Nessuno sembrava preoccuparsi di Jamie Marks fino a quando non è morto. Sperando di trovare l'amore e l'amicizia che non ha mai avuto in vita, il fantasma di Jamie visita l'ex compagno di classe Adam McCormick, attirandolo nel tetro mondo che si trova tra i vivi ed i morti.
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Il suo cadavere è stato ritrovato lungo le sponde di un fiume ma Jamie Marks non è morto. E' volontariamente intrappolato in un limbo sospeso, da cui osserva quel mondo vissuto brevemente e in cui ha sempre interpretato il ruolo della vittima. La comunità della piccola cittadina di provincia non sembra poi tanto scossa dall'accaduto, in realtà nessuno conosceva così bene quello studente timido e introverso da spingersi a piangerlo più di tanto. Gracie e Adam, pur non struggendosi nel dolore, sembrano colpiti a differenza di tutti gli altri. La prima forse perchè ne rinviene il corpo, il secondo invece è stranamente attratto da quel ragazzo, tanto che una notte, con suo sommo stupore, se lo ritrova davanti nudo, malconcio e bisognoso di aiuto. Adam glielo concede convinto di dover far luce sulla sua misteriosa morte, ed invece Jamie è in cerca semplicemente di affetto, accetazione, condivisione; di tutte quelle cose mai vissute nella sua fugace esistenza. Dopo le ovvie difficoltà iniziali l'amicizia tra i due spicca il volo e Adam comprende di aver bisogno di quel rapporto quanto il suo nuovo bizzarro amico. Anche Adam -come del resto Gracie- è emarginato, prigioniero di una situazione famigliare problematica, stufo di quella tediante vita di provincia e soprattutto angustiato dalla solitudine nonostante i successi sportivi e il regolare inserimento nell'ambito scolastico. Carter Smith firma un horror per nulla convenzionale dopo il sanguinario ed esotico "Rovine"; in realtà le sfumature più cupe riguardano il disagio adolescenziale e non certo le isolate digressioni da ghost story in cui comunque si genera una buona tensione, garantita da Frances, ovvero un'altra trapassata ancora legata a quel luogo in cui è stata coinvolta in una storia a dir poco tragica. Il disordine sentimentale, la ricerca della propria identità sessuale, la scoperta di se stessi, stanno alla base di questo film in cui con coraggio viene descritto platonicamente un sentimento estraneo a facili e classici romanticismi. I panorami spogli e ingrigiti sono fotografati con toni smorti, perfetti sfondi su cui muovere disorientati e tristi i protagonisti di questa storia. Il lavoro di Smith segue tempi dilatati e un' introspezione depressa non sempre facile da reggere. Però la lettura in chiave fantastica del disagio giovanile avviene in maniera attenta e quindi apprezzabile.
Il dramma di un adolescente preso di vittima dai bulli della scuola. Un ragazzo che lo compatisce e che dopo la sua tragica fine gli farà trovare conforto ed il coraggio che gli serve per
SPOILER passare oltre. Lo spirito inquieto di Jamie e la sua esistenza difficile interrotta bruscamente col suo suicidio non consentono al suo spirito di staccarsi dalla vita terrena e dal suo (probabilmente unico) amico. SPOILER
Non siamo al cospetto di pellicole come IL SESTO SENSO, anche se l'idea di base si avvicina abbastanza, ma piuttosto ad un dramma psicologico che ha le sembianze di un ghost movie, ma che è ben lontano dall'esserlo, almeno come lo intendo io, viste le pellicole degli ultimi anni sull'argomento. A differenza però di un classico film spettrale, JAMIE MARKS IS DEAD punta tutto sulla emozionalità della storia che si snoda tra varie problematiche dell'età adolescenziale. Si comincia con un piccolo prologo che ha il sapore acre del bullismo per poi incanalarsi verso tematiche sempre drammatiche ed attuali come l'indifferenza, anche dei sentimenti, le mancanze e i soprusi famigliari, la confusione sessuale e la mancata accettazione di se stessi. Tutti argomenti trattati con un certo garbo dal regista che volutamente tenta di non sovraccaricare la storia mantenendo sempre un certo equilibrio, non disdegnando neanche qualche momento di tensione, cercando di trovare la via giusta che conduca lo spettatore verso un coinvolgimento ed un interesse costante, forse anche grazie ad un po' di retorica costruttiva. Secondo me è un prodotto discretamente congeniato che merita almeno una visione.