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L'America viene partorita tra conquiste materiali e sangue versato in un processo storico lento ed operante che non si ferma alla prima rivoluzione industriale ma continua anche nella seconda, come una versione rinascimentale del Far West. Ciononostante non è esattamente l'America bensì l'Americano a padroneggiare in THERE WILL BE BLOOD, dove una selvaggia California fa da cornice scenografica e il capitalismo, che arricchisce esteriormente lo zotico travestendolo in borghese, fa da cornice testuale. La scalata imprenditoriale di un furbo uomo solitario, il rapporto di amore e odio tra padre e figlio, l'influenza di una guida spirituale, sono temi tutto sommato normali che tuttavia assumono una direzione divergente ed una forte dissonanza traendo linfa vitale dalla regia di Paul Thomas Anderson altrettanto cacofonica. Sono l'estetica e l'ambientazione temporale (la prima fase dell'era del petrolio) gli elementi più taglienti ed originali della pellicola, che si allontana e si riavvicina all'America in maniera quasi schizofrenica, non solo nella sostanza ma anche e soprattutto nella forma.