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Film di grande stile narrativo vicino al classico anni '40: la sceneggiatura scorre come la lettura di un buon libro "noir". Kubrik inserisce nel film gli ingredienti giusti: già sperimentati e affermati nella letteratura americana del genere negli anni'40. Sperimentazione fotografica delle riprese sulle strade in bianco e nero ricca di risultati apprezzabili. Strade presenti nell'incubo- sogno del pugile in forma di negativo: dà l'idea di un esterno irreale da cui può giungere una minaccia intuita, fantasmagorica. Contenuto di buon spessore etico: l'amore trionfa lungo una verità di confessioni leali e sincere che scavano nella profondità dei problemi della propria vita. Il cattivo suscita nella donna un erotismo ingannatore: subdolo e confuso perché inaspettatamente violento. Il sesso è presente dapprima in forma fatalista e ignara poi si stempera, grazie alle strutture del dialogo, in sentimenti d'amore noti e ben collaudati.