Harry Caul è un esperto internazionale di sorveglianza, ma ha tendenze paranoidi: viene indotto ad una crisi di coscienza quando inizia a sospettare che la coppia che sta spiando sia nel mirino di un killer…
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Dalla raffinata tecnica di Francis Ford Coppola, immersa in uno sguardo Hitchcockiano, nasce THE CONVERSATION, un capolavoro del genere thriller singolarmente differenziato per genialità contestuale e originalità del complesso, decantante un raro ed eccezionale fascino, segno di un risorgimento filmico il cui stampo è legato ai decenni precedenti. Composto con parsimoniosa intimità e cronometrica eleganza, il film regala una respirabile atmosfera fredda e pungente, navigante nella sensazione e nell'introspezione mentale del protagonista, pennellata da un'accurata direzione audiovisiva di carattere e spessore, che dipinge una sceneggiatura impregnata di tematiche psicoanalitiche accuratamente narrate, equilibrando armoniosamente la forma e il contenuto della pellicola. Analizzando l'estraniazione sociale del protagonista, magnificamente recitato da Gene Hackman, la pellicola confluisce in una visione totale della sua paranoia e della sua evoluzione personale, nascente in modo inevitabile da una ramificazione della perizia spionaggistica e concludente con una doppia, folgorante e distruttiva epifania emotiva, pessimistica nella natura espressiva di quest'opera di Coppola.