l'occhio del diavolo regia di Ingmar Bergman Svezia 1960
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l'occhio del diavolo (1960)

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locandina del film L'OCCHIO DEL DIAVOLO

Titolo Originale: DJÄVULENS ÖGA

RegiaIngmar Bergman

InterpretiJarl Kulle, Bibi Andersson

Durata: h 1.20
NazionalitàSvezia 1960
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 1960

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Trama del film L'occhio del diavolo

Il diavolo è irritato dalla verginità della figlia del vicario e per tentare la sua purezza manda Don Giovanni dall'aldilà per toglierle il prezioso bene e convincerla dell'illusione dell'amore. Ma le cose non andranno nel modo previsto..

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Voto Visitatori:   7,72 / 10 (16 voti)7,72Grafico
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Voti e commenti su L'occhio del diavolo, 16 opinioni inserite

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Filman  @  05/11/2020 14:02:46
   9 / 10
Con DJÄVULENS ÖGA (L'Occhio del Diavolo) Ingmar Bergman si spinge verso l'espressionismo, grazie a dei personaggi che, come già aveva fatto in passato, trasformano in carne concetti astratti. In questo caso però, gli inferi e i demoni non vogliono parlare del male e l'autore si concentra su un qualcosa di più concreto, umano, che da sempre l'ha affascinato: la psicologia sessuale e sentimentale dell'uomo e soprattutto della donna.
Che si sia scelto l'uomo per vestire i panni del male è ininfluente, giacché uomini e donne sono speculari, al termine della morale di questo capolavoro: gli uomini vorrebbero dominare ma amano, le donne vorrebbero amare ma desiderano.
I dialoghi vengono cuciti con la cura del sarto più pregiato sulla bocca dei protagonisti. Protagonisti le cui parole, i cui sguardi, le cui volontà creano una melodramma d'amore purissimo ed erotico senza che si giunga ad alcuna conclusione in tal senso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  02/11/2012 13:38:06
   7½ / 10
Incursione di Bergman nel genere "commedia" che usa come pretesto per parlare di argomenti seri come la morte, l'amore, il matrimonio ed altri ironizzando quasi su tutto.
Don Giovanni entra a far parte di una famiglia gestita (male) da un Pastore protestante...sono evidenti i riferimenti al Padre dello stesso regista.
Film godibile e di piacevole visione che mostra alcuni temi cari a bergman affrontati, stavolta, in maniera piu' goliardica del solito.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  15/09/2012 17:16:27
   7 / 10
Film che Bergman non era poi molto desideroso di girare. Il risultato è invece più che buono: divertente, elegante e riflessivo. Bene il cast.
Sarà anche un film minore nella cinematografia bergmaniana ma è comunque un buonissimo lavoro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  14/04/2011 14:02:46
   7½ / 10
Sempre di alto livello la qualità di questa commedia bergmaniana,deliziosa e incentrata sul tema dell'amore e del peccato in maniera insolitamente leggera e ilare. Interessante notare come il peccatore (Don Giovanni) inviato sulla terra dal diavolo in persona per fare innamorare di sé una vergine vedrà infine ribaltata la sua stessa posizione proprio per "colpa" delle virtù della bella ragazza.
Soffre un pò nella parte centrale,debole e poco interessante anche se sempre godibile, ma nel complesso rimane sempre una commedia gradevolissima dall'impianto teatrale ma allo stesso tempo intensamente cinematografico.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  04/04/2011 02:46:42
   8 / 10
Non dobbiamo sentirci obbligati a liquidare questo film solo perchè l'ha fatto Bergman stesso.
L'occhio del diavolo è una commedia teatrale frizzante e vagamente mondana, straordinariamente lontana dalla spiritualità che il regista amò indagare per gran parte della sua carriera, e anche per questo interessante.
Leggera e divertentissima, magnificamente recitata e ben supportata da scenografie e costumi; tutte cose che evidentemente non riguardavano affatto gli interessi cinematografici di Bergman. Cmq sia, anche controvoglia, le cose le faceva bene.
La presentazione di Gunnar Bjornstrand, la divisione in atti e la stilizzazione delle tematiche bene/male lo svelano si come un divertissement, ma non ne fanno per questo un film banale. Perde un pò di vitalità solo verso la fine, ma nel complesso la trovo una commedia validissima anche al giorno d'oggi.

Applausi a Sture Lagerwall (il personaggio più riuscito) e alle splendide Bibi Andersson e Gertrud Fridh.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  08/02/2011 20:02:18
   10 / 10
Tutto nasce da un proverbio che dice "La vergine sulla terra fa venire l'orzaiolo", il così detto occhio del diavolo. É un proverbio che Bergan mette in scena e ci viene raccontato dal narratore (Gunnar Bjornstrand)all'inizio del film.
L'inferno esiste secondo questo film di Bergman ed é un antico palazzo arredato e all'antica con signori abbigliati in stile '700 ma fuori dalle finestre vedremo le fiamme levarsi altissimo, brulicare proprii dietro i vetri.
Dentro a questo inferno vive, se così si può dire, Don Giovanni che naturalmente é condannato in eterno a rioetere la propria potenza sentimentale. A lui satana affida il compito di andare sulla terra per un giorno e mezzo, sedurre la vergine e togliere così l'orzaiolo dall'occhio del diavolo. Le cose non vanno come dovrebbero andare perché anche la moglie e la figlia del pastore (la figlia sarebbe la vergine) hanno qualche cosa da nascondere, pur essendo delle brave donne, della brave ragazze. Quindi Don Giovanni tornerà sconfitto, la sua missione non verrà compiuta. Sopratutto lui verrà sconfitto due volte perché conoscerà per la prima volta, lui che é sempre stato sull'indifferenza, l'amore.
Insomma il diavolo e l'inferno in questo film esistono anche perché senza diavolo e senza inferno non ci sarebbero prove e quindi non ci sarebbe bontà, non ci sarebbe amore, non ci sarebbe santità.
In questo schema, che in fondo é una quadriglia abbastanza lieve, é molto divertente la figura del pastore, l'ennesima figura del pastore nel cinema di Bergman. Un uomo fin troppo buono, fin troppo ingenuo. Ed é proprio grazie a questa sua ingenuità e tranquillità, così poco moderno, così poco contemporaneo, é riuscito a capire e comprendere il mondo.
L'orzaiolo cmq se ne andrà del'occhio del diavolo, anche se la missione non é compiuta del tutto. Perché cmq una bugia é un peccato e anche le migliori anime lo nascondono sempre e non potrebbe essere diversamente. Per come si dice l'amore di Dio nasce proprio dal contrasto con l'esperienza del male ed é peccato. Da far caso questo film s'intitola "L'occhio del diavolo" e arriverà subito dopo "La fontana della vergine". Questo non sara casuale perché in fondo l'occhio del demonio si spalanca proprio a partire dalla purezza e dall'ingenuità. E proprio la prova del male arriverà dalla verginità e dalla bontà.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  21/11/2010 21:02:07
   7 / 10
Diavolo di un Bergman! Tutti pensano che abbia fatto solo film seri, complessi e impegnati; invece si scopre che esiste una sua filmografia leggera, elegante e ironica.
"L'occhio del diavolo" ne è una delle maggiori espressioni. Sprizza ironia da tutti i pori, dalla prima all'ultima scena. Quello che accomuna i film "leggeri" di Bergman con quelli "impegnati" è il fatto che lo stile del film è semplicemente un mezzo per portare lo spettatore ad assistere e a riflettere su casi singoli/universali della vita, dell'animo e del pensiero umano.
Anche questo film quindi non fa eccezione. Cosa conta nel rapporto fra due persone? Si riesce veramente a conoscere se stessi, chi ci sta accanto? Esiste una legge universale da rispettare e un ente che la salvaguarda?
Questo è il filo "nobile" che unisce tante scenette da cinema brillante, un effluvio di battute taglienti, discorsi arguti, massime e pillole di saggezza distaccata e contemplativa. Dietro la bonarietà e lo scherzo si vede la malinconia, l'inquietudine, il senso di imperfezione e di instabilità lì pronte a minare qualsiasi cosa ritenuta intoccabile e stabile (un grande amore, un matrimonio, la sicurezza in se stessi).
Non esiste LA soluzione, semplicemente occorre cercare un modo pratico per sopravvivere e andare avanti con il meglio che è possibile avere, grazie a tanta tolleranza e comprensione reciproca. Bisogna riuscire a vivere e convivere con l'imperfezione.
Il film è molto teatrale e fa l'occhiolino a Marivaux e al gusto leggero ed elegante del ‘700. Si prende in giro il diavolo, l'inferno, il mito stesso di Don Giovanni. Si usa la tecnica delle finzione consapevole (Gunnar Bjornstrand ci presenta e commenta il film), proprio per vedere tutto con distacco e ironia e scherzarci sopra.
Bergman tecnicamente ovviamente ci sa fare. Le scenografie e le soluzioni visive sono originali e ben fatte.
C'è però qualcosa che alla lunga rende il tutto un po' pedante e manierato. La figura di Don Giovanni e del Diavolo appaiono scialbe, rigide e poco plausibili. Lo spirito che anima il film appartiene in fin dei conti a un gusto e a un mondo che sanno oggi inesorabilmente di datato.
In poche parole questo film mi ha a volte un po' annoiato, lo devo ammettere.
Da notare la figura del predicatore, forse quello più positivo fra quelli ritratti nei film di Bergman. Non manca però una critica nei suoi confronti: si perita di conoscere il mondo, la gente e Dio e neanche riesce ad avere confidenza con la moglie e con la figlia. Anche qui stagliarsi l'ombra del padre di Bergman.

Dosto  @  18/08/2010 11:03:17
   8½ / 10
Io l'ho trovato uno dei più riusciti di Bergman, almeno dopo i suoi capolavori. La trama è bella, gli attori bravi. Mi sembra un buon film per avvicinarsi al cinema dello svedese.

uzzyubis  @  21/03/2010 10:20:41
   7 / 10
Film sicuramnete minore del regista svedese c0omunque carino e non banale.
Da vedere apprezzando più la forma che i contenuti..

Invia una mail all'autore del commento wega  @  08/06/2008 22:11:41
   6 / 10
E' un Bergman raramente mediocre, l'idea è interessante, una partenza notevole, ma il film è visibilmente didascalico, e con queste tematiche è facile incapparcisi, vedendolo come commedia leggera è apprezzabilissimo, nell'analizzarlo più profondamente i difetti non mancano.

Ch.Chaplin  @  11/09/2007 01:51:10
   7½ / 10
un bergman minore, sarcastico come mai lo s'è visto. un'opera teatrale + ke un film..ottima la recitazione dei suoi attori come di consueto..è una favola, non la si può trattare in altro modo..tratta dei soliti temi degli altri film ma in modo molto + ironico e leggero..carino, ma niente al cospetto dei suoi grandi capolavori..mezzo voto in + x bibi andersson, bravissima e magnifica

Beefheart  @  24/07/2007 21:11:30
   8 / 10
Divertente commedia bergmaniana ispirata ad un vecchio proverbio irlandese secondo cui la bontà terrestre nuoce agli inferi. Accade così che l'eccezionale virtù di una bella e proba ragazza vivente, prossima alle nozze, provoca un fastidioso orzaiuolo nell'occhio di Satana che, dal suo covo infernale, non può fare altro che organizzarsi per porre rimedio a cotanta rettitudine. Ecco quindi che in un insieme di ironia grottesca e surreale, il film racconta le non facili mosse dei due dannati guastatori, inviati tra i vivi per portare scompiglio. Il risultato è un insolito mix tra la solennità, un po prolissa, più tipica del regista ed il ludico del maligno. Il cast brilla, la fotografia anche, il filo narrativo è molto lineare, il ritmo è scorrevole ed il finale beffeggia. Bello e consigliato.

tyler  @  17/06/2006 02:44:23
   10 / 10
Bene e male si compenetrano e si coadiuvano a vicenda....l'uno non esisterebbe senza l'altro.
Ma ciò che conta veramente alla fine, è che non importa essere buoni o malvagi, perchè l'importante è prendere coscienza di sè, adoperandosi attraverso l'amore, per conoscere ed accettare con misericordia e compassione se stessi e gli altri, anche in conseguenza del fatto che molto spesso (o forse sarebbe meglio dire quasi sempre) colui che ama è al tempo stesso colui che più di qualsiasi altro è capace di infliggere pena e dolore all'amato.
E senza amore si resta nel proprio inferno....
Ancora una volta resto sbigottito di fronte al genio e alla profonda conoscenza dell'animo umano ostentata da Bergman, che cimentandosi stavolta in una commedia, di certo non sfigura affatto, ma al contrario regala l'ennesima perla alla storia del cinema.
Più lo conosco più lo adoro!

electrowaves  @  10/06/2006 12:17:00
   7½ / 10
Buona commedia, ben raccontata con sprazzi autentici di originalita'. Il film si fonda su credenze e luoghi comuni al tempo molto sentiti riguardo al concetto di bene e male, verginita' e non, il che rende la pellicola un po' retorica pur rimanendo senza ombra di dubbio molto divertente.Godibile dall'inizio alla fine e' un film consigliabile a tutti.

Invia una mail all'autore del commento Antonio.F.M  @  06/05/2006 05:37:56
   7 / 10
Un bel giorno sua maestà il demonio si sveglia con un orzaiolo all'occhio...
E tutti a darsi da fare per liberarlo dal fastidio,che nella fattispecie, è una ragazza un pò troppo virtuosa che vive sulla terra.
Dall'arsenale della fornace infernale,viene riesumato nientepopòdimenochè il seduttore par excellence,Don Giovanni.
Storia semplice,ma divertente con sprazzi anche brillanti.
Don Giovanni è sempre nobile e galante,il demonio è di una elegante e sottile perfidia, specie nel comminare le pene ai suoi detenuti...

"Auguro a Sua Eccelenza di riuscire in tutte le sue più spregevoli imprese".

Crimson  @  17/12/2005 18:05:03
   6 / 10
Si tratta di una commedia, genere in cui Bergman non ha di certo sfigurato ma in cui notoriamente non ha dato il meglio di sè. Il film è carino, specie nella seconda parte in cui prende più ritmo. Attraverso le peripezie amorose di Don Giovanni che torna sulla terra il regista analizza con taglio ironico la visione differente dell'innamoramento tra uomo e donna.
Alcune scene sono molto divertenti (come quando uno dei diavoli viene rinchiuso nell'armadio dal vicario oppure il finale), altre un pò troppo frivole per i miei gusti. Probabilmente l'importante è guardare il film proprio in modo disimpegnato.

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