i vivi e i morti (la caduta della casa degli usher) (1960)

Per quanto mi riguarda la combinazione Corman - Matheson - Poe - Price è garanzia di qualità. Visivamente molto bello, grazie alla fotografia d'atmosfera di Floyd Crosby, è il classico gotico di Corman. L'atmosfera cupa e macabra della malinconica vecchia dimora è trasmessa in maniera ideale, con un'aria di decadimento che tutto avvolge, e Vincent Price è certamente perfetto nei panni di un Roderick Usher dai capelli biondo/bianchi, minaccioso e misterioso. Ma se l'eccellenza attoriale di Price non è certo una scoperta, la bella perfomance di Mark Damon è invece una bella chicca che aggiunge valore al film.

Primo film di Corman tratto da un romanzo di Edgar Allan Poe, e se non erro dei film del regista tratti dai romanzi di Poe questo era uno degli ultimi che mi mancava da vedere.
"I vivi e i morti", riprendendo il famoso racconto de "La caduta della Casa Usher", sebbene qualche inadeguatezza è ben ravvisabile nei dialoghi e in alcuni tratti della scenografia (la villa quando viene inquadrata dall'esterno è orribile), grazie al carisma recitativo del grande Vincent Price e l'atmosfera decadente ricreata meritano al film una più lodevole considerazione.
Il ritmo è molto lento ma grazie ad una buona gestione della sceneggiatura riesce ad essere incalzate e non noioso, con delle sequenze quasi da brivido. L'ambientazione è il perno del film, se le scenografie esterne non convincono, quelle interne sono lodevoli, con un stile gotico riecheggiante.
Nel cast oltre al grande e immortale Vincent Price, si riconosce il buon Mark Damon che lavorerà con mister Mario Bava e in altri film di buon livello. La Fahey convince tantissimo, specialmente nel finale, tra i vari trucchi e l'espressione del viso, riesce ad essere molto inquietante.
Indubbiamente Corman, capace come sempre di conciliare bassi costi di produzione e interessanti sceneggiature, farà molto meglio con i suoi noti capolavori quali "La vergine di cera", "Il pozzo e il pendolo" e altri, ma " i vivi e i morti" seppur i suoi 60 anni suonati (e un po' li sente) resta comunque un classico consigliabile agli appassionati del genere.

Divertente film gotico di Corman, carico di atmosfere e, come al solito, girato con due spicci. Price è istrionico come al solito nonostante la ridicola tinta bionda, ma forse in questo caso il mestiere di Corman non riesce ad elevare questo adattamento di Poe oltre il semplice buon film.

Il film soffre di una ripetitività esasperata: Price passa tutto il tempo a dire "Vada via" a Damon e quest'ultimo a rispondere "Solo con sua sorella".
La storia non intriga abbastanza, la maledizione degli Usher non sembra essere così interessante e tutto il film trascorre in maniera monotona e con poca dinamicità, anche e soprattutto nei dialoghi.
Visione che si può fare ma senza aspettarsi granchè di interessante.

Un bell'adattamento del celeberrimo "la caduta della casa degli Usher" di Poe con un'atmosfera gotica spesso avvolgente ed un Vincent Price mai così magnetico. Si distingue da molti horror coevi per l'attenzione dedicata alle psicologie dei protagonisti ed essendo anche abbastanza breve non registra cedimenti di ritmo. Immancabili alcuni elementi tipici del filone come cigolii sinistri, porte che sbattono, cripte misteriose e maggiordomi omertosi. Direi che non manca niente: gli appassionati del genere si divertiranno sicuramente.

Credo sia il primo film di Corman (e Price) tratto dai racconti di Edgar Allan Poe, nel caso specifico il celeberrimo "La Caduta della Casa degli Usher" qui un po' rielaborato (con sceneggiatura scritta dal grande Matheson) per aggiungere sostanza ad un racconto troppo breve per poterne realizzare un intero film.
Nonostante la scrittura "congiunta" dei due mostri sacri la vicenda trasposta su schermo appare come una dignitosa ma normalissima pseudo-ghost story che vede però il suo punto di forza in una fotografia barocca e sgargiante che ricorda quella del cinema di Bava.

Un'altra discreta pellicola horror sceneggiata da Matheson ed interpretata dal solito Price.
La trama intelligentemente, si discosta dal racconto,lo sceneggiatore aggiunge dei dettagli e cambia alcune cose in modo da permettere al regista,il sempre bravo Corman,di sviluppare una storia che se avesse seguito quella del racconto si sarebbe esaurita piuttosto velocemente.
Ben resa l'atmosfera ,che mano a mano che la trama si evolve,diviene sempre più folle ed inquietante.
Non ho trovato particolarmente esaltante il ritmo,parecchio lento anche per quegli anni,ma alla fine la pellicola ha il suo fascino che la rende ugualmente meritevole di una visione.

Film del terrore un po' obsoleto e poco vario 4 (quattro) attori,un maniero in rovina e il solito segreto inconfessabile. Price e colleghi salvano la baracca ma nonostante il colore i 50 e passa anni si sentono tutti.

Continua la mia scoperta del cinema di Roger Corman e questa volta mi son voluto cimentare con la trasposizione di uno dei migliori racconti del maestro Poe,ossia "La caduta della casa degli Usher".
Allora , che dire? Premetto che il film non raggiunge nemmeno lontanamente i livelli dell'opera cartacea e inoltre credo che tutti i lavori di Corman debbano essere contestualizzati al periodo d'uscita e al budget con cui sono stati realizzati,onde evitare cocenti delusioni. Detto e tenendo conto di questo, la pellicola in analisi sfoggia delle belle scenografie, si avvale di una trama che ricalca vagamente quella originale che esplode nel bel finale e può fare affidamento su delle prestazioni attoriali di ottima fattura,su tutti quella del sobrio (in questo caso) ma non meno bravo Vincent Price.
A tali e validi pregi si affiancano i soliti difetti della produzioni cormaniane fin qui da me visionate: un ritmo lento e a tratti eccessivamente blando,scarsa dose di inquietudine e paura e svariate trovate che riviste oggi risultano superate.

In definitiva un classico comunque da vedere,senza però dimenticare di associarlo alla sua epoca.

Buon film d'atmosfera di Corman tratta dal famosissimo racconto di Poe. Nonostante sia passato più di mezzo secolo mantiene il suo fascino. Eccellente come sempre Vincent Price.

Un discreto horror, difficile oggi da classificare come b-movie a fronte della classe stilistica e barocca con cui Corman lo ha realizzato.
Di Poe rimane solo la vaghezza della storia, sceneggiata da uno degli scrittori di fantascienza più apprezzati di sempre come Matheson, mentre inizia la collaborazione del regista con Vincent Price.
E alla fine c'è poco altro da dire: non funziona tutto alla perfezione, ma l'atmosfera c'è e neanche un'assurdità.

A conti fatti il punto di svolta nella carriera di Corman per la prima volta alle prese con Edgar Allan Poe (e per la prima volta con Price come attore) dopo circa 25 b-movie girati nel giro di soli 5 anni...

Una location, quattro attori, Richard Matheson alla sceneggiatura partendo da un celebre racconto di Edgar Allan Poe (al tempo già portato sullo schermo con lo zampino di Bunuel e portato successivamente altre volte tanto che pare sia in pre produzione una versione 3D), l’idea di Corman era di fondere il gotico in stile Hammer con il cinema di Bergman, il risultato è indubbiamente di buon livello anche grazie ad una fotografia a cura di un Floyd Crosby quasi al livello di Mario Bava...
L’ambientazione funziona alla grande grazie anche ad una scenografia di livello, il ritmo è un pelo lento ma incalzante e Corman è abile a gestire le varie situazioni...

Nel cast brilla come sempre il solito eccellente Vincent Price qui teatrale e maestoso come lui e pochi altri erano in grado di essere, ma si riconosce anche Mark Damon che successivamente non solo lavorerà con il già citato Bava ne I Tre Volti della Paura ma anche in parecchi spaghetti-western degli anni 60... Brava anche la Fahey e personalmente ho trovato perfetto Ellerbe!

Al tempo ebbe un successo commerciale notevole, è chiaramente invecchiato (e non potrebbe essere altrimenti) ma rimane un classico da consigliare a qualunque appassionato del genere...

Corman + Poe + Price il trio delle meraviglie del cinema horror.
La pellicola è ricca di atmosfera come ogni opera tratta dal grande poeta, Price è strepitoso e inquietante (quando non lo è?).
La casa degli Usher rimane, a mio parere, uno dei migliori racconti di Edgar Allan Poe (se non il migliore).

Discreto, niente di più. L'ambientazione è come sempre densa di atmosfere lugubri e gotico decadenti; non bastano a far decollare un film che non guarda neppure da lontano 'Il pozzo e il pendolo'. Grande Price.

Meno coinvolgente del solito nonstante la solita ottima scenografia e fotografia. Vincent Price ha il merito di rendere degna di una visione ogni pellicola da lui interpretata.

L'accoppiata Corman-Poe si ripropone in questa vicenda che si rifà alla storia dell'inquietante famiglia degli Usher.
Risultato buono, con un Price sbarbato ed efficace come al solito.

Carino,forse uno dei migliori adattamenti di Corman ai racconti di Poe,ma nemmeno lontanamente paragonabile al capolavoro di Epstein.

Piacciono le atmosfere. Tutto il resto è piuttosto lento e pesante.
Il titolo inoltre è fuorviante, in quanto la trama prende spunto soltanto in parte dall'omonimo racconto di Poe. In questo caso penso si possa parlare di rivisitazione.

In alternativa, dello stesso tema, consiglio l'ottimo ed onirico "La chute de la maison Usher" (J. Epstein, 1928)

"One candle left to burn now...before the darkness comes"

L'adattamento del racconto di Poe è sensazionale, grazie ad una fedeltà all'atmosfera e alla personalità disturbata di Roderick (uno spettrale e maestoso Vincent Price) pressochè intatta. Pochi i mezzi a disposizione, diverse le sequenze geniali e da brivido, come lo sguardo di Roderick che si accorge che Madeleine si sta risvegliando o gli occhi spiritati di Myrna Fahey nella scena madre. Inquietante.

L.K.E.: "So that thou canst in darkness and inferno vester,
For do I solely what He to me liefly saith."

R.R.: "Death - oh! fair and 'guiling copesmate Death,
Be not a malais'd beggar; CLAIM THIS BLOODY JESTER!" (R.R. '96)

Molto bello questo adattamento del racconto di Poe operato da Roger Corman- Atmosfera claustrofobica da catastrofe imminente ed inevitabile girata quasi interamente in interni e con mezzi relativamente limitati. Molto bella la fotografia e bravo Vincent Price.

Sicuramente un horror dignitoso che si basa sulle atmosfere lugubri di casa Usher. Molto buona la prova del grande Price..ma anche quella del ragazzo e del maggiordomo spiccano. La realizzazione è solo in parte riuscita secondo me..con un finale forse troppo buttato li e un po' frettoloso..però insomma..tutto sommato merita una visione..soprattutto se amate il cinema di Corman e l'icona Vincent Price.

Dignitosa trasposizione cinematografica di uno dei più famosi racconti del terrore di Edgar Allan Poe.
Buona parte del successo della pellicola ( nel 1960 è stato uno dei film più visti ) si deve ancora una volta alla scelta del regista di affidare il ruolo da protagonista a quell'autentica icona del cinema horror, Vincent Price, asso nella manica di Roger Corman qui come in molte altre occasioni. E' infatti principalmente incentrata nei dialoghi e nella narrazione la figura del bravo Vincent, un uomo ( Roderik ) malato di una forma di ipocondria ossessiva con disturbi della psiche; insieme alla sorella Madeline vive in una inquietante casa in decadenza, questa sembra esere avvolta da una maledizione che trascinerà alla follia i suoi abitanti.
Horror atipico nella sostanza ( poca suspense, assenza di mostri, nessuna scena di violenza, niente effeti speciali ), ma che tuttavia conserva quelle deformazioni visive consuete nei racconti del terrore: la casa stregata, la pazzia del protagonista, i costumi, l'atmosfera lugubre; la struttura del giallo è rispettata.
Ineccepibili la fotografia e le scenografie, in definitiva un buon film indispensabile nella cineteca degli amanti dei racconti di Poe, di Corman e del grande Vincent Price.

Solito ottimo Corman, qui per la prima volta alle prese con un film tratto da Poe. Le caratterizzazione dei personaggi reggono alla grande e Corman conferma il suo grande talento visivo, specie per quanto riguarda la scena onirica del film: indubbiamente la migliore sequenza della pellicola. Superbo Price e in forma l'attore che interpreta il maggiordomo (assente in realtà nel racconto). Naturalmente, se non amate questo genere di horror, il film non vi piacerà.

affascinante lo spunto, non troppo la realizzazione.

Notevole versione del classico di Poe, addattato con le giuste atmosfere lugubri e l'indimenticabile presenza di Price.

Film non proprio memorabile tratto da una storia di Poe. Si regge grazie alla grande perizia di Price, ma purtroppo si vede la mano frettolosa di Corman, specie nel finale.
Solo per gli appassionati...