Quattro sprovveduti ladruncoli decidono di svaligiare la cassaforte del Monte di Pietà. Si rivolgono così a uno specialista per studiare i particolari ma il piano va a monte...
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Un assoluto capolavoro,il film che a detta di molti segno’ l’inizio vero e proprio della cosidetta commedia all’italiana. Monicelli riusci’ a mettere insieme un cast eccezionale sul quale giganteggiava un Vittorio Gassman alla sua prima esperienza nel cinema comico,la cui scelta desto’ non poche perplessita’ tra i produttori,la scelta del regista di mutarne l’aspetto fisico e di eliminare la sua notoria eleganza tramutandolo in un pugile balbuziente di borgata si rivelo’ azzeccattissima,come si rivelarono perfette le altre figure del cast,da un ottimo Mas*****nni,agli indimenticabili Capannelle(Pisacane),attore napoletano tramutato in bolognese dal doppiaggio e dal si**** Ferribotte che in realta’ era sardo scovato da Monicelli in un bar dove faceva il cameriere. I personaggi non sono piu’ macchiette destinate ad una serie di gag,ma personaggi con spessori di tutto rispetto,con caratteristiche ben delineate ed ovviamente buffe. Indimenticabile il cameo di Toto’,quasi quanto la bellezza ancora acerba ma notevole della Cardinale e della Gravina. Per la prima volta in un film comico italiano entra in scena la morte come a voler dare ancor piu’ veridicita’ al tutto,Monicelli riesce a mettere in scena un nuovo modo di far ridere mostrandoci la vita di tutti i giorni di un gruppo di persone dei quartieri popolari,figli di una societa’ che andava sviluppandosi sulla via del boom economico,di una societa’ che iniziava ad essere schiava del consumismo. Film a suo tempo giustamente premiato numerose volte,che vanta degli improponibili tentativi di imitazione da “Crackers” di Malle a “Welcome to Collynwood” dei fratelli Russo.