into the wild regia di Sean Penn USA 2007
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into the wild (2007)

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locandina del film INTO THE WILD

Titolo Originale: INTO THE WILD

RegiaSean Penn

InterpretiEmile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Brian Dierker, Catherine Keener, Vince Vaughn, Kristen Stewart, Hal Holbrook

Durata: h 2.28
NazionalitàUSA 2007
Generedrammatico
Tratto dal libro "Nelle terre estreme" di Jon Krakauer
Al cinema nel Gennaio 2008

•  Altri film di Sean Penn

•  Link al sito di INTO THE WILD

Trama del film Into the wild

La vera storia di Christopher McCandless, detto Alex Supertramp. Dopo aver conseguito la laurea nel 1992, Christopher decide di abbandonare ogni cosa per andare a vivere tra i ghiacci dell'Alaska...

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Voto Visitatori:   8,02 / 10 (513 voti)8,02Grafico
Miglior canzone originale (Guaranteed - Eddie Vedder)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior canzone originale (Guaranteed - Eddie Vedder)
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Voti e commenti su Into the wild, 513 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento rudo88  @  30/01/2008 11:38:43
   3 / 10
Terribilmente noioso, due ore di patimento, e anche molto banale, sarebbe potuto essere un bel film ma così non è. Peccato, lo sconsiglio

8 risposte al commento
Ultima risposta 04/02/2008 18.04.40
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moremilk  @  30/01/2008 09:32:26
   6½ / 10
bello ..ma non entusiasmante
meravigliosa la fotografia e la colonna sonora..premetto che non ho letto il libro quindi non so se l'eccessivo taglio romanzato della storia sia da attribuire allo scrittore o al grande sean. in realtà trovo instabili le fondamenta su cui si basa la scelta estrema di alex sempre troppo in bilico tra il rifiuto delle comodità della vita moderna e il continuo tentativo di sfruttarle per il raggiungimento della propria soddisfazione interiore..mi sembra un atto di estremo egoismo anzichè il tentativo di affermare la propria unicità e completezza..la frase finale è emblematica happiness is real if only shared è l'epitaffio di un fallimento totale..da soli non c'è felicità nessuno basta a se stesso..sicuramente un film da vedere anche per la grande prova interpretativa..

suzuki71  @  30/01/2008 09:25:13
   3½ / 10
Tutto il rispetto, che c'è di mezzo un morto. Premesso questo, il giudizio su questo commercialissimo prodotto holliwoodiano è davvero scarso. Cosa apporta di nuovo o ci emoziona di questo film? La voglia di scappare dalla società? La rabbia verso i genitori? Francamente ho molto rispetto per i sentimenti di un ventenne, forse semplicemente non dovrebbero averne trasportato la vita e i sentimenti in un film, che francamente sta al cinema come un romanzo Harmony sta alla letteratura. Insomma, io mi ritrovavo sempre a immedesimarmi nei ruoli degli altri, dei genitori disperati per non avere notizie del figlio, della ragazza che aspira normalmente a un momento di intimità, o del giovane imprenditore che cerca di fargli capire che la vita è semplice, più semplice di cento complicazioni. E' un film molto commerciale (belle ambientazioni naturali, musiche importanti e per questo inopportune, attorino inquadrato come da giornalino teenager, la fuga dalla società); senza stile e cito ad esempio come davvero fastidiosa la sequenza dell'incontro con l'anziano Ron, in cui con supponenza il protagonista gli dà lezioni di vita!! e soprattutto questo anziano matusa stilla perle di saggezza del tipo "Dal perdono nasce l'amore, e dall'amore nasce la felicità!!!!! azzo, tematiche forti eh.... va bene per un pubblico dell'Arizona, non per quel che vogliamo chiamare cinema. E poi Alaska... Alaska.. e daaaiiiii . "Centochiodi" di Olmi, con tutti i suoi limiti, è molto più veritiero ed originale di questo. Infine, la conclusione, ovvero che la felicità non conta nulla se non è condivisa: beh, scoperta dell'acqua calda diremmo, a cui tutti gli altri sono arrivati meno che lui. Insomma, perchè farne un film? Ah ecco: $$$$

27 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2008 11.42.27
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nutellakiss  @  30/01/2008 02:20:30
   3 / 10
Il 3 lo do solo perchè i luoghi di ambientazione delle scene sono veramente stupendi quindi arriveremmo ad un 10 ma purtroppo la finta morale del film mi riporta tragicamente indietro.Trovo questo film sinceramente scarso sotto tutti i punti di vista.Una grafica pessima,un attore sinceramente non tagliato per il ruolo e nonostante sia un fatto realmente accaduto,la mia mente non comprende il motivo del gesto impulsivo e ferale del giovane,che abbandona una vita di opulenza per abbracciare una finta filosofia hippy.La cosa che ho trovato più interessante nel film è la presenza di musiche tremendamente belle e commoventi,quasi da brividi.

11 risposte al commento
Ultima risposta 27/11/2009 14.53.31
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eraserhead  @  29/01/2008 22:25:20
   8 / 10
Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?

Struggente storia di autoaffermazione e di ricerca continua di libertà, fuori dall'ordine della civiltà e della ragione. Paesaggi sublimi. Una città degli angeli spaventosamente realistica e palpabile, nascosta dietro lo staples center. Se soltanto qualcuno avesse dato al nomade un libro di leopardi, si sarebbe reso conto che la natura è una matrigna. Da lodare la colonna sonora di eddie vedder (bellissima) e la bravura di sean penn nel dirigere un film non facile. Da lodare, infine, il coraggio di un uomo che ha cercato la felicità




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Gruppo COLLABORATORI paul  @  29/01/2008 20:36:21
   8½ / 10
Into the wild, l'altra faccia dell'America. Preso da una storia vera, interpretato divinamente (Hirsch ha un futuro da grande attore), non sente lungaggine nemmeno nelle celebrazioni (mai virtuosismi) della fotografia. Si contende con "Mongol" la palma di miglior film della stagione. Concettualmente sembra il dolce proseguimento di "Una storia vera".

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/02/2008 11.17.03
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  29/01/2008 12:28:59
   8 / 10
Sean Penn ha aspettato dieci anni per poter realizzare questo film ma ne è valsa la pena: Into the wild ti cattura fin dai primi fotogrammi dove la selvaggia e incontaminata Alaska appare in tutto il suo fascino.
In tutta la pellicola il regista riesce a fondere forma e sostanza attraverso il viaggio di Chris-Alex, interpretato da uno strabiliante Emilie Hirsch (notare la sua trasformazione fisica e psicologica durante la sua avventura) e coadiuvato da ottimi comprimari.
Un viaggio estremo per una scelta estrema, a volte non comprensibile in tutte le sue sfacettature per una mente occidentalizzata come la mia e non priva di contraddizioni ma ammirabile e rispettabilissima per il coraggio e la dedizione con cui è portata avanti fino allo struggente epilogo.

Come già detto in altri commenti, ricorda per certi versi "A true story", anche per la scelta di mostrare un America diversa (sia dal punto di vista degli splendidi scenari che della gente) da quella che si vede in gran parte dei film provenienti da oltreoceano.
Infine, un plauso alla colonna sonora di Eddie Vedder che accompagna le varie tappe del viaggio di Alex: una delle migliori soundtrack originali che ricordi negli ultimi tempi.

19 risposte al commento
Ultima risposta 30/01/2008 22.13.36
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  29/01/2008 11:43:37
   8 / 10
"Ora sta' attento a quello che dici o ti chiameranno
radicale, liberale, fanatico, criminale.
Potresti scrivere il tuo nome? ci piacerebbe sapere se sei accettabile, rispettabile, presentabile, un vegetale!
Di notte, quando tutto il mondo è addormentato le domande corrono in profondità
per un uomo così semplice.
Vi dispiacerebbe, per favore, dirmi cosa abbiamo imparato?
So che può sembrare assurdo, ma per favore ditemi chi sono"

Supertram - The Logical Song.

Un giovane decide di cambiare vita e realizzare un viaggio verso l'Alaska e, ispirandosi al nome di un vecchio gruppo musicale, si pone la domanda più importante: chi sono?
Sean Penn è forse nato per raccontare questa storia, come se tutto il suo impegno fosse stato depositato in Alaska e nell’elaborazione di questo film; difatti ci porta nel cuore delle terre selvagge.

Attraverso l’avventura ed il piacere del viaggio, il regista ci pone davanti a importanti riflessioni sull’essere umano e sulla ricerca di tante risposte. Christopher-Alex intraprende un processo per incontrare se stesso attraverso l’esplorazione dell’america ma al tempo stesso compiendo un viaggio interiore, il più importante della sua vita. Il protagonista realizza un pellegrinaggio spirituale rappresentato da diverse tappe: l’iniziazione, la maturità e la saggezza.

La poca attendibilità che avevo nell’assegnazione degli Oscar è stata confermata nel momento in cui questo film è stato “volutamente” messo in disparte, (soltanto due misere nomination). Emile Hirsh merita un busto da sistemare in Alaska: ma se questa non è una delle migliori interpretazioni dell’anno... quale cavolo sarà?

22 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2008 08.40.08
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  29/01/2008 11:36:46
   9 / 10
Il fascino inquietante della solitudine,l'ignoto,la liberta'fisica e mentale,l'immensita'della natura,il disprezzo per le istituzioni,il consumismo,la schiavitu'del denaro e lui,Alex Supertramp alias Christopher MecClandess,piccolo-grande uomo alla disperata ricerca di uno spazio incontaminato e lontano da una civilta'troppo ipocrita e incapace di amare...
Giunto alla quarta pellicola,Sean Penn realizza il suo personale capolavoro,nonche'uno dei migliori film dell'anno:a meta'tra la natura di Herzog e il cinema di Malick,Into The Wild e'un film magico,un viaggio nell'America nascosta tra i Freaks del deserto e i ghiacci dell'Alaska,un'avventura unica e un percorso introspettivo capace di raggiungere l'apice in uno dei finali piu'belli e epici della storia del cinema(e passatemi l'esagerazione...).Fantastico e inarrivabile Emile Hirsch,attore straordinario sia nelle difficilissime scene fisiche,sia nelle sequenze in cui e'chiamato ad interagire con gli altri personaggi(pazzesca e ridicola l'esclusione dalla notte degli oscar),fantastica la colonna sonora di Eddie Vedder,splendida la fotografia e devastante la regia di Penn,caratterizzata da carrellate aeree mozzafiato e primi piani strettissimi,immersi in location indimenticabili.
Un film imperdibile da vedere sicuramente al cinema,pochi *****...

4 risposte al commento
Ultima risposta 29/01/2008 19.58.09
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  29/01/2008 01:06:00
   8 / 10
Una storia vera,e non sto parlando del Capolavoro di Linch(che ad essere sinceri me l'ha un pochino ricordato)ma di questo gioiellino"Into The Wild".Penn tra paesaggi da farti rimanere con gli occhi spalancati e storie toccanti,ci racconta di un ragazzo che voleva la libertà a tutti i costi,quella libertà che la società non ti può dare.Un Film vero,che ci fa riflettere su come decidiamo di essere libiri.Sicuramente non originale,ma solo la fotografia vale il costo del biglietto,per non parlare dell'interpretazione di Emile Hirsch,impeccabile.Mezzo voto in più per la magia che mi ha regalato questa pellicola.Gradevole serata,grazie anche ad alcuni utenti di Filmscoop.Consigliatissimo per chi ha voglia di sognare.

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Ultima risposta 30/01/2008 11.11.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  29/01/2008 00:48:50
   9 / 10
Con la delicatezza e la sapienza di chi ha vissuto nella mente e nell'animo ogni singolo fotogramma della sua creazione, Sean Penn ci racconta una storia semplice...una parabola, di quelle che non si può fare a meno di tenere a mente per la loro assoluta verità. E lo fa con una tale intensità che il desiderio di raggiungere quei boschi e quelle vette incontaminate anche solo per un unico, eterno respiro selvaggio, è quasi insopportabile. Impossibile non fare il paragone con Lynch, di cui questo film è almeno in parte "debitore". In un tempo così buio come quello che stiamo vivendo tutti quanti, Sean Penn ci conduce in luoghi che sono dentro di noi, anche se non li abbiamo mai visti. Nel profondo di noi stessi, dove tutto è proiettato verso la vita.

Nio`  @  29/01/2008 00:38:00
   4 / 10
Delusione

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20 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2008 15.23.47
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giumig  @  29/01/2008 00:22:29
   8½ / 10
Un magnifico affresco di una vita coraggiosa, diversa e per certi versi poetica. Sean Penn si conferma un grande mestierante e riesce, grazie anche ad una fotografia superba, a farci letteralmente entrare negli splendidi paesaggi raccontati nel film. E poi che dire della grandissima interpretazione di Emile Hirsh? Semplcemente superlativa e perfettamente calato nella parte.

Un film forte ed emozionante. Un film per riflettere e per capire che cosa è davvero il vero cinema.

pivetes  @  28/01/2008 23:28:58
   10 / 10


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éowyn_3  @  28/01/2008 14:42:52
   7½ / 10
fuga dalle regole, dalle convenzioni, dalle prigioni della società. una regia toccante e abbastanza coinvolgente, splendidi paesaggi.

spoonji  @  28/01/2008 14:27:57
   9 / 10
Non mi capitava da tempo di rimanere imbambolato a veder scorrere tutti i titoli di coda, senza riuscire ad alzarmi dalla poltrona, senza voler uscire dalla stupenda atmosfera con cui questo film ti culla per due ore e mezza.
Poesia. Non c'è altro da dire.

ughetto  @  28/01/2008 12:36:59
   7 / 10
Due ore di pura goduria: mi sono fatto cullare dalle immagini con grande gusto. Mi risparmio qulasiasi commento contenutistico: è già stato fatto e non sempre senza evitare banalità.
Mi concedo invece un angolo di malinconica dietrologia. Al pensiero che l'analogo di questo film negli anni settanta è stato La Rabbia Giovane di T. Malick... un po' di amaro in bocca rimane. Anche perchè all'epoca avremmo potuto vederlo fumando dentro il cinema ottime camel senza filtro.
Ma non perdiamo la speranza. forse il concetto di regia risorgerà dalle sue ceneri come la fenice di Harry Potter

Phrudence  @  28/01/2008 10:36:45
   2 / 10
allora... voglio capire la voglia di evadere, la brama di libertà dall'oppressione borghese della famiglia etc... ma sto film non se ne scende proprio....sarebbe stato meglio un film sull'intera vita di Licia Colò !!
da premettere che a me piacciono i film non leggerissimi e con una bella morale...ma qua si esagera per poi non arrivare a niente! 2 ore di martirio! le eprsone vicino a me dormivano (sul serio). Alla fine qualcuno ha fatto pure Chicchirikì! quindi vi prego, bella la natura,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER veramente non ho parole!! bruciate la pellicola!!!! sean penn era chiaramente drogato quando ha avuto questa idea!! risparmiate i soldi! meglio una pizza !!

18 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2008 01.02.46
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  28/01/2008 00:50:10
   8 / 10
Non dovremmo essere ipocriti a contemplare l'ascetismo come unica ragione tangibile di vita: probabile che molti di noi lo faranno, ancora una volta, con questo film. In realtà abbassiamo il capo, ammirati ma in fondo anche compiaciuti di non seguire le scelte del protagonista.
La vicenda mi fa pensare a Bruce Chatwin, o anche al nostro Davide Sapienza (fortunatamente vivo e vegeto) che ha condiviso le stesse tracce letterarie (Jack London) ma - almeno finora, si spera - con una minore dose di incoscienza individuale.

E veniamo dunque al film: oramai è risaputo, questo tipo di film sono bellissimi e (spesso) impossibili da realizzare. Catturano con enorme respiro, resteranno probabilmente nel ricordo di chi li vede (penso all'ultimo Coppola o a Babel, all'ultimo Malick etc.) ma qualcosa sfugge di mano.
Sean Penn è straordinario per aver evitato accuratamente le ingenuità nella prima parte, almeno fino a quando un risibile messaggio religioso rischia di affondare nella prevedibilità: intendiamoci, nessun preconcetto alla base, ma trovo che tutto l'incontro di Jon/Alexander con il vecchio ("Quando si perdona si ama e quando si ama la luce di D.io scende su di noi") scenda su di noi spettatore un pò di latte alle ginocchia.
Possedere la chiave "spirituale" del mistero della natura non è facile, ed esibirla in un film meno ancora, e Penn ci riesce splendidamente, a tratti.
Però avrei preferito evitare quella summa C.r.i.s.t.o.logica che fa del protagonista un laico messia inerme davanti alla "bellezza" (un pò troppo ammiccante e underground) del "suo" mondo.
La brutalità del rito sociale è descritta in maniera troppo netta per non indurre qualche sospetto (è tutto così "mostruoso" il nostro mondo terreno?).
Oltretutto la narrazione (dell'amata sorella) sceglie un accademismo che non tiene conto, dopotutto, della radicale empatia che si sviluppa con il fratello, almeno a livello di scelte (tra chi trova la libertà nella fuga, e chi la coltiva nei desideri).

"Into the wild" è, in ogni caso, un magnifico film sulla morte di un codice familiare che vegeta seguendo gli istinti più affermati della società contemporanea, quindi una "facciata" strumentale alle scelte dei propri figli, retaggio di una coscienza separata dal dolore arrecato per altre ragioni.
Segnalo su tutti un William Hurt stupefacente, capace di suggerire un cinismo arrogante con molti sguardi e poche parole.
La notevole colonna sonora di Eddie Wedder (con exploit che non si sentivano da anni nei Pearl Jam recenti, su tutti una "Society" che rischia di diventare la "Knocking on heaven's door" del XXI Sec.) incide profondamente su immagini che, al di là delle ingenuità un pò reduciste di cui parlavo prima (viandanti tutti simpatici cordiali e affabili) cattura la bellezza di una forma desnuda di "conversione antisociale": lo dimostra la sequenza di Jon quando affronta un Messico con i suoi grattacieli, simbolo di una sterile imitazione del capitalismo usa, la bestialità del rito sacrificale (l'alce scannata) per la sopravvivenza, o le fughe nei treni merci come ai bei tempi di Woody Guthrie.
O anche l'oggetto più "spirituale" del film, ribattezzato Magic Bus come una canzone degli Who, sacrario anch'esso di una sopravvivenza che ha comunque bisogno di un (pur umile) rifugio per aderire alla propria ricerca.

Si legge "il cammino solo per perdersi, per non essere avvelenato dalla civiltà cui fugge", ed è probabilmente questa frase l'anello di congiunzione tra la storia e quel finale Malickiano ove "quello che ho visto io" (cit.) dà sempre e comunque segni di vita.

Se poi l'elemento "c.r.i.s.t.o.logico" del film indicasse un raggiunto equilibrio tra gli elementi, o anche una (per noi comuni mortali inaccettabile) "conquista della saggezza" allora è facile ammettere che le cadute di tono di cui parlavo prima non sono poi così rilevanti

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Ultima risposta 14/05/2008 04.20.19
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/01/2008 00:09:15
   7½ / 10
Una riflessione sulla nostra società malata, la fuga da essa e la scelta di un ascetismo radicale per trovare una libertà di spirito perduta. Christopher rifiuta fino alle estreme conseguenze ogni compromesso con il mondo che lo circonda a cominciare dalla propria famiglia incapace di capirlo, ma contemporaneamente commette l'errore di confondere la società e le persone. Non tutti gli individui sono il riflesso di questa società malata e la paura (o l'egoismo) impediranno di instaurare rapporti più profondi con le persone che incontra nel suo cammino. La regia di Penn è ottima, visivamente molto efficace ed in alcuni momenti può ricordare Terence Malick. I dialoghi, a volte non sono all'altezza dell'ambizioni, un po' didascalici in qualche passaggio e con qualche caduta di tono specie nell'ultima parte, dove il discorso su D.io appare un po' forzato nel voler dare una valenza cristologica al protagonista.
Bravissimo Emile Hirsch nella sua perfetta aderenza morale e fisica al suo personaggio. Ottimo William Hurt, malgrado i suoi dialoghi siano ridotti all'osso. La figura borghese e conformista di inizio film si trasfigura lentamente in angoscia e dolore. Ma sarà proprio la perdita del figlio, la base per ricompattare la famiglia.

4 risposte al commento
Ultima risposta 28/01/2008 09.46.03
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Rand  @  27/01/2008 21:36:14
   10 / 10
Capolavoro! Mi spiego: tratto da una vicenda vera, l'opera di Pen non forza mai il libro da cui è tratta, anch'esso eccellente, ma a cui mancava l'analisi visiva dei posti e persone incontrate da Chris Mc Candless nel suo lungo viaggio per scoprire la verità, una verità che non fosse quella delle "cose" regalategli dalla famiglia, la onnipresente carriera o i soldi, ma quella che gli aprisse gli occhi sulla realtà e sulla vita, insomma cose grosse ragazzi. Chris è un idealista, uno dei migliori oserei dire, che potrebbe fare grandi cose nel mondo, ma che deve ancora trovare la propria strada, un giovane che scalpita per vedere il mondo e le sue contraddizioni. VEDI SPOILER
Appena laureato, brillante, in conflitto con la famiglia (e chi non lo è stato alla sua età?) Chris a 24 anni si mette sulla strada: uno spettacolare on-the road senza effetti speciali, perchè lo spettacolo è l'America attraversata, le strade percorse, le persone incontrate e il cielo azzurro o stellato sotto cui dorme spesso. Accompagnato da una bellissima colonna sonora (alla voce Eddy Vedder DEI PEARL jAM) il nostro ragazzo passa da un posto all'altro, anche lui pieno di contraddizioni, ma vivo e sveglio, attraversando luoghi bellissimi, fotografati magnificamente. La recitazione mai esagerata, i personaggi ben tratteggiati per quanto consenta la durata del film, un ottima sceneggiatura che segue fedelmente la vicenda originale prendendosi veramente poche libertà, notevoli alcune riprese e la regia precisa e competente di Pen, che ha chiesto ai genitori del ragazzo il permesso prima di girare questo film. Film da rivedere, bellissimo l' agognato viaggio in alaska inframezzato a schetch della vita e vicende passate, secondo me perfetto.

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Ultima risposta 27/01/2008 21.46.27
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bloodyhand  @  27/01/2008 20:50:11
   9½ / 10
Film assolutamente da vedere ... le ambientazioni sono assolutamente da brivido , credo tra le migliori di sempre .... la colonna sonora è assolutamente perfetta per il film, nonke epike ..... la storia è TRATTA DA UNA STORIA VERA , e gia questo dice tutto , ki di noi nn ha sognato d staccare tutto e andare a vivere lontano , fuori da tutto e tutti . Lesperienza vissuta dal ragazzo insegna molto , forse l unica pecca è la durata un po troppo allungata , ma del resto e ASSOLUTAMENTE DA VEDERE

darkos  @  27/01/2008 12:12:02
   7½ / 10
Mi dispiace ma dai commenti credevo fosse più coinvolgente. Penso che per meritare 10 un film debba emozionare sia durante che dopo la proiezione. Questo film non c'è riuscito. E' comunqe un film da vedere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 29/01/2008 19.43.36
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Cliff72  @  27/01/2008 10:19:57
   9 / 10
Meraviglioso film, a mio parere per niente banale, pur nella semplicità del messaggio che vuole trasmettere!
Finalmente un film che ti porta a riflettere anke dopo la visione...ottima colonna sonora, scenneggiatura semplice ma intensa, ottima prova del giovane attore...questo film mi ha emozionato ed andrò quindi sicuramente a comprarmi il libro di Jon KRAKAUER, poichè dal libro mi aspetto emozioni ancora più intense....se volete puro intrattenimento state alla larga da questo film, ma se volete vedere dei bellissimi paesaggi naturali e fare delle riflessioni sul profondo senso della vita, lo consiglio vivamente.
Non c'è dubbio...PENN, insieme a Clint EASTWOOD, è come il vino.più si invecchia e meglio è! :-)

Invia una mail all'autore del commento Wolf Greenwood2  @  26/01/2008 23:00:03
   10 / 10
E' un film meraviglioso. Non solo interessante per l'avventura straordinaria di per sè. Ma soprattutto per le bellissime riflessioni e gli insegnamenti che il ragazzo trae da questo viaggio.
ANDATELO A VEDERE SECONDO ME E' IL FILM DELL'ANNO !

fantasydreams  @  26/01/2008 15:15:30
   9 / 10
Ottimo film con belle scenografie e ambientazioni, la musica che accompagna il film e molto bella lo consiglio a chi ama la natura e l'avventura .

W Dream And Nature

Rullio  @  26/01/2008 13:45:18
   8½ / 10
Chi di noi non ha mai pensato di evadere, di scappare? Questo perchè, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto qualcosa da cui voler fuggire.
Il mondo è grande e sembra quasi una follia doversi accontentare di osservarlo solo da piccolissimo angolo; c'è sicuramente, da qualche parte, un luogo che ci fa sentire vivi: pieni di una vitalità che ancora non abbiamo potuto assaporare.
Il protagonista si muove nell'assoluta cosapevolezza che tale vitalità abbia il sapore del vento, dell'acqua e della terra incontaminata. Non c'è mai sofferenza nel gustare a fondo la libertà, ogni sacrificio è mascherato dell'entusiasmo e appare inconsistente. Tutti i personaggi che egli incontrerà, non riusciranno mai a farlo redimere dal suo intento, anzi avranno il merito di farlo progredire nella inevitabile acquisizione di saggezza che il Viaggio porta con sé. Sarà la stessa saggezza , infine, a suggerigli ciò che la sua esaltante ricerca aveva trascurato...

ulrm  @  26/01/2008 11:58:37
   5½ / 10
Il film ha grandi propositi ma risulta vuoto e inconsistente.. ogni tematica è analizzata in maniera banale e scontata.. è sempre lì lì per mandare un bel messaggio ma non ci riesce mai.. certo il fatto che comunque sia tratto da una storia vera salva Sean Penn, può essere che il suo scopo infatti fosse solamente quello di narrare una vita "particolare" e non di dare alcun insegnamento..

6 risposte al commento
Ultima risposta 27/01/2008 21.40.01
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LittleSpielberg  @  26/01/2008 11:32:53
   9½ / 10
Meraviglioso.).5 giusto perchè non è il genere che più mi piace...ma effettivamente, questo film non ha genere.E' unico.Dico solo che quando esci da quella sala rimani in silenzio a riflettere per ore....e quando un film ti fa quest'effetto..allora vuol dire che è un capolavoro!!!!

FABRIT  @  26/01/2008 10:19:36
   7 / 10
Caro EDO 88 a Bologna i cinema stanno scomparendo!A parte le 2 multisale i cinema non ci sono quasi più o sono scomodi!Credo che 3 (visto che molte ormai hanno chiuso a Bologna)sale sia buono per bologna e provincia...

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/01/2008 18.10.22
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edo88  @  26/01/2008 04:19:53
   10 / 10
Capolavoro.

La potenza narrativa e insieme registica di Penn è strabiliante, è impossibile negarlo.
I frequenti primissimi piani sono tesi a catturare le perfette e toccanti espressioni dei personaggi, e regalano allo spettatore sguardi veri, domati dal sentimento, e mai - dico mai - sguardi di plastica.
Si vede proprio che Penn sa come fare esprimere fino in fondo i suoi attori! Si nota benissimo la sintonia tra lui e loro (infatti, a volte, Emile Hirsch si rivolge - anche se senza parlare - direttamente alla telecamera, come se stesse guardando la sua stessa cinepresa che lo accompagna nel viaggio).

Sarà soprattutto per questo, ma certamente anche per la forte ispirazione che un personaggio del genere gli ha dato, ma un Hirsch così non si è mai visto, e dubito si potrà vedere tanto spesso in futuro (a meno che l'attore, con questo film, non sia balzato ad un altro nonché superiore livello di recitazione in modo definitivo).
Egli crea un personaggio che da solo regge tutto il film; un ragazzo imperfetto, che commette errori, che ascolta e impara in silenzio, dalle sfaccettature più varie e che conquista lo spettatore entrandogli nel cuore. Come non esserne colpiti?
Che dire poi di Jena Malone (la sorella), Marcia Gay Harden e tutti gli altri? Non ho avuto neanche per un secondo la sensazione che anche uno solo di loro fosse fuori posto, o a disagio, o sopra le righe.
Un cast così è da incorniciare.
Meritata dunque la - per ora - nomina all'Oscar di Hal Holbrook, che interpreta un vecchietto solitario in modo intenso e toccante, ma soprattutto VERO.
Ma l'avrei data anche a Emile (magari al posto, di, toh! un George a caso).

Ma questo film non è un capolavoro solo per queste cose; ciò che infondo mi ha colpito di più è stata la storia: un ragazzo neolaureato decide di mollare tutto e tutti e partire per l'Alaska all'insegna del contatto con la natura.
Io non lo farei mai, probabilmente, ma non ho dubbi che se riuscissi a superare l'ostacolo iniziale (l'abbandono) dopo mi troverei estremamente a mio agio.
Le immagini di Christopher da solo ma felice in mezzo a distese di sola flora mi hanno emozionato tantissimo.
Con un autobus abbandonato riesce a creare un mondo tutto suo, ovattato.
Rischia la vita, conosce gente, studia il mondo che lo circonda e vive di pura e semplice vita.
Questo personaggio mi rimarrà sicuramente nel cuore.

Per non parlare della colonna sonora, poi, veramente perfetta.
Le canzoni di Eddie Vedder, come "Guaranteed", calzano a pennello con l'atmosfera del film, fanno da dolce cornice ad un quadro dalle potenti immagini.
I dialoghi, infine, sono anch'essi perfettamente in linea col film.
Sono ponderati ma allo stesso tempo naturali e non pomposi.

Insomma, era almeno da un anno che non uscivo da una sala cinematografica così commosso e soddisfatto; e se siete amanti dei film carichi di veri, semplici e allo stesso tempo forti sentimenti, correte a guardarlo, perché vi garantisco che ne varrà la pena.
Non baderete troppo allo scorrere delle due ore e più, sarà un'esperienza per voi come lo è stata per Chris.

Un'avvertenza: non aspettatevi un film d'avventura!
E' molto di più ;)


HAPPINESS IS ONLY REAL WHEN SHARED – Christopher McCandless, a.k.a. Alexander Supertramp (Emile Hirsch)



Ps: è uno SCANDALO che a Bologna, provincia compresa, il film sia proiettato in 3, dico 3, sale, e che agli Acadamy Awards 2008 sia stato così snobbato (per fare poi spazio a film come "Michael Clayton", nominato addirittura in tutte le categorie più importanti - film, regia, attore, sceneggiatura - ma che davanti a questo sfigura).

6 risposte al commento
Ultima risposta 04/07/2009 00.12.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  26/01/2008 03:32:51
   9½ / 10
imperdibile
tra i migliori flim dell'anno

incredibile come una persona come chris/alex riesca a far innamorare di se tutte le persone che incontra, sconvolgendole senza mai dar loro ciò che vogliono veramente, ed è esattamente la stessa esperienza che alla fine del film lega lo spettatore a questa incantevole persona

ottimo sean penn, tutto il cast ed eddie vedder

film poesia, tra grizzilyman e una storia vera

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/02/2008 16.22.05
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Gianmaria  @  05/12/2007 18:20:22
   10 / 10
Visto alle XXX Giornate Professionali di Cinema a Sorrento.
All’ultima Festa di Roma, e alle Giornate Professionali di Cinema a Sorrento,è stato presentato il nuovo film di un grande attore,che con questa pellicola dimostra quanto sia bravo dietro la macchina da presa,Sean Penn.Into the Wild(che uscirà in Italia con il titolo”Nelle terre Selvaggie”)è ispirato alla vera storia di un ragazzo che stufo della sua vita decide di partire per arrivare in Alaska

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERQuesto prodotto è sicuramente uno dei più applauditi e più piaciuti a Roma e a Sorrento.Il film di Penn è di un bellezza stravolgente,capace di emozionare e di meravigliare attraverso la natura selvaggia.Infatti la natura è la vera protagonista di questo capolavoro che,nella sua lunga durata non diventa mai monotono e noioso.Il protagonista durante il suo viaggio incontrerà persone che lo ameranno

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERAlla fine non posso che consigliarvi questo film che potrete vedere solo a partire dal 25 Gennaio e vi assicuro che questa pellicola piacerà moltissimo e nonostante delle parti divertenti farà commuovere ragazzi e adulti.
Voto:10

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/01/2008 12.45.50
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