Recensione la prima linea regia di Renato De Maria Italia 2009
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione la prima linea (2009)

Voto Visitatori:   6,83 / 10 (26 voti)6,83Grafico
Voto Recensore:   6,50 / 10  6,50
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film LA PRIMA LINEA

Immagine tratta dal film LA PRIMA LINEA

Immagine tratta dal film LA PRIMA LINEA

Immagine tratta dal film LA PRIMA LINEA

Immagine tratta dal film LA PRIMA LINEA

Immagine tratta dal film LA PRIMA LINEA
 

"Avevamo scambiato il tramonto per l'alba."

"Non so se lo vedrò, altri mi diranno e giudicheranno."
(Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a proposito del film)

"Quando la gente lo vedrà si renderà conto di quante polemiche gratuìte ci sono state, "Prima linea" non mitizza nessuno, nè ammanta di un'aura romantica il terrorismo."
(Giovanna Mezzogiorno, dichiarazione resa al recente Festival del cinema di Roma)

Lo scontro, la polemica, l'indignazione: il nostro passato è una ferita aperta che non pretende minimamente di rimarginarsi.
I fatti recenti sull'estradizione di Cesare Battisti, comunque la si pensi, lo dimostrano.
Un film sul terrorismo in Italia, inteso come Lotta Armata, è destinato sempre a scatenare discussioni e censure.
Il discorso più rischioso da fare è chiedersi, in generale, quale deprimente teatrino della politica italiana possa aver causato indirettamente l'avvento dei cosiddetti "anni di piombo".
Esauriti (o dimenticati) gli eroi sessantottini di Placido in una futile requisitoria qualunquista, i personaggi del film di Renato De Maria sembrano solo apparentemente entrare nel novero (del resto esiguo) dei film che parlano direttamente dell'argomento.
Non è facile affrontare certe tematiche senza ricorrere al pregiudizio latente, al ricorso demagogico o all'atto d'accusa di un sistema senza tuttavia privarsi della giusta condanna verso chi quel sistema lo ha enfatizzato e persino contribuìto scelleratamente a sdoganarlo.
Ma è ingiusto dire - come ha fatto qualcuno - che in Italia il tema del terrorismo al cinema ha sempre portato esiti deludenti.
A parte i tentativi lodevoli di Francesca Archibugi, vanno segnalate le prove di indiscusso vigore di cineasti come Elio Petri e, più recentemente, Marco Bellocchio ("Buongiorno, notte").

Il film di Renato De Maria, regista notoriamente di buon livello, ha suscitato ovviamente diverse polemiche, per quanto lontanissime dalle posizioni ideologiche e culturali di qualche decennio fa.
"Prima linea" è per varie ragioni uno dei più importanti film italiani dell'anno. Il progetto, molto liberamente tratto da "Miccia corta" di Sergio Segio, militante attivista del gruppo armato Prima Linea, è stato a lungo frenato, rendendo difficile la sua realizzazione.
Il risultato è lodevole, ma incostante: De Maria realizza un'opera che rispetta la memoria delle vittime del terrorismo, ma al tempo stesso diventa una riflessione amara sulle scelte dei singoli personaggi e sulla "morte civile" della loro stessa esperienza. Una scelta, se così vogliamo chiamarla, che distrugge le loro vite e gli affetti più cari (il parossistico divario tra i nuclei familiari originari e l'amore vinto ma non vincente nel comune delirio di reciproche scelte).

E l'amore impossibile tra Sergio Segio/Scamarcio e Susanna Ronconi/ Mezzogiorno tra le macerie della lotta armata e attraverso le pagine più tragiche della nostra storia1 - diventa l'aspetto più interessante del film, anche grazie alla sua labilità affettiva.
De Maria non sceglie di raccontare direttamente la Lotta Armata, ma quel dissidio profondo e lacerante che porta artefici e sopravvissuti di un "Grande Incubo" a lacerarsi, dividersi, contraddirsi. L'analisi dei personaggi è piuttosto sfocata: da una parte il bisogno del regista di soffermarsi - con poche eccezioni - sui due protagonisti, dall'altra una reticenza psicologica (o magari un'eccessiva prudenza) che mette i comprimari in posizione remissiva rispetto a Sergio e Susanna. Storie di tradimenti e fragilità troppo esposte.

Il film affronta il dramma del terrorismo circoscritto nell'escalation sovversiva dei due amanti, e, successivamente, nella loro inevitabile caduta. L'atto definitivo di una difficile alleanza. Un'unione non assecondata dai parametri ordinari di tante coppie "normali", ma dalla fuga, dalle paure, dalle crisi di coscienza, da celeri e squallidi cambi di domicilio (e altrettanti di identità). Da città sempre diverse e sempre meno riconoscibili2.

Il personaggio di Scamarcio non passa purtroppo indenne, almeno nella prima parte del film, da una certa "ombrosità di eroe maledetto", sicuramente involontaria, mentre finisce nell'epilogo per sovvertire ogni tesi del genere in una controaccusa che, spiace dirlo, appare piuttosto tendenziosa e formale.
Forse noi spettatori siamo sprovvisti di elementi a sufficienza per giudicare il periodo più sanguinario della nostra storia, però è comunque lecìto chiedersi quanto il ravvedimento di un brigatista possa essere influenzato soprattutto da elementi esterni o esperienze personali (si veda la ritorsione quasi biblica, nella vita privata, per i reo confessi).
Molto più analitico e complesso il personaggio di Susanna: anch'essa sembra prigioniera di uno schema ideologico (la lotta all'imperialismo, la ribellione sociale contro i poteri "forti") ossessivo e onnipotente.
La contraddizione "universale" dei due protagonisti, ma anche dei loro adepti, ha il suo perno nell'omicidio Alessandrini, nella velleità (univoca e terrificante) di condannare a morte un uomo stimato da tutti. La stessa ambiguità è quella che pone tutte le vittime del terrorismo di fronte all'unica responsabilità di rivestire un ruolo "scomodo".3

"DALLA FORZA DELLA RAGIONE ALLE RAGIONI DELLA FORZA"

L'errore del regista è aver adottato due pesi e due misure: ma il rispetto dei morti e il bisogno di raccontare la storia della Prima Linea attraverso i suoi personaggi porta inevitabilmente lo spettatore a scontrarsi con le sue derive ideologiche, o con una diffusa, aprioristica, condanna. Eppure l'apparente inconciliabilità tra l'attivismo violento e la passività letale non mette in atto meccanismi polemici atti a sovvertire o abiurare il linguaggio o il soggetto del film.
È un pregio o un limite? Difficile rispondere. Per l'esperienza dei due protagonisti, così tragica e dolorosa, e per il rischio di costringere lo spettatore a "condividere"4 con rabbia e amarezza (attenti, mai ammirare) la vita scellerata di Sergio e Susanna.
In entrambi, assistiamo al distacco latente dal nucleo familiare originario: per Susanna, in particolare, la figura materna diventa ennesimo motivo di apprensione. La sequenza della telefonata, una delle scene più emozionanti del film, non a caso ricorda la sofferta visita di Bonnie all'anziana madre, nel film di Arthur Penn ("Gangster's story").
Per Sergio, il rapporto col padre e, soprattutto, col fratello Piero: ex militante di lotta continua ma profondamente avverso alle degenerazioni sanguinarie della lotta armata.
La requisitoria di Piero e il piano d'evasione di Susanna5 dal carcere di Rovigo nel gennaio 1982 sono due momenti "topici" del film.
Talvolta De Maria, nella sua neutralità, sembra perdere di vista le emozioni, o tende a frenarle.

Le immagini di repertorio sembrano prevenire la paura del regista di agire incondizionatamente, senza i tanti freni produttivi che hanno quasi impedito al film di potersi realizzare.
Ma il film non ha alcun desiderio di liberare i nostri concreti fantasmi, ma di estirpare l'ambiguità ideologica davanti alla natura univoca delle scelte e responsabilità "umane". O meglio, la sua sovversione autoritaria6.
Tradisce però un forte compiacimento autorale raccontando la fine accidentale di un passante - atroce forma di manierismo cinefilo - o la rassicurante petulanza materna di una vicina di casa.
Un mondo diverso, tra molti esterni,tra cieli e campagna, a differenza dei brigatisti di Bellocchio. Un'altra prigione, forse meno libera.
Ma può forse la vita meschina di Sergio affliggere quanto un corpo estinto, come fosse la morte... Crivellata di colpi?


1 "La strage di Piazza Fontana", 1969 - "Italicus", 1974 - "Piazza della loggia", 1974 - "Il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro", 1978.
2 La più identificabile è Venezia, con qualche incongruenza nella soggettiva (non esiste un vaporetto che porta a Porto Marghera) al contrario di Chioggia, delineata in aperta campagna.
3 Solo l'appartenenza a una certa categoria di persone pone l'accento sulla loro presunta "colpevolezza".
4 "Condividere" non le loro scelte, ma i loro errori. È un senso di disagio e amarezza che si prova davanti alla scelta del terrorismo "militante".
5 Cfr. "California" di Gianna Nannini.
6 Le fotografie del passato mostrano Sergio guardare quasi con nostalgia quel periodo della militanza "costruttiva", dove si lottava veramente per i diritti negati.

Commenta la recensione di LA PRIMA LINEA sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di kowalsky - aggiornata al 24/11/2009

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoi100 di questi annia complete unknowna different mana real painal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbastion 36berlino, estate '42better manbiancaneve (2025)black dogblur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocome se non ci fosse un domani (2025)companiondiciannovediva futuradog mandove osano le cicognedreamsduse, the greatest
 NEW
e poi si vedeelfkins - missione gadgetemilia perezeyes everywherefamiglia imbarazzi - la maledizione dello zoccolofatti vederefiume o morte!follemente
 NEW
gen_gioco pericolosoglobal harmonyhello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretichokage - ombra di fuocoi am martin parri colori dell'anima - the colors within
 NEW
il bambino di cristalloil caso belle steineril mestiere di vivereil migliore dei maliil mio giardino persianoil nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimio non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondo
 NEW
io ti conoscoitaca - il ritornola citta' proibita (2025)la storia di patrice e michel
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliol'albero (2025)
 NEW
le assaggiatricile donne al balcone - the balconetteslee millerl'erede (2025)lilianal'orto americanolove (2024)luce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in aria
 NEW
mr. morfinamuori di leinella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e loro
 NEW
nonostante
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimenti
 NEW
opus - venera la tua stellapaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presenceprophecy
 NEW
puan - il professorericardito lo squalo?scissione - stagione 2
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il film
 NEW
sons (2025)strange darlingthe alto knights - i due volti del criminethe bayouthe breaking icethe brutalistthe calendar killerthe girl with the needlethe last showgirlthe monkeythe opera! - arie per un'eclissithe shrouds
 HOT
the substance
 NEW
the woman in the yardtornando a esttoys - giocattoli alla riscossau.s. palmeseun posto sicuro (2025)una barca in giardinouna viaggiatrice a seoulvoci di poterewolf man

1059949 commenti su 51854 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

AGO - PRIMA DI TUTTII SIMPSON - STAGIONE 1I SIMPSON - STAGIONE 10I SIMPSON - STAGIONE 11I SIMPSON - STAGIONE 12I SIMPSON - STAGIONE 13I SIMPSON - STAGIONE 14I SIMPSON - STAGIONE 15I SIMPSON - STAGIONE 16I SIMPSON - STAGIONE 17I SIMPSON - STAGIONE 18I SIMPSON - STAGIONE 19I SIMPSON - STAGIONE 2I SIMPSON - STAGIONE 20I SIMPSON - STAGIONE 21I SIMPSON - STAGIONE 22I SIMPSON - STAGIONE 23I SIMPSON - STAGIONE 24I SIMPSON - STAGIONE 25I SIMPSON - STAGIONE 26I SIMPSON - STAGIONE 27I SIMPSON - STAGIONE 28I SIMPSON - STAGIONE 29I SIMPSON - STAGIONE 3I SIMPSON - STAGIONE 30I SIMPSON - STAGIONE 31I SIMPSON - STAGIONE 32I SIMPSON - STAGIONE 33I SIMPSON - STAGIONE 34I SIMPSON - STAGIONE 35I SIMPSON - STAGIONE 4I SIMPSON - STAGIONE 5I SIMPSON - STAGIONE 6I SIMPSON - STAGIONE 7I SIMPSON - STAGIONE 8I SIMPSON - STAGIONE 9

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net