il ragazzo selvaggio regia di Francois Truffaut Francia 1969
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il ragazzo selvaggio (1969)

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locandina del film IL RAGAZZO SELVAGGIO

Titolo Originale: L'ENFANT SAUVAGE

RegiaFrancois Truffaut

InterpretiJean-Pierre Cargol, Françoise Seigner, Francois Truffaut

Durata: h 01:25
NazionalitàFrancia 1969
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1969

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Trama del film Il ragazzo selvaggio

Nel 1798 alcuni contadini francesi catturano nei boschi un ragazzo di circa 11 anni. È cresciuto in solitudine e abbandonato a se stesso. Del suo stato animalesco si interessa un medico parigino che si occupa di fanciulli sordomuti. Nonostante i pregiudizi che lo circondano, sarà proprio lui a risvegliare nel ragazzo la scintilla dell'intelligenza.

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Voto Visitatori:   7,74 / 10 (19 voti)7,74Grafico
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Voti e commenti su Il ragazzo selvaggio, 19 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  12/10/2010 16:17:38
   8½ / 10
Ci sarebbe molto da dire sul Ragazzo selvaggio,forse troppo da uno che Truffaut precedentemente lo ha quasi detestato pur avendo visto solo due suoi lavori prima di questo. Però è innegabile la forza di questo film,non solo nello stile che scardina le regole cercando in ogni modo di essere freddo e razionale ma pure in quei piccoli momenti commoventi che in un contesto estremamente distaccato risultano tutto il contrario,ovvero emozionanti.
A mio modestissimo parere siamo di fronte ad uno dei più bei film sul rapporto padre/figlio o meglio sul non rapporto perché liquidare L'enfant sauvage come semplice film pedagogico sarebbe troppo semplicistico e sbagliato a prescindere.
è la storia vera di Victor,ragazzo vissuto per tutta la sua fanciullezza in una foresta senza il contatto umano che viene educato alla società. è la storia di Jean Itard,pedagogo giovane che tenta di educarlo in ogni modo. Ciò che potrebbe sviare dalla precisa critica di Truffaut al metodo di educazione adottato da Itard è proprio il fatto che ad interpretare il pedagogo sia lo stesso regista,in verità palesemente critico nei confronti dell'educazione messa in atto dal medico come si potrebbe evincere da molti elementi: ad esempio la voce fuori campo sinceramente afflitta che denota solo fallimenti totali o parziali dei tentativi di insegnamento del linguaggio,o il finale che si può guardare sotto molteplici aspetti come larga parte dello stesso film, perché da un lato il tentativo e l'affezione provati da Itard per il ragazzo sono sinceri e struggenti (al di là della fredda razionalità della regia) ma l'errore dell'educatore è stato proprio continuare (e successivamente abbandonare) nel suo metodo imposto a Victor,continuando a non ricercargli una socializzazione ma deciso nel riuscire a farlo parlare. Metodi che non furono apparentemente barbari pur essendo rigidi,certo anche giustificabili visto il periodo in cui venivano messi in pratica,ma sbagliati in partenza.
Si è rimarcato spesso il freddo distacco registico,aiutato dal bianco e nero e dalla trama da taglio documentaristico. In realtà a Truffaut non interessa la realtà della rappresentazione dei metodi d'educazione ma quello che c'è dietro: dietro la freddezza della regia si nasconde una forte sensibilità nel raccontare un'infanzia rubata,un rapporto amorevole tra un padre e un figlio solo simbolici.
Non è solo un'opera sul diverso mai capito ma qualcosa costruito ad arte,sotto molteplici livelli critici e di comprensione. Si può rimanere frustrati dai metodi educativi imposti a Victor così come si possono ammirare i tentativi quasi disperati di Itard. Si può sperare che alla fine,in nome di chissà quale regola cinematografica,il ragazzo selvaggio smetta di essere tale e dica finalmente una parola per farci tutti contenti. Truffaut invece concentra tutto in un gioco di sguardi ambiguo,tra dolcezza e terribile: uno sguardo amorevole ed un altro incomprensibile,in mezzo una frase quasi lapidaria che non porterà a nulla. Ma questo nulla ci viene risparmiato con quella che si potrebbe definire sensibilità dal regista (o anche bravura registica) il cui scopo si ferma a quell'ultimo fotogramma,così come Herzog fece lo stesso con il suo Kaspar Hauser anni dopo,pure quella una bella parabola sulla diversità.

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Ultima risposta 28/08/2011 10.18.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  06/10/2010 17:48:58
   7½ / 10
Ricorda molto "My fair lady" (anche se credo che quest'ultimo sia stato realizzato dopo "Il ragazzo selvaggio") questo film di Truffaut, il primo di lui che vedo, e anche della Nouvelle Vague in generale. Come inizio non c'è proprio male, l'ho visto a scuola per sociologia, anche se ha molti agganci anche con la pedagogia. La trama è abbastanza originale e coinvolgente, il "ragazzo selvaggio" diventa subito un elemento interessante, a cui è più difficile insegnare le buone maniere rispetto a un bambino piccolo perché per otto anni della sua vita è vissuto in ambienti selvatici. Questa pellicola sembra un trattato di sociologia e pedagogia, quindi giusto farcelo vedere per questo motivo.
Complessivamente sono soddisfatto, credo questo non sarà l'ultimo film di Truffaut che vedrò.

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Ultima risposta 06/10/2010 17.49.24
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  02/09/2010 19:55:30
   7½ / 10
Con taglio analitico e documentaristico, Truffaut racconta un caso limite di vita negata. Un film tagliente ma anche poetico, fotografato in un bellissimo bianco e nero e condotto con assoluto rigore. Tuttavia gli ho sempre preferito l'analogo "Anna dei miracoli", decisamente più caloroso e toccante.

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/09/2010 21.42.55
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  05/07/2009 20:58:58
   7½ / 10
Truffaut ha una qualità non comune: sa dirigere un film come se stesse scrivendo le pagine di un diario. Discretissime, qui, queste pagine narrano d’un infanzia non comune, che passa dal brado isolamento, al rifiuto ad una severa educazione. Se le sfogli attentamente t’accorgi che, dietro alla freddezza della loro scrittura, si nascondo parole di spontanea commozione.

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Ultima risposta 02/01/2010 08.38.33
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testadilatta  @  15/11/2007 00:27:17
   6 / 10
Il mio voto sarebbe bassissimo ma non posso dare 1 a Truffaut, sarebbe come dare 2 a Vanzina.

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/12/2008 00.40.29
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