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Primo film scritto, diretto, montato e ovviamente anche interpretato da Charlie Chaplin, che per la prima volta ha il pieno, totale e indiscutibile controllo sulla realizzazione di un corto Keystone; il Genio inglese assaggia questo pieno controllo, lo degusta, non osa, resta su terreni sicuri però li tratta con la classe e il talento che gli sono naturali e ne viene fuori un corto godibilissimo; la sua arma migliore è, ma non mi dire, Charlot. Il personaggio ormai funziona perfettamente e il punto è che fa ridere; al di là delle gag, se funzionino o meno, è la sua mimica, la sua gestualità, la sua sola presenza sullo schermo che strappa un sorriso, il suo deambulare ondeggiante, il suo ghigno, la sua istintiva, pura e assoluta voglia di rompere le pàlle a chiunque capiti sotto il suo tiro, e di conseguenza la sua abilità nel calamitarsi guai e disastri addosso anche quando non se li va a cercare. Che meraviglia. Adesso che è papà a scriverlo, Charlot comincia ad assumere una forza che prima aveva dimostrato solo parzialmente, comincia ad essere un personaggio più grande delle pellicole che lo ospitano, comincia ad essere un'icona che va ben oltre ai semplici corti Keystone. Comincia, e la cosa sarà destinata a crescere. Con Chaplin alla scrittura la gestione delle gag e del ritmo è ottima, anche in un canovaccio semplice e classico come questo, ci sono tempi comici superiori alla media Keystone, e la luciferina vivacità di Charlot in certi momenti è proprio irresistibile. Alla fine, non mancano comunque le botte e un montaggio così rapido da diventare confuso, schiaffi, ruzzolate e i miei amatissimi "dropkick" i calci volanti che Charlot non manca di esibire nemmeno questa volta, come nemmeno i più agili wreztlerzz dabliùdabliùi. Al suo fianco, da citare altre storiche presenze fisse della Keystone, come Mack Swain e Alice Davenport.
Tredicesimo film, il secondo mi pare con la regia di Chaplin accreditata, ed è anche il migliore fino ad allora. Lo si nota subito per svariati motivi: finalmente lo slapstick tutto capitomboli e pugni è usato con più parsimonia del solito, l'intreccio che riguarda il classico triangolo Charlot-moglie-marito è basato sull'equivoco che in un certo senso neanche è cercato o voluto dal protagonista, causa le crisi di sonnambulismo della moglie e le camere d'albergo una di fronte all'altra. Finale decisamente comico e divertente, con inseguimenti e sparatorie ben amalgamate. Nel mezzo Chaplin riesce a non far scendere l'interesse inserendo importanti sequenze come quella delle scale, da manuale e divertente.
Se non erro è la prima regia di Chaplin in assoluto, ma malgrado questo, nelle vesti di regista gioca sul sicuro sui modelli standard della Keystone, senza particolari invenzioni originali. Il corto si lascia ben vedere.
uno dei primi corti diretti dal grande regista inglese!rispetto ai precedenti si vede che lo stile è diverso perche mancano quei clichè troppo comuni ai film comici dell'epoca,tipo inseguimenti interminabili con conseguenti ruzzoloni e ceffoni in piena faccia ai poveri malcapitati... qui Chaplin andando contro corrente rischio...e alla fine vinse lui! molto simpatico anche il marito geloso...