che bella giornata regia di Gennaro Nunziante Italia 2011
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che bella giornata (2011)

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locandina del film CHE BELLA GIORNATA

Titolo Originale: CHE BELLA GIORNATA

RegiaGennaro Nunziante

InterpretiChecco Zalone, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Nabiha Akkari, Luigi Luciano

Durata: h 1.37
NazionalitàItalia 2011
Generecommedia
Al cinema nel Gennaio 2011

•  Altri film di Gennaro Nunziante

Trama del film Che bella giornata

Dopo esser riuscito a ottenere un lavoro come inserviente alla sicurezza nel Duomo di Milano, Checco, a seguito di una serie di equivoci, conosce sul posto di lavoro una donna che lo introduce nel mondo dell'Islam.

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Voto Visitatori:   6,66 / 10 (342 voti)6,66Grafico
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Voti e commenti su Che bella giornata, 342 opinioni inserite

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Arkantos  @  15/03/2013 21:08:21
   1 / 10
Cari utenti di Filmscoop, ho deciso di stroncare questo abominio perchè, per il momento, non ho visto un film peggiore di questo, ricordando che rispetto, ma non condivido, le vostre opinioni. Se volete saltare tutta la premessa perchè priva del vostro interesse, la recensione comincia dalla parola RECENSIONE tutta in maiuscolo.

Questo film lo avevo visto durante uno dei miei periodi di riposo. Un riposo del tutto rovinato grazie a questo film.

Avevo intenzione di vederlo, ma lo temevo.
Alla fine ho visto che lo mettono in tv e ho detto:

"Per criticarlo in modo degno, devo rivederlo!"

la mia idea sul film è rimasta uguale. Perchè 1? Lo saprete nella recensione.

A = Arkantos I = intervistatore

Prima di dire la mia riguardo al film, vi rilascio un intervista:

I - Buongiorno, Arkantos! Molti ti hanno espresso domande riguardo al cinema italiano: di sicuro i tuoi fan conoscono i tuoi gusti, ma per quelli che non ti conoscono è forse necessario un piccolo ripasso. Prima domanda: Qual è il tuo film italiano preferito?-

A – mmmmmm, non ho visto molti film italiani: Don camillo, Totò, Alberto Sordi; mi ricordo poi un film con Gassman, forse il Sorpasso, ma sono film che ho visto tanto tempo fa e ai tempi non facevo recensioni scritte ma orali e nessuno ha registrato questi pensieri. Comunque il mio film preferito è ************************.-

I – il genere dove gli italiani sono bravi?-

A – Penso al western.-

I – Cosa ne pensi del cinema italiano odierno?-

A – Posso citare Tarantino?-

I – Fai quel che vuoi.-

A – [leggendo un foglio di carta] "mi deprime. Lei forse vedrà più film italiani di me, ma quelli che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutti uguali. Non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Me lo dica lei. Ho amato così tanto il cinema italiano degli Anni '60 e '70 e alcuni film degli Anni '80, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia." Oltre ai difetti già citati, il cinema italiano rimane vecchio e decrepito: ha paura di rinnovarsi e, per fare soldi facili, tutti puntano sulle commedie all'italiana, con risultati spesso disastrosi. Il cinema italiano poi rimane con gli stessi stereotipi da, chissà, 30 anni, non riesco a calcolare con precisione: per stereotipi intendo, per dire un esempio, che almeno un personaggio deve parlare in un dialetto tutto suo, col risultato che quelle persone come me, che già fanno fatica a comprendere l'italiano, non capiscono una beneamata m... mi contengo, altrimenti mi viene da fare un monologo. Anzi, ti esprimo qualche esempio:
"Copp de tonn?" "sì, ha detto copp de tonn!" "cosa significa, corpo di tonno?" "Macché, significa colpo di fulmine!" "O.O"
oppure:
"Vatta a crappara a ratt? Cosa significa?" "Vai a prendere i topi!" "Ma non era va a ciapa i ratt?" "Il dizionario dei dialetti ha detto che è una frase obsoleta. Adesso è vatta a crappara a ratt." "O.O"
Quindi capisce la mia difficoltà nel comprendere questi miscugli. -

I – Qual è il film italiano più brutto che tu abbia mai visto?-

A - Di film italiani brutti ne ho visti, e tanti: Faccio un salto all'Avana, i cinepanettoni, Alex l'ariete, Soffi teir (per il momento l'unico film che ho votato con 1), Troppo Belli... Ma c'è un "film", un ammasso di roba che mi ha instillato i peggiori sentimenti: depressione, tristezza, rabbia. Una roba brutta, ancora più brutta di Troppo Belli, che in me ha fatto perdere la passione del cinema: sto parlando di Che bella giornata, il primo film completamente proibito ad Atlantide. Nessuno parla di questo film perché lo teme.

I – Mi dicono che fai le recensioni di film, musica e tutto quanto... Hai fatto una recensione su Che bella giornata?-

A – è un segreto, ma puoi andare con me per leggerla.-


Ebbene sì, ho voluto tenere questa recensione come un ricordo che dovevo avere solo io. Ma ho deciso di far vedere agli Atlantidei, a tutta la comunità di Filmscoop, a tutta l'Italia, a tutta l'Europa, a tutta l'Eurasia, a tutto l'emisfero boreale, a tutto il mondo questo ricordo. Questo ricordo che salverà tutto il mondo dai Maya, dagli Illuminati, dallo gnomo armato di ascia, dal Falcon punch abbinato a un Kamehameha e un calcio rotante di Chuck Norris!

RECENSIONE

Si comincia, nel menù, con una musica Popettar Siffredi, dove sentiamo lui fare doppi sensi (grosso, grosso, grosso, grosso cuore), imitando male lo stile di Pandora dei Gem Boy.

Vomitevole, orrido, brutto, stomachevole, inutile, monotono, lento, falso: tutti i requisiti per avere lo zero che, purtroppo, in questo sito non è disponibile. Mi pento di aver dato 1 a Soffi teir.

Notiamo l'incredibile inespressività di Checco, che deve parlar per forza in dialetto, giusto giusto per farsi piacere al pubblico, visto gli incassi.

Inoltre lo leggi proprio nei suoi occhi che non si ricorda ciò che deve dire, lo leggi nei suoi occhi la sua voglia di leggere il copione mentre recita così si ricorda le battute che deve dire (rigorosamente in dialetto, altrimenti che gusto c'è?).

Lo si capisce dall'inizio che Checco non è un attore! Ma solo uno di quei comici che sono raggruppati nel programma più fastidioso che la televisione ha proiettato nel suo tubo catodico (o, nei più recenti, led): Zelig, dove tutti fanno.

Una pecora di qua.
Un donnaiolo di là.
Un imitatore di qui.
Una disperata di lì.
Un fischio di est.
Un urlo di ovest.

Nello show non mi sembra che acclamano molto bene Checco: durante una delle sue esibizioni, nessuno rideva. Silenzio di tomba. Come se la comicità di Checco fosse........... "filosofica"!? Quando usciva, solo una persona applaudiva. A questo punto mi chiedo: come ha fatto a incassare di più de La vita è bella? Devo chiederlo ad Adam Kadmon.

Comunque, torrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrnando al film, le battute sono tra le più squallide che abbia mai sentito: se leggete il Barzelettone di Geronimo Stilton trovate battute migliori. Anch'io sono più bravo di lui a fare le battute; ne dico giusto una.

"Come si ammazza un orologiaio? Colpendolo!"


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Non ho mai visto un film in cui lo svolgimento è solo un pretesto per rendere il film più... "filosofico" (!?!), inculcando nella mente dello spettatore ciò che per Checco è la verità, rappresentato dai vari stereotipi, infatti il film ti dice nella tua mente.

"è così. Non è altrimenti."

ovvero:

Checco = tonto e scemo, che se la cava solo grazie alla fortuna.
Maria = la donna odiata da tutti perchè ha gli occhiali.
Farah = la donna graziosa, astuta e con una mente onnisciente.
Amico di Checco = il solito ragazzo disprezzato da tutti perchè single.

è vero che un film non deve seguire per filo e per segno la realtà. Ma qua stiamo veramente esagerando!

Peccato per Capareza, che ha fatto parte di questo film squallido solo per accalappiare altre persone.

Questo film dovrebbe avere delle battute almeno decenti: niente, neanche in questo ci riesce. Ti fa piangere per il tempo perso con questo, dicendolo alla Faluggi, CAG4TONE!!! (si, lo so che ho violato il suo copyright... ma veramente, non riesco a contenermi)

Altro che copp de tonn, io a Checco gli do un copp de porchet imbastic ach mieil!

E a Gennaro Nunziante? Vatta a crappara a skagerrak!

In sostanza, questo film è più anonimo dell'Essenziale di Mengoni e più pall.oso di What i might do di Ben Pearce (lo so che musica e film non centrano, ma mi sembrano paragoni perfetti), da evitare a tutti i costi perchè raffigura la solita Italia balorda, superficiale, brutta, vecchia. È incredibile che il pubblico non si è stancato di vedere questi film che cercano invano di far ridere e vengono subito dimenticati. Se si dimentica un film quasi subito dopo la visione significa che fa c.agare.

Io il film lo ricordo solo grazie a questa recensione, altrimenti me lo sarei dimenticato anch'io.

Meglio Alex l'Ariete, almeno lì ridi per qualcosa.

3 risposte al commento
Ultima risposta 31/03/2013 10.24.11
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