Mattie Ross, giovane proprietaria di un ranch rimasta orfana dopo l'omicidio di suo padre, si allea con un anziano sceriffo, detto "El Grinta", per vendicarlo. Ai due si unisce il giovane agente governativo La Boeuf. Raggiunti i banditi scoppia uno scontro a fuoco...
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Bel western che si avvale di un affiatato e ben amalgamato terzetto di protagonisti, su cui brilla in particolare, manco a dirlo, un monocolo John Wayne che pure ha vinto un Oscar per questa interpretazione (che forse lo avrebbe maggiormente meritato per altre pellicole). Non male, seppur inferiore al film di Hathaway, il remake ad opera dei fratelli Coen.
Mi sto facendo una ripassata di alcuni western e film più o meno reazionari che ancora mi mancavano e Il Grinta era uno dei casi più rilevanti. E, anche se non è probabilmente inferiore rispetto al bel film dei Coen, non è davvero niente male la pellicola che ha consegnato l'Oscar (probabilmente immeritato, lo doveva vincere 10 anni prima) ad un ottimo John Wayne, sempre sopra le righe. True Grit è un bel western che pur non essendo ancora dichiaratamente crepuscolare, va in quella direzione raccontando la storia di una ragazzina che cerca vendetta. Poi, certo, c'è tanta ingenuità, molta retorica, un buon numero di cliché e cose già viste, qualche errore tecnico di troppo, ma va bene lo stesso.
Pur non apprezzando particolarmente John Wayne, che trovo tendenziamente goffo e banale, in questo film capolavoro l'ho sempre apprezzato. Il suo iconico personaggio è perfettamente riuscito e tratteggiato, al punto di non poter fare a meno di empatizzare con lui. Gli altri, soprattutto il solitamente eccellente Robert Duvall, sono egregiamente all'altezza. Trama, location, fotografia, dialoghi, utilizzo degli spazi... tutto concorre al capolavoro che ne è venuto fuori. Da non perdere.
Recuperato per curiosità dopo la visione del remake dei Coen. Che dire, non credevo avessero ripreso la storia pari pari, è un rifacimento fedelissimo all'originale, salvo il finale, che prende una strada differente. Una strada più positiva e ottimista, in un certo senso, scanzonata, come d'altronde tutto il film è pervaso da uno spirito più scanzonato, qui non c'è traccia della malinconia, del decadimento, dell'inquietudine "Coeniani". Ed è giusto così, altra epoca, altro spirito dei tempi.
Veramente sublimi gli scenari, paesaggi splendidi e perennemente baciati dal sole, fanno da magnifica cornice agli eventi. John Wayne è perfetto, il personaggio del Grinta è un adorabile ubriacone, memorabile in entrambe le versioni in effetti (ma forse Wayne gigioneggia meno di Bridges). Credo di aver preferito anche l'epilogo, qui almeno ci si congeda alla svelta e con un sorriso, insomma ci si prende meno sul serio. In realtà nel remake il problema dell'epilogo è che l'ho trovato un poco stonato rispetto al resto, come fine a sè stesso, posticcio e costruito male.
Stesso voto ad entrambi i film comunque, gradevolissimi.
Piaciuta anche questa prima versione, dopo aver visto la versione più moderna. Molto più western ovviamente questa versione, un western più polveroso, campagnolo, povero nei mezzi e meno di azione spregiudicata. MA questo è segno dei tempi e delle caratteristiche dei film.
Bello questo e anche la versione più moderna. il Remake.
Wayne imbolsito, vecchio e burbero è adorabile, anche se l'oscar lo meritava per ben altre interpretazioni, e regge grazie anche ad un ottimo cast di supporto un western convenzionale basato su una storiella semplice di amicizia e crescita, pieno della solarità di un certo cinema ingenuo d'altri tempi ma un po' troppo lungo per quello che effettivamente ha da raccontare.
Questo è un film con un sacco di personaggi grandiosi e dialoghi molto divertenti. La storia è fin troppo semplice e, con qualche lungaggine, ha pure qualche momento di "mah!" (soprattutto nel finale un po'assurdo). Forse Wayne avrebbe meritato l'Oscar per ben altre parti, ma il suo personaggio è in effetti davvero venuto bene.
La prima parte mi è piaciuta molto specialmente per la bravura della protagonista, a mio parere vero pilastro del film. La seconda si fa troppo western per i miei gusti. Comunque un buon film, attendo di vedere il remake dei fratelli Cohen.
Un bravissimo e grintosissimo John Wayne si carica sulle spalle questo western dal sapore forte e gradevole portandosi a casa un meritato oscar, riconoscimento dovuto ad una carriera ricca di successi. Una storia che oltre agli stilemi classici del genere offre anche momenti simpatici e leggeri che lo arricchiscono rendendolo coinvolgente e degno di essere ricordato. Buono il resto del cast che, anche se di contorno al vecchio sceriffo orbo, annovera attori del calibro di Robert Duvall e Dennis Hopper. Un altro western confezionato bene, che ha fatto la fortuna di questo genere cinematografico che oggi stenta a trovare nuova linfa e che tenta di risollevarsi con qualche remake.
Divertente, ultimo grande personaggio nella carriera di Wayne ("Il pistolero", canto del cigno, è più introspettivo) per un western simpatico e ben girato dal vecchio leone Hathaway. Non male neanche il sequel. Eccezionale Hopper dopo la parentesi con Corman
Il film è solo un altro western alla John Wayne, una sorta di tributo ad un attore che ha contribuito a rendere grande il genere. E, sempre sulla scia del tributo, gli ha fruttato anche un meritato oscar. Le sue migliori interpretazioni risiedono però altrove.
"Il grinta" verra' ricordato come l'unico film che fece vincere l'oscar al grande John Wayne!Quasi come se fosse un premio alla carriera...perche' diciamoci la verita',come attore ha fatto di meglio! Questo western molto semplice nella trama ha il merito di avere tanto humor e un protagonista tanto simpatico quanto sbruffone! Nel finale si dilunga un po' troppo nel cercare di redimere la figura del cowboy senza scrupoli!
Dare l'oscar a John Wayne è come darlo ad Amleto. Si dovrebbe dare ad un attore e non a un personaggio. Comunque ne sono contento perché non lo si può non amare. Un film bello e avvincente con caratteri che rimangono con noi a lungo e si fanno ricordare. Il finale è pacificante e allo stesso tempo molto tenero. Il vecchio Duke è sempre un mito.
Western confezionato addosso (come direbbe Bruno Vespa …) al personaggio principale, uno sceriffo federale ubriacone, rude e sboccato (ma simpatico) che valse l’Oscar a John Wayne. Il film è un po’ troppo verboso ma è condito dalla giusta dose di ironia e ha delle belle sequenze paesaggistiche.