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Ultima comica del periodo Mutual, bello l'inizio mentre non mi ha particolarmente attirato la parte centrale pur con il divario usuale tra i ricchi borghesi e l'evaso e povero Charlot, che riesce ancora una volta ad infinocchiare tutti fingendosi quello che non è. Bellissima la parte finale con gli inseguimenti invece, la più riuscita.
Tra il Chaplin alle prime armi della Keystone e quello degli ultimi corti Mutual è passato un abisso: dagli inseguimenti e scelte registiche sempre più all'avanguardia e "moderne" fino alle trame con intenti di evidente rivalsa sociale, Chaplin ha fatto passi da gigante in pochissimo tempo. Si può dire che ormai questo è il regista/attore che il pubblico di tutto il mondo ha imparato ad apprezzare per la sua arte di risata e malinconia: il meglio, però, deve ancora venire.
Ultimo film per la Mutual, "L'Evaso" del 1917. C'è l'ultima apparizione di Eric Campbell. Il film è bellissimo, uno dei migliori di Charlot. Prima parte divertentissima, la fuga, gli inseguimenti, i trucchetti, e la tempistica è perfetta. Seconda parte ancora riuscita, l'integrazione, la rivalità e un finale stupendo. Grandissima interpretazione di Chaplin. Film dal tono decisamente più "leggero".
Come riuscire a diventare persone rispettabili in pochissimo tempo dopo un'evasione dal carcere e tornare nel nulla dopo altrettanto breve durata. L'impossibilità di essere integrato, l'eterna condanna di chi è escluso per definizione. Molte gag sono bellissime e costruite in maniera eccellente.
Il cortometraggio seguente, e ultimo per la casa di produzione Mutual, è il notevole The Adventurer (L’evaso). Ci troviamo in un bellissimo paesaggio marino e selvaggio, dove il vagabondo in uniforme da galeotto riesce a scappare a nuoto, beffando ben quattro sbirri. Anche qui sorge spontanea la domanda, su cosa possa avere combinato per scatenare tutta questa caccia all’uomo. In acqua poi riesce a fregare il costume da bagno ad un imbranato pescatore e approda in una stazione di mare. Qui troviamo una coppia di ricchi eleganti ad un caffè (Edna Purviance e Eric Campbell). La madre di lei sta per affogare ma il pavido Eric quasi non muove dito. Allora si butta Edna e poi anche Eric ma nessuno sa nuotare. Il vagabondo, anche se non è uno stinco di santo, ha pur sempre altruismo da vendere. Si butta e salva tutti i tre. Edna – che non sa del passato da fuorilegge del vagabondo – riconoscente, lo ospita nella sua ricca casa.
Ecco il nostro che si finge capitano di mare, nel mondo raffinato dei ricchi, sempre accanto alla bella Edna e a punzecchiarsi con il brutto Campbell. Beve a sbafo e piglia un po’ in giro questa congrega di tronfi e ridicoli che si danno tante arie. Certamente la scena più irriverente è quella del gelato. Seduti su di un terrazzino, Edna sorbisce signorilmente il suo gelato, mentre il vagabondo con i suoi modi rozzi lo vuole ingoiare tutto insieme su di un cucchiaino. Va a finire che gli cade proprio dentro i pantaloni. Con faccia disagiata, riesce a farselo passare attraverso la gamba del pantalone e a farlo cadere fuori dal terrazzino, guarda caso proprio sulla schiena di una ricca signora in decolté. La cinepresa ci mostra impietosa il gelato che scivola lentamente fra le spalle, fino ad infilarsi diritto nel fondoschiena. La signora si volta con gli occhi strabuzzati e un’espressione che esprime drammaticamente fastidio, sorpresa e imbarazzo. La scena è spassosissima e si basa sul presupposto enunciato da Chaplin che il pubblico provi soddisfazione nel vedere ridicolizzati la ricchezza e il lusso.
Questo cortometraggio finisce nella classica maniera scoppiettante a base di inseguimenti. L’evaso viene infatti riconosciuto, ma anche stavolta riesce con mille agilità e mille trucchi (fra cui fingersi un paralume) a farla franca. Pensa però in cuor suo di meritare l’amore di Edna, in fondo fino ad adesso è stato ricambiato. Invece di fronte alla rivelazione di trovarsi davanti ad un fuorilegge, in Edna prevale il ruolo sociale sul cuore e rifiuta l’amore del vagabondo. Il poveretto rimane deluso, vista l’ingratitudine di questi ricchi, di cui ha anche salvato la vita! Sarà deluso ma non certo smontato. Con un’ultima astuzia riesce a liberarsi del poliziotto scemo e a svignarsela.
perfettamente d'accordo cn emans x qnt riguarda la prima parte, ma anke la seconda parte (a casa di edna) nn è affatto male, trova moltissime gag (cm quella del gelato).il tema/finale è tuttavia ricorrente anke nei primi corti (ricordo ke qst corto è un mutual, ovvero uno degli ultimi): il povero ke nn può giungere all'amore traversando i rigidi schemi delle classi sociali. x il resto è un film divertente, ma il chaplin ke nn m fa riflettere + d tanto nn è il mio preferito.da riconoscere cmq ke "the adventurer" è forse il primo grande film d charlie.