il colosso d'argilla (1956)

Il regista si era già cimentato in ambito pugilistico girando qualche anno prima l'ottimo "Il grande campione" che resta, per questo "Colosso d'argilla", un modello inarrivabile. C'è però una innegabile passione sportiva nel lavoro di Robson e nella sua interpretazione della boxe come palestra di vita, tant'è che dopo una prima parte di film non esaltante, nella seconda le emozioni extra ed in-ring fatte di ingiustizie e bocconi amari ( la descrizione del dietro le quinte pugilistico non fa infatti sconti ) riescono a sprigionarsi in tutta la loro drammaticità, ben assecondate dal lavoro di un Bogart ( un looser inizialmente cinico ma alla fine umanissimo ) alla sua ultima performance sul grande schermo.