Robert (Nicholson), un bravo pianista, ha rotto con la famiglia colta e borghese e ora vive alla giornata insieme a Rayette, una ragazza un po' svampita incinta di lui. Poiché il padre sta molto male, torna a casa, ha una storia con la fidanzata del fratello, ma non mette radici.
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Pellicola davvero eccezionale che rappresenta magistralmente quel senso d'estraneità e non appartenenza che si può provare nei confronti del mondo. Nicholson offre una prova superba che va ad inserirsi insieme a quelle 4/5 interpretazioni che lo hanno reso il mostro sacro che tutti conosciamo. Del resto il personaggio interpretato, che per certi versi mi ha ricordato “Lo straniero” di Camus, sembra fatto apposta per lui che come pochi ha saputo mettere in scena i conflitti interiori, l’incomunicabilità fra persone e l’impossibilità ad adattarsi.