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Un sequel degno e forse migliore del suo predecessore, che prosegue la storia dove era stata lasciata. Ci si allontanta dalla tradizione (limitata ai titoli di apertura) per entrare nel business vero e proprio (un po'come i tempi hanno cambiato le Triadi, probabilmente). E'importante vedere entrambi i film soprattutto per come è evidente quanto la sete di potere corrompa tutti quanti, condannandoli senza scampo. Alcuni momenti molto splatter e diverse scene tagliate (che a quanto pare avrebbero consentito di chiudere la storia e che invece così lasciano posto ad un eventuale terzo capitolo). Finale sorprendente.
Arrivare al potere è difficile, ma spesso mantenerlo lo è ancora di più… Lok dopo esserci arrivati (nel primo capitolo) tenta di mantenerlo proponendosi per un secondo mandato ma naturalmente non è solo nella corsa… Ancora uno yakuza movie abbastanza particolare da parte di To che, come nel primo, non esagera con il sangue o con le sparatorie… Storia interessante e ben raccontata, personaggi ottimamente caratterizzati, ritmo misurato, regia notevole, fotografia molto curata, cast perfettamente in parte, finale “ciclico”… Personalmente l’ho preferito al primo capitolo ma lo trovo comunque inferiore ad Exiled che si avvicina di più ai miei gusti personali…
Ancora una volta strepitoso Johnnie To, in grado di realizzare un seguito a mio parere superiore all'originale. La sete di potere che aveva trasformato Lok al termine del primo capitolo, qua si manifesta ai massimi livelli nella corsa al successo nelle nuove elezioni della triade di Hong kong. Ed è proprio la metamorfosi dei candidati (tutti ottimamente caratterizzati) che il regista mette in evidenza: tutti bramano il controllo dell'isola e sono disposti ad andare contro i propri ideali per ottenerlo.
Come al solito, c'è una cura maniacale nelle inquadrature e nelle sequenze d'azione tanto che le scene memorabili sono davvero tante (l'apertura del camion, la prigione con i cani, il dialogo finale.... Assieme a Exiled, il mio To preferito.
Magnifico sequel di Election. Se ne riprendono alcuni personaggi e le vicende, anche se con varianti siginificative. Film cupo e dai caratteri molto forti, rimane uno dei lavori più imponenti di To, regista ormai fondamentale. Poi Simon Yam è un semidio. Film assolutamente da non perdere. Grande, grande cinema.
Il seguito di Election. Sinceramente ero titubante. Le mie esperienze passate mi hanno quasi sempre dimostrato che il sequel risulta sempre molto meno bello e come tale temevo che questo potesse avvenire anche per il secondo capitolo di Election. Invece ecco qui un'altra bella differenza tra il cinema orientale e quello occidentale: anche i sequel sono di alto livello e soprattutto ben realizzati e curati come i primi capitoli. Election II non raggiunge le vette del primo capitolo ma rimane un'ottima pellicola girata sempre magistralmente da Johnnie To, che rimane, a mio parere, una garanzia di qualità. La trama è meno fitta del suo predecessore. Forse un bene, perchè più facilmente intuibile, forse un male per coloro che come me, si erano appassionati alle complesse reti di potere sotterranee che caratterizzavano il primo capitolo. Ma comunque il fatto rimane un dettaglio che è superabile grazie all'ottima fotografia, l'ottima regia e alcune scene (anche un pò splatter peccato se non esplicitissime) veramente da ricordare. Ottima la prova degli attori, ormai fedelissimi di Johnnie To, e come dagli torto. Un film ottimo che non sfigura di fianco al fratello maggiore anzi.