decalogo 8 regia di Krzysztof Kieslowski Polonia, Germania 1989
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decalogo 8 (1989)

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locandina del film DECALOGO 8

Titolo Originale: DEKALOG, OSIEM

RegiaKrzysztof Kieslowski

InterpretiMaria Koscialkowska, Teresa Marczewska, Tadeusz Lomnicki

Durata: h 0.56
NazionalitàPolonia, Germania 1989
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1989

•  Altri film di Krzysztof Kieslowski

Trama del film Decalogo 8

Un'anziana docente di filosofia ascolta, a una sua lezione, il racconto di una giovane americana di origine polacca; la ragazza narra di come una donna cattolica, per non testimoniare il falso, abbia impedito a una piccola orfana ebrea di ricevere il battesimo che l'avrebbe sottratta ai tedeschi. Sono le due donne che ora si trovano di fronte.

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Voto Visitatori:   7,05 / 10 (19 voti)7,05Grafico
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Voti e commenti su Decalogo 8, 19 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

alex94  @  04/08/2024 07:29:23
   7½ / 10
Kieslowski portando avanti un discorso sull'etica,riesce ad affrontare un problema "rimosso" dalla Polonia odierna e cioè il rapporto con la persecuzione degli ebrei.
Come sempre nulla è come sembra e la storia inizialmente lineare si fa via via sempre più complessa.
Cupo ed angoscioso è probabilmente anche l'episodio più verboso e cerebrale del Decalogo.
Sia che l'uomo creda in Dio sia che lo rifiuti, è sempre solo davanti alle sue decisioni morali.
Un poco al di sotto dei precedenti ma sempre potente.

The BluBus  @  19/02/2022 22:28:15
   7 / 10
Sicuramente uno degli episodi meno accattivanti, ma il livello é comunque più che degno.

VincVega  @  16/11/2020 21:16:20
   6½ / 10
Grande film ad episodi della televisione polacca, che mostra la visione pessimistica e drammatica di Kieślowski nelle dinamiche quotidiane dell'essere umano, la cui condizione viene rappresentata in varie tematiche. Emozionante, struggente, complesso, ambizioso. In quasi tutti gli episodi c'è una prima parte di costruzione e una seconda di esplosione degli eventi, talvolta intollerabile per i personaggi, talvolta duro anche per lo spettatore. Kieslowski ha il merito di far riflettere, ma senza la classica retorica. Alcuni episodi sono veramente belli e di grande impatto, altri leggermente meno, ma sempre su ottimi livelli (personalmente l'unico episodio al di sotto degli altri è l'ottavo, un po' noioso).

Il commento vale per l'opera complessiva, in quanto l'ho vista tutta di seguito in pochi giorni, invece i voti vanno per ogni singolo episodio.

gemellino86  @  07/05/2012 09:26:37
   7 / 10
Buon film del Decalogo anche se a mio parere è quello meno riuscito. Stavolta la morale è "Non mentire". Tutto sommato mi è piaciuto.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  23/02/2012 20:53:10
   8 / 10
Non mentire. Si può mentire a fin di bene? Questione complicata. Secondo Kant non si può mai mentire, nemmeno per salvare la vita a qualcuno, al massimo si può omettere di dire il vero, mentire mai. Come si può parlare di 'menzogna a fin di bene'? L'uomo nella sua finitezza può davvero cogliere cosa è il bene e cosa no?
Ottimo lavoro di Kieslowski che, tra l'altro, autocita il suo Decalogo 2.

Oskarsson88  @  01/12/2011 11:30:34
   6½ / 10
Decisamente il più debole e fiacco di quelli visionati fino ad'ora, con una trama quasi solamente imperniata sui dialoghi tra le due donne. Non mi ha convinto...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  18/10/2011 11:12:11
   7 / 10
Quando è lecito mentire?lo si può fare per salvare una vita?
Come d'abitudine Kieslowski si interroga e pone il quesito allo spettatore senza esporre con nitidezza il proprio punto di vista.
La storia affonda le proprie radici in un recente passato, durante la Seconda Guerra Mondiale, con una bimba in fuga dai rastrellamenti nazisti e una famiglia che le nega un riparo sicuro.
Il flashback iniziale ci introduce alla visione dell'ottavo capitolo del Decalogo,consacrato al comandamento "Non dire falsa testimonianza" e direzionato sul rapporto tra un'anziana docente universitaria e una misteriosa traduttrice, polacca di nascita ma da anni residente in America.
Le due donne sono le protagoniste dello spiacevole episodio accaduto tanto tempo prima,ritrovatesi quarant'anni dopo finiscono incorniciate in un confronto di grande spessore morale tra rimorsi, necessità di conoscenza e un'assoluzione per fortuna non ancora tardiva.
Kieslowski alla base pone sempre la contrapposizione che può scaturire tra cieca aderenza al comandamento e una natura umana incline al libero arbitrio stimolato dalla personale etica.Non vengono fornite risposte,l'interpretazione del film,proprio come per il comandamento,è libera e subordinata alle convinzioni e alla sensibilità dello spettatore.Kieslowski si sbilancia solo quando acconsente una risposta che dissipa qualche dubbio sulla decisone della professoressa.Spaventata dal rischio di disattendere la parola di Dio o finire fucilata dai tedeschi?Le giustificazioni esposte sono ragionevoli ma forniscono un'ulteriore inconciliabilità ,andando a rinnegare quella carità umana di cui ogni buon cristiano dovrebbe farsi carico.
Interessante notare come sia un'autocitazione (il Decalogo 2) a determinare gli eventi che coinvolgeranno le protagoniste,destinate a scambiarsi i ruoli di salvatrice e bisognosa.

7219415  @  22/04/2011 14:56:07
   7 / 10
E' quello che mi ha convinto di meno...secondo me è il peggiore...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  30/09/2009 15:07:46
   7 / 10
Episodio del Decalogo tutto sommato buono ma che ha alcun difetti rispetto ai precedenti (a parte il numero 7 che è quello che non mi è proprio piaciuto). Si sente la pesantezza dei 55 minuti e la storia procede in maniera a tratti troppo distaccata.
è come se Kieslowski volesse dire molte cose ma questa volta non le struttura in una cornice abbastanza adeguata.
Come sempre il dilemma etico (qui anche più degli altri episodi alla base della storia)si fa sentire forte e dare una risposta puo essere solo un atto personale,non aspettatevi sentenze da Kielowski. è giusto dire una bugia se in gioco c'è una vita umana? Ma in realtà il dilemma e la bugia sono ben altre ed è questa bugia che pesa per tutto l'episodio sulla coscienza della professoressa di filosofia.
Non è il peggiore del Decalogo ma nemmeno uno dei migliori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  07/07/2008 15:06:02
   7½ / 10
L'ottavo capitolo del decalogo mi ha spiazzato non poco. Intendiamoci subito, è uno dei capitoli che mi ha colpito meno anche se la storia rimane comunque parecchio interessante. Come sempre Kieslowski lascia il finale aperto e quindi permette allo spettatore di immaginarne i possibili risvolti sulla base di ciò che si è visto fino a quel momento. Ottima la prova delle due protagoniste.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  16/04/2008 23:51:38
   7 / 10
Non dire falsa testimonianza.

Episodio particolare l'otto.
Per la prima volta infatti si cita un evento storico: non era mai successo, i personaggi del decalogo erano sempre stati decontestualizzati, rappresentati in tempi imprecisi e sconosciuti.
Qui si cita esplicitamente il periodo nazista che pure sconvolse la Polonia e la storia affonda le sue radici nella deportazione ebrea.
Il mondo del decalogo si arricchisce di nuovi personaggi, di nuovi collegamenti tra gli episodi (una studentessa racconta per filo e per segno la trama del decalogo 2), ma tuttavia non stupisce nè coinvolge più.
Film sciapo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  20/02/2008 15:36:41
   6½ / 10
fin'ora è quello che reputo il "minore" tra gli episodi del decalogo...praticamente tutto parlato non sembra colpire nel segno!
mi aspettavo qualcosa di piu nel finale che invece rimane troppo incerto!
stavolta la durata,malgrado sia di 55 minuti,si fa sentire...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  12/09/2007 18:36:00
   8 / 10
Non concordo con alcuni dei commenti scritti sino ad ora: "Decalogo 8" è un episodio di rara bellezza, i cui ingredienti -la sofferenza, il distacco- sono magistralmente toccati da Kieslowski.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/08/2007 20:28:42
   6½ / 10
Pur partendo dall'assunto comune deli altri episodi, il confine tra la morale puramente cattolica e la morale etica che spesso e volentieri non coincidono, l'episodio, dopo un inizio folgorante con il racconto di guerra esposto durante la lezione, tende a divenire un po' troppo ermetico ed eccessivamente dilatato, appesantendo l'intreccio. Un episodio riuscito come negli altri dal punto di vista del contenuto, molto meno nella sua forma.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  13/08/2007 15:22:16
   7½ / 10
è un'episodio strano, ma interessante e cosa importante: la summa del Decalogo in quanto monumento cinematografico morale e manifesto di questa serie nella sua metafisicità.

Beefheart  @  29/06/2007 16:43:16
   7 / 10
L'ottavo comandamento recita "Non dire falsa testimonianza" e l'ottavo mediometraggio del Decalogo di Kieslowski ne è l'analisi, critica, del suo fondamento. In pratica attribuisce alla zelante osservanza del precetto in questione, la reale possibilità di cagionare dolore e sofferenza in chi non se lo merita. Nello specifico, l'anziana Zofia, docente all'università di Varsavia, si trova a fare i conti con i ricordi ed i rimorsi, grazie ad Elzbieta, una donna ebrea, americana di origini polacche, che da bambina, nel '43, proprio a Varsavia, braccata dai nazisti, le aveva chiesto l'aiuto e la protezione da lei negatigli, onde non contravvenire al comando religioso. In realtà il regista accenna poi anche alla più pratica e credibile paura-dei-tedeschi come deterrente ancora più efficace del fatidico timor-di-dio, ma, ad ogni modo, mette lo spettatore davanti alla stridente contraddittorietà tra teoria religiosa ed evidenza dei fatti. Il tutto prende forma e si concretizza in aula, mentre Zofia tiene un seminario sull' "inferno etico" e dove Elzbieta, pur presenziando in qualità di uditore esterno, non riesce ad astenersi dal riportare, inizialmente in forma anonima, la propria storia passata come elemento di riflessione inerente agli argomenti trattati. Ben presto Zofia riconosce nella donna che le sta davanti quella che molti anni prima era la bambina a cui aveva rifiutato aiuto e da lì decollano inevitabili domande, ripensamenti, pentimenti ecc.... Ad arricchire l'intreccio narrativo ci pensa il buon Krzysztof, il quale, per bocca di una studentessa presente in aula, allacciandosi ai concetti dibattuti, relaziona di una storia "realmente accaduta", relativa alla scelta che un certo medico dovette fare, tra mentire anzichè no, al fine di salvare una gravidanza; riproponendo così l'esatta storia del Decalogo 2, nel quale la protagonista subordinava il destino del figlio che portava in grembo, concepito con un amante extraconiugale, alla sopravvivenza o meno del marito moribondo, per la quale, il medico curante non garantì, mentendo, nell'interesse del nascituro. Tra gli studenti presenti al seminario appare anche Dio, nei soliti panni del ragazzo silenzioso e solitario, sorpreso ad incrociare lo sguardo di Zofia mentre Elzbieta, con valide argomentazioni, insinua giustificati dubbi circa la bontà assoluta di alcuni dogmi cattolici. Tra i primi otto episodi, questo è probabilmente quello con la trama più scarna, ma senz'altro anche uno dei più critici. Praticamente tutto concentrato nel confronto che avviena tra i banchi universitari e risolto in lunghi dialoghi; qualche inquadratura esterna del solito complesso condominiale in cui risiedono i protagonisti di tutti e dieci i film, buona recitazione, fotografia, al solito, incupita e sceneggiatura minimalista ed asciutta. Tutto qui: buon film, concreto, efficace e polemico al punto giusto. Consigliato.

devis  @  29/05/2006 20:18:40
   7½ / 10
Un film discreto anche se la scenografia è un po' contorta. Comunque è un po esagerato considerarlo un capolavoro

ds1hm  @  19/05/2006 14:33:20
   7 / 10
il numero 8 è un episodio di forte complessità. trovo che la storia è convincente, la sceneggiatura credo sia abbastanza esaustiva: il problema resta nello sviluppo. nel volgere di un incontro tra due donne si deve narrare un episodio avvenuto anni fa e nello stesso tempo Kieslowski si interstardisce nel rappresentare in immagini la riluttanza delle persone al ricordo e al dialogo (il sarto del negozio).
molto profonda appare la rappresentazione della protagonista anziana: su di lei pesa la colpa del passato ma attraverso il peso della sua attuale solitudine il regista libera la giovane del sentimento dell'accusare e del vendicarsi. L'anziana sarebbe incapace di difendersi.
il dialogo tra le due donne sedute l'una accanto all'altra è un richiamo all'inarrivabile dialogo di Persona.
stesso effetto del numero 2: tema ben scritto ma la troppa complessità sviscera l'impatto emotivo sullo spettatore che si sente deluso dopo la visione di quest'episodio.

viagem  @  25/04/2006 11:33:08
   6 / 10
Decalogo 8 si presenta in modo diverso rispetto agli altri episodi. Innanzitutto la storia che esprime il precetto in questione è raccontata più che vissuta; inoltre questo capitolo sembra una sorta di artificio per spiegare l'idea sottesa al Decalogo e presentare riferimenti degli altri episodi, quasi per contribuire ad una sorta di unità del lavoro. La storia dell'episodio 2 viene di fatto raccontata e compare il filatelico dell'episodio 10, Decalogo 8 come gli altri episodi presenta una scelta etica più che il precetto religioso in sé: si può dire falsa testimonianza se in questo modo si contribuisce a salvare una vita umana? La vita della protagonista, simbolizzata da un quadro appeso alla parete che non ne vuol sapere di starsene diritto, dopo quella scelta è ancora alla ricerca di un equilibrio...
Ho trovato questo episodio meno convincente di altri: poco strutturato, appare quasi come un'opera incompleta. Interessante il lavoro sulla fotografia di molte scene in notturna.

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