come le foglie al vento regia di Douglas Sirk USA 1956
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come le foglie al vento (1956)

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locandina del film COME LE FOGLIE AL VENTO

Titolo Originale: WRITTEN ON THE WIND

RegiaDouglas Sirk

InterpretiDorothy Malone, Lauren Bacall, Robert Stack, Rock Hudson

Durata: h 1.32
NazionalitàUSA 1956
Generedrammatico
Tratto dal libro "Come le foglie al vento" di Robert Wilder
Al cinema nel Settembre 1956

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Trama del film Come le foglie al vento

Due amici, il primo ricchissimo e alcolizzato, il secondo virtuoso e generoso, sono innamorati della stessa donna. Lei sceglie il primo, che si mette a rigare diritto; ma quando lui scopre di non poter avere figli torna di nuovo a bere. Invece la moglie aspetta un bimbo e il sospetto che sia dell'amico rode il marito.

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Voto Visitatori:   7,57 / 10 (14 voti)7,57Grafico
Miglior attrice non protagonista (Dorothy Malone)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior attrice non protagonista (Dorothy Malone)
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Voti e commenti su Come le foglie al vento, 14 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  22/09/2017 19:10:03
   7½ / 10
Melodramma d'altri tempi. Splendidamente recitato ,sceneggiato ,girato ..
Passione,odio,amore e anche alla fine un picco di tensione che inchioda verso un finale dolce amaro.. che film!

steven23  @  16/07/2014 21:01:42
   7½ / 10
E finalmente ho concluso il quartetto dei più celebri melodrammi firmati Douglas Sirk: dopo lo straordinario "Lo specchio della vita", l'incredibile "Magnifica Ossessione" e il comunque buono "Secondo Amore" ecco questo. Direi che l'ordine di visione corrisponde anche all'ordine di bellezza. Non che quest'ultimo sia brutto o anche solo sufficiente, tutt'altro... semplicemente ho preferito gli altri.
Come per le altre tre pellicole, il vero punto di forza risiede anche qui nella forza dei sentimenti, talmente intensa da oscurare anche le forzature della vicenda e una sceneggiatura non proprio impeccabile. E non solo, perché per emozionare c'è un assoluto bisogno, oltre che di un regista capace, anche di attori validi. E qui ci sono, e sono parecchi... da Robert Stack a Rock Hudson (quest'ultimo in un ruolo semplicemente perfetto per lui) in campo maschile per passare alla coppia Bacall-Malone in quello femminile. E qui, malgrado la fama maggiore della prima (che, per inciso, non mi ha mai fatto impazzire salvo rari casi) è la seconda a dettare legge; è di una bravura strepitosa, tanto da oscurare non solo la Bacall, ma anche i due uomini. Incredibilmente espressiva, mai sopra le righe e perfetta nell'aula di tribunale quando, per un istante, incrocia lo sguardo di Mitch e mostra, con una sola espressione, tutto ciò che rappresenta il suo personaggio. Davvero fantastica!

Italo Disco  @  03/06/2013 18:45:22
   7½ / 10
Film d'amore che parte subito in quarta, cioé inizia in pratica dalla tragedia finale, per poi, dopo pochi minuti presentare la storia daccapo. E da qui il ritmo si fà più compassato, ma la lentezza viene messa in secondo piano grazie alla bravura degli attori. Robert Stack é immenso nel ruolo di Kyle Hadley, un giovanotto ricco e viziato, ma allo stesso tempo tormentato e anche un pò sfigato. Lauren Bacall, bravissima, é la moglie Lucy, perplessa e diffidente all'inizio, amorevole e decisa ad affrontare i problemi psicologici del marito una volta capito di essere innamorata di lui. Dorothy Malone, brava a non andare mai sopra le righe visto il personaggio, é la sorella di Kyle, Marylee, lasciva ed erotomane, ma anche lei sotto sotto tormentata ed inquieta malgrado si comporti come una vamp. Rock Hudson, una garanzia in parti di questo genere, é Mitch Wayne, amico fraterno di Kyle, innamorato di Lucy, conitnuamente provocato da Marylee follemente innamorata di lui e cosa da non sottovalutare, é nelle grazie del padre di Kyle e Marylee, Jasper Hadley (Robert Keith) che considera i 2 figli come debosciati. In pratica una telenovela ante-litteram, ma ha il pregio di essere più credibile e di durare molto di meno!

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  22/05/2012 18:03:27
   6½ / 10
Non tutte le ciambelle riescono con il buco. Sirk aveva trovato la chiave per il melodramma perfetto, ma i suoi mezzi avevano un limite: il materiale che aveva a disposizione. In altre parole non tutte le sceneggiature possono essere trasformate in capolavori melodrammatici. In questo film purtroppo la sceneggiatura è molto convenzionale, troppo convenzionale. L'opera si basa più sull'intreccio che sulle scelte dei caratteri. Non è una storia che si sviluppa in maniera un po' casuale, come se fosse la vita reale, ma è una "macchina" ben studiata, con tutti i tasselli inseriti ad arte in maniera troppo artefatta e troppo conseguente. Infatti è un film fin troppo prevedibile. I caratteri sono predeterminati fin dall'inizio e sono fin troppo stereotipati. L'amore scoppia troppo all'improvviso e non si capisce perché alla fine cambi direzione. Mancano le contraddizioni, le imperfezioni, le ricerche, le scoperte interiori che facevano affascinanti i film precedenti. In altre parole manca conflitto e sviluppo.
Sinceramente io non mi sono sentito coinvolto da questa storia, c'era troppo di già visto (il petroliere anziano deluso dai figli che si danno o all'alcool o agli amori facili, interventi di gente povera ma pura, sconfitta catartica dei ricchi e vittoria dei poveri che ereditano fortuna e felicità).
Cosa rimane pero? L'arte di Sirk, la grandissima arte di Sirk. Ogni scena è studiata nei minimi particolari, l'arredamento, la luce, gli oggetti simbolici, le condizioni atmosferiche, i colori, le dolcezza e l'intensità con cui si succedono le diverse inquadrature, fanno sì che una storia convenzionale e stereotipa diventi alla fine uno spettacolo per l'occhio, una fonte di ammirazione per cotanto talento visuale.
Ecco questo è l'unico aspetto che mi è piaciuto di questo film: il morbido e fluido scorrere di immagini artisticamente emozionanti.

Goldust  @  19/11/2011 23:49:52
   7 / 10
Intenso dramma d'amore firmato Douglas Sirk, senza dubbio ispiratore delle soap opera moderne. L'intreccio non è granchè ma la forza emotiva a tratti straripante che sprigiona questa pellicola è innegabile. Nello scintillante technicolor anni '50 brilla la vulcanica e bravissima Dorothy Malone, che si erge una spanna comoda sopra tutto il resto del cast. Del quartetto dei protagonisti Rock Hudson mi è sembrato il più debole, un pò troppo ingessato nel suo personaggio e spesso imbambolato.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  14/06/2011 00:20:32
   7 / 10
Non amo particolarmente il genere melodrammatico americano anni '50, ma l'ho visto per caso e sinceramente credo sia molto bello. Certo tutto perfettino e fintissimo ma il film è figlio del suo tempo. Molto ben recitato specie dalle due splendide attrici.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/11/2010 00:11:42
   8 / 10
Stavolta nel lodare l'ennesimo bellissimo melodramma di Sirk mi vorrei soffermare sugli attori!
Perche in tutti i film che ho visto di questo regista c'è una direzione artistica superba e non lo dico perche questo è uno dei pochi suoi film premiati con l'oscar ma perche l'intensita' emotiva che esprimono gli attori contribuisce notevolmente a coinvolgere lo spettatore che riesce a vivere per davvero quei drammi!
Continuo a rimanere sorpreso di me stesso...non avrei mai creduto di potermi appassionare a questo genere che ho sempre snobbato...ah,che bello il cinema!

topsecret  @  28/10/2010 19:08:36
   6½ / 10
Il titolo è certamente più suggestivo di quanto il film in realtà sembra essere.
Un taglio decisamente drammatico, forse eccessivo, conferisce a questa storia di amore e frustrazione una carica emozionale capace di colmare le mancanze e la troppa enfasi profusa.
Un cast molto convincente, una regia apprezzabile ed una storia che tutto sommato intrattiene e coinvolge abbastanza bene, specialmente nella parte finale dove la tensione prima tocca l'apice e subito dopo lascia il passo ad un più compassato, liberatorio ma malinconico finale.
Personalmente non mi ha suscitato grandissime emozioni ma le riconosco una certa passionalità capace di lasciare il segno.

paride_86  @  26/10/2010 01:20:04
   7½ / 10
Melodramma hollywoodiano un po' frettoloso ma sicuramente pieno di stile.
E' soprattutto un film di attori che sanno dar vita a personaggi precisi e ben caratterizzati, ognuno coi suoi tratti distintivi.
Molto belle anche le musiche e le scenografie.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  15/05/2010 00:39:44
   8½ / 10
Stupendo! Il melodramma hollywoodiano nella sua apoteosi, un fiammeggiante groviglio di passioni corrisposte e non, delirante ed enfatico nella sua ostentata esagerazione ma disarmante e trascinante per intensità, soprattutto memorabile dal punto di vista stilistico, letteralmente meraviglioso. Sirk deframmenta la narrazione (da antologia i titoli di testa) trasformando un materiale da romanzo di terz'ordine in un vortice di tormenti sentimentali e umani dai quali è impossibile non restare coinvolti.
Interpretazioni grandiose di un cast irripetibile, tra tutti spicca la velenosa disperazione della magnetica Dorothy Malone.
Un capolavoro ammaliante, con alcune straordinarie pagine da consegnare direttamente alla storia del genere.

LoSpaccone  @  22/10/2009 17:51:44
   8 / 10
Melodramma che più melodramma non si può, un film a tinte forti che racchiude tutta l’apparente contraddizione di un certo tipo di cinema americano: può un genere così stupendamente artificioso e patinato essere efficace e vero nell’indagare i sentimenti umani? La risposta è senza dubbio si. In Sirk forma e contenuto si fondono a tal punto da non consentire l’attribuzione dei suoi eccessi all’uno o all’altro; è tutto talmente perfetto che i suoi film vanno oltre la realtà, cercano di spiegare l’idea che si proietta in essa, toccando corde e investendo emozioni universali, che trascendono i normali riferimenti contingenti.

butterfly74  @  29/08/2008 15:23:21
   8½ / 10
Bellissimo melodramma che riesce sempre a coinvolgermi e che mi trasmette una grande intensità di sentimenti. Ho trovato davvero eccellente la prova di tutti gli attori, ma quello che qui preferisco è Stack.
Diretto con grande classe e raffinatezza.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/10/2007 10:42:26
   8 / 10
Sirk ormai è sinonimo di melodramma e questo "Come le foglie al vento" potrebbe essere tranquillamente usato per spiegare la definizione del termine.
Le interpretazioni del quartetto di attori, l'algida ed elegante bellezza di Lauren Bacall, l'indiscutibile fascino di Rock Hudson e la perfetta interpretazione da eterno secondo di Robert Stack, assieme alla vincitrice dell'oscar come miglior attrice non-protagonista la brava Dorothy Malone nei panni della ninfomane dal cuore spezzato, sono tutte molto intense e piuttosto teatrali. Così come d'altronde le ambientazioni e la storia in sè.
Questo è uno di quei film omaggiati recentemente In "Lontani dal paradiso" e soprattutto che hanno aperto la strada alle soap di ampio respiro degli anni '70/'80 (naturalmente l'eleganza di Sirk non è paragonabile ad una soap!).
Poetico il titolo, infatti "scritto nelle foglie" che abitualmente si spostano o cadono a seconda del vento è la vita dei protagonisti, il loro destino.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/11/2006 23:07:02
   8 / 10
Ricetta ideale per costruire il melodramma perfetto americano (che beffa sarà mai, se Sirk era un europeo trapiantato?).
"Written in the wind" è stato citato, imitato ("Lontano dal paradiso", "Tutto su mia madre"), lodato da intere generazioni.
Uno dei capolavori massimi di Sirk, su cui potrei proporre un dibattito del tipo "ma veramente la veste del melodramma di Sirk è unica e inviolabile nella storia del cinema? Davvero merita tutto il suo successo questa profonda ma anche affettata rappresentazione del dolore e delle lacrime"?
So per certo che anch'io non saprei darmi una risposta, perchè adoro questo film, e adoro diversi altri film di Sirk.
Non riesco a leggerci le espressioni filosofiche dei critici intellettuali che andavano a dire che amare Sirk era cool (e perchè no Borzage o Joshua Logan, allora?) , ma vengo come sopraffatto dalla semplicità quasi terrena di queste storie, coinvolgenti e turbolente quanto un testo di Faulkner.
Che mi pare l'anello di congiunzione ideale (l'espressione drammaturgica e letteraria del tema) con la commovente espressività di Sirk e dei suoi splendidi film "romanzati"

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