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"I soliti clichè","trita e ritrita" etc etc...??? Ma chi si accontenta gode!!
Cosa vi aspettate dopo 10.000 anni di cinema???? E fra 100.000 anni,sempre se esista ancora la razza umana ci saranno ancora più clichè e trita e ritrita!!!
Solo noi potevamo raccattarcela 'sta schifezza, dal momento che in America si sono pure vergognati a distribuirla in sala. Col bilancino, vengono mischiati commediaccia, strappalacrime e new age prenatale con risultati obbiettivamente ripugnanti. Non discuto l'ennesima riproposta di un malato terminale al cinema (stavolta si sfrutta la risonanza del cancro al colon da cui era affetta la povera Farrah Fawcett) ma le modalità raggelanti con cui, tra frizzi e lazzi, viene violentato e spettacolarizzato il dolore. L'ultima mezz'ora è un concentrato di cattivo gusto nauseante e insostenibile. La regista pareva avesse ben altre prospettive, la Hudson invece si merita simili porcate e sullo schermo il suo calvario è talmente falso che si spera che tiri le cuoia quanto prima. Ormai Bernal s'è perso completamente e col camice da dottore è ridicolo; tristissime le presenze della Bates (costretta a sentirsi dire dalla figlia morente: "Mamma ti ricordi quando da piccola mi masturbavo continuamente?") e della gloriosa Whoopy Goldberg, imbarazzata e imbarazzante in alcuni stucchevoli teatrini paradisiaci degli dei Teletubbies. Un consiglio spassionato: rivedetevi "Love story"!