la prima linea regia di Renato De Maria Italia 2009
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la prima linea (2009)

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locandina del film LA PRIMA LINEA

Titolo Originale: LA PRIMA LINEA

RegiaRenato De Maria

InterpretiRiccardo Scamarcio, Giovanna Mezzogiorno, Fabrizio Rongione, Duccio Camerini, Lino Guanciale

Durata: h 1.36
NazionalitàItalia 2009
Genereazione
Al cinema nel Novembre 2009

•  Altri film di Renato De Maria

Trama del film La prima linea

La storia di una coppia conosciuta come "i fidanzati del terrorismo", Sergio Segio e Susanna Ronconi, entrambi militanti nella banda Prima Linea, braccio armato delle Brigate Rosse. Accusati di svariati omicidi, i due condividevano idee e sentimenti...

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Voto Visitatori:   6,83 / 10 (26 voti)6,83Grafico
Voto Recensore:   6,50 / 10  6,50
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Voti e commenti su La prima linea, 26 opinioni inserite

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DogDayAfternoon  @  03/01/2022 21:59:37
   7 / 10
In un periodo storico, quello a cavallo del 2010, in cui il cinema italiano era particolarmente appassionato agli anni di piombo, questo "La prima linea" merita sicuramente un occhio di riguardo. Mi è piaciuta molto la regia, semplice ma efficace e con qualche bella inquadratura ad effetto, ottime anche le ricostruzioni scenografiche dell'epoca, e pure i due livelli temporali paralleli sono gestiti molto bene. Mi ha lasciato un po' perplesso la semplicità con cui vengono commesse le azioni criminali, in pieno giorno a volto scoperto in mezzo alla gente, eppure non venivano mai beccati.

Scamarcio e la Mezzogiorno non sono male, diciamo che se la cavicchiano abbastanza bene ma concordo anche con chi ritiene che con altri due attori protagonisti il risultato sarebbe stato ancora migliore. Più che altro sono entrambi troppo monoespressivi e monocorde, Scamarcio soprattutto. Inoltre non capisco perché la maggior parte dei film italiani sia così difficile da seguire, parole bisbigliate, biascicate, mangiate, che anche tenendo il televisore a volume 40 fai fatica a capire cosa dicono (sempre che parlino in italiano e non in dialetto).

Quello però che più fa impressione è sapere che terroristi (= assassini) di questo tipo se la siano cavata con una ventina d'anni di carcere, uscendone ancora nel pieno della vita.

VincVega  @  14/03/2017 01:24:12
   6½ / 10
Interessante film "La Prima Linea". Buona messa in scena fine anni '70, primi '80, nonostante si vede che il budget impiegato non è dei più elevati, visibile anche dall'utilizzo, in parte, dell'approccio documentaristico con video e immagini di repertorio, che occupano svariati minuti, scelta comunque funzionale e condivisibile.
Svolgimento onesto, anche se abbastanza convenzionale, nel far convergere i flashback del passato con la preparazione della fuga dal carcere del personaggio della Mezzogiorno. Bravi i due attori protagonisti, ben misurati nel far percepire di aver dedicato una vita ad ideologie che hanno portato a perdere la propria umanità.
Incomprensibili le polemiche su una mitizzazione dei protagonisti, dato che fin dai primi minuti, il personaggio di Scamarcio ammette i propri errori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  31/01/2015 12:23:46
   7 / 10
Bel film su un periodo storico difficile in quanto caratterizzato da fatti mai ben chiariti..
Scamarcio nelle vesti di narratore/protagonista ce lo presenta in maniera dettagliata senza cadere nella retorica spicciola dell'ideolgia da partito e senza farneticare in vaneggiamenti da estremista.
Ben confenzionato con costumi (auto) e sceneggiatura di buona fattura.
Resta un pò l'idea che se al posto dello stesso Scamarcio,forse ancora un pò inesperto all'epoca, e di una mezzogiorno un pò freddina,ci fossero stato due attore più di "peso" il risultato sarebbe stato forse migliore.

DarkRareMirko  @  24/06/2014 01:53:38
   7½ / 10
Film molto onesto e realistico, coraggioso, che ha suscitato molte polemiche ancora prima di esser stato fatto.

Buona la ricostruzione storica, discreta contestualizzazione, e più che altro si è dato spazio alle caratterizzazioni dei personaggi, che hanno raggiunto vette di identificazione e quasi di comprensione (cosa cmq ambigua, ma almeno la simpatia pare essere stata lasciata fuori, dando più peso ai rapporti interpersonali).

Tematicamente non fa pensare molto agli obiettivi, quanto ai modi impiegati, di sicuro scorretti (e a voler fare i pignoli la scena dell'evasione è un pò troppo spettacolarizzata, con Scamarcio che schiva proiettili ed usa armi manco fosse Schwarzenegger o Stallone).

Non da tutti apprezzato, vale anche per il buon duetto di attori, con uno Scamarcio che professionalmente stimo sempre di più.

Un buon film su un tema scomodissimo.

ghigo buccilli  @  23/02/2013 00:09:34
   5 / 10
io dico che è tutta colpa di placido, dopo il successo di romanzo criminale nel 2005, al cinema è stato un diluvio di film sugli anni 70, in cui rientra anche questo, che si caratterizza, a differenza del capostipite, per assenza di ritmo, scarsa linearità nello svolgimento della storia, comprimari evanescenti, protagonisti belli senz'anima che si dimenticano dopo averlo visto...deludente...

TheLegend  @  06/10/2012 18:50:37
   6 / 10
Con due attori principali un pò più all'altezza il risultato sarebbe stato migliore.
La storia c'è,la regia fa il suo compito,purtroppo l'incapacità di emozionare di Scamarcio e della Mezzogiorno rovina il film.

Manticora  @  15/09/2012 14:39:35
   7½ / 10
Film che ha fatto discutere e continuerà a farlo nel tempo, a parte il pressapochismo politico di molti che in Italia gridano con la bava alla bocca che si soggiace al terrorismo, che lo si giustifica, eccetera, il film ha un innegabile valore, far riflettere, essere scomodo, non facile. Non c'è spettacolarità, il racconto è semplice, livido, quasi scarno, i personaggi sembrano degli zombi, lo stesso Segio ha il merito di essere ben incarnato da Scamarcio, che non cerca nessuna giustificazione, Giovanna Mezzogiorno è l'altra metà, coincide con la mentalità di Segio, i sentimenti sono messi da parte, perchè loro stessi non sembrano più in grado di provarne, in una logica allucinante ma di lucida razionalità che li porta a pensare che uccidere giudici e delatori possa portare favore alla "causa". Renato de Maria sceglie uno stile quasi documentaristico, con Scamarcio-Segio che in carcere narra la sua memoria di quello che ha fatto, il 68, la strage di stato, il fascismo di stato, le brigate rosse e i Nar, i tentati golpe, altre stragi e infine la debacle di Prima linea. Il limite della storia è la sua stessa esegesi, ma certo non ci sono giustificazioni, Segio stesso lo ammette, "pensavamo di avere ragione, ma avevamo torto."
Un film che và comunque visto, per ricordare e non dimenticare.

Gregory90  @  10/01/2011 16:44:49
   6½ / 10
Voto 6,5. classico film italiano, di li nn ci si schioda. no effetti speciali si al romanticismo italiano. romanticismo che a mio parere in questo film stona. stona perchè dovevano puntare più sulla storia vera piuttosto che sulla storia d'amore. Questa èl'unica pecca a mio avviso. In genere folm abbastanza scorrevole, attori discreti, nulla più.

popoviasproni  @  24/10/2010 11:59:06
   7 / 10
Sincero e attinente, a momenti troppo didascalico, ma comunque riuscito, soprattutto nel ritrarre la deriva violenta e omicida che segnerà gli ultimi anni del movimento terroristico armato di sinistra, e che troverà sempre più isolamento e meno seguito.
Una lucida e asciutta pagina di storia qui raccontata attraverso i rimpianti e i rimorsi di uno dei leader di Prima Linea.

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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  21/08/2010 11:05:25
   7½ / 10
Gran film. In pochi minuti (tale sembra la durata soggettiva del film) s'inquadra perfettamente la Follia omicida del terrorismo rosso, un terrorismo, quello di Prima Linea, che non conoscevo affatto, abituato al ben più famoso brigatismo di Curcio.
La Follia è un tema spirituale, morale, assolutamente non politico. Ma dalle ultime parole di un bravissimo Scamarcio-Segio s'intende come la responsabilità "giudiziaria, politica e morale" delle azioni di PL sia un fatto etico e universale, di un'eticità al contrario, terribile e spietata, assolutamente Folle.
E la Follia traspare nella potente e convincente gestualità degli eccellenti protagonisti, soprattutto la Mezzogiorno.
"Siete la prima linea di un corteo che non esiste."

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/08/2010 00:37:01
   7½ / 10
Alternando il contesto generale di quegli anni, durissimi e purtroppo ancora e colpevolmente poco limpidi (o per nulla) soprattutto da Piazza Fontana in poi, alla vicenda personale di Sergio Segio in Prima Linea, De Maria offre uno spaccato di una generazione di giovani offuscati dal fatto "di essere comunque dalla parte della ragione", perdendo ogni contatto con la realtà e diventando tristemente "la prima linea di un corteo inesistente", isolati e senza via d'uscita.
Il racconto di De Maria è duro, sincero e disperato. Magari non sarà perfetto però va dato atto di affrontare un argomento piuttosto scomodo e tranne eccezioni come quella di Bellocchio, il terrorismo è come il parente scomodo messo da parte e di cui qui in Italia non si deve parlare o cercare un confronto per cercare di capire il perchè di quella deriva. Un atteggiamento ipocrita che il cinema può e deve superare.

Redlife88  @  18/07/2010 00:33:02
   6 / 10
Pienamente d'accordo con paride 86..il film mè bello, ma è la storia d'amore di due componenti di "Prima linea". Se nn sai cos'è e non conosci gli anni 70,nn lo capisci certo dal film..sembrano maniaci ke godono a rinunciare alla propria vita x nascondersi e x sparare alla gente..Capisco i tempi revisionistici xò..spero ke la "curiositas" di ki lo guarda lo spinga ad approfondire almeno un pò questi temi..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/04/2010 15:25:50
   6½ / 10
A De Maria interessa poco riprodurre un fedele profilo storico e tradurre in immagini un’epoca intrisa di violenza e sangue.Il regista si concentra sulla figura di Sergio Segio,elemento di spicco e mente militare di “Prima linea”,organizzazione terroristica che fece lungamente parlare di se durante gli anni di piombo.Si cerca di portare a galla le motivazioni che spinsero dei giovani a tramutarsi da arrabbiati manifestanti ad assassini spietati.De Maria ricerca quell’istante,quel punto di non ritorno in cui tutto cambiò senza purtroppo riuscire con chiarezza.
Il regista racconta del crollo di un’organizzazione che utilizzò gli stessi metodi repressivi di chi si trovò a contrastare,per questo motivo precipitata in disgrazia,incapace di stabilire un contatto con il mondo esterno e a comprenderne le esigenze.
I dubbi di Segio e il suo pentimento sono immortalati attraverso dialoghi asciutti ma significativi,non vi è nessuna concessione alla celebrazione di personaggi dalle mani lorde di sangue,ma un ritratto distaccato durante il quale la confusione e gli interrogativi su gesta sempre più crudeli emergono con estrema intensità.
Il film funziona bene nella gestione dei vari rapporti affettivi di Segio,soprattutto con l’amata Susanna,a sua volte terrorista,personaggio energico ben interpretato dalla Mezzogiorno,affiancata con successo da uno Scamarcio controllato ed efficace.
L’assenza di un quadro storico più definito limita il peso specifico della pellicola,sicuramente interessante ma distaccata,non inquadrata in un contesto socio-politico evidente.Come i personaggi presentati,costretti a vivere reclusi in angusti appartamenti e a vivere sottotraccia,impossibilitati a godere degli affetti più cari e di un amore come si conviene in nome di un’ideologia che diventa folle ossessione,senza che tutto ciò venga approfondito a dovere.

outsider  @  04/04/2010 12:47:06
   7½ / 10
Film davvero scorrevole, ben fatto e certamente utile a far capire a coloro che conoscano poco il terrorismo di sinistra e, in generale, il terrorismo politico, solo con una pellicola, il tutto.
Scamarcio e la Mezzogiorno si riconfermano due dei principali interpreti del cinema italiano. Bravissimi!

paride_86  @  03/04/2010 15:59:33
   5 / 10
Si può realizzare un film sul terrorismo degli anni '70, intitolarlo "La Prima Linea" e non nominare mai, neanche una volta, la parola comunismo?
Questa pellicola di Renato De Maria non indaga né le motivazioni collettive del movimento terroristico, né quelle personali e psicologiche dei protagonisti che vi aderiscono. Praticamente è la storia dell'evasione di Susanna Ronconi, raccontata dalla voce di Sergio Segio a mo' di rammaricata confessione. Ma dopo aver visto questo film cosa sappiamo veramente della Prima Linea? Chi erano? Cosa volevano? E perché?
Anche a volerlo prendere solo come film d'azione è piuttosto scialbo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/05/2010 11.26.27
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endriuu  @  03/04/2010 00:16:03
   5½ / 10
Poco spazio al contesto storico del periodo,maggior rilievo alle dinamiche individuali ed ai turbamenti psicologici dei protagonisti meglio cosi).Buona prova di scamarcio e della mezzogiorno,ma il film non decolla.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  23/03/2010 12:58:41
   7½ / 10
Il film di De Maria è il racconto dal carcere dell'ex terrorista del movimento "Prima linea" Sergio Segio. Il narrato è cupo e duro; parla di una realtà fatta di violenza inconcepibile, fatta di ideologie talmente prepotenti da costringere un essere umano alla non-vita. Perchè quella di questi terrosti glaciali era una non-vita, tutta spesa alla brutalità, alla fuga, al nascondersi, al buio. Il regista rende molto bene questo clima grazie anche alle ambientazioni plumbee e alla fotografia.
Prova molto convincente di Giovanna Mezzogiorno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  19/03/2010 00:33:19
   6 / 10
La pellicola di Renato De Maria, liberamente tratta da "Miccia corta" di Sergio Segio, narra le vicende di Prima Linea ed in particolare dei cd "fidanzati del terrorismo", lo stesso Sergio Segio e Susanna Ronconi. In realtà la sceneggiatura si limita a proporre una parte davvero esigua della storia di tale orgnanizzazione terroristica, concentrandosi soltanto siu alcuni dei crimini commessi, come il barbaro assassinio del magistrato Emilio Alessandrini o la spedzione armata per liberare Susanna dal carcere di Rovigo dove era detenuta. Il tutto è inframezzato dalle rivelazioni in prima persona di Sergio Segio (un Riccardo Scamarcio un pochino sotto tono), che nel 1989, oramai pentito, ripercorre i tormenti delle scelte fatte.
In tutta sincerità il film poteva essere migliore e Renato De Maria, probabilmente già conscio delle critiche che avrebbe suscitato, non calca la mano più di tanto, peccato!

uzzyubis  @  16/03/2010 23:40:50
   7½ / 10
A mio parere è un bel film. Mi ha colpito il fatto che per un film che tratta delle tematiche del terrorismo ideologico italiano degl'anni '70 non ha calcato molto la mano su avvenimenti di sangue se non il necessario, ma De maria ha calibrato di più la pellicola sulle turbative psicologiche di Segio sul suo travaglio post Paima linea.
Questo taglio non bamale fa acquistare al film un taglio più riflessivo, più storicizzato, più compiuto.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  30/01/2010 15:24:19
   7½ / 10
Come lo stesso De Maria ha spiegato in sala, poco prima della proiezione, il film è stato preceduto, accompagnato e seguito da un mare di critiche, si prevedibili ma incredibilmente eccessive, e da impedimenti a dir poco imbarazzanti e che ben rispecchiano una certa situazione tutta italiana. In realtà tali critiche sono assolutamente ingiustificate, dato che il film non esalta neanche per sbaglio l'ideologia e lo stile di vita terroristico dei protagonisti, al contrario, "La Prima Linea" è una pellicola amara e crepuscolare. E' incentrata infatti sugli anni successivi a quelli macchiati dalle azioni di Prima Linea, narrati dalla voce di un protagonista (Sergio Segio, tra i fondatori dell'organizzazione) stanco, svuotato e schiacciato dal peso della consapevolezza, la consapevolezza di aver sbagliato tutto:
"Eravamo convinti di aver ragione, avevamo scambiato il tramonto per l'alba".

Bravissima la Mezzogiorno, come sempre, e bravo anche Scamarcio che in questo periodo post-Moccia(v. anche L'uomo Nero), sta dimostrando di saper recitare.

annibalo  @  04/12/2009 16:40:01
   7½ / 10
cinema enunciazionale, nell'italia dei misteri, le storie si raccontano(non esiste un'unica verità. bello scamarcio, duttile, dalla commedia al drammatico. Sembra voler riprendere quel filone di cinema politico indiziario degli anni '70, negli anni in cui Pasolini ebbe la sventura di scivere sul Corsera("Cos'è questo golpe")...che sapeva ma non aveva le prove...in realtà era un intervento da scrittore, intellettuale e non da teste(e fu fatto fuori, frainteso)

Giulio422  @  27/11/2009 02:10:49
   7½ / 10
dal trailer già mi aveva incuriosito, vedendolo il mio giudizio è molto positivo, il regista nel raccontare gli anni della lotta armata riesce per tutta la pellicola a creare un ottima tensione, ti tiene in sospeso per ogni azione fatta dai protagonisti.

interessante scoprire la storia di questo gruppo, gli ideali dei componenti e come questi ideali alla fine si trasformino in semplice e brutale violenza...

La durata è quella giusta, il ritmo non è veloce m ail film non annoia mai a mio avviso e gli attori sono validi.

la raccomando volentieri come pellicola

valis  @  26/11/2009 19:12:42
   7½ / 10
Il film non mi ha convinto appieno. lento in alcuni tratti e, secondo me, dava per scontati i presupposti sociali e culturali in cui è nata la lotta armata.
infatti, per chi non ha vissuto quel periodo storico o letto testi che hanno trattato l'argomento, i rivoluzionari Scamarcio e Mezzogiorno risultano degli alieni atterrati in Italia nel mezzo di una guerra civile insensata. che negli anni settanta vi sia stato un movimento rivoluzionario armato, sia di destra che di sinistra, che ha coinvolto decine di migliaia di persone, basta guardare tanto le Brigate Rosse che Prima Linea, i Nar o Ordine Nero, le principali organizzazioni combattenti, ma non vanno trascurati i gruppi e groppuscoli che ha centinaia hanno insanguinato le strade d'Italia è cosa risaputa ma che un ventenne o trenttenne di ogni difficilmente saprebbe interpretare se non reso edotto. Detto questo il film è comunque da apprezzare perchè difficile ed impegnativo.Contrariamente a quello che si sarebbe potuto aspettare la storia mostra Sergio Segio e Susanna Ronconi non come due puri e romantici idealisti guerriglieri ma colti nella loro umanità, fragili e contraddittori, soietati e teneri, senza facili indulgenze.De Maria si rivela come un regista distaccato e, per quanto possibile, obiettivo. ottimo

NandoMericoni  @  22/11/2009 17:56:15
   6½ / 10
Per me forse un'occasione persa, non mi ha convinto la prova di scamarcio ne alcuni tratti confusi e talvolta eccessivamente lenti.
Avrei preferito, ma è una mia opinione, vedere anche l'inizio della storia di prima linea, il passaggio da militanza a clandestinità. Tutto sommato lo giudico comunque un buon film, per nulla ammiccante, come qualcuno aveva insinuato.
Ottima, ma per lei ho un debole, la Mezzogiorno...

Giorgione  @  22/11/2009 12:12:21
   8 / 10
Hanno accusato questo film di glorificare i terroristi rossi di quel tempo. A me non è sembrato affatto. Anzi emerge interamente l'insensatezza delle azioni di queste persone che, per liberare l'uomo e abbattere lo stato capitalista, hanno finito per adottare la violenza fredda e premeditata contro persone innocenti.
Andatelo a vedere, perchè fa riflettere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  21/11/2009 01:16:09
   6½ / 10
Stamattina guardacaso ho ascoltato su Youtube la celeberrima "contessa" e stasera lì a interrogarmi sugli effetti deleteri o inconsapevoli della rivoluzione... che dire? De Maria è bravo, la Mezzogiorno fantastica come al solìto, il film è amarissimo, ma... qualcosa non mi torna. Si direbbe la storia di due tossicodipendenti drogati di fanatismo ideologico.
E volendo dirla tutta non so quanto sia legittimo il mea culpa o la semplice constatazione di una fine annunciata. Ma tutto questo temo di averlo già scritto nella recensione, perciò...

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