chi sta bussando alla mia porta regia di Martin Scorsese USA 1967
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chi sta bussando alla mia porta (1967)

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locandina del film CHI STA BUSSANDO ALLA MIA PORTA

Titolo Originale: WHO'S THAT KNOCKING AT MY DOOR

RegiaMartin Scorsese

InterpretiAnne Collette, Harvey Keitel, Zina Bethune, Lennard Kuras, Michael Scala

Durata: h 1.30
NazionalitàUSA 1967
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1967

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Trama del film Chi sta bussando alla mia porta

Nella Little Italy di New York J.R. passa le sue giornate con gli amici Joey e Sally (Salvatore) detto Gagà, tutti e tre vitelloni un po' ribaldi, americanizzati ma ancora impregnati della cultura dei loro genitori immigrati dall'Italia del Sud.

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Voti e commenti su Chi sta bussando alla mia porta, 16 opinioni inserite

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Filman  @  15/10/2019 15:53:32
   8 / 10
Solo uno dei più talentuosi registi della storia del cinema, come Martin Scorsese, poteva esordire con un film capace, per quanto grezzo e indipendente, di possedere e mostrare quello che sarà il suo futuro repertorio artistico: montaggio cinetico; scelte estetiche e narrative sempre diverse; un certo neorealismo nel mostrare l'ambiente italo-americano; personaggi incatenati nel loro sofferente status quo; utilizzo di canzoni per singoli frammenti di film. Nell'arte povera e giovanile, già innovativa, di WHO'S THAT KNOCKING AT MY DOOR manca solo la chiarezza su alcuni personaggi e sul genere cinematografico, che arriverà solo con i successivi film dell'autore.

ferzbox  @  07/05/2016 15:06:41
   7 / 10
Questo primo lungometraggio di Martin Scorsese è da lodare per due motivi.
Il primo è ovviamente legato alla regia dell'ormai popolare regista, già in grado di stupire con inquadrature e scene costruite e pensate a regola d'arte; tecniche che poi si sarebbero evolute in tutte le sue opere successive....quindi "Chi sta bussando alla mia porta?" è da considerarsi una pellicola sperimentale, dove Scorsese si è divertito a scoprire che risultato potesse avere un film girato come diceva lui....
La seconda cosa per cui ho gradito visionare quest'opera prima è stata quella di vedere un giovane Harvey Keitel in azione; le premesse per sostenere che sarebbe diventato un grande attore c'erano tutte...è stato bellissimo constatare quanto fosse in gamba nell'arte interpretativa; sopratutto per quanto riguarda le scene piene di dialoghi e interazione con gli altri personaggi...una naturalezza incredibile.....
Purtroppo non mi sento di elogiare la sceneggiatura, secondo me troppo noiosa in alcuni punti e poco brillante negli eventi; le vicissitudini di questi tre ragazzi italiani non mi hanno mai catturato veramente; se non fosse stato per la regia e alcuni dialoghi lo avrei ritenuto noioso....ecco, forse manca un pò di ritmo....elemento che fortunatamente Scorsese ha intuito secondo me, aggiustando il tiro e perfezionandosi fino a diventare colui che ormai è....
Comunque è un opera prima da vedere assolutamente; dimostra in modo chiaro le capacità di un artista che in brevissimo tempo ha saputo farsi valere nel mondo cinematografico...
....e che capacità....

5 risposte al commento
Ultima risposta 08/05/2016 21.15.13
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GianniArshavin  @  11/01/2015 12:47:22
   7 / 10
Debutto folgorante in compagnia di due future star,un Keitel al secondo film cinematografico dopo anni e anni di teatro ed un Martin Scorsese che già da questa prima pellicola palesava un talento registico fuori dal comune.

"Chi sta bussando alla mia porta" forse non è a livello di sceneggiatura un film riuscitissimo (molta confusione e una forma un po troppo magmatica),anche se presenta alcuni elementi che andranno a formare l'ossatura di "Mean streets" e non solo,ma che spicca per quanto riguarda la regia e la fotografia,stupende entrambe,la prima perché capace di regalare sequenze suggestive come quella di sesso con "The end" come sottofondo e la seconda perché che immortala al meglio la vita notturna per le strade di NY.

I temi come detto anticipano molti altri lavori scorsesiani e vengono trattati con parsimonia,soprattutto nel climax finale molto intenso. Abbiamo un po di caos narrativo (il montaggio "aiuta" in questo senso,davvero ben fatto) che forse è stato voluto dallo stesso regista,per evidenziare la condizione in cui vive il protagonista, interpretato da un Keitel magnifico.

Insomma,un'opera di debutto da recuperare e ammirare,primo passo effettuato da due figure di grande importanza per il cinema moderno.

pak7  @  05/01/2014 04:25:16
   6½ / 10
Esordio di Scorsese alla regia: per essere il suo primo film firma un discreto lavoro, già si notava ai tempi da alcune inquadrature, da alcuni sguardi che questo regista sarebbe potuto diventare un fenomeno. Non imprescindibile, ma comunque da vedere.

david briar  @  21/07/2011 17:32:31
   8 / 10
Esordio delle luminose carriere di Scorsese e del grande Harvey Keitel, è un ottimo film, consigliabile a chi è un fan dei due, ma anche a chi piace questo tipo di cinema.
Forse il regista non aveva ancora le idee chiare, ma in questa storia tratta già i temi che saranno onnipresenti nel suo cinema.
Pellicola coinvolgente e mai noiosa, fa anche diversi omaggi all'Italia e al cinema, con una predilizione per John Wayne.

Girato con due soldi(e si vede soprattutto dal cast femminile) forse in alcune scene ci sarebbe stato bene il colore, ma visti i mezzi limitati è evidente che era d'obbligo usare il bianco e nero. Rende bene comunque la fotografia.

Se la sceneggiatura è un po' acerba, di certo non lo è la regia, che riprende i personaggi con maestria e con delle belle inquadrature, è riconoscobile la mano del grande Martin.
Buon cast maschile, nonostante solo Harvey Keitel abbia fatto strada(e che strada..).

"Chi sta bussando alla mia porta?" parla di un uomo diviso fra due vite, e nell'ultimo quarto d'ora è evidente la contrapposizione fra le due, e la scelta che dovrà fare. Emozionante il modo in cui vengono rappresentate queste contraddizioni, si vede che il regista ci teneva particolarmente a far notare questo allo spettatore in modo empatico per chi guarda.

E' un film parzialmente autobiografico, collegato con un altro buon film di Martin, "Mean streets".

Ironica la domanda del titolo: se adesso dovremo rispondere al quesito per conto di Scorsese, probabilmente diremmo che il successo stava bussando alla sua porta, una porta che si sarebbe spalancata verso la grandezza.

PignaSystem  @  20/07/2011 22:45:01
   7½ / 10
Incrocio tra Cassavetes (per le atmosfere e il soggetto) e lo stile cinematografico più visionario dello Scorsese che verrà (gran montaggio e piani temporali non necessariamente logici). Il regista parla di sé, della sua famiglia dei rapporti sociali nel mondo degli immigrati italiani a New York, rimanendo in bilico tra l'opera sperimentale ed il realismo psicologico del miglior Cassavetes, regalandoci momenti di regia alti. Ineluttabile nella storia è un film senza speranza, dove i momenti felici vengono letteralmente "divorati" da una realtà più crudele di qualunque altra cosa. Ma non è tutto nero nell'universo scorsesiano, l'amicizia forse è l'unica salvezza (il finale), per l'amore invece no, è un sentimento troppo legato ad una visione della donna ancorata alle tradizioni completamente estranee alle nuove evoluzioni della società. Ottimo il montaggio serrato, che permette alla storia di fare salti nel futuro, nel passato e nell'inconscio mantenendo un gran ritmo, perfetto poi l'utilizzo del commento musicale e la prova di tutti gli attori.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  23/01/2011 01:07:25
   7½ / 10
Primo lungometraggio di Scorsese, un film imprescindibile per chi ama questo regista.
Un'ottima prova di un giovanissimo Harvey Keitel per una sceneggiatura forse non troppo coesa ma comunque interessante e valida.
Immagini e musica che catturano. La colonna sonora infatti è molto bella e sottolinea bene alcune scene come quelle di sesso.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  04/12/2010 13:26:33
   7 / 10
Il lungometraggio d'esordio di Martin Scorsese racchiude in se, in germe, la poetica del regista.
Una produzione però lunga anni rende quello che inizialmente non era altro che un corto, un film frammentario e non sempre coerente. Chi se ne frega, viene da dire, vista la petenza delle immagini in alcune scene (quella con in sottofondo i Doors è magistrale e, nonostante i fini commerciali, sembra quasi anticipare i moderni videoclip), la bravura di un attore (Harvey Keitel) alla sua prima prova e una tecnica registica acerba ma già ottima.
Forse più importante per il ruolo nella crescita di uno dei migliori registi viventi, è un film che va visto sia da chi ama il buon Martin, sia da chi ama il cinema. Bellissimo il finale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/10/2010 23:52:18
   7 / 10
Il primo Scorsese: acerbo,ancora troppo confuso ma pieno di idee e con la voglia di emergere, il tutto condito con una eccellenza tecnica che ad un esordio è semplicemente strabiliante. In realtà i vari cambiamenti subìti durante gli anni per i produttori rendono il primo lavoro del regista italoamericano frammentato e poco coerente,spesso con parti che sembrano riempitivi.
Fa piacere notare come i temi di Scorsese siano così forti e decisi in questo interessantissimo esordio,si va dal peccato alla religione infatti,temi personali che non possono non culminare nell'ambiente italoamericano in cui l'allora giovanissimo regista viveva. Keitel è un alter ego ottuso e irruento che conduce una storia d'amore contrastata dalla propria cultura e/o religione.
Bellissima la scena di sesso col sottofondo dei Doors,ineccepibile tecnicamente. Ma Martin alla tecnica eccelsa ci ha sempre abituato bene,bisogna dirlo. Qui pecca la sceneggiatura con troppe falle.

The Cane Family  @  14/03/2010 11:23:27
   7½ / 10
Il primo film di Scorsese ha tutti gli elementi caratteristici del suo cinema.
Grande Keitel, un bravissimo attore.
La storia si regge bene con qualche punta onirica.

BlackNight90  @  08/03/2010 00:35:17
   8 / 10
Prima di Mean Streets, Scorsese aveva già provato a mettere in scena i dubbi e le problematiche, religiose e non, della gioventù americana.
Primo lungometraggio di Martin, regia grezza ma a me piaciuta molto perché sprizza l'energia e la voglia di cambiare le regole del cinema (come in effetti un pochino ha fatto) tipica di un giovane cineasta all'esordio, per di più con un budget sicuramente striminzito. E forse sarà che sto vedendo alcuni suoi film in questo periodo, ma mi sembra ci sia parecchio di Godard in questo film.
Protagonista è un giovane di Little Italy, tale J.R. (c'è un solo film in cui non è grande Harvey Keitel?), la cui storia è narrata su due piani temporali che corrispondono alla doppiezza del suo carattere: da un lato ragazzotto vizioso desideroso solo di fare bisboccia e spassarsela con gli amici, che fantastica sul sesso (splendida la scena onirico-erotica) e sulle donne; dall'altro ragazzo timido e gentile, innamorato dell'unica donna che forse lo amerà in tutta la sua vita, rispettoso delle tradizioni italo-americane, che Scorsese conosce a menadito (la mamma che porta il pane in tavola che compare all'inizio e alla fine del film), obbediente ad una presunta regola etica e religiosa.
L'ambiguità del carattere di J.R. è mostrata benissimo, a discapito degli altri personaggi solo abbozzati; il suo fallimento ci rivela che in fondo, forse, il suo cuore non era abbastanza buono, la sua fede non abbastanza sincera (gli ultimissimi minuti, con "Who's that knocking at my door" in sottofondo mi paiono evidenti in questo senso).
Un grande esordio di un grande regista.

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Ultima risposta 08/03/2010 23.47.22
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Bathory  @  16/05/2009 14:55:35
   6½ / 10
Il film d'esordio di Scorsese è indubbiamente un film interessante, ma pecca in alcuni tratti di una certa confusione nella narrazione, e alla fine il messaggio che voleva dare non rimane molto chiaro.

Tuttavia il papà di Taxi Driver dimostra da subito il tuo grande talento registico, soprattutto con la splendida scena di sesso con in sottofondo una quanto mai appropriata "The End" dei Doors..

da vedere..ma i capolavori verranno in seguito..

alexp79  @  16/05/2009 13:42:02
   7 / 10
certe situazioni fanno dei giri immensi per poi tornare al punto di partenza!!!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/01/2008 17:28:46
   7½ / 10
Due vite parallele per una persona sola. La prima un continuo girovagare senza senso in un ambiente castrante e senza sfogo alle proprie ambizioni se non quello della violenza pura. La seconda è la chance per fuggire da tutto questo, ma il retaggio della strada avrà la meglio. Pellicola d'esordio di Scorsese a metà tra l'amatoriale ed il professionale, frutto anche del lungo periodo di lavorazione, ottimo il risultato visto il bassissimo budget a disposizione.

wega  @  06/09/2007 20:52:14
   6½ / 10
girato in più anni..e si nota il mutamento di harvey...un buon film..
con una buona fotografiae dei buoni spunti onirici..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  28/05/2007 18:28:33
   10 / 10
Questo è il primo lungometraggio di Scorsese. Ed è meraviglioso.
Il film di Scorsese più felliniano che è una sorta di fusione tra 8 1/2 e I vitelloni.
Mi limito a consigliare vivamente questo film, che è l'esordio di Keitel oltre che di Scorsese, per la cura registica che passa in rassegna tutte le tematiche del regista con un "esplosione" iniziale di cultura, riti, tradizioni che non può che "deflagrarsi" su stessa di nuovo, nello stupendo finale che ci riporta al punto di partenza. E poi la scena di sesso con di sottofondo "The end" dei Doors in cui il protagonista vuole diventare, senza successo, il padrone della propria vita e il croupier di quella altrui è da brivido
Forse sono stato eccessivo nel voto, ma Chi sta bussando alla mia porta? è un film magico.

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