Marybeth è riuscita a sfuggire alle grinfie del killer Victor Crowley. Ma poco dopo decide di tornare tra le paludi della Louisiana insieme a un esercito di cacciatori in cerca di una sanguinosa vendetta contro il pazzo armato di ascia...
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Continuano le disavventure...di noi spettatori che andiamo avanti a sorbirci questa forzatissima saga del forzatissimo clone di Jason Voorhees, qui solo al secondo episodio. Non mi stupisce che l'attrice Tamara Feldman non abbia continuato ad interpretare il ruolo della protagonista e sia stata sostituita con Danielle Harris; furbescamente gli autori non si lasciano sfuggire l'occasione di dare a Tony Todd un ruolo principale. La sceneggiatura ha solo all'inizio un accenno di storia dove si ripercorrono le origini di Victor Crowley e si giustifica la sua sete di vendetta, ma per il resto non solo altro che sequenze splatter con litri e litri di sangue. Non gli dò un voto più basso semplicemente perchè sono leggermente divertenti i modi pittoreschi con cui il maniaco massacra le persone. Meno ispirato del primo che già non brillava per particolarità.
Sequel che riprende le gesta di Victor Crowley, un altro di quei cattivoni all'apparenza indistruttibili che vuole prendersi un posto tra i killers del genere slasher movie, esattamente tra Michael Myers e Jason Voorhees. Splatter a go-go e uccisioni cruente ma la storia si attesta più o meno sui livelli del precedente che non era di certo un capolavoro del genere. Un po' d'atmosfera tensiva c'è, ma non abbastanza da meritare una sufficienza convincente.
Sequel demenziale e di cattivo gusto. Non ho gradito la scelta del Victor Crowley fantasma immortale, ma a quanto pare questo rimaneva l'unico spunto a disposizione per farci un sequel e soprattutto tanti bei soldini. Alcune scene sono talmente trash e demenziali che più volte ci si chiede perchè il regista abbia intrapreso questa strada così puerile e sciocca, rovinando drasticamente anche la reputazione del primo Hatchet, vero e proprio gioiellino citazionista. Il passato di Crowley che viene raccontato da Tony Todd poi rimane il momento più imbarazzante di tutto il film, un soggetto che sembra scritto da un bambino di 5 anni. Poi vabbè, teste tranciate con gli intestini(ma perchè?), neanche Schnaas era arrivato a tanta idiozia. Il fulcro di interesse dell'intera pellicola rimane solo quello di assistere alla prossima carneficina bizzarra e fantasiosa, solo per questo sono riuscito ad arrivare fino alla fine senza bestemmiare ulteriormente.
Secondo episodio (che riprende dal cliffhanger del primo) del deforme Victor Crowley e della sua palude nella Louisiana. Le fonte principale d'ispirazione (come del resto il precedente episodio) è certamente Venerdì 13,con le sue atmosfere limacciose,salmastre e cupe;ma c'è da dire che il mostro assomiglia prepotentemente ad un altro cattivone che infestava i mitici slasher ottantiani: Madman. Detto questo il film non è che funzioni granché,con un lungo e un po' monotono preambolo,un'ultima parte che lascia un po' insoddisfatti (anche per colpa della pochezza dei personaggi messi in campo) ed un umorismo che non punge praticamente mai.Gli effetti sono la parte più golosa,ma non riescono da soli a sopperire alle lacune troppo evidenti.Meglio il primo (pur se di poco): più fresco. Voglio bene al regista,per questo suo amore verso il cinema degli anni 80,ma per me questo film è insufficiente. Ocio,ché è in dirittura di arrivo (più o meno) il terzo capitolo.
Seguito decisamente poco ispirato, capace di sfiguarare tremendamente con il suo predecessore. Meno divertente, meno spontaneo, addirittura banale nello splatter - ripetitivo e totalmente privo di tensione -
Piatta la prima parte dove si rischia addirittura il coma profondo con la totale mancanza di situazioni interessanti. E non bastano i nuovi elementi sul mostro di turno a giustificare una mattanza rimandata per quasi 50 minuti. Mancano idee e la svolta seriosa non giova assolutamente. Il primo era un piccolo gioiellino propio perchè spingeva a rotella sul tasto dell'autoironia...qui invece è tutto troppo meccanico e legnoso, con Danielle Harris che fa quel che può per mantenere a galla una barca che fa acqua da tutte le parti. Peccato, poteva nascere un bel franchise.
Come è già stato detto, questo Hatchet II inizia esattamente dalla stessa scena con cui si chiude il primo film, può essere chiaramente visto come un film di quasi 3 ore diviso in due tempi; infatti la maggior parte degli elementi sono dello stesso livello: location, sceneggiatura, interpretazioni, scene di sangue. Insomma film da vedere esclusivamente se avete già visto il primo capitolo, altrimenti potete trovare di meglio.
non un granchè. molto meno divertente del primo capitolo, monotono nello slashing (comunque di discreta fattura), odiosa la piagnucolante protagonista. si vede che green doveva fare cassa.
Hatchet 2 inizia esattamente dal punto in cui era rimasto nel primo capitolo, un po' come vedere Halloween 2, per capire. In fin dei conti però è una brutta copia di Hatchet, con una prima parte fin troppo prolissa e lenta di ritmo, salvata solo in parte dalla presenza di Tony Todd. Segue a grandi linee lo stesso canovaccio, con un nucleo di personaggi poco interessante e meno eterogeneo del primo capitolo. Lo splatter non manca, questo è vero, ma c'è molta meno ironia e divertimento. Personalmente lo ritengo un sequel inutile e dimenticabile.