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Vabbè alla fine è una mezza c.agata, anche se tutto sommato si lascia guardare e non annoia. Partire con una bella testa mozzata è di certo un'ottima idea, specie se uno apprezza l'articolo, e lascia ben sperare per il proseguo della faccenda. All'inizio poi vengono piazzate alcune discrete scene, con un buono splatter che si mantiene piuttosto costante per tutta la durata del film. Non mancano ovviamente i soliti luoghi comuni, come i telefoni che non prendono e il gruppo di ragazzi idioti che in questo caso si mostrano (almeno la maggioranza) ancora più idioti fingendo di non conoscere e addirittura sbeffeggiando i sacri mostri della Universal. Viene di conseguenza naturale augurare a tutti loro una tragica fine tra atroci sofferenze. Le scene delle varie aggressioni sono un po' raffazzonate e goffe, però vi sono alcuni siparietti divertenti e una certa ironia di fondo che, pur essendo talvolta grottesca in senso assolutamente negativo, evidenzia il tentativo di non prendersi troppo sul serio, giustificando così in parte la leggerezza e le incongruenze varie sparse qui e là. Diciamo che un'ottima recitazione o un finale da urlo avrebbero potuto anche catapultarlo verso un'affannosa sufficienza, ma ahimè non vi è traccia né dell'una, né dell'altro. Per cui, non sufficiente.
Questo "film" di Matt Flynn tenta di miscelare lo splatter con la parodia,fallendo miseramente su entrambi i fronti. Tante citazioni e riferimenti a film del passato inserite a casaccio un po per tutto il film,recitazione scadente,regia inesistente e dialoghi penosi. Non c'è altro da dire mancano completamente le idee e le capacità per realizzare un film decente,da evitare assolutamente.
in pratica sto film si ispira a Nella mente del serial killer, del 2005 che già non era un granché. A parte questo è praticamente inguardabile. Attori pessimi, trama pessima, tutto pessimo. un b-movie, anzi un z-movie di cui non si comprende il senso, lo scopo, il perché. da evitare come la peste.
Difficile trovare una spiegazione per l'esistenza di questo b-movie. Così come è difficile catalogarlo in qualche genere specifico: splatter comedy, thriller demenziale o parodia horror, qualsiasi etichetta va stretta al film di Matt Flynn, tranne forse quella di vaccata biblica. I dialoghi sono costruiti da schifo: citazioni di titoli di film e icone horror, scene scopiazzate, personaggi sciatti, incongruenze sparse, cacchiate assortite ed effetti speciali insipidi anche se abbondanti. Il cast è composto da quattro passanti, due presi dal set di Beautiful, l'allenatore di Apollo Creed e il cognato di Rocky Balboa che fa un cameo, praticamente il nulla totale. Come nulla è in definitiva questo HACK!, per cui non vale la pena sprecare del tempo.