Tashi, una giocatrice di tennis diventata allenatrice, ha trasformato suo marito Art da un mediocre giocatore a un campione del grand slam. Per risollevargli il morale dopo una scia di partite perse, lo porta a giocare a un evento “Challenger” – uno dei tornei di livelli piů bassi nel tour pro – dove si ritrova ad affrontare quello che una volta era un giocatore promettente e ora č totalmente esaurito: Patrick, suo ex migliore amico ed ex fidanzato di Tashi.
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Un triangolo amoroso sui generis ambientato nel mondo del tennis di serie B, con la donna come figura culminante e ispiratrice delle sorti degli altri amici / nemici ( una specie di pigmalione moderno ) in un continuo gioco di rimandi tra passato e presente. L'idea dei continui flashback - per quanto possa stancare alla lunga - definisce a poco a poco le circostante intorno alle quali i tre ragazzi vivono la loro vita professionale e personale ed obiettivamente gli interpreti sono convincenti; quello che non è capace di fare il pur talentuoso Guadagnino è abbandonare gli stucchevoli orpelli registici di certo suo cinema ( sono presenti una marea di ralenti inutili, per dire ) e di rendere appassionante lo scontro finale tra i due contendenti, azzoppato anche qui nell'azione dai continui rimandi al passato ed assistito da musiche rintronanti firmate da Trent Reznor. Nonostante tutto l'opera in sè risulta essere in ogni caso compatta e pone lo sguardo, se non su di una tossica storia d'amore già vista tante volte al Cinema, almeno su alcune dinamiche sportive da dietro le quinte del gioco, quelle sì, che non si vedono tutti i giorni.