la messa e' finita regia di Nanni Moretti Italia 1985
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la messa e' finita (1985)

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locandina del film LA MESSA E' FINITA

Titolo Originale: LA MESSA E' FINITA

RegiaNanni Moretti

InterpretiNanni Moretti, Ferruccio De Ceresa, Marco Messeri, Enrica Maria Modugno, Dario Cantarelli, Giovanni Buttafava, Eugenio Masciari

Durata: h 1.34
NazionalitàItalia 1985
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1985

•  Altri film di Nanni Moretti

Trama del film La messa e' finita

Don Giulio, viene mandato da Roma a prendere servizio nell'isola di Ventotene e dopo qualche anno viene richiamato a Roma, in una parrocchia di borgata. Ma presto capisce che la sua opera é inutile e preferisce partire per il Sud America.

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Voto Visitatori:   7,70 / 10 (37 voti)7,70Grafico
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Voti e commenti su La messa e' finita, 37 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  13/08/2021 19:27:59
   8 / 10
Uno dei migliori Moretti . film drammatico ma a tratti surreale e ironico , ha il pregio di affrontare tante situazioni che cambiano la visione del mondo del protagonista facendo vacillare la sua fede come prete e il suo giudizio morale come uomo comune .
Mai pesante ma anzi riflessivo e scorrevole

VincVega  @  02/03/2019 14:35:46
   7½ / 10
"La Messa è Finita" è uno di quei film che ti prende piano piano e, tra i film di Moretti, uno di quelli più vicino alla forma di film classico. Un personaggio, quello di Don Giulio, che a causa degli eventi che gli accadono, si allontana sempre di più dalla propria fede e inizia a comportarsi come una persona "normale" (in pubblico), pieno di dubbi e debolezze. Moretti si dirige verso lidi più drammatici, senza tralasciare però una certa ironia di fondo.

Tanner  @  27/07/2017 01:26:02
   8 / 10
humour grottesco e geniali battute taglienti fanno da sfondo a una sceneggiatura originale e mai scontata, da vedere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/07/2016 21:42:13
   9 / 10
Don Giulio è uno dei personaggi migliori di tutto il cinema di Moretti. Presenta molte analogie con il Michele di Bianca, ha una precisa visione del mondo, nelle persone e nelle cose e vuole in qualche modo imporre questa sua visione agli altri. Non raggiunge, contrariamente a Bianca, vette di ossessione psicotica e la follia omicida, bensì rimane preda di un profondo senso di impotenza. La disgregazione nei rapporti che porta verso l'isolamente dei personaggi dagli altri, l'impossibilità di creare, attraverso il suo impegno ed il suo aiuto, una comunione fra essi. E' un Moretti più serio, dalle tonalità molto più drammatiche delle sue pellicole precedenti. Uno dei suoi film più riusciti in assoluto.

fabio57  @  22/06/2016 14:32:01
   8 / 10
Uno dei più pessimisti film di Moretti,ma anche uno de più riusciti, storia di un prete solo, forse anche senza più fede, ma soprattutto, disorientato, alienato, fuori dal mondo, che non capisce e che lo prende sempre a calci. I suoi amici non sono veri amici e per quanto si sforzi non riesce ad incidere sulle loro vite, cosi come non riesce ad evitare il tracollo della sua famiglia. Ritratto spietato di un uomo alla deriva che ha perso, se mai le ha avute, tutte le sue convinzioni. Bella prova

Italo Disco  @  25/04/2015 12:21:50
   8 / 10
E' la prima volta che vedo un film di Moretti eccezion fatta per LA STANZA DEL FIGLIO, ma in quel caso avevo saltato sia l'inizio che la fine vedendo soltanto la parte centrale, trovandolo comunque interessante; ma non scattò la scintilla di andarmi a recuperare la filmografia del regista anche perché ho sempre temuto che il suo fosse un cinema palloso. Sarà stata la voglia di ampliare la mia cultura cinematografica, sarà il fatto che è uscita la sua nuova pellicola in questi giorni fatto sta ho deciso di vedere un suo film (per intero). Ho scelto quasi a caso anche se il fatto che LA MESSA E' FINITA sia degli anni 80 ha influenzato la mia decisione. Ok basta con la prefazione....l'Opera è ottima, riesce a trattare temi sempre attuali sulla società metropolitana in modo di evitare gli aspetti melodrammatici, senza ruffianeria, quasi bombardando i cliché narrativi che inevitabilmente si presentano con battute perspicaci, colpi ora comici ora drammatici. La regia è sobria, senza svolazzi indaga nella vita quotidiana dei personaggi quasi come fosse un reality, e da una parte mi ha piacevolmente colpito dall'altra però non mi ha fatto entrare del tutto in empatia con i personaggi, perché alla lunga la cadenza poco ritmata del racconto affievolisce un poco l'interesse, ma è altrettanto vero che i personaggi e le situazioni risultano credibili proprio perché i simbolismi non prendono mai il sopravvento sulla storia e il regista non si lascia tentare dalla poesia spicciola. Nanni Moretti è bravo e divertente quando può sbraitare verso le persone, un po' impostato invece quando è più dimesso; una sorpresa trovare un giovanissimo Vincenzo Salemme e una capace Enrica Maria Modugno, mentre Marco Messeri è il solito pazzo. Ottimo uso delle canzoni utilizzate in maniera diegetica e positivo il saper raccogliere tanto dai paesaggi e dalla periferia romana. La scena del prete che viene svegliato da una pallonata, s'avvicina minaccioso ai bambini ma poi incomincia a giocare con loro è entrata nella storia del cinema italiano. 32° posto nella classifica italiana stagione 1985/86 e vincitore dell'Orso d'argento, gran premio della giuria e ottenuto la menzione speciale della giuria Cicae al Festival di Berlino 1986.

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Ultima risposta 25/04/2015 16.27.32
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Dick  @  19/01/2015 17:49:16
   8 / 10
Con qualche debito forza a "Diario di un curato di campagna", almeno nelle premesse, Moretti realizza un film molto e riflessivo e più serioso del solito sul disincanto ormai degli ideali e sulla situazione dell' epoca risultando comunque attualissimo.
P.S. unico suo film senza barba o baffi! XD

Matteoxr6  @  26/08/2014 00:20:05
   5 / 10
Il soggetto è ottimo, ma trafitto da troppi alti e bassi e una recitazione troppo scadente e quantomai importante in un film del genere.

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  04/12/2012 01:37:30
   9½ / 10
Dissidi e stonature per un vestito, quello strettamente parrocchiale, che non calza più o mai ha vestito la natura più reale e meno ideale dell'uomo. Un mondo "come dovrebbe essere" che deve fare i conti con le situazioni che accadono, con i colori e le sfumature di ciò che è la vita e il suo dispiegarsi.
In questa lotta non resta che impazzire o fuggire o corrompersi, è impossibile aiutare o imporre la propria felicità.
Un film all'insegna della solitudine, lo sguardo "in camera" come per dimostrare che il mondo scenico non appartiene a quello reale. Un film di distanze, tanti capitani che naufragano ma non riescono ad incontrarsi, a capirsi, a mediare.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/10/2012 18:45:27
   6 / 10
Un prete fastidioso (ruolo perfetto per Moretti) in un mondo ostile. Si interroga sulla condizione sacerdotale e sulla condizione umana generale. Le situazioni surreali non mancano, anzi non c'è un personaggio che non sia assurdo.
Premiato a Berlino, è un film discreto, nulla più.

Goldust  @  21/05/2012 12:04:34
   7½ / 10
Coraggiosa la scelta di Moretti di girare un film sulla condizione sacerdotale: è il racconto, amarissimo, di un fallimento. C'è forse un pò troppa indulgenza verso il personaggio di Don Giulio, che il suo mestiere non lo svolge proprio benissimo. Però se l'obiettivo della pellicola era quello di mettere in luce le debolezze umane, il senso di angoscia e di impotenza di un individuo di fronte ai casi della vita ed alle umane tragedie è da considerarsi un film riuscito.
Mezzo voto in meno per la recitazione, che ho trovato complessivamente mediocre.

PignaSystem  @  05/10/2011 12:08:41
   8 / 10
La messa è finita è la storia di una solitudine perniciosa e di un amara sconfitta,è un quadro sconsolato di un mondo che non ha certezze,è la riflessione acuta sulla disgregazione di una generazione, lo stile di Moretti in questo film sempre più articolato e compiuto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  19/05/2011 08:00:46
   7½ / 10
Quello di don Giulio è un personaggio realistico egregiamente descritto da Moretti.
Egli è un uomo che vive nella propria solitudine cercando di aiutare il prossimo. La frustrazione della sua incapacità nell'assolvere il proprio compito lo metterà in crisi, fino a dubitare di se stesso. Giulio arriverà a capire di dover risolvere i propri dubbi prima di quelli altrui.
Bella regia morettiana per un film ben pensato, con dialoghi intelligenti e personaggi ben caraterizzati.
Moretti attore poco incisivo.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  02/05/2011 11:12:26
   7½ / 10
Percorso ellittico di un uomo che parte da una lieta solitudine per poi ripiombare nel caos dei problemi di un nugolo di persone che conta su di lui per scaricare i propri problemi e le proprie frustrazioni, per poi ritornare alla agognata solitudine, dopo che la messa è finita, per andare (tornare) in pace.
Applausi al Moretti regista ed al Moretti sceneggiatore (che però eccede con i momenti di nevrosi surreale, come quello a casa della famiglia di suoi amici ), mentre il Moretti attore è cane come al solito, svilendo decisamente il lavoro delle altre due manifestazioni del suo ego.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  21/04/2011 11:24:14
   7½ / 10
Bel film di Moretti,profondo in una maniera quasi sempre sottile e spesso non avvertibile.
Non un film solo spirituale ma in cui la società,a partire dal nucleo famiglia,sembra aver perso di vista sé stessa; la volgarità,l'imbruttimento e la violenza sono palesi per quanto sempre misurate (tranne una sequenza di cui scriverò dopo),mentre la rabbia cocente che don Giulio prova a nascondere viene fuori in alcuni momenti; si rende conto di non riuscire a compiere il dovere che gli impone il suo ruolo,non riesce ad aggiustare nulla e tutto si sfascia: amici che vivono in condizioni assurde e anche loro con un ruolo ben definito (l'omosessuale che si nasconde,quello che non esce mai di casa perché deluso da un amore passato,il presunto terrorista,quello che abbraccia la fede cattolica ma solo per convenienza),una famiglia in cui il parroco deve tenere testa a tradimenti ed aborti senza però riuscire mai a prendere la situazione in mano. L'unica speranza,che sa anche di sconfitta,è andare via da persone che apprezzano di più ciò che hanno.

è anche un film che sembra girare troppo su sé stesso in alcune sequenze ma bisogna dire che ci sono momenti di altissimo cinema: su tutte quella in cui 3 prepotenti maltrattano ripetutamente don Giulio tentando anche di affogarlo ma lui continua,testardo come un mulo e come se niente fosse successo,a rivendicare un suo diritto (tra l'altro una piccolissima cosa).
I momenti ironici sono azzeccati ("Io guardavo solo la cioccolata"),spesso non riescono ad esserlo quelli più drammatici e tesi,colpa anche di una recitazione di Moretti molto alienata e irreale (scelta voluta?); ma d'altronde di momenti irreali ne è piena la pellicola.
Bellissime le musiche di Piovani,nonché la scelta di Battiato e soprattutto Lauzi come commento musicale ricorrente.

benzo24  @  05/03/2011 14:29:34
   4½ / 10
altro film di moretti piuttosto scadente,vorrebbe dire qualcosa, ma non dice niente, la mancanza di talento del cast e dell'autore più passa il tempo più viene evidenziata. 10 anni fa si poteva ancora guardare, otra è solo da dimenticare.

tonnorefanio  @  26/02/2011 15:15:11
   7½ / 10
Qui il regista romano confeziona un buon prodotto, però perde punti rispetto al film precedente, "Bianca". Ancora una volta Nanni Moretti decide di cambiare, lasciando per un attimo da parte il suo alter-ego Michele Apicella, e trasformandosi in Don Giulio, che altri non è che proprio il personaggio da egli interpretato negli altri film, però vestito da prete. Moretti stesso ha detto a proposito: "Don Michele suonava male, così ho scelto Don Giulio come nome". Eppure a parte il nome del personaggio, non sembrano esserci sostanziali cambiamenti rispetto a Bianca. E' poco credibile Moretti nel personaggio del prete, ancora con i suoi tic e le sue nevrosi, poi ci sono alcune scene decisamente fuori luogo, ma il finale è decisamente il punto maggiore del film, con il commovente discorso del protagonista rivolto alla madre.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  29/07/2010 14:43:15
   7 / 10
A momenti molto buoni (un colloquio con la sorella, il monologo di fronte alla madre, recitato tra l'altro con una intensità inconsueta da parte Moretti) il film affianca alcuni problemi irrisolti che non mi consentono di parlarne come di un capolavoro. Penso poi a Nazarin di Bunuel e concludo che, per quanto interessante e importante sia il caso di Moretti nel cinema italiano degli anni '70 e '80, siamo comunque su un altro pianeta.
I problemi riguardano l'incongruità di alcuni momenti troppo surreali (nella declinazione tipica del "morettismo") con la pacatezza e il tono drammatico del film - i cui momenti migliori sono di certo quelli più realistici e non quelli impregnati di una comicità eccessivamente surreale che qui appare posticcia rispetto al nucleo centrale. Sicuramente un certo surrealismo vorrebbe sconcertare, gettare sguardi nell'abisso, "aprire sul vuoto"; tuttavia molte nevrosi dei personaggi sono appena accennate, scene come quella nell'arena (il futuro Nuovo Sacher) sono insipegabili.
La sceneggiatura è il più delle volte efficace perché secca e pungente, altre volte le battute appaiono forzate e prive di respiro; non suonano convincenti.

Anche riguardo al rapporto tra il protagonista e i personaggi (ovvero tra l'Io e la Società) appare viziato dal limite principale del cinema di Moretti di non aver quasi mai saputo equilibrare il suo personaggio con il contesto, in una sovraesposizione costante del suo personaggio. In questo caso, dove pure si fa quanto mai da parte, il problema si presenta nel momento in cui non è facile dire chi stia sbagliando di più: se lui o gli altri. Entrambe le cose sono vere, e se la società italiana (di allora e di oggi) ha i difetti che il film stigmatizza esplicitamente, lui è troppo pretenzioso, troppo petulante, troppo "incaz*oso", troppo nevrotico. E' una scorciatoia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  27/12/2009 23:39:43
   6½ / 10
Questo "pretino" interpretato da Moretti capisce che la sua presenza in questa citta' non è riuscita a cambiare le cose ed è felice di trasferirsi altrove...principalmente le cose non vanno come vorrebbe proprio perche è lui a non saper fare il suo "mestiere"!
Non da' una parola di conforto a nessuno,un cosiglio,una predica!Sono gli altri a parlare,lui non lo fa quasi mai!
Insomma Moretti impersona una figura che evidentemente non conosce bene e che cerca di criticare con il suo silenzio-assenza!
Lo stile con cui gira i suoi film continua a piacermi ma questo "la messa è finita" è lontano dall'essere uno dei suoi film da me preferiti!

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Ultima risposta 10/01/2010 11.42.24
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USELESS  @  01/11/2009 23:52:48
   8½ / 10
L' unica rimando che mi viene in mente per commentare questo film è il colloquio fra Stavrogin e Satov ne "i demoni" di Dostoevski:

Stavrogin "Io volevo sapere una cosa: <Credete in Dio?>"
Satov: < Io credo nella Russia, nella sua ortodossia...Io credo nel corpo di Cristo...Io credo che la nuova venuta di Cristo avverrà in Russia....>
Stavrogin:<Si ma in Dio?>
Satov <in Dio...Crederò!>
Stavrogin: <Ecco, nemmeno voi ci credete!>

paride_86  @  20/06/2009 19:50:42
   5 / 10
Don Giulio viene richiamato a Roma dopo essere stato per molti anni in servizio in un'isola. Ritroverà un mondo totalmente cambiato in cui non saprà più reintegrarsi.
"La messa è finita" è il classico esempio di come un ottimo soggetto possa diventare un pessimo film.
Innanzitutto Moretti: Nanni non sai recitare (e neanche cantare!), è inutile che ci provi, non fa per te! Non si può pensare di caratterizzare un personaggio come Don Giulio con un'espressione fissa e svagata, qualche scatto da pazzo e una lacrima di collirio.
Idem per gli altri attori, che sembrano presi da un canile piuttosto che da un casting. Non c'è neanche un personaggio che superi la soglia del monodimensionale, non c'è ombra di pathos.

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Insomma, un film che non funziona e non è mai credibile.
Mediocre.

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Ultima risposta 11/10/2012 19.05.13
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tavullia86  @  15/06/2008 23:29:25
   7½ / 10
è davvero difficile dare un giudizio a questo film...
amaro dall'inizio alla fine, la solitudine di Don Giulio è davvero struggente...e il vortice di autodistruzione e depressione in cui si inserisce ancora di più...nonostante tutto nanni riesce a inserire qualche bella scena in cui si ride( a denti stretti)...

PetaloScarlatto  @  04/02/2008 02:13:28
   8½ / 10
Film particolare nella già particolare ed egocentrica carriera di Moretti, regista che apprezzo molto.

Un prete e i suoi problemi, le sue ansie, le sue preoccupazioni, il suo disagio, ma anche il disagio di chi gli sta attorno e non lo capisce.

Sostanzialmente è il resoconto di una incomunicabilità.

Unica pecca di questo film è che il prete cambia troppo repentinamente atteggiamento verso i parrocchiani, o meglio, è come se partisse già prevenuto. A me ha dato questa impressione.

Gradevoli i personaggi di contorno, da Marco Messeri omosessuale, al padre libertino, alla madre innamorata, alla sorella che vuole abortire.


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Ultima risposta 09/01/2010 12.24.59
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Mizoguchi  @  02/11/2007 16:36:01
   9 / 10
Splendido ritratto di un ateo sotto le spoglie di un prete che riesce ad essere più prete di quanto non lo siano i veri.
Ovviamente il rittratto è amaro e disincantato.
Apicella con i panni da prete rimane come sempre inascoltato e imcompatibile col mondo che lo circonda.
Una riflessione religiosamente atea paragonabile alla concezione Bunueliana della fede...

addicted  @  25/09/2007 18:58:08
   10 / 10
Sono un animo sensibile.
Alcuni grandi film mi commuovono fino alle lacrime.
La bellezza di alcune scene mi scuote come una femminuccia.
In cima alla mia top ten dello struggimento c'è sicuramente il finale di 8 e 1/2 (che è sublime fino alle lacrime), poi la scena della

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER in Barry Lyndon (puro melodramma) e al terzo posto

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER in "La messa è finita".
Che ci devo fare?
Ognuno ha il suo punto debole.

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Ultima risposta 26/09/2007 14.42.17
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davil  @  01/03/2007 20:25:54
   8½ / 10
film amarissimo con un grande regista ed interprete

John Locke  @  11/02/2007 20:49:46
   8 / 10
Amaro e malinconico film del primo Moretti, "La messa è finita" esprime l'alienazione di un uomo da tutto ciò che vede attorno: ipocrisia, separazioni, morti e quant'altro. Unico segnale (forse) di speranza l'ambiguo finale. Ottimo film.

Vegetable man  @  30/01/2007 14:35:53
   7 / 10
Mah, non certo uno dei suoi film più riusciti. Ondeggia tra vecchi leit motiv (ad esempio la nostalgia dell'infanzia) e situazioni nuove date dalla posizione del protagonista-Moretti, nell'inusuale ruolo di prete. Però nei conflitti c'è molto di già visto, una staticità diffusa; anche i dialoghi sono un po' più fiacchi del solito. Ciò non toglie però che la qualità in generale del film è più che soddisfacente, e non sarà certo "La messa è finita" una macchia nella produzione di Moretti. Però neanche un capolavoro.
Mezzo voto in più per la rara delicatezza con cui il regista ha saputo affrontare questa sceneggiatura, mettendoci più amarezza che in qualunque altro film abbia fatto.

marco86  @  09/12/2006 11:29:09
   8 / 10
La storia di un uomo che non si riconosce più nel mondo che lo circonda e tenta in tutti i modi di alienarsi.
E' una commedia malinconica questa di Moretti,forse è più un drammatico.
di sicuro è uno dei migliori,e la sua forza consiste anche nell'essere tutt'oggi attuale.anzi,forse il suo pregio è stato quello di anticipare 20 anni fa quello che succede soprattutto oggi.
il finale,comunque,potrebbe essere interpretato come un segno di speranza.

ds1hm  @  18/09/2006 13:47:54
   8½ / 10
da un senso di estraneità questo film di Moretti.
il più bello a parer mio. guardo sempre con piacere i suoi film non tralasciando mai di cogliere un certo non so che di statico, di tutto quel suo essere morettiano che a volte non si capisce appieno.
La messa è finità però sembra priva del suo protagonista, forse da qui il senso di estraneità che ne traggo da ogni visione.
un film triste, ma molto bello. semplice e per questo ancora più bello.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  11/09/2006 20:23:17
   9 / 10
Non è la prima volta nè sarà l'ultima che Moretti è artefice di un personaggio che sembra alienarsi davanti alla stupidità del mondo che lo circonda.
E' una figura umana prima che religiosa, che abnega tutta la concezione buonista del perbenismo e della vocazione cattolica.
Quasi sicruamente è uno dei suoi film piu' semplici, ma non è che un miraggio. E' anche per questo che il film è straordinario

franx  @  08/06/2006 16:20:10
   7 / 10
E' stato detto tutto, però questo, come Ecce Bombo (personaggio realmente esistito, stracciarolo, credo) non è molto ripreso 'addosso' ma viene anche lasciato spazio agli altri attori.
L'impossibilità di cambiare lo status quo è evidente, forse però il prete da lui interpretato si mette un po' troppo in cattedra.

controsenso  @  04/08/2005 09:23:28
   8 / 10
E' sempre il medesimo tema che Moretti riprende in varie salse: la crisi ideologica ed il degrado morale che imperversa, il declino delle illusioni e delle speranze, la sconfitta di una generazione.
Questa volta utilizza il paradosso della metafora religiosa: come rimanere ministri di una fede che non c'è? Come continuare a credere in un dio che non esiste?
Un film amaro. Disperato e disperante.

viagem  @  28/07/2005 14:27:36
   8 / 10
E' proprio vero, è il film più amaro di Nanni, ma le qualità restano!


polbot  @  30/06/2005 11:15:57
   8 / 10
amaro...ma di valore!

Dan Rose  @  20/06/2005 13:12:49
   7 / 10
Inconfondibile stile in un film con un ottimo soggetto e un Salemme alle prime armi...

Gruppo REDAZIONE maremare  @  14/12/2004 10:29:30
   9 / 10
Bellissimo film di Moretti.
Il più amaro, uno dei migliori.

4 risposte al commento
Ultima risposta 30/03/2006 10.03.58
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Recensione a cura di The Gaunt

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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