il collezionista di carte regia di Paul Schrader USA, Gran Bretagna, Cina 2021
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il collezionista di carte (2021)

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locandina del film IL COLLEZIONISTA DI CARTE

Titolo Originale: THE CARD COUNTER

RegiaPaul Schrader

InterpretiOscar Isaac, Tye Sheridan, Willem Dafoe, Tiffany Haddish, Billy Slaughter, Amye Gousset, Joel Michaely, Ekaterina Baker, Alexander Babara, Amye Gousset, Alireza Mirmontazeri, Britton Webb, Calvin Williams, Rachel Michiko Whitney, Adrienne Lau, Fran Robertson

Durata: h 1.52
NazionalitàUSA, Gran Bretagna, Cina 2021
Generethriller
Al cinema nel Settembre 2021

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Trama del film Il collezionista di carte

Il film vede come protagonista William Tell (Oscar Isaac), un ex militare che vive nell'ombra come giocatore d'azzardo di piccolo cabotaggio. La vita meticolosa di Tell viene scossa dall'incontro con Cirk (Tye Sheridan), un giovane in cerca di vendetta contro un nemico comune. Con il sostegno della misteriosa finanziatrice La Linda (Tiffany Haddish), Tell porta Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada. Dei fantasmi del passato, però, non ci si libera così facilmente.

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Voto Visitatori:   6,68 / 10 (22 voti)6,68Grafico
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Voti e commenti su Il collezionista di carte, 22 opinioni inserite

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biosman2010  @  06/01/2024 22:09:01
   8½ / 10
Non avendo visto il trailer o altro, avevo un idea del film in base al titolo inglese, quello italiano non centra una mazza..
Invece man mano capivo che andava a parare da tutt'altra parte, sono stato calamitato, quasi ipnotizzato, dalla fotografia, dall'estetica, dai dialoghi ma anche dal tema scottante, e senza azzeccarne una sugli sviluppi che si dipanavano di volta in volta fino al finale..
Infine concordo su tutto quanto detto dal commentatore precedente "Filman" sottolinenado l'altissimo livello di questo film.

PS. Mai e poi mai avrei potuto vederlo doppiato in italiano, ho provato per qualche secondo, una storpiatura inaccettabile..

Filman  @  20/11/2023 10:03:14
   8½ / 10
Tutta l'intelaiatura di questo film è fatta di cliché: il passato da superare, la ricerca di una redenzione, una vita da salvare, la storia d'amore, la storia di vendetta, eccetera. Eppure guardando THE CARD COUNTER si ha come la sensazione di star vedendo un film importante, aldilà della menzione ai metodi Bush, per spirito di denuncia sociale degli sceneggiatori.
Però sommando la strepitosa fotografia, che crea un contrasto elegante e deprimente anche all'interno dei casinò, un personaggio semplicemente indimenticabile, perfetto nel suo essere pieno di difetti e peculiarità, e dei dialoghi di altissimo livello otteniamo non solo uno straordinario esempio di estetica contemporanea ma anche un film neo-noir (e, volendo, anche un film d'intrattenimento) capace di schiudere il proprio bozzolo e diventare una gemma del tutto indipendente dalle proprie ispirazioni e dalle proprie aspirazioni, che rimane negli occhi e nel cuore di chi la guarda.

DogDayAfternoon  @  23/09/2023 21:36:03
   6 / 10
Poker e blackjack fanno solo da sfondo alla storia, ma in realtà le partite a carte sono la parte più interessanti del film pertanto se fossero state le protagoniste sarebbe stato meglio. Manca nei personaggi, tolto il protagonista gli altri sono poca cosa, e il ritmo lento favorisce un po' troppo la distrazione. Bella e particolare la colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  05/02/2023 19:31:09
   7 / 10
Un ritmo lento per un film poco pubblicizzato ma ben realizzato dall'esperto Schrader .
Le carte viste come mezzo di espiazione per errori e scelte passate, non è un plot nuovo e originale ma comunque coinvolgente sino alla fine .
Bene Isaac in un ruolo all'apparenza facile ma dalle diverse sfumature .

Noodles71  @  10/11/2022 19:11:24
   7 / 10
Paul Schrader è sempre stato un regista sui generis affrontando spesso il tema della solitudine, dei rimorsi di colpa, della redenzione e della vendetta. In quest'ultimo film tali argomenti sono ancora più evidenti. Il personaggio di William "Tell", ottima prova di Isaac, è un solitario che ha scontato otto anni in un carcere militare dove ha imparato a contare le carte per liberare la sua mente dal ricordo delle cose terribili che ha fatto durante la guerra in Afghanistan. Diventato giocatore professionista di poker vaga da casinò in casinò per guadagnarsi da vivere. L'incontro con la seducente La Linda, un'ottima Tiffany Haddish, e il figlio di un altro ex soldato interpretato da Tye Sheridan, sconvolgeranno la sua routine e la sua coscienza. Willem Dafoe si vede troppo poco ma ha un ruolo fondamentale nello sviluppo della storia. Schrader usa le partite di poker solo come pretesto per analizzare la psiche del protagonista.

Thorondir  @  31/05/2022 14:07:33
   8 / 10
Il passato non passa e non può passare perchè come ricorda Bill/Tell "il corpo ricorda tutto. Incamera tutto". Questo contatore di carte cerca di annullarsi nell'anonimato per espiare un passato militare di violenza e sopraffazione. Quella violenza che Schrader da sceneggiatore e regista ci ha raccontato come costitutiva e ineliminabile della storia degli Stati Uniti. Qui Schrader designa un film volutamente freddissimo, nelle atmosfere e nelle espressioni del nostro Oscar Isaac. Ma ancor di più in questo lungometraggio la forma si fa sostanza (il tema dell'impersonalità degli algoritmi), tutto è asettico e dis-umano nonostante il protagonista cerchi di riappacificarsi con l'umanità. Eppure, nonostante il tentativo del protagonista di allontanarsi dalla violenza e di evitarla anche agli altri (il ragazzo interpretato da Tye Sheridan), il finale non può che essere quello: la persistenza di una violenza elemento costitutivo della storia e della società americana. Su questo sguardo minimalista e pessimista si erge una regia secca ed essenziale, con alcune sequenze che rimangono nella mente (una su tutte quella nel parco di luci).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/05/2022 20:52:26
   4 / 10
Film freddo e anonimo che mi ha lasciato impassibile per tutta la sua durata, un po' come il protagonista.

Inizialmente la sceneggiatura prevede che ci venga spiegato dettagiatamente il gioco del BlackJak...mi aspetto quindi di vedere partite, colpi di scena, puntate folli...niente di niente.
Il tavolo da gioco è solo un pretesto per parlare di due uomini che vogliono vendicarsi della stessa persona.

Molte delle scelte dei protagonisti rimangono un mistero. Un film davvero pesante e inutile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/04/2022 21:53:47
   7 / 10
Tecnicamente ben fatto. Buona scelta della colonna sonora.
Perfetto Isaac.
Il ritmo non sempre agevola l'attenzione.
Film poco pubblicizzato.

markos  @  07/04/2022 21:32:15
   5 / 10
Mi sono distratto troppe volte, un po' noioso.

Kyo_Kusanagi  @  20/03/2022 22:59:56
   6½ / 10
Chi aspetta di vedersi un film alla "21" o "il giocatore" con Matt Damon rimarrà deluso; Questo è un noir che sfrutta l'ambientazione per la sua storia di vendetta con un perfetto Oscar Isaac nel ruolo del tormentato protagonista. Seppur lento sa essere coinvolgente. Merita una visione

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Boromir  @  19/03/2022 15:02:50
   7½ / 10
Ennesima opera secca e dai toni oscuri, firmata da uno dei padri putativi della New Hollywood, incastrata perfettamente nelle regole di un noir dai tempi dilatati e ma non del tutto privo di qualsivoglia luminoso spiraglio di redenzione (l'ultima inquadratura, in quest'ottica, è emblematica).
Al centro di una vicenda in odore di Taxi Driver, che flirta con gli ambiti del gioco d'azzardo e della vendetta vendetta, un magnifico Oscar Isaac dal violento passato di reduce bellico (è un ex torturatore di Abu Ghraib affetto da sensi di colpa), ora riciclatosi "contatore di carte". Una vita all'insegna della solitudine, che scorre di casinò in casinò, illuminata da due rapporti che ovviamente faranno deragliare tutto verso risvolti imprevedibili.
In questo film (prodotto tral'altro da Martin Scorsese), il comparto sonoro e la tecnica filmica sono elettrizzanti catalizzatori dell'alienazione. Le musiche elettroniche e l'ottima scelta delle canzoni di repertorio ben si intrecciano al sound design di spasmi, echi gocciolanti e traumi tintinnanti, che Schrader potenzia attraverso il sapiente uso di carrellate e grandangoli esasperati. Ugualmente funzionale la fotografia, svafillante e ugualmente opaca, che si muove tra ambienti desolati. Il tutto trova definitiva consacrazione nei disturbanti e marcescenti flashback incentrati sull'esperienza disumanizzante di Abu Ghraib, in carceri immerse da squallore e sporcizia.
Un film che saprà entrare nelle grazie di chi apprezza un cinema vecchio stile, secco e quadrato, come si facevano negli anni Settanta.

TheGame  @  06/02/2022 14:08:11
   5 / 10
Succede che a volte uno non c'ha un cazz da fare e quindi gli girano i menicoli che scansate.

Redenzioncina per il ritrovato duo Schrader-Scoresese, un po' di gamble e l'ombra del tormento attraverso personaggi macchietta, ma alla fine l'ammmmoooore trionfa.

Ermetismo e filosofia da due soldi per chi ha un hobby e chi no.

Invia una mail all'autore del commento bleck  @  20/01/2022 16:42:38
   5 / 10
Non condivido i precedenti giudizi, ho trovato questo film noioso con alcuni passaggi poco approfonditi e che tali rimarranno per tutta la durata della pellicola

JOKER1926  @  12/01/2022 16:27:53
   6½ / 10
Il poker è metafora di vita: i comportamenti assunti al tavolo da un giocatore, spesse volte, si riscontrano anche in quelli usati dalla stessa persona nella società e nei rapporti umani.

"Il collezionista di carte" di Paul Schrader parte da questa base e racconta il suo elaborato attraverso gli occhi di un uomo ermetico (Oscar Isaac) in cerca di una qualsivoglia liberazione esistenziale.


Il disegno registico ha delle prospettive degne e soprattutto ha delle promesse da mantenere, "Il collezionista di carte" è uno di quei film che va un po' al di là dei soliti standard, ha qualcosa in più da raccontare, si avverte l'importanza che alberga intorno al prodotto di Schrader.
Le aspettative, in un discorso globale, sono rispettate. Il prodotto è strutturato in maniera intelligente e mantiene una linearità narrativa di gran classe ed eleganza. L'esposizione visiva e concettuale si spende molto bene e non presenta sbavature o forzature.
"Il collezionista di carte" è un lento racconto di un'esistenza tormentata, una sorta di viaggio spirituale. Il cronico contesto del casinò e del gioco del poker, svolgono funzioni metaforiche e non sembrano porsi altri obiettivi. Lo scopo della regia non è quello di raccontare le dinamiche del Texas hold'em ma di utilizzare le carte e le regole del poker sotto la forma di metafora dell'esistenza. Lo spettatore, in maniera soggettiva e personale, individuerà casomai il simbolico significato di denuncia sociale statunitense.
La musica adoperata per il film è un altro dei grandi tasselli che compongono questo soffertissimo mosaico. "Il collezionista di carte" riesce a catturare nonostante i ritmi volutamente compassati. Il finale è orchestrato per svolgere un preciso disegno (alquanto premeditato) della regia: la cosa può anche non piacere.
Per noi "Il collezionista di carte" si gioca male le ultime chip (mettiamola così) preferendo di non abbandonare quella continua linea di freddezza di fondo e coerenza a favore di qualche altra cosa. Manca un tessuto (a nostro giudizio necessario) di spettacolarità finale. La regia procede una marcia drammatica e autocratica.

JOKER1926

marcogiannelli  @  12/01/2022 07:51:23
   7½ / 10
Distribuzione davvero pessima nella mia zona per questo ottimo ultimo film di Paul Schrader. Sono riuscito a recuperarlo solo ieri sera ed è stato un bene, rientra di diritto nei migliori film che ho visto tra quelli usciti nel 2021.
Come spesso nel cinema di Schrader ci troviamo di fronte a personaggi tormentati da un passato difficile, passato che scopriremo pian piano col passare dei minuti.
E se all'inizio pensi che il film segua il classico baro che fa il giro dei casinò per raccattare del denaro. Ma lui è fin troppo strano e dopo un pò è chiaro che la sua metodologia segua un iter molto definito tale da farlo sembrare un mezzo psicopatico.
Ottime le sequenze di gioco, bellissime le scene nell'ex carcere alla Guantanamo, ma in tutte le scene il regista trova sempre la giusta inquadratura per stuzzicare lo spettatore.
Sinceramente è il ruolo in cui ho preferito Oscar Isaac, istrionico al massimo, lavora per sottrazione riuscendo a rendere un personaggio complesso. Purtroppo ci viene dato poco Dafoe, peccato davvero.
Così come manca, forse, un ponte di passaggio tra secondo e terzo atto a livello emotivo. Rimane sempre il discorso del gioco a carte come metafora di vita, facendo però perdere il contatto con i personaggi e la loro direzione.
Meravigliosa la colonna sonora, mezzo punto in più per questi synth pazzeschi. 8-

Mauro@Lanari  @  11/01/2022 01:04:05
   2½ / 10
Schrader e Scorsese stanno impiegando due intere filmografie per esprimere una poetica ch'il Ferrara e il St. John di "Fratelli" ("The Funeral", 1996) sapevano riassumere in un'unica scena.

jason13  @  10/01/2022 23:14:25
   7 / 10
Bello e particolare. Difficile capire del tutto le scelte del protagonista.
Consigliato.

TheLegend  @  04/12/2021 23:27:28
   7½ / 10
Pellicola di redenzione e catarsi umana ottimamente interpretata e diretta.

VincVega  @  19/11/2021 15:47:07
   7½ / 10
Un altro ottimo Paul Schrader che parte con la tematica delle carte/casinò ma poi si addentra in territori più difficili e problematici. L'incontro del protagonista William con il giovane Cirk cambierà i suoi piani, facendo tornare a galla il proprio passato, pregiudicando una voluta esistenza anonima con la ricerca della redenzione. Oltre alla grande prova di Isaac, molto bene il resto del cast tra cui un Willem Dafoe in un piccolo ma importante ruolo. Sicuramente tra le migliori pellicole dell'anno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  16/11/2021 17:47:16
   8 / 10
Immensa, lunghissima, vitale, eterna, ricerca di redenzione. Quasi tribale ed elementare nel suo manifestarsi, eppure così puntuale, nel cinema di Schrader, si tratti del protagonista come dell'ultimo dei pagliacci "on stage". È una caricatura concettuale, dannata, di cui probabilmente intuiamo anche il finale, ma che puntualmente ci lasciamo fotografare, in questi spogli angoli al confine del mondo, oltre le vetrate, le ballate e i motel rivestiti, i preservativi della memoria, sii comunque a posto, e in ordine, e ben vestito, alle prese con l'appuntamento con il tuo presente di adesso, sciolto, sincero, fedele, libero, preoccupato, sempre pronto a perderci cristo santo, perché essere umano sei, sotto gli occhiali da sole e la tenuta da militare. E allora non rimangono che piani sequenza randagi, vuoti, così pieni di nulla da essere tutto il mondo che riempie il suo cinema, egli sia lodato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/09/2021 13:35:49
   7½ / 10
In fondo i film di Schrader sono piuttosti simili tra di loro, racconta di anime tormentate dal loro background passato e sempre in cerca di una redenzione personale. Ma le tematiche portate dal regista e sceneggiatore americano presentano molte varianti che permettono di portare sullo schermo varie tematiche. In questo caso c'è un'esistenza di un giocatore ai limiti dell'ascetico, che ha partecipato attivamente alle nefandezze di Abu Ghraib, ma che ha subito il doppiopesismo della giustizia. Un destino che purtroppo è segnato sia pure costellato dalla volonta di deviare da binari predefiniti. Un Schrader di eccellente livello, purtroppo ignorato dalla giuria di Venezia 78.

Manticora  @  15/09/2021 14:41:04
   8 / 10
Paul Schrader firma l'ennesimo film, questa volta con il pieno controllo creativo, che mette in discussione la politica americana, mascherando il tutto come una semplice partita a poker. Ovviamente c'è molto di più, il protagonista William Tell è un ex soldato, ex detenuto che è finito dentro ad un carcere militare per le torture e gli abusi ad Abu Graib. Una delle tante mele marce, che conviveva con altro marciume dentro al cesto. Tra tutti il suo mentore Gordo( appare praticamente solo a metà film e alla fine Willem Dafoe) è riuscito a farla franca perchè era un contractors.
Il ritmo del film è bucolico, disinteressato, metodico, come il protagonista, un Oscar Isaac che lavora per sottrazione, capello ingrigito e sguardo lontano, il perfetto Card Encouter che sa contare le carte, ma non usa questo suo dono, altrimenti attirerebbe l'attenzione, e lui invece preferisce la routine, giocare molto, vincere poco, non dare nell'occhio e spostarsi in continuazione, pagare in contanti.
L'incontro con Cirk metterà in discussione tutta la sua routine, ma alla fine

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L'ambientazione, i casinò, le luci, la musica tutto è ben congegniato, perfino il gioco, anche se si capisce che del poker a Schrader interessa ben poco, c'è il campione americano, un montato che (sembra) vincere sempre e indossando una canotta brandizzata con la bandiera dell'impero del male (USA) farnetica U.S.A. ad ogni vittoria. Ma è soltanto un altro fallito che crede di vivere nel miglior paese al mondo.

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