Judith, sedici anni, e il fratello Wesley, poco più grande, sono nella stazione di pullman della loro cittadina. Aspettano di partire per New York dove lui comincerà ad andare al college. Wesley è seduto e legge un libro, Judith, più inquieta, non riesce a stare ferma e rivede con la memoria la loro difficile situazione familiare, i bruschi rapporti tra i genitori, il nervosismo e la tensione continua. Intorno il movimento della stazione: una donna alla ricerca di volantini, un vecchietto che compra biglietti della lotteria, una giovane dall'aria spaventata. Mentre cammina, Judith viene avvicinata da Jimmy, un suo coetaneo che dapprima le dice di essere anch'egli in attesa di partire ma poi le confessa di essere un frequentatore assiduo di quel luogo, dove passa interi pomeriggi. Jimmy conosce tutte le persone che vanno e vengono, soprattutto conosce le loro storie, e comincia a raccontarle a Judith: cosa è veramente accaduto alla ragazza bruna alla ricerca di un'avventura romantica, o alla donna matura che desiderava un figlio. Judith si lascia coinvolgere da questi racconti, sa che non può distinguere ciò che è vero da qualche invenzione, ma capisce quanti problemi si possano nascondere dietro uno sguardo o un atteggiamento all'apparenza incomprensibili. Quando arriva il momento della partenza, Wesley sale sul pullman per New York, Judith su quello per la cittadina di Roma. Lei e Jimmy si scambiano gli indirizzi. Forse si vedranno di nuovo.
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