le meraviglie regia di Alice Rohrwacher Italia 2014
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le meraviglie (2014)

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locandina del film LE MERAVIGLIE

Titolo Originale: LE MERAVIGLIE

RegiaAlice Rohrwacher

InterpretiMonica Bellucci, Alba Rohrwacher, Margarete Tiesel, Sabine Timoteo, André Hennicke, Sam Louwyck, Maria Alexandra Lungu, Agnese Graziani

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 2014
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2014

•  Altri film di Alice Rohrwacher

Trama del film Le meraviglie

L'estate di quattro sorelle capeggiate da Gelsomina, la primogenita, l'erede del piccolo e strano regno che suo padre ha costruito per proteggere la sua famiglia dal mondo "che sta per finire". E' un'estate straordinaria, in cui le regole che tengono insieme la famiglia si allentano: da una parte l'arrivo nella loro casa di Martin, un ragazzo tedesco in rieducazione, dall'altro l'incursione nel territorio di un concorso televisivo a premi, "il paese delle Meraviglie", condotto dalla fata bianca Milly Catena.

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Voto Visitatori:   6,23 / 10 (11 voti)6,23Grafico
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Voti e commenti su Le meraviglie, 11 opinioni inserite

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TheLegend  @  13/05/2024 20:35:18
   5½ / 10
Il film di questa regista che, ad oggi, ho apprezzato di meno.

Thorondir  @  16/05/2023 18:08:04
   6½ / 10
Immersione nel mondo contadino che precede "Lazzaro felice", questo "Le meraviglie" ha in sè molto del cinema della Rohrwacher: il racconto di interstizi rurali in disfacimento, i rapporti difficili e èieni di magia tra gli esseri umani che abitano questi mondi, la conflittualià tra arrivo delle novità e resilienza della tradizione, tra l'uomo in quanto adulto e il bambino in quanto bambino (o ragazzo in quanto ragazzo in "Lazzaro felice"). È un cinema che esplora mondi e tempi decisamente fuori dal canone del cinema mainstream (ma si potrebe dire anche di quello indipendente italiano). Non sempre la Rohrwacher trova la profondità che vorrebbe e il film è (volutamente?) un po' di "grana grossa", incapace di modellare immagini forse all'altezza dello scopo. È però esperimento interessante di un'autrice in cerca del suo cinema e della maturità artistica.

vale1984  @  18/10/2015 19:03:42
   6 / 10
un film italiano dai tempi forti con una Bellucci che non convince per niente...insomma.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  04/02/2015 17:18:31
   8 / 10
Alice Rohrwacher, al suo secondo lungometraggio, propone una storia delicata e fuori dagli schemi. Un film di difficile realizzazione, sia per la messa in scena che per la peculiaretà del paesaggio scelto il quale assume spesso un ruolo da assoluto protagonista.

La storia si svolge pressochè interamente in uno sporco, caotico e sgangherato podere la cui attività principale è la produzione di miele. Le 4 figlie, delle quali Gelsomina è la maggiore, devono aiutare il burbero padre nel trattamento degli alveari e nella gestione di un approssimativo laboratorio fatto in casa.

Simpaticamente e sorprendentemente immersi in un clima surreale, gli attori si muovono a loro agio e contribuiscono a inventare deliziose parentesi cinematografiche che stimolano ricordi sul cinema di Olmi, Pasolini e Fellini.

Decontaminante per quanto ci immerga nel suo ambiente nostalgicamente retrò e inaspettatamente decorato da una regia che cuce addosso ai personaggi tutto l'amore dell'autrice, "Le meraviglie" è asciugato da qualsiasi facile emozione e ci conduce a un racconto di passaggio all'età adulta, di un cambiamento di prospettiva nell'assunzione delle responsabilità e a un'occasione di purificazione dagli abusi materiali e morali.

Abbastanza per farne un'opera schietta e moderna.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  09/01/2015 18:25:39
   6 / 10
Non so ....mi è sembrato di guardare un film a metà tra il dramma e il documetario,dove a una condizione di vita primordiale si interseca la possibilità di un'evoluzione di stile di vita che non si sa se e quali benefici porterà..
Alla fine sembran tutti dissillusi..ma da cosa?? dalla rassegnazione di tornare alla routine o dalla delusione per l'occasione perduta ... non ci è dato saperlo.. l'interrogativo rimane.
A questo punto dato che il montaggio,la recitazione(soprattutto della Rohrwacker),la fotografia e i costumi sono di buon livello,non resta che scegliere se erigere il nostro a capolavoro o semplice esercizio di stile..
io nella mia ignoranza cinefila non lo boccio .. ma francamente le statuette mi sembrano un pò esagerate!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/12/2014 00:19:27
   6½ / 10
Le meraviglie è l'ultimo sussulto di un mondo arcaico, duro e orgoglioso della sua quasi autosufficienza, nelle mani di un padre-padrone testardo, aggrappato ai suoi sogni utipistici, ma in realtà debole a mantenere un'unità famigliare, retta dalla madre e dalla figlia più grande Gelsomina, già molto più matura e responsabile del padre stesso. Il tono del film mescola il favolistico con una fotografia molto naturalistica dei luoghi. Certamente ci sono molti elementi autobiografici a partire dalla stessa figura del padre, tedesco ed apicoltore come nella realtà, i luoghi dove si svolge la vicenda sono gli stessi dell'infanzia e dell'adolescenza della regista che certamente ne sfrutta al massimo le potenzialità descrittive. I personaggi stessi sono ben delineati, ma secondo me non sfrutta appieno le potenzialità di interazione fra di loro, soprattutto dal punto di vista conflittuale che rimane in parte inespresso. Tranne il rapporto padre/Gelsomina che è il cuore stesso del film, non approfondisce i tanti spunti che Le meraviglie mette sul tavolo, rimanendo in un limbo di vaghezza che se da un lato non toglie fascino, dall'altro si rimane con una sensazione di incompiuto dalle buone intenzioni.

faluggi  @  18/06/2014 18:26:05
   2 / 10
Ma basta con sti drammoni italiani... ma hanno smarrito i generi? Annoiato e costretto a guardarlo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/07/2014 14.11.26
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marimito  @  01/06/2014 21:35:05
   6½ / 10
Forse un pò troppo lungo per riuscire a risultare gradevole fino in fondo; l'obiettivo del film si perde in mille rivoli a volte incomprensibili; nel suo insieme posso dire che non gli avrei dato particolari riconoscimenti e statuine, ma magari lo consiglierei.

ferzbox  @  01/06/2014 15:33:34
   6½ / 10
Devo ringraziare l'utente Kowalsky; se non avessi letto il suo commento non sarei riuscito a trovarci nulla in questo film.
Non tanto perchè non avevo recepito le cose da lui descritte,ma perchè personalmente ho una grande forma di incompatibilità con il cinema italiano attuale.
Devo riconoscere che la tematica era interessante; non mi è dispiaciuta l'idea di mettere a confronto due realta differenti come quello del mondo contadino e quello più moderno delle celebrità e della televisione.
"Le meraviglie" è la storia di una famiglia di apicoltori nella campagna Umbra(essendo Umbro ho palesemente riconosciuto il perugino stretto),composta da una coppia sposata con quattro figlie femmine di diversa età.
Tra queste spicca la protagonista Gelsomina,delle quattro quella più devota al padre padrone,più responsabile nel loro lavoro agricolo e più attenta ai bisogni delle altre sorelle.
Nonostante le grandi doti di Gelsomina,essa sogna di vedere e avere esperienze nel mondo al di fuori della sua vita agricola.
L'arrivo di una troupe televisiva,per la realizzazione di un concorso agrario a premi,porterà Gelsomina a cercare uno spiraglio di normalità nella sua vita e in quella delle sue sorelle.
Si tratta di una fetta di realtà descritta con sensazioni e situazioni molto reali e profonde....ma anche anonime e senza un minimo di stile cinematografico.
Non mi sento una persona poco profonda,e amo seguire anche il cinema d'autore; ci sono opere di Haneke,Pasolini,Fellini,De sica,Truffaut,Hitchcock e Bergman che ho adorato da morire...ma questo ultimo cinema Italiano che ci perseguita da quasi 20 anni non lo riesco proprio a capire.
L'unica cosa che ho veramente apprezzato(e la mia ragazza concorda) è l'interpretazione del personaggio di Gelsomina da parte di Maria Alexandra Lungo; quella ragazzina è stata davvero brava,molto presa dalla parte..niente da dire,ma per il resto ci sono troppi malus.
Prima di tutto sono stanco di non vedere niente di registicamente ammirevole; si insiste continuamente a perseverare con questi movimenti di macchina quasi inesistenti,formati solo da campi e controcampi e qualche carrellata buttata la con superficialità(e basta Cristo....evolvete un'attimo con sta MdP....non si esce proprio da questi schemini mediocri).
In secondo luogo sono stanco di vedere il dilettantismo di tutto ciò che fa parte del film(in questo caso i protagonisti,per fortuna,sono esclusi...dato che non sono i soliti squallidi attorini italiani),ma per il resto percepisco a pelle l'odore delle comparse e del qualunquismo nostrano....che sinceramente mi ha rotto le scatole...e non poco....
La Bellucci deve ringraziare la sua passta bellezza fisica(adesso è già invecchiata parecchio e non si mantiene un granchè bene secondo me),perchè per quanto riguarda il lato recitativo è meglio che non mi esprimo.....
Il messaggio di fondo sarà anche interessante; la "prigionia" di gelsomina,il non potersi distaccare da quella realtà,la fossilizzazione di alcuni contesti è ben chiara...ma non ho trovato nulla di veramente eclatante in quest'opera;che colpisca con la vera potenza artistica di un film d'autore;che provi ad estasiare con un bel montaggio;non si percepisce alcun esercizio di stile(non per come lo intendo io).
Guardare un film di Fellini è poesia; Federico amava trasmettere le realtà popolari,ma sapeva anche deliziare con le musiche,sapeva circondarsi di grandi nomi,sapeva come colpire con la macchina da presa e sapeva come rendere suggestiva o poetica un'inquadratura.....qui invece si gioca a provarci....ma c'è una voragine indescrivibile.
Con la mia compagna abbiamo deciso di vederlo perchè ci siamo lasciati convincere da uno staff non completamente italiano...ma non è stato sufficente.
Io in queste produzioni nostrane non ci vedo nulla di sbalorditivo....e non mi sento di certo una persona superficiale....ma manco per niente,dato che quando ho visto "Amour" di Haneke sono rimasto folgorato(tanto per fare un'esempio)....
Cercano di fare film d'autore,hanno pure delle buone e profonde trovate,ma manca la mano....almeno secondo me....
...troppo pretenzioso e poco efficace....amo tutt'altro cinema d'autore...a questo punto preferisco guardarmi un film del grande Scola(tanto per citarne un'altro)....
...de gustibus....

suzuki71  @  29/05/2014 00:21:12
   8 / 10
C'è un lungo filo di lampadine quasi di natale a un certo punto del film, che termia proprio dove di spalle ci guada Monica Bellucci... un filo tenue ma luminoso che mi è sembrata una chiave di lettura o di accostamento di questo film dalla non trama e dalle atmosfere interiori crepuscolari da contraltare ai modi rudi del padre o alla natura irrequieta delle api. Un film sull'età di mezzo, la non età di una donna-bambina, il cui incanto seduce molte e che molti vorrebbero saggiare, senza traviare. E un senso indefinito delle piccole cose, della vita sublime ovunque, della fuggevolezza a non trovare spiegazione. Attori perfetti, e una regia sofisticata e attenta proprio quando sembra sciatta e improvvisa: non lo è. Una voragine tenue, che non va più via.


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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  26/05/2014 02:27:19
   7 / 10
Ci sono due diversi modi di analizzare "Le meraviglie", a due anni dallo splendido - e passato purtroppo quasi inosservato nelle sale - "Corpo celeste".
Il primo è l'aspetto tecnico-stilistico del film.
Favola o realtà che sia (Lewis Carroll trapiantato nelle campagne italiane), il film trasmette questa lucida sensazione del sogno di una vita diversa, dove alcune giovanissime tentano vanamente - anche attraverso una canzonetta o una trasmissione televisiva - di sfuggire a una quotidianità rurale gerarchica, per non dire autarchica, rappresentata da una burbera figura paterna stile Padre-padrone. E' facile pensare, ricordando un indimenticabile vecchio film europeo ("Lo spirito dell'alveare", 1973) che la Rohrwacher abbia voluto tributare un personale omaggio alle sue fonti cinematografiche, passando in costante rassegna sia Marco Ferreri degli esordi che il primo Giorgio Diritti. In effetti la stessa fotografia, priva di vere suggestioni tecniche, sembra volersi affermare per la natura spontanea dell'operazione, come se captare la poesia della natura fosse un ulteriore passo verso la purezza dell'Immagine per coinvolgere lo spettatore. Ma mentre tutto questo ha qualcosa di ammirevole, l'unità stilistica del film sembra a un certo punto perdersi per strada, lievitando esotismi e lunghe pause contemplative degne di un film iraniano, cfr. alla fine sembra quasi di assistere a un film inedito di Kiarostami o di Payami riflesso con la rilettura ehm occidentale del caso. Per inciso, il film vive di luce riflessa grazie allo sguardo di Gelsomina (bravissima la giovane interprete) mentre il falso glamour della trasmissione tv filtrato dalla Maga-presentatrice Bellucci vorrebbe aderire a quell'"altro mondo" di promesse che invero è tracotante di kitsch e falsità, persino insopportabile nella sua invasiva illusione di plastica e ipocrisie.

Il mondo, o meglio il Regno Familiare di Gelsomina delle sorelle e della madre, preservato dall'immagine fin troppo grottesca del (in realtà debolissimo) padre è magicamente "violentato" dalla troupe televisiva, dalla musica, e a volte messo in discussione dalle tematiche sociali che entrano a far parte della loro vita, con l'arrivo di Martin un minorenne affidato ai servizi sociali. Emblematico il confronto col padre che chiede all'educatrice "Lei crede di conoscere il mondo?" e lei risponde "Ho fatto esperienza". Ma l'immagine che dà il film è piuttosto incoerente con le aspettative. L'"altrove" fa sognare e delude, mentre la realtà predominante cerca, anche nell'ultima sequenza, di preservare troppo artificialmente il monolitismo del "regno", senza una reale via di fuga, se non momentanea.
In conclusione, un buon film che però non riesce a separarsi da quel covo dell'abitudine o del già visto (dèja vu) dove scoprire altri mondi, anche cinematografici, se vogliamo

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