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Aldrich ci va giù pesante sul mondo di Hollywood, un ambiente che ti prende l'anima, la divora e la risputa dopo averti spremuto a dovere. Sia pure con un'impostazione tipicamente teatrale la qualità dei dialoghi e la bravura di tutti gli attori, Il grande coltello è una delle migliori opere contro lo star system senza sfigurare affatto con pellicole del calibro di Viale del tramonto. Bravissimo Palance, un attore estremamente versatile che riesce ad equilibrare la sua fisicità con una sensibilità di interpretazione che fanno emergere l'estrema fragilità di un uomo messo all'angolo, incapace di riuscire a riprendere le redini della sua vita. Senza dubbio una delle sue migliori interpretazioni in assoluto.
Invettiva a tinte forti contro le bassezze e le storture della macchina hollywoodiana, coraggiosa per i tempi, inesorabilmente datata oggi. E' una resa dei conti su diversi livelli che si consuma esclusivamente dentro le mura domestiche di una singola e lussuosa casa, eppure i momenti di tensione non mancano, così come i colpi di scena: esaminandone però i vari passaggi è anche parecchio inverosimile. Grande prova di Palance, il migliore del cast; anche Steiger è bravo, ma è troppo spesso sopra le righe; la Lupino invece è proprio deludente.
Ha già detto tutto bene il commento precedente di Kowalsky che ha sottolineato tutti i valori di questa pellicola di Aldrich,regista che apprezzo sempre di più nel tempo... Girato quasi interamente in una stanza riesce ad emozionare e sorprendere...un coraggioso atto d'accusa contro lo star system Hollywoodiano!
Sicuramente uno dei film "contro hollywood" più vigorosi, temerari e interessanti della storia del cinema. Ambivalente per certi versi a "Viale del tramonto" di Wilder. Palance è strepitoso, ma non sono da meno anche gli altri (un Rod Steiger che si cala coraggiosamente, trentenne, nei panni di un cinico sessantenne). Uno sguardo beffardo sulla mecca hollywoodiana, firmata da un Aldrich in stato di grazia. Oggi è probabilmente datato, ma l'epilogo finale è ancora emotivamente superbo.