferisco altre pellicole tipo "Il Cacciatore", "Taxi Driver", i due "Padrino", ma è innegabile la maestosità e la grandiosità della pellicola.
Bel film, colonna sonora del maestro impeccabile. Un po' forzato il finale, ottima interpretazione di De Niro. Di film sui gangster mobile ho preferito altri tuttavia. Ammirevole Leone. Buono
Quando l'ho visto sono rimasto folgorato. 4 ore volate via come se fosse una. Uno dei miei film preferiti e uno dei film più belli della storia del genere, ma anche della storia del cinema. Un film che riesce ad essere così crudo, ma allo stesso tempo così delicato. Quello che posso dire è GUARDATELO, perché non è un film, è un viaggio.
Be' che dire, credo di averlo visto una decina di volte, il mio film preferito di sempre, un De Niro stellare, un film talmente bello che credo rimarra' insuperabile per ogni altro film .
9 e non 10, perché a confronto ho sempre preferito il Padrino. Il voto, regia e interpretazioni a parte, è motivato come segue: - la scena della rapina con annesso stupro, breve ma agghiacciante; - il personaggio di Cockeye (William Forsythe), che nonostante mantenga un suo low profile non si può negare che sia simpatico; - la sublime colonna sonora di Morricone, protagonista a sé stante della pellicola, che reca il cruccio (ahimè) di ricordare involontariamente e disgraziatamente il programma tv affari tuoi.
Lo ricordavo poco, visto una decina di anni fa..e cosa mi sono perso. Oggi, con tanti anni di cinema in più, riesco a notare tante cose che probabilmente mi sono perso. Dalla recitazione al montaggio, allo splendida colonna sonora di Morricone per non parlare di De Niro e Woods (probabilmente,anzi sicuramente, qui all'apice della sua carriera), eccelsi, una magia. Vogliamo parlare, poi, della scena iniziale della stazione, quando con un cambio di inquadratura viene scandito il passare del tempo? O la scena finale con Yesterday in sottofondo? Capolavoro.
Penso che questo capolavoro non abbia bisogno di essere commentato. In questo film c'è tutto: nostalgia, ricordi, amicizia, amore, rivalità, egoismo, ambizione, delusione e tradimento. Un cast eccezionale e un mastodontico Sergio Leone.Splendida anche la colonna sonora del grande maestro Ennio Morricone. Uno dei film più belli di sempre.
Terzo film della "Trilogia del Tempo" diretta da Sergio Leone che, con questa gangster story, realizza il suo capolavoro. Il film, articolato su tre piani temporali, è un susseguirsi di sequenze memorabili, da storia del cinema, e di ritratti umani di una complessità e di un'amarezza struggenti. In questa storia c'è tutto: amicizia, amore, sogni di gioventù, vendetta e morte, sullo sfondo di una New York in continuo cambiamento. Splendide le musiche di Ennio Morricone e impeccabile l'accompagnamento musicale di alcune scene,
come la scena dell'invecchiamento di Noodles accompagnata da "Yesterday" e quella del confronto finale tra Noodles e Max con il sottofondo musicale di "Summertime".
. La recitazione è perfetta, ma I momenti più belli li regalano certamente Robert De Niro e James Woods (che nell'interpretare il difficile ruolo di Max è di una bravura indescrivibile). Indimenticabile e imperdibile.
Film eccelso e realizzato con abilissima perizia tecnica. Il finale, che potrebbe risultare un po' elusivo, racchiude il messaggio che il regista ha tentato di veicolare agli spettatori. Voto: 10
Strano che questo film non abbia vinto un oscar. Forse perche' venne amputato di molte scene, distrubuendolo negli USA con una durata di due ore, questo creo' diversi buchi nella narrazione che venne anche modificata in seno cronologico. Cio' fece infuriare Sergio Leone che, a quanto pare, ne volle disconoscere la paternita'. Solo in seguito, negli USA, il film venne proiettato in versione integrale e cio' ricuci' l'insuccesso decretato dalla critica e dal pubblico. C'era una votplta in America e' molto piu' di un film di gangster, si potrebbe dire che sia solo la sovrastruttura del film, mentre la base (struttura) e' di matrice psicologica. E', infatti, un capolavoro in cui emergono rapporti psicologici/esistenziali che lo caratterizzano dall'inizio alla fine.
la scena in cui noodls rivede suo figlio con la colonna sonora del maestro è da brividi. Per non parlare del cantico dei cantici recitato sempre da De Niro
Un capolavoro. Un gangster movie straordinario.Il tempo tiranno che passa inesorabilmente e cambia le vite......Leone, Deniro, Joe Pesci, James Woods,ecc....con la colonna sonora da brividi di Ennio Morricone. Capolavoro!!!!
L'evoluzione e il declino, del genere cinematografico, di un'epoca e degli uomini, che con un tocco malinconico e nostalgico, praticamente neoclassico, affoga il passato nei ricordi e nel tempo, con lo sguardo rivolto all'indietro ma con il passo mosso in avanti. L'uso tempestivo di orologi e treni in partenza è solo una piccola parte della visione poetica di Sergio Leone, la cui forma tecnica, fatta di tempo stesso, travasa ogni emozione all'interno della componente filmica, come accade in ONCE UPON A TIME IN AMERICA nei suoi vari stadi temporali, che rendono questa epopea coi gangster, per buona parte romantica e per buona parte drammatica, uno dei classici più influenti e completi del genere, in quanto mette in moto l'evoluzione di una nazione nel suo macrosistema e nel suo microambiente, compreso di scaffalatura sociale, parallelamente ad un'analisi classicheggiante, che diventa post-moderna secondo la visione teorica di Leone, adoperata sul mezzo cinematografico di riproduzione storica, usato per ricordare e al tempo stesso dimenticare, come accade nel capolavoro postumo del regista.
Un cult del suo genere,ero scettico perchè non è proprio il mio genere preferito di film ed invece mi sono sorbito anche la versione integrale di 7 ore:) Mi è piaciuta molto di più la parte in cui era ragazzino piuttosto che quella successiva,mi ha intricato di più. Musiche e regia perfette. Da vedere almeno una volta nella vita (anche per i non amanti).
Affresco infinito del nostro Sergio nazionale, come solo lui sapeva fare... tutto impeccabile anche se la sceneggiatura e i primi piani superspalmati nel tempo adesso rimangono più pesanti da seguire.... in questo senso l'emozione infinita che si prova ascoltando la colonna sonora del maestro Ennio e che spesso accompagna questi momenti compensa l'eventuale sopraggiungere dell'impulso di alzarsi dal divano per prendere un bicchier d'acqua o uno snack. Rimane cmq grande cinema irripetibile....
Un film che non mi ha trasmesso grandi emozioni pur avendolo visto varie volte. E' ben fatto in tutte le sue parti ed è supportato da una delle più belle musiche di Morricone ma la trama non mi ha mai convinto. Per me almeno 20 film potrebbero stargli davanti in classifica.
In questo film c'è tutto. Amicizia, amore, sentimento, odio, insomma è un film che racchiude al suo interno un'enorme quantità di sentimenti. E grazie alla cura e alla maniacalità di Sergio Leone, questi sentimenti arrivano dritti al cuore di chi guarda. Ho guardato la versione estesa da 4 ore e 10 e non mi ha annoiato mai. E' incredibile come ci si appassioni e affezioni ai personaggi e soprattutto (almeno io) a Noodles. Uno spezzato fantastico di 40 anni di storia americana. De Niro nato per questi ruoli. UNA PIETRA MILIARE DELLA STORIA DEL CINEMA.
Una meraviglia di più di 3 ore. Col fiato sospeso fino alla fine. La vita dei piccoli malavitosi fino al futuro da gangster. Ma anxhe una storia umana, d'amore, d'amicizia, da adolescenti ad adulti ad una vita piena di tanti ricordi ed anche rimpianti. Il tutto condito dalle splendide musiche del grande maestro Morricone. Un capolavoro senza tempo
Film sontuoso e magniloquiente, con una scansione su tre piani temporali che ha fatto storia. Tuttavia non lo reputo perfetto, e gli preferisco altri film di Leone: vi sono fasi di stanca nella sceneggiatura ed i personaggi non riescono ad "uscire" dallo schermo come nelle intenzioni del regista. Si parla comunque di eccellenza, eh.
Uno di quei 4-5 film talmente belli che è quasi un dispiacere giudicarli e commentarli. Da vedere sicuramente più di una volta per capirlo meglio, soprattutto le prime scene ad una prima visione potrebbero risultare poco chiare.
Quasi tutto perfetto, inutile star qui a elogiare ogni singolo aspetto; non metto 10 perché a me il finale con il senatore Bailey non è mai piaciuto e non mi ha mai convinto molto. Per il resto, un'opera d'arte.
Un classico del cinema mondiale e tutto molto, molto bello. Attori perfetti come (e ci mancherebbe) la regia, musiche eccezionali di Morricone e tante scene da ricordare..., anche per un solo gesto o per una inquadratura azzaccata...., insomma Bellissimo. Dura molto, ma non mi ha pesato affatto...., ho visto film molto più corti per poi ritrovarmi con le palle che toccavano per terra.... Mi sono commosso nel vedere lo speciale che è dentro l'edizione da 2DVD, sentire parlare James Woods, Ennio Morricone, il produttore, ma anche suoi semplici fan (uno su tutti Quentin Tarantino che rilascia delle bellissime parole sul regista romano) mi hanno fatto capire quello che si è perso non solo un grande regista, ma IL regista. Scusate..., ma io parlo da fan. Grazie ancora Sergio per il tuo cinema.
Paolo Mereghetti dovrebbe farsi un giro da queste parti, visto che lo ha definito "irritante" e capace di "rendere epiche delle scene triviali". Ogni giudizio resta soggettivo ma in certi casi la soggettività viene meno e osare opporsi ai commenti positivi quasi unanimi degli utenti mi sembra solo legato al desiderio di fare il Bastian Contrario della situazione o semplicemente di voler fare lo snob. A parte questo, non c'è niente da dire, se non che "C'era una volta in America" merita di essere visto da chiunque e amato come solo una grande perla ineguagliabile potrebbe esserlo.
Un film più unico che raro nel suo concept, che assume toni epici ben oltre il genere gangster. Vista l'imponenza del progetto, la cosa che più lascia perplessi è il mancato accordo tra Sergio Leone e la produzione circa il montaggio definitivo. Ormai si è capito che il regista non ebbe l'ultima parola sul director's cut per l'uscita nelle sale americane (cosa in generale assurda), però sembra che anche lui non avesse le idee chiarissime sull'impianto definitivo, visto che ha cambiato più volte idea circa il minutaggio, per poi arrivare alla versione definitiva di 220 minuti distribuita in Europa. In ogni caso è incredibile come sia stato possibile, non tanto operare dei tagli contro la volontà del regista, ma addirittura stravolgere completamente il film. Poi è stata la volta dei figli, che in occasione del restauro della pellicola hanno di nuovo allungato i tempi di venti minuti (scelta molto discutibile vista la pessima qualità delle immagini neanche doppiate in italiano). Insomma, un problema di incastro c'è e c'è sempre stato e purtroppo lo si riscontra anche nella versione estesa del film.
Sul piano tecnico il risultato è mostruoso. L'invecchiamento dei personaggi è semplicemente straordinario e qui si capisce quanta importanza possa avere un simile effetto sullo spettatore (cosa che ad esempio manca in un altro cult come "Le ali della libertà"). Cavalli di razza come Leone, Delli Colli e Morricone hanno sublimato il cinema come esperienza estetica, anche se questo non elimina il problema di fondo al quale accennavo, anzi paradossalmente lo evidenzia. Non ha tutti i torti il Mereghetti quando allude a una carenza insita nella natura dei personaggi. Adesso non è il caso di condividere la stessa severità di giudizio, ma che sia un problema di incoerenza o di approfondimento psicologico, sta di fatto che la percezione che lo spettatore rischia di avere è quella di un mondo surreale, animato da personaggi immateriali a dir poco bizzarri. Nulla di grave, per carità. Il fatto è che la struttura da romanzo di formazione e le premesse così profondamente radicate in un contesto reale, fanno presagire ben altra pasta da mettere sotto i denti e da qui nasce lo spiazzamento e la perplessità. Il vero capolavoro, infatti, (se proprio di capolavoro si vuole parlare) è tutta la prima parte dedicata all'infanzia, dove a fronte di giovani attori inesperti (bravissimi, ma pur sempre alle prime… armi), c'è una densità emotiva e una credibilità del narrato che avvolge e appassiona in modo viscerale. Verso il finale, accade il contrario: i big strabiliano con le loro interpretazioni eccelse, ma la tenuta della narrazione sembra meno solida (vedi la scena dello stupro, così fuori contesto da essere fallimentare, oppure l'incontro tra Noodles e il senatore Bailey, del tutto surreale). Ecco quindi che si aprono discussioni, analisi, teorie, forse è tutto un sogno, forse no, chissà. God bless America.
Riguardo alla cosiddetta "teoria del sogno", fa pensare il fatto che quando l'ormai anziano Noodles torna a New York, si muove come fosse un ologramma, senza entrare in contatto con nessuno. Nemmeno col suo amico Fat Moe, che rivede dopo più di trent'anni, ma che non sfiora neppure di striscio.
Capolavoro assoluto, confezione epica e temi (il valore dell'amicizia, l'infanzia come età dell'oro, l'amore..) a me molto cari; ho particolarmente apprezzato la prima parte, quella dell'adolescenza; ma tante, tantissime scene di un lirismo pazzesco, in grado di colpire nel profondo. E non credo di aver ascoltato colonna sonora più bella.
Tronfio, pomposo, magniloquente e con quei dialoghi da "battuta ad effetto" che. francamente, aborro. Nulla da dire invece sulla regia (tecnica), sul tipo di narrazione scandita temporalmente in modo da rompere la continuità e favorire la suspense, e sull'aspetto più genericamente artistico ovvero sconografie, fotografia e musiche (anche se secondo me non sono le migliori di Morricone). Certe scene, però, mi faranno sempre storcere il naso per la poca verosimiglianza e per il senso del ridicolo. La faccia degli attori che interpretano i protagonisti da giovani è proprio da prendere a sberle. Sarà per il fatto che sono personaggi odiosi. Ma anche Woods mi risulta antipatico. Salvo volentieri le scene nella fumeria d'oppio cinese, l'incipit violento e teso e l'utlima immagine di De Niro, con quel sorriso sardonico come a prendere per i fondelli gli spettatori. No, grazie.
Molti film hanno successo più di altri perché trattano una storia attuale, perché analizzano tematiche tipiche di un determinato periodo, perché si ineriscono perfettamente in un contesto che però è destinato ad evolversi. Ma il TEMPO rende giustizia ai veri capolavori, quando il contesto storico è dimenticato, quando l'attualità diventa passato. E lo ha fatto con "C'era una volta in America", incredibilmente ignorato quando uscì nelle sale nel 1984. "C'era un volta in America" è la perfezione cinematografica, 4 ore che si bevono più veloci di un bicchier d'acqua, che sia oggi o allora o tra 20 anni. Il suo valore permane, immutabile, come un'opera d'arte. Tra i migliori film della storia.
Ho visto per caso gironzolando su internet un viso famoso, non troppo qui in Italia perchè probabilmente siamo abituati a rendere famosi personaggi squallidi e senza senso...ma tant'è. Insomma il viso famoso è di una certa Jennifer Connelly che faceva se non sbaglio il suo esordio in un film...anzi che dico "IL FILM" con quella scena in cui il piccolo Robert sbirciava ecc...ecc... Sono tornato a quel film, l'ho ripercorso tutto di un fiato, accompagnato dalle musiche di Leone...un capolavoro assoluto, la pietra miliare della storia del cinema...mi fermo qui...strano non l'avessi ancora votato, mai dare nulla per scontato.
per me questo e il film più bello della storia , praticamente perfetto regia , sceneggiatura , cast , colonna sonora da brividi , fotografia . un viaggio indimenticabile attraverso 40 anni di storia americana. ASSOLUTAMENTE DA VEDERE
Definirlo un gangster-movie risulta in fondo riduttivo quanto non debitamente appropriato. Leone aveva in mente un film quasi proustiano e per buona parte della pellicola riesce nel suo intento - anche se immancabilmente non bisogna tacere sul dettaglio che riguarda le ingerenze della produzione sul final cut; perché la versione a noi giunta, e in coda quella estesa uscita due anni fa, non colmano tutto il girato originale di cui abbastanza e' andato perso. Dunque, una nota di rimpianto e rimorso. Proseguendo, Leone è un pioniere, lo è sempre stato. Qui siamo di fronte al film più bistrattato della storia del cinema ma che nonostante ciò, non ha potuto fare a meno di stregare quanti lo hanno visto. Se si accetta il concetto di "ricerca di un tempo perduto" si comprende il perché di certi passaggi sfumati e si comprende ancora di più il grande sforzo compiuto da Leone a cui la produzione non permise di andare davvero fino in fondo. Leone non confeziona una storia di mala, Leone ci racconta di un uomo, De Niro/Noodles ormai sul viale del tramonto e della rievocazione che egli fa della sua vita, delle sue delusioni, di un amore mancato e sempre rimpianto, di un revenant, l'ultimo, con il passato, anni e anni dopo. Straordinaria la colonna sonora di Morricone. Il finale e' un pezzo di antologia indimenticabile, il congedo di un grande maestro del cinema.
Considerato fra i più grandi capolavori del cinema,è innegabile che abbia tante cose stupende,ma personalmente sono altri i film che ritengo meritevoli del voto massimo.
Sicuramente è un film che ha uno stile e un'eleganza quasi ineguagliabili.La colonna sonora è straziante e indimenticabile,le scenografie sontuose e dettagliate,la fotografia maestosa e affascinante.Tutto il comparto tecnico è praticamente perfetto.La regia è epica,una vera e propria lezione di cinema verso cui è impossibile rimanere indifferenti.E' capace di rendere poetiche scene molto semplici,di renderle profonde ed epiche.Non sarebbe stata la stessa cosa senza la musica di Morricone,un po' come capita a tutti i film in cui è presente.Anche gli attori fanno la loro parte,fra i grandi De Niro, Woods e altri,convincono anche le donne,soprattutto Jennifer Connelly da piccola è di una dolcezza unica,assolutamente deliziosa.
Il difetto che non gli consente di essere un capolavoro è la sceneggiatura.Che innegabilmente ha trovate memorabili (il sesso in cambio di dolci,la scena con "La gazza ladra","Il cantico dei cantici",l'incontro nel locale fra la gang e Karol)ma presenta qualche incongruenza,e manca nell'approfondire davvero il rapporto d'amicizia fra i due protagonisti,che dovrebbe essere uno dei principali perni emotivi del film.Certo,alcune immagini di Leone valgono più di mille parole,ma essenzialmente sono metafore del tempo che passa,delle cose che cambiano,i rapporti fra i due vengono descritti più che altro da dialoghi spesso inefficaci.Dove sarebbe tutto questo legame di cui si parla?Dal film non si direbbe,eppure in una durata così elevata penso ci fosse tutto il tempo per farlo.Invece ci son troppi salti fra passato e presente,a volte superflui,e un certo compiacimento nel mostrarci immagini sicuramente stupende ma alla lunga un po' ridondanti.Penso sia un difetto enorme che passa inosservato fra tanta sontuosità.Va meglio con il rapporto d'amore,descritto bene dalle immagini,soprattutto nella parte ambientata nell'infanzia(di gran lunga la migliore,epica,dolce e poetica,ma anche schietta e violenta).
Per 3 ore e 40 regge abbastanza bene,seppur ci siano diversi momenti di stanca e qualche difficoltà nel seguire una storia in realtà semplice ma non sempre chiara sullo schermo.Sicuramente è cinema allo stato puro,arte da ammirare e da applaudire.Purtroppo non mi ha emozionato abbastanza,c'è una certa aridità di sentimenti in quest'amicizia tanto pompata.
"C'era una volta in America"mi sembra uno di quei film che nasce con l'idea di essere un capolavoro e fa di tutto per esserlo,e a giudizio di molti ci riesce,ma personalmente non lo considero tale per mancanze piuttosto gravi.Comunque,è un film immancabile per ogni cinefilo,importante e imponente:non posso che invidiare chi lo ama alla follia,e mi dispiace non abbia funzionato fino a quel punto con me.L'ho trovato a tratti esageratamente studiato in un certo modo piuttosto presuntuoso,e per questo meno intenso e potente di quanto vorrebbe essere.Anche così,rimane una gioia per gli occhi,per le orecchie,e in qualche parte per il cuore..
Ogni volta che guardo questo film mi sembra di vivere la vita del protagonista assieme a lui! Nessun film è riuscito mai a trasportarmi in quel modo, 3 ore che volano in un batter d'occhio, è come morire e guardare il film della propria vita...Non ho parole per descriverne la magnificenza, è semplicemente troppo bello!
La storia di una vita, di un'amicizia e di un amore perduto immortalata nel ritratto di un'epoca; un ritratto in cui il tempo sembra parlare insieme alla storia, come se tutti quegli anni fossero passati davvero, come se quel tempo fosse reale, perché è questa l'essenza di "C'era una volta in America".
Mi chiedo come mai un capolavoro come questo non abbia avuto neanche una nomination all'oscar...
io non credo di poter aggiungere niente di quanto già letto o detto su questo film...posso solo provare a riassumere così:
colonna sonora ECCEZIONALE regia MAESTOSA interpretazioni STRAORDINARIE scenografia e fotografia IMPECCABILI (curate alla perfezione)
in più se ci aggiungi momenti di rara bellezza, poesia ed eleganza, il tutto non si può che racchiudere in una sola parola: CAPOLAVORO, MASTERPIECE, OBRA MAESTRA....in qualsiasi lingua lo si voglia intendere, il risultato è sempre lo stesso!
Grandioso ultimo film di Sergio Leone...e che film!!! Arte e poesia, sogno o realta'...il dubbio rimane...e' il suo bello!! comunque sia un capolavoro indiscutibile che ha nella director's cut del 1984 di 3ore e 49minuti la versione migliore e piu' coinvolgente.Eccezzionale visto in Blu Ray come ricostruzione ambienti e fotografia.Per non parlare della sceneggiatura...partorita dopo un travaglio di piu' di 13 anni...De Niro e Woods su tutti...bravissimi.Grazie Sergio Leone, e' sempre un piacere rivedere i tuoi film.
capolavoro assoluto....ho visto la versione integrale da 246 minuti regia di Sergio Leone superba, il suo miglior film interpretazione da Oscar per De Niro e Woods, capaci di oscurare gli altri che comunque fanno una buona interpretazione. due uomini che si vogliono bene ma troppo diversi, ognuno con i suoi (enormi) difetti... uno dei migliori film di tutti i tempi
Erano ormai diversi anni che non lo rivedevo. E ogni volta è sempre la stessa storia…rimani a bocca aperta e dopo 3 ore e mezza volate via saresti pronto a ripartire di nuovo. Non serve sprecare troppe parole per il maestro Leone.
L'ho visto tutto solo perché considerato un capolavoro, ma non è proprio il mio genere! Purtroppo non sono riuscito ad apprezzarlo fino in fondo, e me ne dispiaccio. In ogni caso riconosco la grandiosità della regia, e nonostante il continuo rischio abbiocco, capisco come agli occhi di quasi tutti sia un film stupendo. Tra qualche tempo proverò a rivederlo, non sia mai che cambi idea!
Il mio film preferito in assoluto! Capolavoro del cinema che tiene incollato lo spettatore allo schermo per quasi 4 bellissime ore. Regia perfetta, attori bravissimi; é un film che regala tante emozioni, nonostante sia un gangster.
A dir poco un film immenso. Perfetto in un sacco di cose, tra cui musiche e sceneggiatura che sono spaziali. La trama è ottima e poi sono ricostruite benissimo le scene della new york degli anni 20 con tutte quelle bellissime atmosfere. Poi nonostante il film duri più di 3 ore, esse volano via in un baleno visto che il film appassiona moltissimo. Il cast è eccezionale e la regia è ottima. Poi vengono messi in risalto anche molti temi come l'amicizia e come si viveva all'epoca del proibizionismo. Poi bisogna ammettere che nel film c'è anche tanta violenza sanguinosa (soprattutto nella prima parte). Finale molto enigmatico. l'unica cosa è che gli ultimi 90 minuti diventano un tantino più lenti ma sono comunque belli. Film sontuoso.
Capolavoro italiano di cui andar fieri.. cast fenomenale, storia molto prolissa ma eccellente, dramma, commedia, gangster movie.. Morricone poi è perfetto. Troppo affascinante..
Non c'è molto da aggiungere a C'era una volta in America perché obiettivamente è stato detto e scritto di tutto. A mio parere è il miglior film mai diretto da un regista italiano, meglio anche di Otto e Mezzo e Ladri di Biciclette. Meglio di così è veramente difficile fare.
Ho visionato la versione estesa restaurata l'anno scorso . Un film a dir poco immenso , colossale e sopratutto da comprendere . Armatevi di tanta pazienza (anche se la durata vola) e guardatelo , è storia del cinema .
Grande film anche se di lunga durata scorre bene per quasi tutta la durata. Grandi interpretazioni dei protagonisti con una ottima ambientazione e sceneggiatura.