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Nonostante alcuni aspetti discutibili e poco fedeli al romanzo di Leroux questo "Fantasma dell'opera" è un adattamento per la televisione riuscito e ricco di emozioni. Finalmente una Christine Daaé bionda come deve essere; inoltre Teri Polo è abbastanza simile all'originale( io me la immaginavo proprio così) tranne per il fatto che qui è davvero innamorata del fantasma. Non la sentiremo mai chiamare il povero Erik "mostro";certo, è un amore diverso da quello che prova per il visconte Raoul ma pur sempre di amore si tratta. Il bravo Charles Dance da vita a un fantasma dell'opera fascinoso e di classe, la sua grande cultura non si limita solo al campo musicale ma si intravede un genio a 360 gradi. Nei sotterranei lo vediamo arrabattarsi con trappole ed esplosivi, capace di ricreare un mondo surreale e quasi incantato nelle catacombe del teatro(difatti dal romanzo sappiamo che è grande architetto, prestigiatore e maestro nel creare passaggi segreti). Anche se non è presente una vera e propria vena horror, il fantasma commette diversi omicidi; rimane sempre un essere triste e solitario bandito dai piaceri della gente comune a causa del suo aspetto. Forse si poteva evitare tutta la storia dei genitori di Erik, annessi alcuni particolari
si scoprirà che l'ex direttore dell'opéra è il padre del fantasma, inoltre la madre amava il figlio nonostante la deformità, fatto nuovo per quanto riguarda quest'opera
ma nel complesso tutto torna e a me non è dispiaciuta questa rivisitazione sul passato del protagonista. Ottime le scenografie, i sotterranei sono curati e ricchi di suppellettili(e maschere…); incredibile quel simulacro surreale di foresta con tanto di animali impagliati, qui si svolge la scena del picnic ove Erik suscita compassione in quell'accenno di felicità… Peccato che non è stata inserita la scena del ballo in maschera con la morte rossa "Non toccatemi! Sono la morte rossa che passa! " . Degni di nota la presenza di Burt Lancaster e gli spezzoni d'opera rappresentati fra cui la traviata. Finale da brividi con quel fantastico duetto dei due protagonisti(e Raoul che si rode) nella rappresentazione del Faust e il tragico e inevitabile finale. Sceneggiato memorabile.